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22/12/2016 - In aula o in commissione

Approvata la manovra finanziaria 2017

Dal Consiglio provinciale in tarda serata

Approvata la manovra finanziaria 2017

Approvata la manovra finanziaria 2017

​​Il ddl 175/XV (legge di stabilità Pat per il 2017) é stato approvato stasera dal Consiglio provinciale con 21 sì e 10 no. Alle ore 22.36 è stato infine approvato (23 a 8) anche il ddl 176/XV, ossia quello tecnico di bilancio, con emendamenti del presidente Rossi. Il presidente Bruno Dorigatti ha concluso ringraziando i consiglieri e tutti i collaboratori della Giunta e dell'assemblea legislativa. “Abbiamo lavorato con molta professionalità e anche con oggettività, senza pensare solo alla convenienza individuale”. La politica è stata messa in campo davvero – ha detto - e questo ha permesso di arrivare alla soluzione dei problemi. Infine, Dorigatti ha ricordato il periodo estremamente delicato che stiamo attraversando. Autonomia e istituzioni sono oggi messe a repentaglio. Ed è nostro compito e nostra responsabilità rafforzare le istituzioni, anche ponendo attenzione al linguaggio che utilizziamo.



Le dichiarazioni di voto finali:

Claudio Cia – riprendendo le polemiche seguite al suo intervento del giorno 20 in fase di discussione generale sulla manovra finanziaria – ha rivendicato il diritto di potersi esprimere liberamente in aula, chiedendo chi si arroga la potestà di stabilire quale sia il limite del politicamente corretto. Ho riportato la vox populi – ha detto il consigliere – e credo che il Consiglio dovrebbe tenere in conto anche questa. Cia ha stigmatizzato anche la scelta del gruppo Patt di abbandonare i banchi per isolare il collega Kaswalder durante i suoi interventi. Una critica anche per l’episodio legato alla bocciatura in aula - per motivi di schieramento - di un ddl Bottamedi approvato in Commissione. Cia ha concluso l’intervento bocciando il disegno di legge 176 per una programmazione della spesa pubblica basata sulla ricerca del consenso ma poco efficace sul piano economico.


Rodolfo Borga ha voluto affermare che a suo modo di vedere la platea dei sindaci trentini, a differenza di quanto affermò anni fa la Difensora civica Borgonovo Re – dichiarazioni spesso richiamate in aula – non sono affatto supini al potere centrale della Provincia. Altro cenno ai tagli patiti in questo bilancio dalla cultura, un calo drastico del 40% che non fa onore alla nostra autonomia e che toglie letteralmente l’ossigeno a molti e qualificati professionisti di un settore basato quasi totalmente sull’impegno dell’ente pubblico.


Maurizio Fugatti : i temi fiscali – ha detto - sono quelli che meno ci convincono in questa manovra, nonostante qualche miglioria apportata durante il confronto consiliare. C’è soddisfazione per alcuni punti proposti e accolti, come sulla questione scolastica di Ala-Avio.


Marino Simoni ha articolato in 20’ un ampio intervento. Si è anzitutto dissociato, con durezza, da quanto il collega Cia ha avuto modo di dire del Trentino. Molto duro anche il successivo commento sulla miriade di emendamenti visti in queste giornate d’aula e partiti da esponenti della stessa maggioranza di governo, che hanno evidenziato una debolezza della Giunta. Purtroppo per ottenere qualcosa in questa’aula – ha affermato Simoni - occorre presentare la lista della spesa. L’anno scorso feci così anch’io, ottenni 250 mila euro per una causa positiva, però in questi 12 mesi le somme non sono state concretamente spese dalla Giunta Rossi e sono rimaste sulla carta. Simoni ha poi toccato un tema legato al Primiero: il centro trasfusionale di Feltre verrà accorpato a Belluno, mentre Trento – ha protestato - continua a garantire risorse in convenzione alla Regione Veneto, che toglie servizi preziosi al nostro comprensorio. Il consigliere ha invitato poi i colleghi a leggere gli esiti del recente sondaggio sulla sensibilità dei trentini verso l’autonomia e su come da essi emerga la perdita di credibilità della politica. 15 mila disoccupati – ha aggiunto – sono un dato inaccettabile per la nostra terra.


Filippo Degasperi: ha parlato di un approccio ragionieristico e anacronistico del governo provinciale all’economia e di un’incapacità di contrastare davvero i troppi vincoli burocratici che frenano le nostre imprese (un esempio: Meccatronica di Rovereto sta rischiando per questo di perdere milioni di euro di contribuzioni europee). Trentino Sviluppo spa continua a sottostimare la necessità di sostenere il tessuto delle piccole imprese diffuse nel nostro territorio. Il caso Sait: grave che non si dica nulla della fideiussione da far pesare sul consorzio nel momento in cui licenzia. La leva fiscale: si dà a qualcuno, ma si toglie ad altri e non si azzera l’Irap come si potrebbe. Ultimo rilievo sui pesantissimi tagli ai sostegni garantiti al settore del commercio e reti distributive.


