Dalla Prima Commissione vhe venerdì esaninerà articoli ed emendamenti ai ddl
Concluse le audizioni sulla manovra finanziaria 2018
Documenti allegati
La
prima Commissione permanente di Mattia Civico ha ospitato oggi
le ultime audizioni alla manovra finanziaria della Provincia. Camera
di Commercio, Consorzio dei Comuni e Imprenditori ascoltati nel
pomeriggio. In allegato i documenti consegnati dai soggetti
intervenuti.
Situazioni
differenziate e diverse velocità di reazione, previsioni di crescita
più timide rispetto ai pronostici Pat
I
primi ad essere ascoltati sono stati Giovanni Bort, Michele
Passerini e Massimo Pavanelli dirigenti della Camera di
Commercio, industria, artigianato e agricoltura
della provincia di Trento. Il parere favorevole di fondo da parte
dell’ente alla manovra è stato inquadrato nella situazione
economica nella quale si colloca, dove si registra una dinamicità
contenuta rispetto ad altri anni che hanno caratterizzato questo
territorio. Una situazione positiva, sebbene marcatamente
differenziata a seconda dei settori (edilizia ed estrattivo, ad
esempio, ancora scontano una situazione piuttosto critica con
velocità di reazione diverse). Nella sostanza, essere piccoli rende
tutto più complesso e difficile da gestire. Sarebbe opportuno dunque
monitorare se le misure poste in essere hanno comportato dei
risultati nella direzione del sostegno alle piccole e micro imprese.
Ad esempio, il sistema duale tipico del mondo germanico: è
importante che l’impresa comprenda che l’investimento sullo
studente avrà a lungo termine un ritorno. Altro aspetto quello
legato alla digitalizzazione della pubblica amministrazione in cui si
riscontra ancora una volta la difficoltà di accesso delle piccole
attività produttive: l’obiettivo è semplificare e rendere più
agevole il rapporto con la p.a. e mettere in campo azioni di
promozione di questi strumenti che si potrebbe compensare con
l’introduzione nelle aziende di nuove competenze e nuove forze,
controllando i costi dell’ente pubblico e la qualità della spesa.
Infine, un invito a fare una valutazione/confronto sul costo dei
diversi strumenti disponibili per questo tipo di servizi.
Rodolfo
Borga ha rilevato il divario tra l’aumento della crescita
collocato dalla Camera di commercio tra l’1 e l’1,5% mentre la
Pat rileva un andamento di segno positivo dell’1,5-1,7% definito
altresì "prudenziale". Il consigliere Maurizio Fugatti
ha rilevato la crescita della spesa corrente di oltre il 3%
rispetto all’anno scorso, il livello massimo di sempre, che la
Giunta imputa all’aumento dei servizi: come la pensa Camera di
Commercio?
Pietro
De Godenz ha chiesto la posizione di Camera di Commercio rispetto
alla possibilità di sostegno dei progetti di dismissione e
riconversione degli impianti di risalita, Marino Simoni ha
ripreso il tema della digitalizzazione ed ha chiesto quanto questa
incida in termini di maggiori costi per le aziende. Walter
Kaswalder si è chiesto perché, a fronte di urgenti e insistenti
richieste, la domanda delle aziende di ridurre la asfissiante
burocrazia, sia poco ascoltata. Il polso della situazione rispetto al
tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, è stato
infine chiesto dal Presidente della Commissione Mattia Civico.
Giovanni
Bort, sulla burocrazia ha osservato che in Italia è tutto
vietato ciò che non è espressamente consentito e viceversa: proprio
l’opposto di quanto accade altrove. E’ vero, ha convenuto, la
burocrazia assorbe una quantità impensabile di tempo, è
opprimente, complicata, però è forse una battaglia inutile da
combattere. La nostra economia è bloccata da un fisco vorace e da
una burocrazia che crea un labirinto spesso senza via d’uscita.
