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14/04/2015 - In aula o in commissione

Respinte le mozioni per il reclutamento degli insegnanti precari. Rossi: "ne parlerò con il ministro"

No del Consiglio provinciale anche alla proposta di Bezzi sulla vigilanza forestale

Respinte le mozioni per il reclutamento degli insegnanti precari. Rossi: "ne parlerò con il ministro"

Respinte le mozioni per il reclutamento degli insegnanti precari. Rossi: 'ne parlerò con il ministro'

​​L'aula del Consiglio provinciale ha respinto nella prima parte del pomeriggio di oggi tre mozioni: la prima sulla vigilanza forestale, la seconda e la terza sugli insegnanti precari e i concorsi pubblici.​

Vigilanza ambientale dei boschi, no alla proposta di Bezzi.

Respinta con due votazioni sia la premessa che il dispositivo della mozione proposta da Bezzi pur completamente modificata negli impegni richiesti alla Giunta. L'obiettivo era quello di valorizzare il ruolo dei vari soggetti addetti alla vigilanza ambientale, garantendo l'autonomia di tutte le figure coinvolte sia pure in un contesto di maggiore coordinamento operativo reso opportuno dal calo delle risorse economiche ed umane. La mozione prevedeva inoltre di garantire ai Comuni, agli enti proprietari dei boschi e alle associazioni dei cacciatori e dei pescatori l'autonomia dalla Provincia nella gestione dei rispettivi addetti alla vigilanza ambientale e quindi nei compiti di vigilanza e gestione delle risorse che sono loro propri.

La discussione.

Giovanazzi, d'accordo con il nuovo dispositivo della mozione, ha segnalato la presentazione di un suo disegno di legge che stabilisce di rinviare il un anno lo scioglimento dei consorzi boschivi, perché la fretta della Giunta è una cattiva consigliera. Bene il riordino, insomma, ma dando con la sua norma alla Giunta il tempo per rivedere la collocazione dei custodi.

Zanon ha dichiarato di non condividere la premessa della mozione ma solo il dispositivo modificato e ha sollecitato la Giunta e la maggioranza a definire il ruolo dei custodi forestali con un regolamento che chiarisca il rapporto con i Comuni.

Borga si è dichiarato d'accordo con il nuovo dispositivo, per la previsione dell'autonomia degli addetti alla vigilanza ambientale e la valorizzazione delle diverse figure in un contesto di coordinamento operativo.

L'assessore Dallapiccola, pur esprimendo la disponibilità a sostenere il punto del dispositivo riguardante il coordinamento, ha poi preannunciato il “no” della Giunta all'intera mozione.

Giovanazzi ha stigmatizzato l'assenza in aula di Bezzi, primo firmatario della mozione.

No anche alle due mozioni sugli insegnanti precari abilitati. 

Sulla stabilizzazione degli insegnanti precari attraverso i concorsi pubblici per l'immissione in ruolo, l'assemblea legislativa ha respinto sia la mozione 224 proposta da Civettini con 19 voti contrari e 10 a favore, sia  la mozione 228 di Degasperi sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza, con 17 no e 10 sì. 

Filippo Degasperi ha motivato il nuovo dispositivo della sua mozione, che impegna la Giunta a riconoscere come in provincia di Bolzano, in tempo utile per l'avvio dell'anno scolastico 2015-2016, per tutti i docenti già inseriti nelle graduatorie di istituto della Provincia di Trento, che abbiano acquisito nuovi titoli o possiedano titoli non ancora fatti valere modificata, l'aggiornamento annuale delle stesse graduatorie. Degasperi chiede inoltre Si chiede inoltre per i docenti inseriti nella terza fascia delle graduatorie di istituto della Provincia di Trento in possesso di abilitazione PAS o TFA il passaggio alla seconda fascia con l'attribuzione dei punteggi previsti a livello nazionale dal D.M. 353 del 2014. Si eviterebbero così altri concorsi e ai precari ulteriori discriminazioni. 

