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30/04/2011 - Documenti e Interventi

Consegnato a Luigi Martinelli il premio Trentino dell'anno

Dal consigliere Renzo Anderle a nome dellu'ufficio di presidenza del Consiglio

Consegnato a Luigi Martinelli il premio Trentino dell'anno

Il cardiochirurgo a cui è andato il prestigioso riconoscimento

La 23/a edizione del premio "Trentino dell'anno", svoltasi questa mattina in Sala Aurora a Palazzo Trentini, ha insignito della medaglia d'oro il cardiochirurgo Luigi Martinelli, 62enne originario di Pergine Valsugana.

Nel corso della cerimonia - a cui hanno partecipato molte persone che hanno riempito la sala di rappresentanza di via Manci - sono stati assegnati altri cinque riconoscimenti: delle targhe d'argento consegnate rispettivamente all'oncologo Claudio Valdagni (già insignito dell'Aquila di San Venceslao) e a Giuseppe Demattè (ex presidente dell'Ana) per la categoria "Una vita per la cultura e la conoscenza"; alla pianista Isabella Turso quale "Personaggio per il futuro"; all'Associazione donatori midollo osseo del Trentino (Admo, presente la presidente Ivana Lorenzini) per la sezione "Un'associazione per la collettività".

Infine all'archeologo Renato Perini, scomparso nel 2007, quale riconoscimento "In loving memory".
I premi sono stati assegnati, come ogni anno dal 1988 ad oggi, dalla rivista Uomo città territorio (Uct, diretta da Sergio Bernardi), che intende premiare "chi si è distinto per serietà, disponibilità, generosità, portando lustro al territorio".

Quest'anno, come detto, la scelta è caduta sul cardiochirurgo Martinelli, che ha creato nel 1997 il reparto di cardiochirurgia nell'ospedale Santa Chiara di Trento per passare poi alla direzione della cardiochirurgia dell'ospedale Niguarda di Milano. Il medico valsuganotto, recita la motivazione, "testimonia l'impegno e la forte determinazione nella ricerca clinica, coniugate all'attenzione e dedizione del malato. La sua ricca esperienza professionale, il suo rigore intellettuale, hanno portato la cardiologia italiana a livelli di eccellenza europea".

Il consigliere Renzo Anderle - presente
alla cerimonia di premiazione in una Sala Aurora come rappresentante dell'ufficio di presidenza del Consiglio provinciale e per premiare personalmente Claudio Valdagni - ha espresso le sue "più sincere felicitazioni e quelle dell'intero Consiglio provinciale". Ed ha ricordato come la "Sala Aurora sia sempre più casa dei trentini dove si raccoglie la memoria". Anderle ha portato i saluti da parte del presidente Bruno Dorigatti e del vicepresidente Claudio Eccher. Ed ha aggiunto: "Quando una terra riconosce i suoi figli migliori esprime una cifra di civiltà e consapevolezza che costituisce il bagaglio più opportuno per affrontare il futuro. Viviamo tempi di mediocrità e incertezze", ha proseguito Anderle, quindi "riscoprire la centralità dell'individuo non può risultare banale e scontato ma anzi aiuta a guardare con fiducia al domani". Un'occasione che rappresenta perciò uno "Stimolo per le nuove generazioni. Il Trentino è fiero di queste persone, delle loro storie e dei loro percorsi".

Presenti, tra i molti ospiti in platea, oltre ad alcuni premiati delle passate edizioni, anche il presidente del Consiglio regionale Marco Depaoli, i consiglieri provinciali Mario Magnani (Gruppo Misto, che ha premiato Giuseppe Demattè) e Sara Ferrari (PD, che ha premiato Ivana Lorenzini), la presidente degli industriali trentini Ilaria Vescovi, il giudice Carlo Ancona, il sindaco di Pergine Silvano Corradi, il rettore dell'Università di Trento Davide Bassi.

Il direttore della rivista Uct Sergio Bernardi, nel suo intervento, ha sottolineato come questa edizione rappresenti un "percorso e un traguardo importante raggiunto con impegno, fatica e determinazione con il comune intento di offrire alla collettività un appuntamento significativo. Ci gratifica aver valorizzato vari personaggi trentini: le risorse più significative di questo territorio ch si sono proposte come lezione di intelligenza, solidarietà e creatività".