Sulla dismissione degli impianti: non è sbagliato pensare ad
un tipo di turismo che meglio si adatti al territorio e alle
variazioni climatiche. In questo contesto il Rolle è una caso
particolare, che paga lo scotto di un’azienda collocata in una
posizione particolare. Sulla differenza della nostra previsione di
crescita rispetto a quella preventivata dalla Pat: noi facciamo
riferimento a dati effettivi che rileviamo sulla base di precisi
monitoraggi. Realisticamente, ha confermato Pavanelli, possiamo
pensare di collocarci tra l’1 e l’1,5%. La nostra crescita
assomiglia purtroppo sempre più alla media italiana e sempre meno al
vicino Alto Adige e i motivi li potremmo stare a discutere per una
settimana. Quanto agli scenari italiani “non splendidi” per il
2019, evidenziamo una “ripresina” del 2%, ma siamo cauti sulla
solidità di questa ripresa. Per quanto riguarda l’occupazione
i nostri dati evidenziavano a metà anno una sostanziale stabilità e
nel terzi trimestre un leggerissimo incremento. Effettivamente c’è
una crescita delle assunzioni per i giovani sotto i 30 anni, per lo
più a tempo indeterminato, in professioni non high skill.
Sulla spesa corrente provinciale un aumento potrebbe essere
legato a profili di armonizzazione del bilancio, quindi occorrerebbe
monitorare il futuro, non tanto la spesa assoluta, ma la qualità
della spesa, ovvero la canalizzazione delle risorse, ha precisato
Passerini. Il problema della digitalizzazione è anche un
aspetto di volontà di verificare, anche coinvolgendo in un unico
strumento di centralizzazione le singole amministrazioni e riducendo
costi e tempi di gestione.
Apprezzamento
per la manovra con alcuni suggerimenti puntuali
Paride
Gianmoena per il Consiglio delle autonomie locali
ha espresso in premessa un appello sollecitato dagli stessi sindaci,
ovvero di essere interpellati per queste osservazioni con maggior
anticipo, dal momento che l’operazione di coinvolgimento dei
territori è lunga e faticosa. Detto questo le linee della manovra
sono state nel complesso apprezzate. Gianmoena ha esaminato diversi
passaggi rispetto ai quali si propongono puntuali modifiche,
illustrati nel documento consegnato. In particolare sui temi del
personale, lavori pubblici, trasparenza e fondo per le anticipazioni.
Sul
personale avevamo chiesto per note ragioni la sostituzione dei
pensionamenti e questa è contenuta nel disegno di legge. Sul come
assumere, condividendo le difficoltà dei piccoli comuni nel fare i
bandi di concorso, abbiamo condiviso la proposta che possa essere il
Consorzio a sostituirsi nelle procedure, però per noi è essenziale
che la facoltà resti prioritariamente dei comuni. Si invita poi il
Consiglio a disciplinare la materia delle stabilizzazioni del
personale precario dei comuni, di nidi e scuole materne. Un passaggio
importante quello sul fondo forestale per le anticipazioni: per i
comuni è molto importante avere queste risorse e nel disegno di
legge non si riesce a capire se i 6 milioni di euro continuano a
rimanere nella disponibilità degli enti locali. Quanto ai lavori
pubblici la manovra contiene importanti e interessanti novità che
condividiamo, mentre esprimiamo perplessità sull’applicazione del
prezzo più basso non solo per le forniture, ma anche per i servizi.
Massimo
Fasanelli ha evidenziato la necessità di mantenere l’autonomia
per i Comuni rispetto alle assunzioni, un piccolo tassello da
conservare. Dal punto di vista economico, ha chiesto il parere sul
fondo perequativo e sull’Imis che si prevede di stabilizzare: a suo
parere sarebbe il caso di individuare una soglia massima di recupero
che garantisca maggiore equità. Simoni ha espresso
preoccupazione sul discorso della banda larga, in particolare
sull’ultimo miglio, ed ha chiesto se ci sono riflessioni al
riguardo. Kaswalder ha chiesto se ci sono dati sulle gestioni
associate e sui risparmi che avrebbero dovuto comportare. Giacomo
Bezzi ha aggiunto che sarebbe interessante, oltre ai costi,
capire la soddisfazione del personale sulle gestioni associate.
