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03/09/2015 - In aula o in commissione

Rossi in aula sulla sostituzione di Borgonovo Re: è venuto meno il rapporto fiduciario

In Consiglio provinciale la comunicazione del presidente sul cambio in Giunta e la discussione

Rossi in aula sulla sostituzione di Borgonovo Re: è venuto meno il rapporto fiduciario

Per l'ex assessora "oggi in poliitca lo scontro è inevitabile". Foto allegate

Rossi in aula sulla sostituzione di Borgonovo Re: è venuto meno il rapporto fiduciario

​​​​Claudio Civettini (Civca Trentina) ha aperto stamane la seduta in aula del Consiglio provinciale con la richiesta di dedicare una parte della seduta di oggi ai temi dell'economia e dell'occupazione, viste anche le allarmanti notizie che provengono da alcune aziende come Marangoni Gallox, Marsilli, Malgara, ecc.. Dopo aver ricordato di aver già previsto la possibilità di inserire l'argomento all'ordine del giorno, Dorigatti ha risposto sospendendo brevemente i lavori per dare ai capigruppo la possiblità di decidere a questo riguardo. Al termine della riunione il presidente ha riferito dell'accordo raggiunto dai capigruppo per inserire, al termine dei punti previsti all'ordine del giorno, l'informativa sull'argomento già da lui chiesta all'assessore allo sviluppo Alessandro Olivi, che presenterà il quadro generale dei problemi e delle politiche del lavoro in Trentino. Seguirà una discussione con i consiglieri.  

Dorigatti ha anche preannunciato per le 13 di oggi un incontro chiesto dal sindacato Desla con i capigruppo sulle problematiche relative agli insegnanti.

Durante la riunione dei capigruppo Alessio Manica (Pd) ha anche risposto alla richiesta di Dorigatti di conoscere i nomi proposti dalla maggioranza per la sostituzione del neoassessore Luca Zeni negli organi del Consiglio provinciale, che l'assemblea legislativa dovrà votare oggi. Al posto di Zeni è stata indicata sarà Donata Borgonovo Re sia nella Prima commissione che nella Giunta delle elezioni, mentre Lucia Maestri lo sostituirà nella conferenza dei consultori. 

Il presidente Rossi: è venuto meno il rapporto fiduciario.

Nelle sua comunicazione sulle competenze attribuite a Zeni e sulle altre assegnate a Olivi e a Gilmozzi, il presidente della Giunta Ugo Rossi ha esordito ringraziando l'assessora Donata Borgonovo Re del lavoro svolto. Precisando che la scelta degli assessori e il conferimento delle deleghe spettano per legge al presidente della Giunta, Rossi ha ricordato che il governatore è anche il garante della funzionalità operativa e della coesione dell'esecutivo nei rapporti con altri enti, compresa l'Azienda sanitaria, e nella comunicazione esterna. E ha evidenziato che “ogni componente della Giunta deve compiere uno sforzo per rappresentare il proprio ruolo dentro una logica condivisa e unitaria sulle modalità di merito e di metodo che l'esecutivo si dà per esplicare la propria azione amministrativa”. E ha aggiunto che “il dialogo con altri enti e le modalità di comunicazione vogliono essere un tratto distintivo di questa maggioranza. Tutto questo – ha proseguito Rossi – può essere garantito solo da un rapporto fiduciario tra il presidente e i membri della Giunta, al venir meno del quale possono esservi scelte come quelle prese quest'estate". Quanto alla contestuale ridistribuzione di altre deleghe, nel caso delle competenze del presidente affidate all'assessore Olivi, Rossi ha spiegato che "serviva coordinamento tra le politiche sociali e del lavoro, e tra politiche comunitarie e politiche di sviluppo". E ha poi chiarito che all'assessore Gilmozzi sono state affidate altre competenze prima in mano al presidente, relative ai rapporti con il Consiglio provinciale, ma anche alcune riguardanti le infrastrutture e le reti (banda larga).

Fugatti: "Borgonovo Re colpevole di attuare decisioni prese nel 2010".

Maurizio Fugatti (Lega) ha ricordato che i tagli ai punti nascita per i quali è stata "crocifissa" l'assessora Borgonovo Re erano stati già decisi dalla Giunta precedente. "L'unica colpa dell'assessora è stata di aver portato avanti con decisione quel piano". Fugatti ha ricordato di aver anche apprezzato l'attività dell'ex assessora Borgonovo Re ma non quella appena iniziata dal suo successore Luca Zeni, che si è occupato esclusivamente di profughi girando il Trentino anziché anche di ospedali e servizi sanitari. 

