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04/11/2015 - In aula o in commissione

Democrazia diretta, il ddl popolare riprende il cammino

La Prima Commissione forma un gruppo di lavoro ad hoc

Democrazia diretta, il ddl popolare riprende il cammino

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Democrazia diretta, il ddl popolare riprende il cammino

​​Riprende il cammino del disegno di legge d'iniziativa popolare per l'adozione di nuovi strumenti di democrazia diretta in Trentino. Presentata già nella scorsa legislatura (assieme a un testo del consigliere Roberto Bombarda), ripresentata in questa XV legislatura, approdata all'aula consiliare nel luglio 2014, ma di qui rinviata alla Prima Commissione permanente,  la proposta del comitato guidato da Alex Marini e Stefano Longano è stata ripresa in esame questa mattina.

La I Commissione – presieduta da Mattia Civico – ha deciso di formare un gruppo di lavoro, coordinato da Donata Borgonovo Re, composto anche dai consiglieri Kaswalder, Passamani, Detomas, Borga, Fugatti, Simoni più un assessore in rappresentanza della Giunta provinciale.

Il gruppo avrà il compito di analizzare le criticità che hanno fin qui tenuto al palo il testo, evidenziate in particolare dagli esperti della Commissione di Venezia, che nel maggio scorso hanno depositato le loro osservazioni suggerendo la rivisitazione profonda dell'articolato.

Stamane l'assessore Mauro Gilmozzi ha dato piena disponibilità dell'esecutivo a lavorare sul testo, partendo proprio dagli appunti arrivati da Venezia.

Rodolfo Borga ha osservato che dall'aula consiliare il disegno di legge è stato fatto uscire dopo un vero "sterminio di articoli" ad opera della Giunta Rossi. "Il Pd aveva rassicurato i promotori sul percorso di questa legge, invece lo stop è stato totale, è rimasto in piedi un solo articolo. L'auspicio è che ora la Giunta chiarisca bene se c'è spazio per lavorare in modo proficuo, onde evitare un'altra sonora bocciatura in Consiglio". Analoga la posizione espressa da Maurizio Fugatti, mentre Alex Marini del comitato ha ricordato le oltre 4 mila firme di cittadini promotori di questa iniziativa legislativa, finora tenute – ha detto – in scarsa considerazione. "Il Consiglio provinciale ha l'opportunità di dimostrare i propri margini di autonomia rispetto alla Giunta, per parte nostra sappiamo che il testo dev'essere affinato e siamo disposti a migliorarlo".

Donata Borgonovo Re ha detto che la partita è importante e che occorre andare avanti con determinazione per dare una risposta a un bisogno emerso dalla società trentina.

Consiglio d'amministrazione dell'Università di Trento.

La I Commissione stamane ha anche espresso parere negativo (con 2 astensioni) sui due curricula presentati da altrettanti candidati al ruolo di componente del cda dell'ateneo. Si tratta di surrogare un consigliere dimissionario, con una nomina valevole però soltanto fino a luglio 2016 senza possibilità di rinnovo. Ragione per la quale – ha detto oggi il presidente Civico – è verosimile che i candidati più attrezzati abbiano evitato di candidarsi per un ruolo a così breve termine.

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