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03/09/2015 - In aula o in commissione

Un impegno condiviso da tutti a sostegno del lavoro

Il Consiglio provinciale approva all'unanimità una risoluzione sul tema

Un impegno condiviso da tutti a sostegno del lavoro

DIn allegtato il documento dell'assessore Olivi e il testo della risoluzione

Un impegno condiviso da tutti a sostegno del lavoro

​​​L'ultimo punto all'ordine del giorno del Consiglio provinciale, inserito dai Capigruppo nella mattina di oggi a seguito della sollecitazione delle minoranze, è stato l'informativa sulla situazione del lavoro in Trentino, illustrata in aula dall'assessore competente. Dopo l'illustrazione dei dati da parte di Olivi, si è aperto un breve dibattito al termine del quale il consigliere Civettini ha chiesto una sospensione dei lavori per valutare l'opportunità di elaborare una risoluzione da sottoporre all'aula. Il documento, elaborato congiuntamente, è stato approvato all'unanimità.

Pil trentino tra i più alti d'Europa. Il vero problema è l'incapacità del sistema di assorbire nuove forze lavoro

C'è un elemento, ha esordito Olivi, che qualifica la situazione economica, nonostante la doppia recessione che ha subito il Trentino (la crisi finanziaria internazionale del 2008 e quella italiana del 2011/2014). Questo elemento è il pil pro capite che si attesta sui 33.700 euro, un numero tra i più elevati d'Italia e che colloca la nostra provincia in una situazione di sostanziale tenuta, superando il dato generale italiano (26.300 euro) e quello europeo (26.600 euro). Tuttavia, con 5 punti persi dal 2007 ad oggi, Olivi ha ammesso che anche la Provincia di Trento soffre della bassa crescita che rallenta il recupero, sebbene in misura minore rispetto ad altre aree d'Italia e d'Europa.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro in Trentino, dal 2007 al 2014, si registra un 5% di crescita degli occupati (solo l'Alto Adige ha fatto meglio con il 6,9%). Gli ultimi dati disponibili sul lavoro nel primo semestre del 2015, hanno mostrato un Trentino in miglioramento rispetto alla situazione precedente. Sul fronte della disoccupazione nel secondo semestre 2015 i soggetti in cerca di lavoro sono diminuiti di circa 2000 unità, portandosi a 18.100 e rispetto al secondo trimestre 2014 crescono tutti gli indicatori. Il problema, tuttavia, rimane a suo avviso l'incapacità del sistema di assorbire la nuova forza di lavoro (sopratutto donne e staffetta generazionale). Le politiche devono dunque andare in questa direzione, concentrandosi sulle situazioni di crisi e su una maggiore integrazione tra le politiche di sviluppo delle imprese e le politiche del welfare, finalizzate alla creazione di nuovo lavoro. Le traiettorie di riforma che si vogliono scolpire nelle politiche provinciali riguardano il tema degli ammortizzatori sociali, con l'istituzione di un fondo territoriale intercategoriale per raccogliere il contributo obbligatorio che le imprese dovranno versare per coprire con ammortizzatori sociali i lavoratori. Sempre in questa direzione, sui lavori socialmente utili la Pat sta facendo un grosso sforzo, con incremento doppio di lavoratori nel Progettone e l'obiettivo della riduzione dei costi di gestione, della modifica dei criteri d'ingresso e dell'inserimento di obiettivi di maggiore solidarietà tra i lavoratori (meno ore, ma allargamento della platea di soggetti); quasi 3000 sono in Trentino i giovani che si sono indirizzati verso la garanzia giovani e una buona parte di questi ha trovato il lavoro in conseguenza di 2600 tirocini realizzati. Olivi ha proseguito osservando che occorre migliorare il meccanismo di lettura dei bisogni e dell'incrocio tra chi offre lavoro e chi ne ha bisogno, investendo anche nei servizi professionali all'impiego. Altro tema fondamentale a suo avviso quello della formazione, che deve essere più personalizzata con meccanismi premianti che escludano la formazione generalista, ma si orientino verso il raggiungimento di competenze qualificanti. Infine, all'Agenzia del Lavoro sarà assegnata una nuova funzione di "sostegno alla contrattazione aziendale".