Bezzi: "il nuovo assessore spieghi gli orientamenti sugli ospedali periferici".

Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha detto di non condividere questa convocazione del Consiglio per discutere della sostituzione dell'assessora Borgonovo Re, ma solo per la possibilità di parlare nel pomeriggio di economia e di lavoro, che sono le vere emergenze del Trentino. Infine ha chiesto al neoassessore Zeni notizie sulle scelte della Giunta relative agli ospedali.

Civettini: "Sulla scelte Zeni si confronti di più con il territorio".

Claudio Civettini di Civica Trentina ha messo l'accento sui temi cruciali della sanità e anche del lavoro, in merito al quale l'assessore Olivi dovrebbe confrontarsi molto di più con il territorio di quanto fino ad ora la Giunta abbia fatto, perché solo così si potranno trovare soluzioni adeguate. Secondo Civettini sui temi della sanità è mancata la politica ed è prevalso un approccio tecnico.

Degasperi: "Giunta e maggioranza avevano difeso l'operato dell'assessora".

Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle ha ricordato che durante la discussione della mozione di revisione delle deleghe dell'assessora Borgonovo Re, la maggioranza e il Pd in particolare avevano difeso l'operato della propria esponente. “Diventa quindi difficile comprendere la ragione di questa sua sostituzione, anche perché – ha proseguito Degasperi – rimarranno ancora condivise ed in piedi le scelte in materia di salute, ospedali periferici e politiche sociali che le minoranze avevano contestato”. Un tema che per il consigliere del M5s avrebbe potuto giustificare il cambio di assessore in Giunta era il prospettato spostamento del Not. Degasperi ha concluso auspicando che da assessore Zeni presti più attenzione alle richieste dei consiglieri. E gli ha augurato di smentire certi documenti ufficiali in circolazione in Italia, nei quali la sanità trentina è giudicata negativamente per le spese e gli investimenti eccessivi. 

Cia: "Borgonovo Re ha parlato chiaro e per questo è stata silurata".

Claudio Cia di Civica Trentina ha riconosciuto all'ex assessora Borgonovo Re il gran lavoro svolto, anche se fin dall'inizio era stata “azzoppata” perché le era stata tolta la dirigente generale del settore che poteva darle aiuto e sostegno. L'impressione, per Cia, è che da assessora Borgonovo Re si sentisse una “sorvegliata speciale” difficile da gestire all'interno della Giunta. “Forse – ha aggiunto – oggi essere troppo limpidi, chiari, schietti e non ambigui in politica paga poco”. Dopo aver rimproverato a Borgonovo Re solo un suo scontro in Commissione con un sindaco, Cia ha ricordato che comunque l'assessora è stata "silurata dal plotone d'esecuzione” della Giunta e della maggioranza proprio all'indomani della mozione delle opposizioni che la riguardava e che era stata respinta in aula dal suo stesso schieramento. “In politica quindi – ha osservato Cia – si possono tranquillamente cancellare i rapporti umani”. Cia si è chiesto infine cosa potrà fare di diverso Zeni rispetto a quanto già intrapresa da Borgonovo Re che, da assessora, si era preoccupata di attuare quel che era stato già deciso dalla Giunta fin dal 2010. “La sensazione – ha risposto – è che il nuovo assessore non farà nulla di diverso”, tranne lasciare il dirigente dell'Azienda sanitaria Flor.

Borgonovo Re: "perché il Consiglio non ha mai chiesto una conferenza di informazione".

