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29/01/2014 - In aula o in commissione

Partecipazione alla politica: verso una conferenza di informazione

Accolta in commissione l'idea dei firmatari della legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta

Partecipazione alla politica: verso una conferenza di informazione

L'assessore Daldoss riferirà anche sull'Itea

Una conferenza di informazione dedicata dal Consiglio provinciale al disegno di legge di iniziativa popolare (allegato) presentato per promuovere la democrazia diretta e la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche. La proposta è emersa oggi dalla prima commissione presieduta da Luca Zeni (Pd) riunitasi per avviare l'esame del disegno di legge di iniziativa popolare "Iniziativa politica dei cittadini. Disciplina della partecipazione popolare, dell'iniziativa legislativa popolare, dei referendum e modificazioni della legge elettorale provinciale", che reca la firma dal signor Alex Marini (foto allegata. Il testo era già stato presentato in Consiglio provinciale nel 2012 sostenuto da circa 4.000 firme raccolte dal comitato "Più democrazia in Trentino". L'esame si era però fermato in commissione. Ora l'iter riparte daccapo con le audizioni, ma con l'obbligo di concludersi entro agosto in commissione, per arrivare poi al voto finale in aula.

Via il quorum per la validità dei referendum.
Marini ha ricordato le consultazioni già effettuate l'anno scorso quando la prima commissione aveva ascoltato tre esperti: Bruno Kaufmann, Thomas Benedikter e Roberto Toniatti. Marini ha anche suggerito di rendere questa legge di iniziativa popolare oggetto di una conferenza di informazione del Consiglio provinciale. Nel sintetizzare i contenuti del disegno di legge, che introduce vari strumenti di democrazia diretta collaudati in altri Paesi, Stefano Longano (foto allegata, tra gli estensori del testo, ha indicato due punti-chiave: l'iniziativa popolare e il referendum. L'iniziativa popolare viene presa dai cittadini scrivendo una legge che, se raccoglie un certo numero di firme, viene introdotta con voto popolare, oppure, come già accade in Svizzera, l'organo legislativo formulare una proposta di normativa in linea con quel testo. "L'importante - ha spiegato Longano - è arrivare al voto finale grazie a "acceleratore" che costringe l'assemblea legislativa ad adottare un provvedimento. Il secondo strumento che la legge prevede è il referendum confermativo (oggi il nostro ordinamento prevede solo il "consultivo"), con cui i cittadini possono impedire con il loro voto l'entrata in vigore di una normativa e quindi la permanenza di quella già esistente. Tre gli elementi che accomunano le proposte su iniziativa popolare e referendum: l'eliminazione del quorum, dannoso per la democrazia perché non stimola il dibattito tra chi è a favore e chi è contro; un numero di firme non troppo alto (al massimo 8.000, cioè il 20% dell'elettorato com'è già oggi); infine la possibilità per i cittadini di intervenire con questi strumenti su tutte le materie di competenza dell'organo legislativo, comprese le imposte.

Condivisione di massima delle forze politiche.
Il presidente Luca Zeni (Pd) ha spiegato che l'esame del disegno di legge potrebbe iniziare il 26 febbraio con le audizioni. Intanto i capigruppo potrebbero presentare la richiesta di una conferenza di informazione sull'argomento, che con la partecipazione a invito, sia resa il più possibile aperta ai soggetti interessati. D'accordo anche Mattia Civico (Pd), perché questo disegno di legge evidenzia la questione oggi cruciale dei rapporti tra i cittadini e la cosa pubblica e degli strumenti decisionali per coinvolgere la popolazione nelle scelte politiche. "Non si tratta - ha precisato - di prevedere alternative alla democrazia rappresentativa, ma di promuovere la riflessione su questi argomenti". Per Walter Kaswalder Patt) il tema è interessante e degno di attenzione Secondo Maurizio Fugatti (Lega) tra gli aspetti condivisibili della proposta vi è l'abolizione dell'attuale quorum al 50% per la validità dei referendum ("Oggi non ne passa uno perché la gente non va a votare, com'è accaduto anche sulle comunità di valle". A giudizio di Marino Simoni (Progetto Trentino) lo spirito della legge è in linea con la tradizione di molte valli del Trentino, dove nelle scelte era previsto il coinvolgimento della popolazione. Gli istituti di partecipazione dei cittadini proposti dalla legge vanno però approfonditi e per questo il gruppo dei consiglieri del PT chiederà un incontro con i promotori.

L'assessore Daldoss riferirà l'11 febbraio anche sull'Itea.
Al termine, per la riunione della prima commissione prevista l'11 febbraio, Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha proposto e ottenuto di chiedere all'assessore Daldoss di riferire non solo in merito alla riforma delle comunità di valle ma anche alla trasformazione di Itea da spa a agenzia interna alla Provincia.


Allegati
Il testo del disegno di legge di iniziativa popolare
Immagini
  • Stefano Longano, tra gli estensori del provvedimento legislativo
  • Alex Marini, primo firmatario del testo