Gli interventi dei consiglieri di minoranza: il paradiso che non c'è e una politica priva di idee innovative

Sono sbalordito, ha esordito Claudio Civettini (Civica), nell'ascoltare questa descrizione paradisiaca che corrisponde poco alla realtà. La Giunta ci dia gli indirizzi di chi cerca lavoro, dato che ci sono migliaia di lavoratori appena usciti dalla mobilità e che non hanno nemmeno diritto ad accedere al por gettone. Quello che ci interessa, aldilà di sterili numeri, è parlare di Marangoni, Gallox, Marsilli, Mariani, ex Malgara, ovvero di casi specifici, di realtà precise: su questi vogliamo e risposte perché qui ci sono lavoratori disperati. Inutile che ci nascondiamo: se è vero che queste aziende non riescono più a sostenere i costi, proviamo con soluzioni tipo la defiscalizzazione, oppure con altri strumenti. Su questi temi e in una situazione delicata come quella che stiamo vivendo, ci dovrebbe essere una convocazione del Consiglio permanente, ha aggiunto.

Ha condiviso buona parte delle osservazioni del collega Civettini il consigliere Filippo Degasperi (5Stelle): il quadro descritto dal vicepresidente pare davvero idilliaco, ma poco rispondente alla reale situazione del mondo del lavoro trentino. Qualche perplessità sorge spontanea e c'è da chiedersi se gli strumenti dell'autonomia siano stati utilizzati al meglio. Una perplessità che non è riferita solo al pregresso, ma che vale anche per il futuro: non si osserva a suo avviso un cambio di rotta, non sembrano esservi idee innovative. Quanto alla formazione professionale c'è da chiedersi chi ne sia in Trentino il vero regista, se gli enti pubblici o quelli privati. Degasperi è certo che siano questi ultimi a dettare gli indirizzi perché vedono nella formazione un tesoretto appetibile, con la conseguenza che l'orientamento della formazione è purtroppo lontanissimo dalle esigenze vere del modo del lavoro. Il consigliere pentastellato ha concluso mettendo in guardia l'assessore dal continuare a utilizzare gli stessi strumenti all'interno di un contesto mutato.

Maurizio Fugatti (Lega) ha citato altri dati che testimoniano che il Trentino, con le risorse dell'autonomia fa peggio del resto d'Italia, altro che meglio. Tra il '99 e il 2012 la crescita è stata dello 0,3% contro lo 0,5 dell'Italia. Quanto al leaseback, abbiamo investito il 66% di risorse per imprese tuttora in difficoltà oppure addirittura chiuse, praticamente 50.000 euro per ciascun lavoratore: questo strumento alla luce di questi dati è da rivedere. Il consigliere è poi entrato nei casi specifici di Marangoni, Mariani ed altri, contestando all'assessore Olivi di aver nascosto la situazione di queste aziende fino all'ultimo. Un sospetto "maligno, ma legittimo" sulla Mariani, ha detto Fugatti, è quello dell'interesse dell'assessore roveretano nello spostamento dell'impresa dalla valle di Ledro a Rovereto.

Gianfranco Zanon (Progetto Trentino) ha raccomandato grande attenzione: la situazione è ancora molto delicata e occorre trovare il coraggio e il modo di trattenere le aziende che stanno investendo nel nostro territorio. Il Trentino ha bisogno di solidità economica e di produrre del Pil. Mi aspettavo da Olivi una relazione più precisa e mirata alle aziende in difficoltà con numeri più veritieri, ha aggiunto, e qualche proposta di crescita per il futuro, che nel documento illustrato non pare esserci.

