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25/07/2017 - In aula o in commissione

Assestamento di bilancio: iniziata la discussione in aula di rendiconto e Defp

Consiglio provinciale, i primi interventi. Minoranze contro l'ottimismo del presidente Rossi

Assestamento di bilancio: iniziata la discussione in aula di rendiconto e Defp

In allegato, il testo di Cia

Assestamento di bilancio: iniziata la discussione in aula di rendiconto e Defp

​Dopo la relazione presentata ieri dal presidente della Giunta Rossi, stamane nell'aula del Consiglio provinciale è iniziata la discussione dei primi testi del "pacchetto" della manovra di assestamento del bilancio 2017: il rendiconto generale e consolidato per il 2016 e il Defp, il  documento di economia e finanza della Provincia.. Seguirà poi il dibattito dedicato al disegno di legge sull'assestamento. In apertura il presidente Dorigatti ha sospeso i lavori convocando i capigruppo, sollecitato da Fugatti e Giovanazzi che avevano lamentato lo scarso tempo a disposizione per intervenire. Al rientro in aula Dorigatti ha comunicato la decisione di aumentare i tempi degli interventi, in modo da favorire il dibattito. I sei consiglieri fin'ora intervenuti (Fugatti, Bezzi, Cia, Simoni, Kaswalder e Borga) hanno contestato l'ottimismo sull'andamento dell'economia trentina espresso ieri da Rossi.

Fugatti: nel 2016 il Trentino è andato peggio che nel resto d'Italia.

Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino) ha sottolineato che se le attuali previsioni della Banca d'Italia troveranno conferma emergerà che, diversamente da quanto dichiarato ieri dal presidente Rossi nella relazione con cui ha introdotto la manovra, il Trentino tra il 2015 e il 2016 è cresciuto meno che nel resto del Paese. Fugatti ha citato dati riferiti al tasso di disoccupazione, che mostra per il Trentino una situazione peggiore rispetto sia alla provincia di Bolzano sia a tutte le altre regioni. Anche nel campo della ricerca e dello sviluppo e nel settore dell'export, l'andamento è negativo nonostante gli investimenti. Eppure la Provincia di Trento è l'ente che negli ultimi anni ha speso di più nel comparto della ricerca/sviluppo. Vanno allora riviste le risorse impiegate specialmente nelle società pubbliche che operano in questo settore, dove tra l'altro il Trentino vanta il maggior numero di addetti. Negativi rispetto al Nordest tra il 2015 e il 2016 sono poi i dati relativi al tasso di occupazione femminile e al tasso di occupazione giovanile. Mobilità ospedaliera attiva: il dato è fermo al 2013, ma registra comunque in calo costante il numero delle persone che vengono a farsi curare in Trentino, dove la mobilità passiva è invece aumentata. In definitiva, ha concluso Fugatti, il Trentino nel 2016 non è solo superato dall'Alto Adige, ma cresce meno anche di tutto il Nordest. E il presidente Rossi dovrebbe chiedersi il perché di questo andamento. Secondo il consigliere della Lega nel Trentino vi è un eccesso di burocrazia rispetto alle regioni confinanti e questo frena la volontà di fare impresa e di investire risorse. Sulla partita delle stazioni sciistiche e degli impianti di risalita da rilanciare, Fugatti ha ricordato il protocollo d'intesa del 2015 che impegna la Provincia ad investire 20 milioni di euro per la realizzazione del collegamento tra San Martino di Castrozza e passo Rolle.

Bezzi: la Provincia distolga i giovani dal miraggio del posto fisso nel pubblico.

Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha chiesto che fine hanno fatto i 50 milioni di euro investiti dalla Provincia per realizzare la fibra ottica, la cablatura del territorio e lo sviluppo di internet di cui le imprese hanno bisogno per crescere. Inoltre per Bezzi la Provincia dovrebbe spiegare alle nuove generazioni che il miraggio del posto nel pubblico va superato e che anche fare gli artigiani è interessante. "Oggi non si possono più garantire posti di lavoro pubblici sufficienti ad assorbire i giovani". Sull'assestamento, il consigliere ha chiesto di riflettere sulla riorganizzazione della sanità presentata ieri dall'assessore per risparmiare pochissimo indebolendo le strutture di pronto soccorso. "Quando si va in barca a vela – ha concluso Bezzi – si può viaggiare in due modi: o con le vele o con l'abbrivio, cavalcando l'onda ma andando molto più lentamente. Ecco, la Provincia di Trento marcia con l'abbrivio mentre l'Alto Adige corre con il vento in poppa". Infine Bezzi ha criticato il "sindacato dei Comuni rappresentato dal Consiglio delle autonomie locali", che a suo avviso "è solo una palla al piede" di questi enti. Alla fine Bezzi ha ribadito il suo appello al presidente Rossi: "non si faccia condizionare da questa politica assistenzialistica della sinistra ma abbia la forza di spiegare alle nuove generazioni che non si vive solo di posto pubblico in provincia di Trento".