Sull’autonomia
rispetto alle assunzioni, abbiamo raccolto due diverse
esigenze, ha detto Gianmoena: ci sono comuni che non riescono a fare
i concorsi e spesso passano
mesi per inserire compiutamente il personale all’interno dei ruoli
ai quali sono chiamati. Per questo insieme di motivi si è pensato ad
una gestione “facoltativa” da parte del Consorzio, nel caso in
cui il Comune non riesca ad assolvere a questa funzione. Per quanto
riguarda il fondo perequativo, il concorso alla finanza pubblica (3
milioni) è nettamente inferiore rispetto agli anni scorsi, mentre
sull’Imis, l’importo stanziato dovrebbe ristorare tutti i
comuni. Ragionamenti sulla banda larga non ne sono stati
ancora fatti in maniera approfondita. Gli obiettivi di riduzione
delle spese per le gestioni associate dovranno essere
raggiunti nel 2019 e non ci sono dati che dicano a che punto siamo.
Quanto alla soddisfazione del personale, l’alternativa
era rimanere fermi, una soluzione che avrebbe creato più problemi.
Dobbiamo considerare che negli ultimi cinque anni si sono persi oltre
400 dipendenti.
Settore
agricolo in difficoltà: cruciali la formazione e la
sburocratizzazione del sistema
Paolo
Calovi (Confederazione italiana
agricoltori) ha apprezzato le risorse
aggiuntive messe nella manovra, anche se serve uno sforzo maggiore
per dare impulso al sistema: proveniamo da un’annata difficile a
causa delle difficili condizioni meteo, che ha evidenziato i problemi
del settore agricolo. La programmazione finanziaria ha subito
continue variazioni e lo strumento di carattere europeo del PSR,
strumento di riferimento anche per la nostra provincia, non riesce ad
essere incisivo. La formazione, strumento indispensabile per sviluppo
e innovazione, non è stata ancora attivata. Altro intervento
importantissimo per il nostro settore quello della ricerca. Un
appello è stato rivolto per la semplificazione degli adempimenti
burocratici: attualmente tutte le imprese sono considerate colpevoli
e devono dimostrare la loro innocenza, situazione aggravata anche da
un’ottusa applicazione delle normative, spesso senza saper
interpretare il contesto. Infine, Calovi ha rilevato la necessità di
una revisione dell’Imis, gravosa per le aziende agricole e rispetto
alla quale occorre prendere provvedimenti.
Lavoratori
autonomi esclusi dagli ammortizzatori e accesso al credito
Per
Mauro Paissan di Confesercenti questa è
una manovra volta al sostegno della crescita economica locale, un
sostegno importante per i prossimi tre anni. Possiamo confermare un
apprezzamento sostanziale, ha detto, pur con qualche precisazione: in
merito al welfare la categoria dei lavoratori autonomi non ha diritto
al momento di accedere a nessun ammortizzatore sociale:la fotografia
del mondo delle imprese ci deve indicare che la parte debole del
territorio non è solo quella rappresentata dai lavoratori, ma è
evidente che anche i datori di lavoro sono una componente fragile: si
potrebbe utilizzare in prospettiva il fondo di solidarietà come
strumento per aiutare anche i lavoratori autonomi e le piccole
imprese. Altro punto, la fiscalità rispetto alla quale c’è
apprezzamento sull’articolo 27 (compensazione d’imposta per
imprese innovative attraverso il sistema del reinvestimento
dell’utile) e in seconda battuta si auspica venga riproposto il
meccanismo del superammortamento. Infine, il problema dell’accesso
al credito, sempre più soffocante per le imprese e insostenibile
sopratutto per le piccole imprese. Rispetto a questo si suggerisce di
considerare il sistema dei Confidi come strumento straordinario che
la Pat deve utilizzare in maniera sempre più coraggiosa per il
futuro e, seguendo l’esperimento del 2016, di conferire a Confidi
un fondo straordinario di 36 milioni da gestire nel triennio
2018-2020 per intervenire con fondi diretti a tutte le imprese di
tutte le categorie, con un occhio di riguardo per la micro impresa.