Giuliani: stiamo andando nella direzione giusta

Unico consigliere di maggioranza ad entrare nella riflessione, Luca Giuliani del Patt ha evidenziato i numeri positivi dell'economia nazionale e provinciale. La riduzione della pressione fiscale è ad oggi a suo parere lo strumento principale per riavviare l'economia, assieme ad un maggior contrasto all'evasione che va fatto con una politica che sappia indirizzare un cambiamento vero di mentalità. Non solo, servirebbe anche una maggiore semplificazione burocratica: "in questa direzione è stato già fatto molto, ma altro resta da fare", ha aggiunto. Il collegamento scuola-lavoro deve a suo avviso essere un imperativo e in questo senso si sta procedendo a suo parere sulla giusta strada.

La risoluzione a sostegno del mondo del lavoro approvata all'unanimità

Al termine della discussione, su richiesta del consigliere Claudio Civettini il Presidente Dorigatti ha sospeso i lavori per valutare l'opportunità e la possibilità di trovare un accordo su una risoluzione condivisa, che il Consiglio ha poi votato all'unanimità. Il documento ha trovato un "buon punto di sintesi", ha detto l'assessore Alessandro Olivi che è intervenuto al rientro in aula apportando anche qualche precisazione con riferimento al suo intervento: affrontare il tema della situazione occupazione nel quadro dell'economia trentina in soli 15 minuti è certamente riduttivo, ha detto. Un tempo così breve non permette di affrontare in maniera esaustiva le diverse problematicità ed illustrare i singoli casi: quello che ho potuto fare è stato dare dei riferimenti tendenziali, mentre ho cercato di dare conto della consapevolezza che la Giunta ha molto chiara, della necessità di rinnovare gli strumenti e di accelerare nel miglioramento delle politiche a sostegno del lavoro.

Il documento approvato, estremamente articolato, impegna la Giunta provinciale ad indirizzare le politiche industriali a progetti di sviluppo aziendale e di incremento della produttività, potenziare i servizi all'occupazione mediante una cooperazione tra pubblico e privato, sviluppare la filiera scuola-lavoro, sostenere l'occupazione femminile in termini sia quantitativi che qualitativi e molto altro. Un punto del documento, in particolare, introdotto dalle minoranze, prevede l'impegno della Giunta a relazionare al Consiglio entro fine anno in ordine alle situazioni di maggiore criticità ed impatto sociale, a partire dai casi nei distretti industriali della Vallagarina e del basso Trentino.

Claudio Civettini ha detto di aver cercato di portare la riflessione sul concreto: pur non condividendo l'intero contenuto della risoluzione (in modo particolare la premessa), "la sottoscriviamo al fine di contribuire al bene comune e alla soluzione delle necessità dei territori di cui siamo umili servitori", ha osservato.

Alessio Manica, capogruppo del PD, ha espresso soddisfazione per la condivisione raggiunta dall'aula su un tema tanto delicato come quello in discussione: con questa risoluzione, che pur palesa un quadro di difficoltà e di criticità, si indica una strada, individuando diversi segmenti sui quali la Giunta può indirizzare la propria azione su quello che è "il tema dei temi".

La voterò, nonostante "un punto che non digerisco" ha detto Filippo Degasperi: laddove si impegna la Giunta a "riprogettare la missione delle politiche del lavoro attorno ai servizi professionali per l'incontro tra domanda e offerta". C'è fin troppo business attorno a questo e al Trentino non servono privati accreditati, quanto la valorizzazione di istituzioni già esistenti come Agenzia del lavoro e centri per l'impiego.

Anche Maurizio Fugatti ha dichiarato il voto favorevole nonostante alcune sbavature e l'assenza del riferimento al leaseback, "un argomento da 190 milioni di euro".

La convinta sottoscrizione di Progetto Trentino è stata motivata da Marino Simoni: "tutto quanto si può fare nella direzione del lavoro va sostenuta e portata avanti, a maggior ragione in un momento critico come questo".

La risoluzione è stata approvata all'unanimità (25 presenti).

Allegati
Il documento sulle politiche del lavoro distribuito in aula dall'assessore Olivi
Il testo della risoluzione sulle politiche del lavoro emendata e approvato all'unanimità