Claudio Civettini ha ringraziato per le molte sue proposte accolte dalla Giunta e le ha riassunte, ma ha tenuto ferma la contrarietà a una finanziaria che sui temi del lavoro non basta.


Massimo Fasanelli: ha detto che c’è stato un positivo sforzo comune di maggioranza e minoranza per apportare contributi a questa manovra 2017. E facendo gli auguri a tutti, ha assicurato che nel 2017 cercherà ancora di fare del proprio meglio per dare sostegno a un’azione amministrativa provinciale vicina ai trentini e alle famiglie.


Giuseppe Detomas: “Non sarà la migliore finanziaria in assoluto, ma è quanto di meglio si può fare oggi, con un pensiero di futuro e per i giovani e uno sforzo di garantire contribuzioni selettive e non a pioggia sul tessuto economico”.

L'assessore Alessandro Olivi ha sostenuto che c’è gente in Trentino che si sta rimboccando le maniche per lavorare costruttivamente insieme al superamento della crisi in atto. Di fronte ai temi che abbiamo davanti, dal lavoro alla ripresa dell'economia fino a politiche sociali più inclusive, il problema non è l'asprezza del dibattito e la dialettica tra le forze politiche. Il problema sorge quando polverizziamo la discussione e riduciamo tutto al pezzettino di cui ciascuno di noi si occupa per ricavare qualcosa di suo. Anche quando un emendamento ha un obiettivo circoscritto, è fondamentale farlo star dentro una visione generale. Per Olivi l'aula del Consiglio non può ritenere esigibili singole richieste e basta: occorre cercare di capire come quella richiesta può star dentro una politica e non dev'essere quindi una risposta individuale.



L’ultima parte dell’esame sull’articolato del ddl 175/XV:

art. 15: approvato un em. Civettini sulla videosorveglianza.


art. 19: approvato un em. Civettini sul trasporto scolastico durante le gite di classe (possibilità di rivolgersi a ditte diverse da Trentino Trasporti, se competitive sul prezzo). Em. Fugatti per derogare all’accorpamento degli istituti scolastici di Ala e Avio, come chiesto da molti cittadini. Il presidente Rossi ha condiviso l’istanza, rinviandone però la trattazione con un prossimo provvedimento ad hoc della Provincia. L’emendamento è stato quindi ritirato da Fugatti, soddisfatto per la promessa del presidente.


art. 21: approvato con 3 astenuti l’em. Degasperi totalmente sostitutivo del testo che prevedeva l’introduzione della Rete di sorveglianza epidemiologica e dei veterinari aziendali.


art. 27: introduce l’”assegno unico provinciale” al posto delle attuali, svariate provvidenze per la persona e la famiglia. Approvato (con 1 solo no) un em. Viola in base al quale - in linea generale – servirà il requisito dei 3 anni di residenza in Trentino per ottenere le provvidenze. Respinto invece dalla maggioranza di governo un em. Kaswalder per escludere l’applicazione del parametro Icef sull’assegno unico a beneficio degli ultrasettantenni. Il consigliere autonomista è intervenuto per dire che ci sono trentini di certo non ricchi, che per effetto delle soglie Icef pagano i servizi sociosanitari con tariffe addirittura fuori mercato, penalizzati per avere risparmiato qualche somma di denaro nel corso dell’intera vita. Fugatti ha condiviso il testo Kaswalder, affermando che tocca un tema e delle difficoltà reali dei trentini, di cui la maggioranza prima o poi dovrà occuparsi. Sostegno anche da Civettini e da Cia, che ha ricordato come anche in Commissione legislativa sia stata approvata l’idea di limitare l’applicazione dell’Icef, mentre la Giunta va per la sua strada.


art. 29: introduce un contributo per sostenere gli oneri derivanti dal pagamento delle tariffe per i nidi d'infanzia e il testo ha ottenuto anche voti dalle opposizioni. Unanimità su un em. Giovanazzi (incompatibilità sui contributi che si sommano a quelli dello Stato).


art. 30: interventi finanziati dal fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell'occupazione. Unanimità su un em. Borga che prevede un parere obbligatorio della Commissione consiliare competente.


art. 31: sulla rinegoziazione dei mutui agevolati divenuti troppo onerosi. Approvato un em. Giovanazzi, che prevede un termine per rinegoziare. Il consigliere ha lamentato che c’è stato un tentativo di anteporre in aula il voto su un em. Rossi che avrebbe fatto decadere il proprio.