Cia: con le risorse europee sprecate si potevano risolvere i problemi della sanità.

Claudio Cia (Gruppo misto) ha criticato in particolare il nuovo contratto adottato per i lavoratori del Progettone, finanziato con i 10,4 milioni di euro destinati dalla Provincia a questo comparto con l'assestamento. "Il Progettone – ha lamentato – è diventato il principale canale di occupazione del Trentino", contro l'interesse dei lavoratori che non si sentono tutelati dal contratto e che hanno diritto al ripristino dello stipendio pieno. Inoltre il Progettone per Cia va bene per coloro che hanno perso il lavoro e cui mancano pochi anni alla pensione. Ma il compito della Giunta dovrebbe essere quello di favorire opportunità per tutti e non assunzioni ad personam che premiano non il merito ma l'appartenenza politica. Servirebbe invece, secondo il consigliere, un censimento dei giovani disoccupati per capirne le capacità e le aspirazioni, dando loro un aiuto iniziale per poter avviare un'impresa. Cia ha poi criticato il fatto che degli oltre 72 milioni di euro messi a disposizione del Trentino dall'Ue, la Provincia ne abbia utilizzati solo 55. "Di ciò – ha lamentato – secondo la Giunta sarebbero colpevoli le imprese trentine, mentre la verità è che il governo provinciale si dimostra molto bravo a parole ma poco nei fatti. Perché con la metà dei soldi europei sprecati si potevano tenere attive le guardie mediche e i punti nascita delle valli". Sull'assestamento Cia ha contestato la scarsa attenzione ai bisogni emergenti nel comparto sanitario. Il grave a suo avviso è che un momento come questo dovrebbe consigliare un aumento delle risorse destinate a questo settore, in proporzione alla crescita dell'età media e delle esigenze di cura delle persone, specialmente degli anziani ammalati, affetti da Alzheimer e dei disabili. Su questi temi Cia ha preannunciato un ordine del giorno e un emendamento. Sulle cosiddette "start up innovative", per Cia "occorre chiedersi quanti posti di lavoro hanno generato le imprese finanziate e per quanto tempo in relazione ai contributi pubblici ottenuti? Basta slogan, servono dati misurabili", ha concluso il consigliere.

Simoni: alle valli manca ancora la banda larga nonostante gli investimenti previsti.  

Marino Simoni (Progetto Trentino) ha ricordato che il voto contrario del proprio gruppo al Rendiconto della Provincia non riguarda le cifre, da lui giudicate "corrette", ma la linea politica della Giunta. Se infatti guardiamo il Rendiconto, ha spiegato, vediamo che i tre quarti delle risorse è costituito da spesa corrente. Per gli investimenti rimane solo un miliardo circa del bilancio provinciale, che è però già largamente impegnato nei prossimi anni. Il problema è la faticosa ripresa in corso, che non basta certo per risalire la china della crisi. Il problema per il consigliere è che non si vede la volontà di rilanciare l'autonomia e l'economia del Trentino. Economia che attende risposte non assistenziali ma un affiancamento da parte del pubblico, che invece continua a presentarsi come troppo lento e burocratizzato. Con gravi ripercussioni in molti settori dell'economia trentina. Simoni ha poi difeso dalle critiche di Bezzi il Consiglio delle autonomie locali, le cui scelte vanno a suo avviso rispettate. Sullo sviluppo futuro di passo Rolle, Simoni ha richiamato la Provincia al rispetto degli accordi sottoscritti e degli impegni presi con le comunità locali. Infine ha infine ricordato il forte investimento sulla banda larga deciso nel bilancio dello scorso anno. "Oggi ci troviamo con territori penalizzati in questo campo. La banda larga non è ancora garantita nelle valli. Come Provincia siamo molto arretrati in questo settore". Simoni ha invece condiviso l'invito alla speranza lanciato dal presidente Rossi, perché oggi il Trentino ha bisogno di fiducia e attende dalla politica la capacità di contribuire alla soluzione dei problemi.

