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20/01/2017 - Incontri

Una petizione popolare per adeguare la Pat alle norme nazionali sulla trasparenza degli enti pubblici

Consegnata al presidente del Consiglio Dorigatti dall'Associazione Più democrazia in Trentino

Una petizione popolare per adeguare la Pat alle norme nazionali sulla trasparenza degli enti pubblici

In allegato le foto e il testo della petizione online

Una petizione popolare per adeguare la Pat alle norme nazionali sulla trasparenza degli enti pubblici

​​​​La petizione popolare "Per un Trentino trasparente" sottoscritta da più di 400 cittadini e da altri 158 che fino ad oggi hanno espresso il loro sostegno online (vedi allegato), è stata consegnata oggi nelle mani del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti da sette rappresentanti dell'associazione "Più Democrazia in Trentino". 

Gli obiettivi: vigilare sull'osservanza delle norme, creare un tavolo di lavoro con le associazioni e adeguare la legge provinciale 4 del 2014 ai decreti nazionali.

Il portavoce Alex Marini, ha ricordato che l'associazione, apartitica e nata due anni fa, ha già presentato un'analoga petizione alla Regione per chiedere più trasparenza nei Comuni e negli enti locali. Ora questa seconda petizione, trasmessa anche all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), è diretta al Consiglio provinciale per sollecitare la Giunta ad attivarsi in tre direzioni: vigilare sull'osservanza puntuale delle leggi e delle disposizioni in materia di trasparenza formalizzando un'intesa con il Commissario del Governo e con l'Anac per garantire efficacia nei controlli e nell'applicazione delle misure sanzionatorie e disciplinari nei confronti dei responsabili in caso di inadempienze; creare un tavolo di lavoro aperto alle associazioni di cittadini e consumatori e ai soggetti istituzionali deputati a difendere i diritti dei cittadini per agevolare il controllo diffuso nell'applicazione delle leggi in materia di trasparenza, per relazionare annualmente sulla loro attuazione e per adoperarsi a divulgare e infondere nelle pubbliche amministrazioni trasparenza, prevenzione, contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione come prevede l'articolo 117 della Costituzione; aggiornare la legge provinciale 4 del 2014 (Disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni), adattando integralmente il testo agli obiettivi contenuti nei decreti legislativi 33 del 2013 e 97 del 2016 e prevedendo l'introduzione di norme per assicurare la nomina di organismi indipendenti di valutazione che includano membri eletti dalle associazioni operanti sul territorio di riferimento dell'ente e delle agenzie. Il presidente di questi organismi indipendenti andrà nominato dalle minoranze in Consiglio provinciale a rotazione fra i gruppi dell'opposizione che hanno espresso un candidato presidente alle ultime elezioni provinciali.

La Provincia crei un nucleo di controllo.

Ad illustrare poi le ragioni all'origine della petizione popolare è stato Mauro Direno, che ha ricordato come se il Comune di Trento è stato finora l'unico in tutto il territorio a coinvolgere le associazioni per garantire la trasparenza sull'uso dei soldi pubblici, la Provincia invece, invitata con le sue società partecipate ad attuare questo principio costituzionale, non abbia ancora risposto. In sostanza l'associazione chiede di creare un nucleo di controllo presieduto da un garante per permettere ai cittadini di effettuare i controlli sulle scelte della pubblica amministrazione che la Provincia ha impropriamente delegato all'Anac. Le delibere dell'Anac, infatti, non possono trovare applicazione nel Trentino senza un adeguamento delle leggi provinciali in materia. Ed è grave anche che la mancata attuazione nel nostro territorio delle norme costituzionali sulla trasparenza, non comporti alcuna sanzione da parte della Provincia. Provincia che invece dovrebbe punire o premiare gli enti pubblici in rapporto all'osservanza di queste norme.

Dorigatti: l'autonomia è virtuosa se dimostra di fare qualcosa di più.

Il presidente Dorigatti ha ricordato l'iter previsto per le petizioni popolari, sottoposte prima ad una verifica di conformità e all'Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale che ne assegna l'esame alla Commissione competente in seno all'assemblea legislativa. Entro sei mesi, ma probabilmente prima di questa scadenza, la Commissione, dopo aver effettuato apposite audizioni, elabora una relazione sull'argomento che trasmette a tutti i consiglieri provinciali perché adottino eventuali iniziative che soddisfino le richieste della petizione. "Le leggi vanno rispettate – ha aggiunto Dorigatti – e l'autonomia della Provincia si dimostra virtuosa se riesce a fare qualcosa di più in termini di trasparenza. Ancor meglio se, come in questo caso, con il concorso dei cittadini, che possono sollecitare in tal senso la politica e le istituzioni". Dal canto suo, ha concluso Dorigatti, il Consiglio provinciale è fortemente impegnato ad attuare il principio di trasparenza alle proprie responsabilità legislative, come documenta anche il sito istituzionale, per il quale anche l'associazione ha espresso apprezzamento. 

Approfondimenti
Il sito della petizione popolare che è possibile sottoscrivere online
Collegamento non più disponibile
Immagini
  • Marini consegna la petizione con le firme a Dorigatti
  • Mauro Direno e la delegazione