art. 34: l’articolo incide sulla legge provinciale sulla solidarietà internazionale del 2005. E’ passato all’unanimità un em. Civettini che mette in capo all’Ufficio emigrazione della Pat competenze di valutazione dei progetti a favore dei trentini nel mondo, oggi affidate all’associazionismo di settore. Respinto invece da tutta la maggioranza di governo un em. Kaswalder: il consigliere autonomista ha parlato dei 14 milioni di euro in interventi solidali nel mondo investiti dalla Pat, paragonandoli al milione e mezzo che invece stanzia Bolzano. La sua proposta era quella di ridurre la quota di bilancio Pat per la solidarietà internazionale allo 0,03%, riducendola quindi ai livelli della Provincia altoatesina. Kaswalder ha quindi votato contro l’articolo 34.


art. 36: approvati un em. Manica (per programmi di alta formazione per gli attori delle pubbliche relazioni di lavoro e politiche economiche) e un em. Civettini (rafforzamento delle misure a a beneficio dei lavoratori con contratti co.co.co).


art 37 (incentivi alle imprese): Simoni ha proposto con proprio emendamento – poi respinto dall’aula - un’esenzione dell’onere fideiussorio collegato ai contributi per le start up. L’ha sostenuto Bezzi, poi il consigliere di maggioranza Passamani ha ricordato un ordine del giorno già approvato dall’aula sul tema. Il presidente Rossi ha chiarito che una garanzia dev’esserci sempre a fronte dei contributi, si studieranno comunque forme alternative alla fideiussione.


art. 41 (promozione turistica): approvati emendamenti di Viola, in particolare sul tema dell’imposta di soggiorno.


art. 42: si occupa di salvaguardia e valorizzazione della montagna e del futuro di Fondazione Accademia della montagna. Borgonovo Re ha illustrato un emendamento (approvato) che integra il tavolo di lavoro previsto dalla norma, con la presenza anche dell’Università di Trento assieme alle realtà già previste: Fondazione accademia della montagna, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (STEP), Società degli alpinisti tridentini (SAT), Fondazione De Marchi, Fondazione Mach e Museo degli usi e costumi della gente trentina (MUCGT).

La consigliera – come già di recente in Commissione - si è nuovamente espressa poi contro l’ipotesi di sciogliere l’Accademia della montagna e di trasferirne le funzioni in Tsm school, per non disperdere un patrimonio di competenze e per non depotenziare la sua mission. Ha condiviso questi argomenti Borga, annotando che un emendamento De Godenz è stato modificato d’imperio dalla Giunta, proprio per eliminare le garanzie che conteneva per il futuro di Accademia della montagna.

Di fatto è poi seguita l’approvazione in aula – con significativo voto contrario di Borgonovo Re - dell’em. De Godenz che introduce l’art. 42 bis, contenente la norma su Accademia della montagna sostenuta dalla Giunta Rossi, cassata in sede di Commissione legislativa e ora rientrata in campo.


art. 43: unanimità su un em. Borga per il passaggio in consiglio comunale delle proposte di valorizzazione degli immobili di proprietà della Pat.


art. 45: Fugatti ha ritirato un emendamento dopo un confronto in aula con l’assessore Gilmozzi. Il problema posto: se vengono ceduti asset di aziende elettriche locali a S.e.t., i Comuni e la S.e.t. stessa danno valutazioni molto differenti, con rischio per i municipi di venire depauperati del proprio effettivo patrimonio. Si chiedono quindi direttive Pat per imporre valutazioni oggettive ed eque. L’assessore Gilmozzi ha spiegato che sussiste una quarantina di aziende elettriche locali che sono rimaste “in proprio” e lo potranno essere fino al 2030. C’è un problema di Authority nazionale che fissa valori degli asset poco favorevoli a queste aziende locali: si sta cercando di ovviare con una norma provinciale ad hoc, ma l’assessore ha chiesto un mese di tempo per metterla a fuoco, soprassedendo in sede di finanziaria.


art. 46 (disposizioni finanziarie): numerosi gli emendamenti approvati, per inserire nuove voci mirate di spesa pubblica. Borga: 200 mila euro in più per sbarrieramento degli edifici, 100 mila euro per il Museo di San Michele all’Adige. Fugatti-Borga: 200 mila euro per i negozi multiservizi in montagna. Cia: 200 mila euro di ulteriori fondi per la tutela dei beni di interesse storico (altri 400 mila sono stati riconosciuti per mezzo di em. Passamani). Degasperi: conferma dei 100 mila euro a disposizione per far finalmente partire il Parco agricolo dell’Alto Garda; 100 mila euro per incrementare i fondi per l’agricoltura biologica. Tonina: 500 mila euro subito per mantenere e sostenere la pratica dell’alpeggio. Il presidente Rossi ha promesso che con l’assestamento del bilancio si confida di salire fino a 1 milione di euro. Bezzi: 500 mila euro d’intesa con l’assessore Olivi per misure a beneficio di quei licenziati che restano esclusi dagli ammortizzatori sociali.