Attuale riforma dello Statuto

L'attuale riforma dello Statuto di autonomia

​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​L'avvio del percorso

Il percorso di modifica dello Statuto di autonomia muove i primi passi ancora sul finire della XVI legislatura provinciale.

Come ben riassume la relazione al disegno di legge governativo di modifica dello Statuto, "Il procedimento di revisione dello Statuto speciale per il Trentino – Alto Adige è stato avviato a fronte di specifiche richieste formulate dai rappresentanti della regione e delle province autonome, anche sulla scorta delle dichiarazioni programmatiche rese dal Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 ottobre 2022 alla Camera dei deputati, nelle quali è stata sottolineata, tra l’altro, la volontà del Governo di lavorare al ripristino degli standard di autonomia della medesima regione, che nel 1992 hanno portato al rilascio della “quietanza liberatoria” da parte dell’Austria in relazione alla vertenza da essa promossa nei riguardi dell’Italia presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Tale esigenza viene ricondotta agli effetti prodotti dall’entrata in vigore della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione, e dalla successiva interpretazione, che si ritiene abbia condotto a una riduzione degli spazi di autonomia delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano”.

Una prima proposta di riforma statutaria è presentata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dai Presidenti delle province di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti ed Arno Kompatscher, insieme ai governatori delle altre regioni ad autonomia speciale, in occasione del Festival delle regioni tenutosi a Torino nell'ottobre 2023.

Il documento consegnato a Torino consiste in uno schema di disegno di legge costituzionale di sei articoli, uno per ogni Regione a statuto speciale, finalizzati ad apportare modifiche ai singoli statuti, ed un articolo recante "Disposizioni transitorie e finali", che, in attesa di una più completa revisione degli Statuti delle Regioni ad autonomia speciale, espressamente mantiene ferma l'applicazione della clausola di maggior favore di cui all'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001.

Proposta di disegno di legge costituzionale presentata dalle Autonomie speciali 
Relazione illustrativa del disegno di legge costituzionale presentata dalle Autonomie speciali

Nella relazione illustrativa all'articolato viene chiarito che la proposta non mira ad un completo adeguamento alla riforma del Titolo V, ma costituisce un primo passo in tale direzione, in attesa di una riforma generale del sistema delle autonomie.​

Nel novembre del 2023 il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ne​l rispondere in Senato ad un'interrogazione presentata dal gruppo delle autonomie, annuncia l'intenzione di promuovere l'avvio di tavoli di confronto bilaterale con ciascuna delle quattro regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano per poter insieme valutare tutte le necessarie iniziative da parte del Governo e giungere, come richiesto dai presidenti delle quattro regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano, a modificare i rispettivi Statuti speciali in un quadro condiviso con lo Stato.

Resoconto integrale dell'intervento

​Da questi primi passi si sviluppa un articolato confronto, tecnico e politico, fra il Governo e i Governatori delle autonomie speciali per l'elaborazione di una proposta di riforma statutaria d'iniziativa governativa ma condivisa con i territori autonomi; nel contempo si sviluppa un altrettanto articolato dibattito a livello provinciale, fra Giunta e Consiglio provinciale, in merito ai contenuti della riforma.​



​​