Claudio Civettini ha segnalato che vi sarebbero diverse strade per sanare con l'autonomia la situazione di questi insegnanti precari della scuola trentina e riconoscere il lavoro da loro svolto.  Per questo ha ricordato che il primo punto della mozione da lui proposta impegna a sospendere i concorsi pubblici.

Claudio Cia ha osservato che questo è il momento in cui la Provincia di Trento dovrebbe dimostrare la propria autonoma permettendo agli insegnanti precari esclusi di essere ancora una risorsa per la scuola del Trentino. Annullare un investimento in professionalità sarebbe uno spreco.

Nerio Giovanazzi, d'accordo con la modifica della mozione di Degasperi, ha criticato l'ingiustizia compiuta nei confronti degli insegnanti che hanno fatto un certo percorso professionalizzante. “Si potrebbe – ha detto – mutuare da Bolzano la misura adottata per risolvere il problema”.

Maurizio Fugatti ha preso di mira il progetto trilinguismo ostinatamente portato avanti dalla Giunta per la scuola quando vi sono insegnanti che rischiano di perdere il lavoro per l'impostazione data a questo concorso.

Massimo Fasanelli ha evidenziato la necessità di non mortificare la professionalità degli insegnanti quando  la Provincia di Bolzano ha invece tenuto dell'esperienza di questi docenti e la Corte europea ha chiesto di considerare prioritarie la loro esperienza. Il Trentino ospita invece gli insegnanti di altre regioni abilitati con più facilità e senza l'obbligo della frequenza ai corsi. 

L'intervento del presidente Rossi.

Il presidente Rossi ha ricordato che i due canali di riferimento per le assunzioni sono oggi le graduatorie concorsuali cui si attinge per l'assegnazione del 50% dei posti disponibili e le graduatorie provinciali per titoli (GPT) cui si attinge per l'ulteriore 50%. Attualmente sono inseriti nelle graduatorie 1.714 docenti. Gli abllitati/abilitandi Pas-TFA I e II ciclo sono sono inclusi in nessuna di queste due fonti di reclutamento perché privi dei requisiti di accesso (abilitazione) al momento dell'apertura delle relative procedure (GPT 2010 – concorso 2012). Potranno però partecipare ai prossimi concorsi.

Rossi ha poi tenuto a chiarire che nella legge di riforma la Provincia di Bolzano ha previsto l'istituzione di nuove graduatorie provinciali pere titoli utili per l'accesso ai ruoli e che vanno ad aggiungersi a quqelle già esistenti, dichiarate ad esaurimento, e a quelle concorsuali. Queste graduatorie saranno utilizzate per le assunzioni in ruolo sulle classi di concorso delle scuole in lingua italiana e alle quali attingerà per la copertura del 25% dei posti disponibili (sottraendo quindi la quota proporzionale alle attuali graduatorie ad esaurimento, ad oggi utilizzate per la copertura del 50% dei posti). In queste nuove graduatorie hanno titolo all'inserimento gli abilitati TFA I e II ciclo – Pas. Le nuove graduatorie saranno attivate per l'anno scolastico 2017-2018 e solo se sarà raggiunta l'intesa con il ministero della pubblica istruzione sulla nuova definizione delle classi di concorso e dopo l'entrata in vigore delle norme ad esse relative. Per effetto di questa riforma 

i canali di reclutamento per le immissioni in ruolo nella Provincia di Bolzano saranno quindi tre, cui si attingerà per la copertura di posti secondo queste percentuali: graduatoria concorsi 50% dei posti, graduatoria provinciale ad esaurimento 25% dei posti e nuove graduatorie 25%.