Trentini
molto più lenti rispetto all'Alto Adige e alle altre regioni
europee: con questo trend in tre anni sotto la media
Roberto
Busato di Confindustria ha espresso un
parere complessivamente positivo, ma nel contempo ha rilevato
l’assenza di una chiara strategia di politica economica che faccia
crescere questo territorio. C’è una ripresa mondiale, ha
osservato: se guardiamo le previsioni del Pil si stima un aumento
dell’1,5% e se osserviamo la domanda di finanziamenti delle
imprese, è in crescita nel primo semestre di quest’anno. Sono dati
incoraggianti, che devono però essere accompagnati da politiche
pubbliche mirate. Il confronto con l’Italia è positivo, ma se
operiamo un confronto della nostra provincia con le altre regioni
europee, il trend di crescita è molto diverso: siamo molto
più lenti ad esempio di Alto Adige e di Tirolo e avanti così tra
tre o quattro anni ci troveremo al di sotto della media europea. 66
milioni di aumento della spesa corrente è un dato preoccupante, ha
aggiunto: questo fa diminuire la spesa per gli investimenti e di
conseguenza riduce la crescita. Altro aspetto critico, quello della
semplificazione amministrativa, "una priorità per le imprese”:
occorrerebbe pensare a procedure e strumenti per ridurre il carico
amministrativo che le aziende hanno. Parere positivo sul mantenimento
delle aliquote Irap, così come sulla riduzione dell’aliquota Imis
per certi fabbricati. Su lavoro e formazione siamo molto preoccupati,
ha detto, perché registriamo una enorme richiesta di personale
qualificato: oggi è sempre più accentuato il gap tra
competenze richieste e lavoratori disponibili: in tema di
collocamento dei lavoratori si sono sempre privilegiate politiche
passive (vedi Progettone), mentre è necessario fare formazione e
investire in un sistema di certificazione delle competenze. Uno
sforzo va fatto anche sul credito, dove è necessario promuovere
strumenti di supporto alle imprese. Il Trentino, ha aggiunto, deve
rapidamente realizzare opere viarie come la Loppio-Busa e attivare un
tavolo di confronto permanente su grandi opere come il tunnel del
Brennero. Infine, le società di sistema riteniamo che dovrebbero
avere come interlocutori le associazioni di categoria e non le
singole aziende.
Occorre
intervenire sul credito, sull'Imis e investire nelle opere pubbliche
Ferruccio
Veneri di Confcommercio ha rilevato in premessa che
i dati macroeconomici registrano un territorio in lieve ripresa.
Tuttavia, per il consolidamento della ripresa è necessario porre in
essere tutta una serie di azioni a favore della nuova
imprenditorialità, riduzione dei vincoli burocratici, sviluppo del
turismo di qualità, miglioramento della produttività dei servizi
ecc. Preoccupazione è stata espressa per l’incremento della spesa
corrente e non condivisione per l’aumento dell’Irap per certe
categorie: è vero che si registra una lieve ripresa, ma siamo ancora
in una fase di passaggio difficile. Chiediamo un intervento sul
credito, che Confidi possa erogare finanziamenti diretti almeno pari
a 200.000 euro, ha detto e per l’Imis chiediamo che l’aliquota
agevolata dello 0,55% sia estesa a tutti i fabbricati della categoria
catastale D8. Ben vengano le opere pubbliche programmate,
l’importante è che si rispettino i tempi e che eventuali grandi
opere non concorrano a bloccare le altre. Si chiede inoltre la
reintroduzione del differimento dei vincoli economico finanziari
posti in capo alle imprese per l’ottenimento degli incentivi.
Gare,
superfici commerciali e grandi opere
Mauro
Fezzi, Presidente della Cooperazione si è
concentrato su tre aspetti: uno riguarda gli affidamenti in gara,
settore nel quale deve essere messa a fuoco la maggiore autonomia
della Provincia. La seconda questione interessa le superfici
commerciali nel cui contesto la difficoltà di mantenere una rete ed
essere competitivi nelle periferie è sotto l’occhio di tutti:
aspetti sui quali si giocano le ricadute delle attività economiche.
Per il Trentino è evidente che la tematica del tunnel del Brennero è
determinante per diversi aspetti, economici e non solo. Sull’Irap
Fezzi ha annunciato una proposta di aliquota agevolata e di valutare
la possibilità di aiuti per l’investimento degli utili. Infine,
altri richiami e richieste di modifica puntuali sono stati illustrati
rispetto al settore agricolo, sull’Imis e sul fondo partecipativo
che la Pat ha istituito per il settore della cooperazione.
