Giornale OnLine

Giornale Online
20/07/2016 - In aula o in commissione

Not: bando di progettazione in Giunta entro luglio e inizio cantieri, salvo intoppi, tra 20-22 mesi

Aggiornamenti sul nuovo polo sanitario forniti alla IV Commissione da Zeni, Bordon e De Col

Not: bando di progettazione in Giunta entro luglio e inizio cantieri, salvo intoppi, tra 20-22 mesi

In allegato il documento che illustra il progetto

Not: bando di progettazione in Giunta entro luglio e inizio cantieri, salvo intoppi, tra 20-22 mesi

​​Entro fine mese la Giunta esaminerà il bando di progettazione del nuovo Polo sanitario del Trentino e, salvo eventuali sospensive sulla nuova procedura, entro 20-22 mesi inizieranno i cantieri. Ad aggiornare sull'argomento la Quarta Commissione presieduta da Giuseppe Detomas (Ual), è stato il dirigente generale del dipartimento infrastrutture e mobilità della Provincia Raffaele De Col, ascoltato oggi sul "Not" a palazzo Trentini, per conto dell'assessore Gilmozzi insieme all'assessore alla salute Luca Zeni e al direttore dell'azienda sanitaria Paolo Bordon. La Commissione, ha spiegato Detomas, ha chiesto l'incontro per capire meglio lo stato dell'arte del Not rispetto alle notizie apparse sulla stampa locale. "Siamo interessati – ha spiegato – ad alcuni chiarimenti circa le modifiche del progetto originario, le novità intervenute e le richieste di risarcimento delle ditte dopo la prima gara d'appalto". Sulle richieste di risarcimento delle ditte coinvolte nella precedente gara d'appalto, l'assessore Zeni ha dichiarato che sarà la giustizia a decidere. "La Giunta provinciale ritiene che non vi sia da risarcire nulla".

L'assessore Zeni ha ricordato che il modello scelto è quello della concentrazione dei servizi nell'ospedale di Trento, non tanto per ragioni economiche ma per raggiungere standard e livelli qualitativi adeguati a fronte dell'elevata complessità degli interventi. La concentrazione riduce inoltre le perdite di tempo derivanti dal ricovero in ospedali non attrezzati. L'idea è che gli ospedali minori e periferici continuino a mantenere una funzione nel sistema sanitario a rete della Provincia, soprattutto per il pronto soccorso e i servizi collegati di medicina interna e ortopedia, particolarmente importante in una realtà turistica come la nostra, e chirurgia. Ogni struttura ospedaliera potrà avere una propria specializzazione e capacità di attrarre utenti. Il nuovo ospedale del Trentino, ha proseguito Zeni, sarà di secondo livello per rispondere a bisogni più complessi. La necessità della nuova struttura deriva dall'obsolescenza dell'attuale ospedale S. Chiara che risale agli anni '60. "Oggi – ha evidenziato l'assessore – la richiesta del personale sanitario è di accelerare i tempi di realizzazione della nuova struttura. Certo il S. Chiara è ancora in grado di rispondere a molte problematiche, ma richiede investimenti importanti soprattutto per adeguamenti alle normative sulla sicurezza. C'è quindi bisogno di una struttura più adeguata ai tempi". Dopo la revoca della procedura della prima gara decisa dalla Provincia, la delibera della Giunta ha evidenziato i problemi dei costi per cui il modello della finanza di progetto non appare più conveniente come alcuni anni fa. Quanto all'ipotizzato spostamento del nuovo ospedale a Mattarello, Pat e Comune di Trento hanno valutato i pro e i contro fino a concludere a favore del mantenimento della collocazione del progetto in via Al Desert. Oggi siamo nella fase conclusiva della precedente procedura e di inizio della nuova, che dovrebbe partire entro la fine di questo mese di luglio con un nuovo bando di progettazione e modalità diverse rispetto alle precedenti.

L'ingegner De Col ha sottolineato come al termine dell'analisi comparativa delle aree di S. Vincenzo e di via Al Desert, è emerso come quest'ultima disponga di circa 8 ettari in più rispetto alla collocazione di Mattarello. Inoltre l'accesso al nuovo complesso ospedaliero non avverrà più dalla rotatoria di Ravina ma dalla tangenziale a monte,  e questo comporterà la revisione di tutta la viabilità della zona. L'ampliamento ottenuto in via Al Desert, pari a 5 ettari di terreno grazie all'aggiunta delle aree dei campi sportivi messe a disposizione del Comune, consente maggiori risparmi e più funzionalità. De Col ha segnalato anche come la decisione del Comune di mantenere l'ospedale nella struttura urbana di Trento renda indispensabile l'interramento della tangenziale.