Donata Borgonovo Re ha esordito con una nota positiva, dicendosi “lieta di rappresentare in quest'aula la comunità trentina”. Ha poi citato Saint Expupery  che considerava “una follia rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito”. Borgonovo Re, in questi 21 mesi scarsi di esperienza di governo in uno dei settori sicuramente più difficili, ha detto di aver potuto "toccare con mano quanto il parlare chiaro sia ancora considerata un difetto che una virtù". quanto allo scontto con il sindaco che in Quarta commissione era venuto a rappresentare le preoccupazioni di una comunità e di un territorio, l'ex assessora ha precisato di aver semplicemente ricordato come "l'inserimento di un certo numero di chirurghi in un ospedale non era un compito di un amministratore locale, perché il legislatore aveva indicato nell'Azienda provinciale per i servizi sanitari la struttura alla quale affidare il compito di definire l'organizzazione migliore sulla base di criteri tecnico-scientifici e non politici.” Certo per Borgonovo Re "parlar chiaro con gli amministratori è una necessità oggi più forte che in passato" perché le responsabilità sono cresciute. Al riguardo ha citato uno dei padri della Costituzione, Piero Calamandrei, per il quale “chiarezza e politica non vanno d'accordo”. "Ora - ha aggiunto - io devo prima di tutto riconoscere che non sono un politico". Ma ha poi riconsociuto che dal 1947 ad oggi le cose sono cambiate. A proposito dei suoi difetti, l'ex assessora ha riconsciuto di aver sempre avuto la tendenza "da Re a passare al ruolo di regina", ma, tenuto anche conto del calo delle risorse a disposizione della Provincia, di aver puntato alla "manutenzione". Ad esempio del Centro di protonterapia, strumento che la politica ha il dovere di utilizzare al meglio anche per una comunità più larga del Trentino, altrimenti non avrà futuro. L'ex assessore ha anche insistito sul fatto che oggi in politica "non possiamo più permetterci di ignorare il conflitto, che non è guerra ma confronto tra differenze che partono però da una seria e responsabile attenzione ai dati e da un esame della realtà". E ha aggiunto: "in questi quasi 21 mesi di legislatura quest'aula aveva ed ha la possibilità di chiedere una conferenza di informazione sul sistema sanitario provinciale per capire il progetto, il disegno le strategie e il metodo di governo in questo settore, ma non l'ha mai chiesta". Oggi un metodo di governo funziona "solo se prima hai arato bene il campo, e arare è faticoso, ma così si potrà seminare e vedere alla fine i frutti. E - ha proseguito - al netto del metodo, di una migliore capacità di relazionarsi con gli amministratori e i cittadini che hanno trovato il mio parlar chiaro un po' ruvido, il merito, vale a dire la direzione e il disegno è e resta lo stesso: puntare su servizi di prossimità con i cittadini, e su servizi di eccellenza che necessariamente devono essere concentrati per avere capacità tecnica e di risposta che altrimenti le persone cercano altrove".

"La sanità - per Borgonovo - è l'esempio perfetto della fatica di far dialogare posizioni diverse sacrificando il consenso apparente. Non si può rispondere di sì a qualsiasi richiesta. Non esiste decisione in un tempo difficile che sia priva di scontro, fatica, opposizione anche quando si moltiplichino e rafforzino la comunicazione e il dialogo". 

Borgonovo Re ha accennato ai temi dell'innovazione e dell'etica della sostenibilità. L'innovazione resta una parola vuota se non si ha il coraggio del cambiamento e della trasformazione, senza sacrificare quello che Ugo Morelli chiama “magnetismo del consueto”, perché l'abitudine rassicura, mentre la realtà non è fatta di conservazione ma di continui e inarrestabili cambiamenti che avvengono spesso nostro malgrado. "La velocità dei cambiamenti nel mondo rischia di asfaltarci e passarci sulla testa, e se non decidiamo di governarli, l'innovazione rischia di rimanere una bella parola". Quanto all'etica della sostenibilità le decisioni che prendiamo oggi devono solo soddisfare i bisogni della generazione presente senza pregiudicare la soddisfazione dei bisogni delle generazioni future. 

L'ex assessora ha concluso ricordando la necessità di portare avanti il Piano per la salute, l'attuazione del Piano demenze ("la Provincia di Trento è stata la prima ad adottarlo in Italia), la medicina territoriale e la geriatria territoriale, la Programmazione sociale ("quanto maggiore è l'investimento è l'investimento sulla solidarietà sociale, tanto minore sarà la spesa sanitaria") la sperimentazione del welfare generativo, "per costruire un modello di solidarietà sociale che non renda le persone passive destinatari di provvidenze pubbliche". 

Borgonovo Re ha poi augurato buon lavoro al suo successore e collega di partito Luca Zeni, con cui ha ricordato di aver condiviso riflessioni e battaglie e la cui fatica nell'assumersi quest'incarico comprendo bene. Di Zeni l'ex assessora ha anche citato una frase: “Non ci sono più ricette ma c'è la buona politica che ha bisogno di conoscenze, dati ed esame di realtà e coerenza con la realtà”.