Quanto alle politiche sulle assunzioni adottate dalla Provincia di Trento, Rossi ha ricordato il duplice obiettivo perseguito negli ultimi anni: la stabilizzazione del precariato (ad oggi infatti dalle GPT si attinge per la copertura dei posti nella misura del 50% mentre a Bolzano dopo la riforma la percentuale è del il 25%) e i concorsi. Si punta cioè all'esaurimento delle graduatorie e all'indizione ciclica di nuovi concorsi perché questo canale è ritenuto strategico in un'ottica di assunzioni mirate ad una logica di programmazione dei fabbisogni. Quindi tutti i docenti che hanno acquisito o acquisiranno l'abilitazione all'insegnamento potranno partecipare ai futuri concorsi le cui graduatorie, comunque, saranno anche utilizzate per il conferimento degli incarichi a tempo determinato da parte della struttura provinciale competente. Il presidente ha rammentato anche che in forza di una sentenza dell'Unione europea non hanno diritto alla stabilizzazione i docenti privi di abilitazione.

Il presidente ha motivato il no della Giunta alla mozione di Civettini perché le graduatorie provinciali per titoli e da quest'anno anche le graduatorie di istituto valorizzano già il servizio prestato con continuità nelle scuole della Provincia attribuendo appositi punteggi. L'assegnazione di punteggi troppo elevati è stata censurata dalla Corte costituzionale che ha riconosciuto il peso dei punteggi ad oggi previsti come “ragionevole”.

Sul piano politico Rossi ha sottolineato che il precariato è un fenomeno esistente da un ventennio e non è un tema che riguarda né solo Trento né solo Bolzano. “Questo – ha aggiunto – è un tema sul quale non bisogna illudere le persone come è stato fatto in questi anni. Se vogliamo affrontare il problema dobbiamo dire fino in fondo che i numeri non sono sostenibili neanche in contesti autonomistici come i nostri di Trento e Bolzano. I precari – ha proseguito il presidente – sono anche molto diversi tra loro e occorre garantire un equilibrio tra l'esperienza degli “storici” e il riconoscimento da dare a chi già lavorando si è impegnato ulteriormente a fare percorsi di formazione abilitanti. La via scelta da Trento è quella di stabilizzare in base ai fabbisogni, in base a un criterio misto, tenendo conto dei punteggi e cercando di garantire il massimo equilibrio possibile tra le varie tipologie di precari. Occorre individuare un criterio nuovo che passi attraverso un accordo con il sindacato, da sottoporre ad un approvazione ministeriale”. “I nostri criteri – ha concluso Rossi – hanno prodotto un risultato unico in Italia, perché solo in Trentino abbiamo un più 400 di stabilizzati nella scuola dell'obbligo e un più 243 stabilizzati nella scuola dell'infanzia. Vedrò la prossima settimana il ministro Giannini per arrivare a una logica unitaria nel pesare le varie esperienze, ma le nostre soluzioni rispetto al totale del fenomeno anche se parziali rimarranno sempre migliori di quelle raggiunti a livello nazionale".

La discussione finale.

Dopo altri due interventi di Degasperi e Civettini che hanno ribadito le richieste delle loro mozioni, nelle dichiarazioni di voto Lucia Maestri ha ricordato che si tratta di trovare una soluzione credibile capace di dare risposte oggettive anche se articolate e quindi non nel numero atteso, che non può essere soddisfatto. Dando una risposta in un senso si apre una falla in un altro senso. E questo non può essere imputato alla Giunta provinciale perché si tratta di norme introdotte a livello statale. Il problema non si risolverà mai completamente e si tratta allora di evitare il più possibile gli squilibri con criteri di accesso oggettivi per tutti. Per questo occorre valorizzare i percorsi in merito al servizio prestato dai precari nella nostra Provincia. Questa è una posizione di responsabilità nel governare una situazione creata a livello nazionale e che abbiamo ereditato.

Borga ha negato che il problema sia stato creato dai governi precedenti. Mentre il presidente Rossi non ha avuto riserve nell'esplicitare le posizioni il problema è il gioco delle tre carte per cui a certe categorie si assicura una cosa e 

Walter Viola nel preannunciare il voto positivo del proprio gruppo, ha notato che in provincia di Bolzano ha una situazione diversa da quella del Trentino per quanto riguarda il tema delle lingue straniere. Bisognerebbe secondo Viola interrogarsi sul rapporto con la Provincia di Bolzano che dovrebbe vedere una maggiore protagonismo della Provincia di Trento.