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05/03/2015 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Viola chiede alla Giunta di posticipare di un anno l'attuazione del progetto trilinguismo nelle scuole con il metodo CLIL per curare di più la formazione degli insegnanti

Con uninterrogazione e una proposta di mozione il consigliere interpreta le perplessità emergenti al riguardo nel mondo della scuola

Viola chiede alla Giunta di posticipare di un anno l'attuazione del progetto trilinguismo nelle scuole con il metodo CLIL per curare di più la formazione degli insegnanti

Testi allegati

Viola chiede alla Giunta di posticipare di un anno l'attuazione del progetto trilinguismo nelle scuole con il metodo CLIL per curare di più la formazione degli insegnanti

​​​La decisione della Giunta di applicare a partire dal prossimo anno scolastico il cosiddetto "protocollo trilingue" con l'adozione del metodo "CLIL" nelle prime classi delle elementari ha sollevato e suscita non poche preoccupazioni e critiche espresse dai soggetti direttamente coinvolti e interessati. Preoccupazioni e critiche di cui si rende interprete con una proposta di mozione e una interrogazione il consigliere provinciale Walter Viola (Progetto trentino), che è anche vicepresidente dell'assemblea legislativa.

Ore di insegnamento in lingua obbligatorie a scapito delle materie in italiano.

La prima preoccupazione richiamata da Viola riguarda il passaggio dal carattere facoltativo all'obbligatorietà dell'insegnamento CLIL. In sostanza dall'anno scolastico 2015-2016 le ore in cui le normali materie di studio verranno insegnate in lingua straniera non potranno più essere liberamente scelte ma occuperanno necessariamente l'attività didattica ordinaria, determinando una forte riduzione delle ore dedicate all'insegnamento in italiano delle materie fondamentali. Inoltre alcuni genitori vorrebbero poter continuare a scegliere se far frequentare ai loro figli le ore di insegnamento delle materie scolastiche in lingua straniera, in nome del rispetto del principio della libertà di scelta educativa.

Forti perplessità sulla formazione dei docenti.

Un'altra perplessità di rilievo riguarda l'effettiva possibilità e capacità degli insegnanti di acquisire un'adeguata preparazione per poter trattare la loro disciplina utilizzando una lingua straniera già da settembre 2015. Le critiche di alcuni docenti si riferiscono anche alle modalità di selezione di chi sarà chiamato ad insegnare in lingua.

Sempre a proposito della selezione degli insegnanti, a molti appare discutibile che per l'insegnamento "CLIL" basti partecipare ad un corso di formazione di 75 ore; 30 ore di lezione, 30 ore di studio online e 15 ore di studio individuale. E che basti avere un livello di inglese B2, non certificato da alcuna scuola di lingua autorizzata a rilasciare diplomi. Per attestare la capacità linguistica sarà sufficiente un colloquio preliminare, senza altri criteri per la selezioni; sarebbero i dirigenti scolastici a decidere chi tra i docenti interessati potrà partecipare al corso. Non ci sono altri criteri per la selezioni: sarebbero i dirigenti scolastici a decidere chi tra i docenti interessati potrà partecipare al corso.

Le parole di un portavoce degli insegnanti, riportate sulla stampa locale tracciano un quadro inquietante: "ci sfugge qualcosa o siamo di fronte alla realizzazione sotto mentite spoglie di un sistema di arruolamento per chiamata diretta?", "cosa ne penseranno i colleghi che si sono sorbiti i corsi universitari da 20 crediti, seminari intensivi estivi, tre tesine e certificazione C1 e che ancora non sanno di che morte dovranno morire?" e infine: "in tutto questo va sottolineata anche la complicità dei sindacati confederali che, non solo sono rimasti sempre in silenzio, ma che chiaramente stanno appoggiando il progetto Clil andando nelle scuole per promuoverlo assieme a Rossi."

Connesso a questi dubbi sull'adeguatezza della formazione dei docenti, è per Viola il rischio che l'adozione del metodo CLIL, se non adeguatamente preparata, testata, accompagnata, possa compromettere l'apprendimento delle materie curriculari.

Scarsa informazione agli insegnanti e tempi troppo stretti per l'iscrizione al corso.

Viola nota, ancora, che pochissimi insegnanti erano a conoscenza del corso di formazione necessario per poter accedere all'albo particolare al quale le scuole attingeranno per l'assegnazione delle cattedre. Ciò in quanto la circolare Iprase che dava indicazioni era del 19 febbraio, e le iscrizioni si chiudevano il 26 febbraio: una disponibilità di appena 6 giorni incluso il weekend.

La Giunta riformuli e posticipi di un anno l'attuazione del progetto trilinguismo.

Per queste ragioni il dispositivo della sua proposta di mozione di Viola chiede al Consiglio di impegnare la Giunta provinciale a riaprire, entro 30 giorni dall'approvazione, i termini per l'iscrizione al corso di formazione di 75 ore per l'insegnamento CLIL in inglese alle elementare, altrimenti chiuse il 24 febbraio 2014; a posticipare l'attuazione del piano trilingue dall'anno scolastico 20015/2016 al 2016/2017; a riformulare il "progetto trilinguismo", intervenendo in maniera progressiva nell'applicazione del metodo CLIL, predisponendo un piano che nei primi anni preveda meno ore dedicate alle materie insegnate in lingua straniera per poi aumentarle gradualmente nel prosieguo degli studi; adottare modalità tali da garantire trasparenza ed imparzialità nella selezione del personale docente che andrà a formare l'albo specifico per l'insegnamento delle materie con il metodo CLIL; adottare tutte le misure idonee a non compromettere l'apprendimento delle materie curriculari; adottare un monitoraggio continuo dell'applicazione del metodo CLIL in modo tale da capire l'impatto di tale metodo sull'apprendimento delle lingue straniere e sull'apprendimento delle materie curriculari, affinchè si possa correggere l'impostazione se del caso. Infine la mozione di Viola prevede che la Giunta riferisca all'aula in merito all'attivazione del CLIL.

Quali sono i risultati di dieci anni di applicazione facoltativa del metodo CLIL?

Nell'interrogazione da Viola vuole sapere dalla Giunta, a dieci anni di distanza dalle prime applicazioni in Provincia del metodo Clil, quali monitoraggi sono stati eseguiti e quali sono i risultati delle azioni fatte. Chiede inoltre come l'esecutivo intende rispondere ai genitori che chiedono la possibilità di mantenere la facoltatività delle ore di insegnamento con metodo Clil. E domanda infine al presidente Rossi come intende rispondere alle critiche di "gestione delle selezioni con criteri poco oggettivi, non basati su certificazioni di lingua comprovate da esami o rilasciate da scuole di lingua", che di fatto permetterebbero una discrezionalità esagerata e che a detta di alcuni insegnanti, non sarebbero altro che "chiamate dirette, seppur mascherate".

Allegati
La proposta di mozione Viola sul progetto trilinguismo
interrogazione Viola progetto trilinguismo e CLIL