Il direttore dell'Apss Paolo Bordon ha presentato i principali dati del nuovo polo ospedaliero rispetto al progetto precedente sono questi: 141.000 mq di superficie disponibile rispetto ai 109.000 di prima, con un incremento di 32.000 metri che offrirà maggiori spazi per la logistica, le aree direzionali, la scuola di formazione, la foresteria e la centrale del 118. I posti auto passano da 1000 a, 1600 di cui 1000 interrati. Il bando prevedente prevedeva 600 posti letto, il nuovo 641. Nell'intensivo i posti letto passano da 36 a 42 e quelli semi intensivi da 58 a 73. Cresce anche la previsione delle sale operatorie che da 18 diventeranno 24. Per il resto cambia solo l'offerta degli ambulatori, che diminuiscono per privilegiare gli ambulatori di reparto, ferma restando l'offerta di 164 ambulatori esterni al S. Chiara. Le camere del nuovo polo ospedaliero saranno singole per il 20% del totale, anche se in grado ospitare un secondo letto in caso di necessità. Bordono ha concluso sottolineando la flessibilità del nuovo progetto, grazie alla quale la dotazione complessiva dei posti letto potrebbe espandersi fino ad aggiungerne 100 senza altri interventi sull'impianto. In prospettiva, comunque, vi sarà sempre meno necessità di posti letto. Le degenze saranno necessarie ma garantendo elasticità.

I ricorsi, quasi certi, porteranno via in media 21 mesi.

Molte le domande poste da Detomas (Ual), Plotegher (Pd), Borga di Civica Trentina e Cia del gruppo misto. A quest'ultimo l'assessore Zeni ha risposto sottolineando che se il S. Chiara necessita di adeguamenti importanti in materia di sicurezza come tutti gli edifici datati, "questo non autorizza tuttavia a ritenere che l'ospedale attuale sia in uno stato di emergenza". Quanto al tema della revoca del bando di gara, Zeni ha risposto a Borga ricordando che gli organi preposti hanno riconosciuto che la commissione da cui i primi progetti sono stati esaminati non era idonea e che comunque la sentenza del Consiglio di Stato metteva a disposizione più opzioni, compresa quella della revoca della gara poi adottata dalla Provincia, vista l'esigenza di apportare modifiche rilevanti al progetto. "Proprio oggi – ha informato Zeni – sono pervenuti i ricorsi dei partecipanti, il che non ci sorprende. Nelle valutazioni arrivate le scorse settimane la richiesta era risarcitoria. Quanto all'entità del risarcimento sarà la giustizia a formulare delle valutazioni, perché secondo noi non è dovuto alcun risarcimento. Siamo convinti delle argomentazioni espresse nella delibera e di poter procedere con un nuovo iter. Iter che prevedendo la modalità del bando di progettazione consente di proporre molte idee per favorire la proposta di soluzioni migliori".

Il direttore dell'Apss Bordon ha risposto a Plotegher sui criteri di determinazione dei posti letto, aumentati di circa il 6%, spiegando che alla base della scelta vi è uno studio di fattibilità condiviso con i clinici. Sulla dialisi vi è stato un confronto con chi gestisce il reparto, da cui è emerso che la tendenza alla domiciliazione sta crescendo.

De Col, infine, ha assicurato che l'appalto di progettazione sarà esaminato dalla Giunta entro fine mese e sarà poi reso pubblico. "La previsione dei tempi – ha detto – è che, tolte eventuali sospensive richieste sulla nuova procedura, tra i 20 e i 24 mesi noi prevediamo di iniziare i cantieri". La struttura del bando non è ad appalto unico ma ad appalti sequenziali. Si procederà prima alle aree e poi ai vari blocchi. Cambia quindi anche l'approccio alla realizzazione rispetto al progetto precedente. Prima tutto era delegato al promotore con il pagamento dell'ospedale in 24 anni. "Con il nuovo schema – ha spiegato il dirigente – la Provincia diventa il manager responsabile e il coordinatore dell'intervento, mentre l'impresa si riduce ad esecutore e non è più il gestore dei servizi. C'è quindi un capovolgimento dell'impostazione derivante dalla necessità di non subire quelle sorprese alle quali ci esponeva la finanza di progetto". In conclusione, ha ribadito il dirigente, "tra 20-22 mesi dovremmo iniziare i primi cantieri. In mezzo di vi sono alcuni passaggi: dal progetto preliminare al bando per il progetto preliminare, passando all'appalto con il bando del progetto vero e proprio". De Col ha dato quasi per certa la presentazione di ricorsi, ("succede sempre") stimando fin d'ora in questo caso uno scostamento di 21 mesi sui tempi di inizio. "Una volta partiti i lavori, ha concluso, occorreranno 3 anni per realizzare gli edifici e 5 per realizzare le infrastrutture, ovviamente in tempi sovrapposti". De Col ha ricordato infine che gli interventi infrastrutturali sulla tangenziale andranno eseguiti mantenendo l'arteria operativa. A un'ultima domanda di Detomas circa l'impatto della revisione delle nuova metodologia di finanziamento adottata al posto della finanza di progetto, De Col ha risposto che il costo attuale dell'opera è globalmente di 338 milioni, di cui 40 per le infrastrutture stradali. Il dirigente ha precisato però che questo importo riguarda il bando del progetto e non della realizzazione del progetto, che verrà suddivisa. Il bando precedente non comprendeva i 40 milioni dell'opera infrastrutturale sull'arteria stradale.

Allegati
Documento nuovo polo sanitario del Trentino