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22/06/2017 - In aula o in commissione

Passa con 21 sì e 5 astenuti il ddl della Giunta sulla mobilità sostenibile

Il Consiglio provinciale ha invece deciso di non discutere il testo di iniziativa popolare

Passa con 21 sì e 5 astenuti il ddl della Giunta sulla mobilità sostenibile

L'assessore Mauro Gilmozzi, autore del provvedimento

Passa con 21 sì e 5 astenuti il ddl della Giunta sulla mobilità sostenibile

​Il ddl Gilmozzi sulla mobilità sostenibile è stato approvato dal Consiglio con 21 sì, 5 astenuti, il consigliere Walter Kaswalder non ha partecipato al voto. Respinti gli emendamenti con i quali Filippo Degasperi ha cercato di introdurre alcuni capisaldi del ddl popolare, dalla gratuità del biglietto, alla nomina per estrazione dei componenti dell'osservatorio sulla mobilità, la destinazione di una quota fissa per la mobilità sostenibile nel bilancio Pat, mentre sono stati approvati quelli per potenziare il trasporto su rotaia. Aumentato, con un emendamento dello stesso Gilmozzi, al 60% l'obiettivo della quota di mobilità sostenibile entro il 2020.  Sì anche agli emendamenti di Donata Borgonovo Re del Pd sul potenziamento dei piani della mobilità aziendale e di Ossanna del Patt sull'uso dei droni e di Manica del Pd sulla partecipazione.

Degasperi in dichiarazione di voto ha detto che alla fine il ddl con la mobilità sostenibile ha poco a che fare perché non sono previsti gli strumenti. Mantiene solo il titolo della proposta dei cittadini e questo, ha aggiunto, è fuorviante. Le cifre messe a disposizione sono solo 30 mila euro, contro i 200 previsti dal ddl popolare. Il fatto che con 22 milioni di euro si potrebbe ridurre il traffico privato del 10% non è stato preso in considerazione e non è stata presentata una proposta alternativa. Tra l'altro non si sono messi in conto i costi degli incidenti che sono stimati in una cifra di 194 milioni all'anno. Insomma, secondo Degasperi, la Giunta non ha voluto investire 22 milioni di euro per il trasporto gratuito che, tra l'altro, avrebbe posto il Trentino in una posizione d'avanguardia. Comunque, Degasperi ha riconosciuto a Gilmozzi di aver accettato alcuni emendamenti, da qui il suo voto di astensione. L'assessore, per contro, ha detto che la legge dota la Pat di strumenti importanti per arrivare all'obiettivo di ridurre, a favore della mobilità sostenibile, il traffico privato. Ancora una volta l'assessore ha riconosciuto l'importanza del lavoro fatto dai proponenti del ddl popolare, anche se non è stato possibile trovare un intesa su tutto. Gilmozzi ha detto che è stato già presentato il piano della mobilità elettrica, un'intesa con l'Università per la mobilità pubblica tenendo sempre presente l'obiettivo di potenziare la mobilità sostenibile nell'equilibrio tra città e territorio.

Al termine della seduta è stato approvato un odg presentato da Mario Tonina dell'UpT per non passare alla discussione dell'articolato del ddl popolare. Un mezzo, ha detto in senso critico Degasperi, per non assumersi le responsabilità nei confronti di 3.800 firmatari del ddl con la scusa che alcuni emendamenti sono stati votati nel ddl Gilmozzi. Contrario, oltre a Degasperi, anche la Civica Trentina perché l'odg, ha detto Borga, è un escamotage di basso profilo. Sulla stessa posizione Bezzi di Forza Italia il quale ha detto che un ddl popolare andrebbe sempre discusso e che il centro sinistra ancora una volta dimostra di predicare bene e razzolare male. Gilmozzi, ha motivato il sì all'odg, ricordando che quello che si è votato è stato un articolato frutto di un lungo confronto con i proponenti. La strada di presentare un ddl da parte dell'assessore, ha aggiunto, è stata presa assieme anche se non c'è stato accordo su temi come la gratuità che quindi è inutile tornare a discutere. Nerio Giovanazzi di At ha dichiarato la sua astensione perché, pur contrario al ddl popolare, ritiene che i ddl vadano comunque discussi. Analoga la posizione di Marino Simoni, capogruppo di PT, il quale ha denunciato il rischio che la non discussione dei ddl, soprattutto se popolari, possa diventare una prassi. Maurizio Fugatti della Lega, ha dichiarato il suo no perché l'odg rappresenta uno schiaffo alla rappresentatività. Claudio Cia del Misto ha detto che passa un messaggio estremamente negativo nei confronti dei cittadini e della loro volontà di partecipare. Tonina ha replicato affermando che su questo ddl popolare c'è stata un' attenzione particolare della Terza commissione e dell'assessore, con iniziative a supporto di una proposta che ha aperto la strada al ddl Gilmozzi. In commissione, però, sono stati i proponenti a voler mantenere la posizione sulla gratuità e la formazione dell'osservatorio.