L'ultimo pensiero di Borgonovo Re è stato però per la collega assessora Sara Ferrari: “mi dispiace lasciarla sola", ha concluso.

Borga: la maggioranza tace e non parla di sanità.

Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha ricordato che a Borgonovo Re è stato sottratto "in una maniera tra il brutale e il vile" l'assessorato. “Mi domando se siamo qui a parlare di Borgonovo Re – si è chiesto – per difendere la quale nessun esponente della maggioranza ha speso una sola parola”. “Anche Zeni potrebbe parlarci per ora oggi per spiegarci cosa non andava bene fino ad oggi nel suo assessorato e cosa dovrà cambiare in futuro, ma la maggioranza rifiuta scientemente di parlare di questi temi”. “Mi sarei aspettato almeno un intervento anche solo formale dei capigruppo della maggioranza, i quale invece hanno deciso di non intervenire rivelando l'imbarazzo che serpeggia nella coalizione”. “Io sono convinto che la ragione del cambiamento di assessori sia stata l'annunciata sostituzione del direttore dell'Azienda sanitaria”. “Avremmo voluto anche sentire parlare di Not, di protonterapia (“sarebbe utile sapere ad esempio se le cure prestate dal centro sono rimborsabili”), e soprattutto di riordino della rete ospedaliera per capire cosa la Giunta vuole fare dei presidi di valle". Si tratta insomma per Borga di capire se al cambio di assessore corrisponda per la Giunta anche un cambio di politica. Ad esempio per sapere se per l'ex presidio ospedaliero di Mezzolombardo, una zona con 30 mila abitanti e migliaia di presenze turistiche merita solo un punto di primo intervento. E per il capogruppo di CT sarebbe anche interessante sapere se l'assessora Borgonovo Re si è resa responsabile di una politica autonoma rispetto a quella della Giunta e su cosa questo è avvenuto. E a cosa sia servita la sua defenestrazione, o se sia funzionale solo al tentativo di guadagnare qualche mese di tempo anche se prima o dopo di queste questioni ci si dovrà occupare, in particolare quella della rete ospedaliera trentina. In definitiva per Borga "c'è bisogno di capire dalla Giunta qual è il progetto di Trentino del futuro che si vuole perseguire. Di tutto questo avremmo voluto parlare ma di questo invece non si è parlato. A proposito dell'impegno di Zeni sulla questione dei profughi, Borga ha detto che "su otto Comuni solo tre hanno condiviso la richiesta della Giunta di collaborare sui richiedenti asilo. Cinque hanno detto di non voler aderire alla proposta di mettere a disposizione delle strutture per l'accoglienza di queste persone. “Vorrei sapere come fa lei assessore a dire che su 111 Comuni 110 sono d'accordo con la Giunta”? 

Viola: "dialogo kafkiano".

Walter Viola di Progetto Trentino ha concluso gli interventi della mattinata osservando che "da parte della maggioranza stiamo assistendo ad un dialogo quasi kafkiano, perché nei 40 giorni  trascorsi dalla discussione della mozione respinta in luglio sulla revisione delle deleghe affidate all'assessora Borgonovo Re, ancora non si capisce il perché il giorno dopo le competenze le siano state tolte". Se si guardano le dichiarazioni del presidente Rossi, è ancora oscura la ragione per cui le deleghe siano state affidate a Zeni, visto che la settimana dopo il gruppo consiliare del Pd ha espresso l'auspicio di una continuità con l'operato di Borgonovo Re. Secondo Viola, il presidente ha detto che è venuta meno la sua fiducia nella persona di Donata Borgonovo Re ma non ha spiegato il perché. nel merito la domanda cruciale riguarda, per Viola, quale debba essere nella sanità il rapporto tra centro e periferia. Oggi a suo avviso alla politica occorre una visione di prospettiva su questo punto. Il rischio è che come Roma taglia le risorse alla Provincia, la Provincia tagli i servizi al territorio. Se il problema è di visione, per Viola oggi è lecito chiedersi se la Giunta ne abbia una. Perché oggi dalla maggioranza i nodi veri non emergono e la discussione sulla sanità non c'è. 

I lavori sono riprendono alle 15.00.


Immagini
  • Borgonovo Re per la prima volta nei banchi del Consiglio
  • L'assessore Zeni vicino a Passamani e Gilmozzi