Servono
investimenti sui collegamenti e un sistema efficace di trasferimento
dagli aeroporti e una tassa di soggiorno più equa
Giovanni
Battaiola per l’Asat ha rilevato la ripresa
economica ed occupazionale del settore. Tuttavia, ha espresso
preoccupazione per la riduzione degli investimenti e l’aumento
della spesa corrente. Apprezziamo la conferma della riduzione
dell’Imis anche se segnaliamo che la revisione delle rendite
catastali per gli immobili alberghieri di fatto la vanifica.
Apprezzata anche l’aliquota agevolata Irap, mentre non condividiamo
che sia premiante solo per chi aumenta l’occupazione sopratutto in
un settore che ha la stagionalità come caratteristica fondante.
Buono anche il meccanismo del credito d’imposta per agevolare
alcuni sistemi di finanziamento, ma invitiamo ad un sistema di facile
applicazione. In materia di investimenti, la Loppio-Busa e il tunnel
del Brennero sono strategici, così come non si può ormai più
prescindere da un sistema di collegamento cadenzato ed efficace con
gli aeroporti: investimenti necessari per crescere. Sulla promozione
occorre una conferma delle risorse messe a disposizione, mentre si
chiede non venga aumentata l’imposta di soggiorno e che venga fatta
pagare a tutti (seconde case comprese). La gabola della tassa
patrimoniale è ridicola rispetto alle cifre raccolte all’interno
del mondo alberghiero. Infine, si chiede un coinvolgimento importante
nel cambiamento delle regole della raccolta differenziata, dal
momento che è una voce di costo molto alta per le aziende.
Edilizia
in crisi e la Provincia naviga a vista
Giulio
Misconel per Ance evidenzia ancora una volta un
segno meno del settore edilizio ed esprime aspre critiche verso le
politiche della Provincia degli ultimi anni: "qui si vive alla
giornata e si naviga a vista con una politica poco seria", ha
detto. Le opere che dovevano partire sono state bloccate e troviamo
solo gente che non si assume responsabilità, le imprese più evolute
se ne stanno andando via dal Trentino, in luoghi dove il confronto
politico con gli imprenditori è diverso. Qui vige solo la logica del
massimo ribasso, ha aggiunto. Misconel ha poi avanzato una serie di
proposte di modifica puntuali, illustrate nel documento consegnato ed
ha definito vergognosa la spesa corrente di 1 a 3, chiedendo meno
contributi , più risorse e più investimenti.
Sburocratizzazione
e maggiore chiarezza delle procedure, bene il recupero dei centri
storici e l'utilizzo delle seconde case a fini turistici
Una
valutazione complessiva positiva è stata espressa dal Presidente
degli Artigiani Marco Segatta.
Plauso per lo sforzo sull’Imis e su altri correttivi introdotti
anche su suggerimento della categoria. Sarebbe utile ridurre l’Imis
per le aziende che lavorano in territori svantaggiati, e si
riterrebbe opportuno incentivare i poli di eccellenza che
accompagnano le imprese, utili a svolgere il compito di aggregazione.
Tema molto importante quello della sburocratizzazione delle procedure
e l’introduzione di regole chiare. Critici anche gli artigiani
sull’aumento della spesa corrente e sul finanziamento del credito
rispetto al quale Confidi potrebbe essere determinante. Apprezzato in
modo particolare il recupero dei centri storici e l’utilizzo delle
seconde case a scopo turistico, che danno la possibilità di
riqualificare gli immobili.
Agricoltura
tra speranze e preoccupazioni
Gabriele
Calliari (Coldiretti) ha salutato favorevolmente la
fine della contrazione del bilancio provinciale, un’inversione che
pare di capire sia in atto e le risorse trovate per ripristinare
alcune situazioni non assicurabili dagli eventi calamitosi
dell’estate scorsa. Bene la conferma delle risorse destinate alla
ricerca. Richiesta l’introduzione di un’aliquota agevolata per le
aree agricole destinate ad utilizzo pubblico. Preoccupazione è stata
infine espressa per la capacità del sistema di rispondere ali
standard richiesti a livello europeo e la conseguente assegnazione
delle risorse.