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05/11/2014 - Documenti e Interventi

Quasi 6.000 firme per dire basta piste da sci

Presentata oggi pomeriggio una petizione al presidente Dorigatti

Quasi 6.000 firme per dire basta piste da sci

Quasi 6.000 firme per dire basta piste da sci

​​​​​​​Ad oggi le firme raccolte sono 5.616, in calce a un documento dal titolo eloquente: "Fermare l'espansione delle aree sciistiche in Provincia di Trento".

Oggi pomeriggio è stata Luigina Elena Armani, da Pieve di Bono, a consegnare questa documentazione al presidente Bruno Dorigatti, a nome dell'Osservatorio spontaneo sul rispetto dell'ambiente nella Provincia Autonoma di Trento.

Si tratta della seconda petizione che arriva all'assemblea legislativa in questo mandato, dopo quella per la  salvaguardia del punto nascite dell'ospedale Alto Garda e Ledro. Il tema è quello della tutela ambientale e prende le mosse, ma va ben oltre la vicenda dell'area Serodoli di Campiglio, al centro di un progetto per la realizzazione di un invaso d'acqua a servizio delle piste sciistiche.

I firmatari chiedono "la definitiva cessazione dell'espansione delle aree sciistiche in Trentino", anche alla luce dell'andamento climatico preventivabile. Si propone di fare un passo coraggioso, che sia di esempio per le altre regioni alpine. Per questa via si ritiene possibile evitare in futuro dissesti geologici, consumo di territorio, disboscamento, danni al paesaggio, alle risorse idriche, agli habitat idonei per la fauna e la flora delle nostre montagne.

Per contro, il documento si esprime a favore di un "turismo a passo lento", che punti per l'intero anno sugli aspetti culturali, storici, gastronomici, naturalistici e sulle tante forme di outdoor sempre più diffuse.  

Luigina Elena Armani ha spiegato che la campagna – attiva anche su Facebook e su piattaforme come avaaz.org – sta riscuotendo notevoli consensi. Tra i firmatari della petizione, ha citato l'ex direttore di Alpe e fondatore di Alp, lo scrittore Enrico Camanni, il fisico trentino Mirko Elena ed anche esperti di tutela ambientale della Valle d'Aosta.

Il presidente Dorigatti ha detto di accogliere molto positivamente la petizione, come segnale di sensibilità civica verso il patrimonio naturalistico trentino, che va difeso con la massima convinzione.

Il testo della petizione – ha spiegato - sarà assegnato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio alla Commissione competente, che entro 6 mesi relazionerà ai consiglieri provinciali.

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