Kaswalder: preoccupa il debito in aumento e i tagli ai Bim e ai custodi forestali.

Walter Kaswalder (Gruppo misto) ha evidenziato che l'aumento sia del debito sia della spesa corrente della Provincia, contraddicono le dichiarazioni nelle quali il presidente Rossi rivendicava con orgoglio di aver rimesso in ordine i conti pubblici. Un buon amministratore dovrebbe invece preoccuparsi di questo andamento negativo del debito pubblico, che in Trentino, secondo Kaswalder, se si considerano anche le società partecipate della Provincia supera i 3 miliardi di euro. Prima o poi, ha osservato il consigliere, questi debiti qualcuno li dovrà pagare. Il problema più grave è che mentre in provincia di Bolzano il Pil cresce e crescono quindi anche le entrate, lo stesso non avviene anche in Trentino. Kaswalder ha poi criticato la riduzione degli investimenti prevista nel 2017 dalla Giunta nel settore dei bacini montani, per il quale si è passati dal 30 milioni di euro del 2011, ai 7 milioni di quest'anno. Il consigliere ha criticato anche i tagli dei custodi forestali "mentre la Provincia spende migliaia di euro per la gestione dell'orso". Quanto al rendiconto consolidato, il 2016 chiude con un avanzo di 7 miliardi e 47 milioni di euro, cui va aggiunto mezzo miliardo di euro della Regione. Commento del consigliere: non si riesce a capire dove vanno a finire questi soldi. Per la banda larga siamo l'ultima provincia in Italia, addirittura più indietro della Calabria e della Basilicata. Secondo Kaswalder "bisognerebbe iniziare a ragionare non in funzione delle elezioni provinciali del 2018 m dei bisogni del Trentino".

Borga: il divario fra il Trentino e l'Alto Adige non si spiega con il problema della lingua.

Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha messo l'accento sulle ripetute affermazioni della maggioranza secondo la quale il Trentino le cose vanno meglio che negli altri territori. Nel 2013, ha ricordato Borga, il presidente Rossi aveva evidenziato nella relazione al bilancio di allora che il Trentino fatica a crescere, ha un Pil procapite che aumenta meno che altrove (Nordest e intero Paese) e poche risorse per gli investimenti. Rossi, ha proseguito il consigliere, aveva anche segnalato la necessità di un cambiamento di rotta. Insomma il governatore aveva descritto un quadro non certo idilliaco. Il punto è per Borga che rispetto ad allora oggi le cose non sono cambiate in meglio. Anzi. Perché anche omettendo i confronti con l'Alto Adige, infatti, i dati relativi alla disoccupazione, all'occupazione e alla povertà, mostrano come la nostra situazione sia sostanzialmente a quella del Veneto e del Nordest. Dunque per Borga non è condivisibile l'ottimismo manifestato dal presidente Rossi e rilanciato dalla stampa, ma non certo condiviso dalle categorie economiche ascoltate in Commissione. Basti considerare, ha aggiunto, che l'Irpef versato in Trentino è pari a 88 milioni di euro, 56 milioni di euro meno che in provincia di Bolzano. In definitiva questi dati dimostrano per Borga che due legislature dell'era Dellai, quando ancora le risorse erano abbondanti, ci hanno soltanto reso omogenei al Nordest. Il problema secondo il consigliere non sta nel confronto con l'Alto Adige ma nel modo in cui la maggioranza spiega questa distanza cresciuta negli ultimi anni. Il presidente della Giunta sostiene che la differenza sta nel fatto che a Bolzano si parla tedesco e quindi vi è un maggiore rapporto dell'Alto Adige con l'economia della Germania. Ma così non è, ha sottolineato Borga, perché nel 2000 la differenza fra il Trentino e la Provincia di Bolzano era molto minore, ad esempio nell'export. Inoltre l'export dell'Alto Adige riguarda sempre più Paesi diversi dalla Germania. La risposta della Giunta è stata l'introduzione del trilinguismo nelle scuole. Ma la situazione di partenza dei nostri giovani è deficitaria quanto a conoscenza delle lingue. Eppure dal Defp questo deficit linguistico rispetto ad altri Paesi non traspare affatto, perché ad esempio per quanto riguarda la conoscenza dell'inglese inglese, la situazione degli studenti del Trentino non appare affatto carente.

La discussione riprende alle 15.00.

Allegati
Testo dell'intervento di Claudio Cia nella discussione geenrale