Con l'approvazione in aula del disegno di legge proposto dalla Giunta provinciale
Nasce l'Ispat, istituto provinciale di statistica
Approvata la mozione di Mosna sulla formazione professionale
Il Consiglio provinciale ha approvato stamane all'unanimità la proposta di mozione 147/XV di Diego Mosna, dopo una riscrittura concordata del dispositivo. Il testo ora impegna la Giunta a rimuovere il limite attuale dei 24 punti in tema di valutazione del servizio di insegnamento prestato negli istituti di formazione professionale ai fini dell'inserimento nelle graduatorie di Istituto di II e III fascia delle scuole a carattere statale. L'impegno è a valutare "tale servizio in un'ottica di maggiore uniformità con i servizi prestati nella scuola provinciale", già a partire dall'anno 2014/2015.
In sede di discussione è intervenuto per primo Nerio Giovanazzi, ricordando che nel 2006 contribuì personalmente al percorso della legge 5, concordando con l'allora assessore Salvaterra – "competente e disponibile" – la norma istitutiva del quinto anno di studio nella formazione professionale, prezioso ponte per l'accesso all'Università.
Manuela Bottamedi ha condiviso lo spirito e il merito della proposta Mosna, nell'intento di investire nella professionalità di chi insegna nella formazione professionale, con tutte le sue particolari difficoltà di materiale umano. Walter Viola ha elogiato la rimozione del tetto dei 24 punti, ma più in generale ha invitato a riflettere tutti sulla qualificazione necessaria del sistema della formazione professionale in Trentino. Così anche Claudio Civettini, per cui l'ottimizzazione di questo segmento dell'istruzione può essere una delle risposte da dare alle nuove generazioni in grave difficoltà ad accedere al mondo del lavoro. Per Massimo Fasanelli questa mozione è un "passo di civiltà". Di "significativo passo avanti" ha parlato Filippo Degasperi, auspicando che una volta rimosso il limite dei 24 punti, non vengano però introdotti altri criteri discriminatori per chi insegna nella formazione professionale. Ha anche preannunciato un'iniziativa per cercare di rivedere i relativi piani di studio, che ora non sono adeguati a consentire ai ragazzi di puntare al diploma di maturità.
"Un atto politico forte – così l'assessore Mauro Gilmozzi ha giudicato il testo votato – di fronte al quale la Giunta si assume seriamente un impegno" .
Riordino della funzione statistica
con il varo dell'Ispat:
in discussione il ddl 29/XV
Con le sole astensioni dei due consiglieri della Lega Nord Trentino, è stata rapidamente approvata la legge promossa dalla Giunta Rossi per il riordino della normativa provinciale in materia di attività statistica della Pat. La l.p. 6 del 1981 è ampiamente superata sia dalla legislazione nazionale ed europea, sia dalle innovazioni tecnologiche degli ultimi 30 anni. Con questo testo si riorganizza l'intera materia, con una riforma a costo zero per la Provincia, istituendo anche il nuovo istituto Ispat. Un disegno di legge del tutto analogo era già stato presentato dalla Giunta Pacher nel 2013, ma dopo aver concluso positivamente l'iter in commissione, il Consiglio non era arrivato ad approvarlo in aula prima delle elezioni dell'ottobre scorso.
Il Consiglio ha approvato anche l'emendamento all'ultimo articolo del ddl 29/XV, concordato stamane dall'assessore Gilmozzi con i capigruppo e ammesso fuori tempo massimo dal presidente Dorigatti. Serve per adeguare a nuove norme nazionali la legislazione provinciale in materia di prodotti agroalimentari a basso impatto ambientale, definendo meglio anche la definizione dei prodotti a chilometro zero in funzione dell'affidamento dei servizi di ristorazione.
Corecom provinciale,
lavori sospesi per discutere
le proposte di Giovanazzi
La discussione sul testo è stata aperta e poco dopo sospesa e rinviata al pomeriggio, per consentire la ricerca di un'intesa sul testo.
Nerio Giovanazzi, presentatore del ddl 7/XV, aveva già presentato analoga proposta nel febbraio 2013 con il ddl 366/XIV. Scopo dichiarato, modificare la legge provinciale 19/2005 che disciplina il funzionamento del Comitato provinciale per le comunicazioni (che è anche organo periferico dell'Agcom nazionale, l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni). In
concreto, il Comitato trentino è in funzione dal gennaio 2010 e proprio il 29 gennaio scorso il Consiglio provinciale ne ha rinnovato i componenti, benché Giovanazzi avesse proposto di sospendere le nomine in attesa che
fosse discusso il suo disegno di legge. La cui approvazione - prospetta Giovanazzi – garantirebbe "un risparmio annuo per il bilancio del Consiglio provinciale di una cifra pari a 40.000 euro", nonché la continuità
dell'esperienza garantita dal Comitato in carica. Si tratta infatti di ridurre il Comitato da 5 a 3 membri e di prevedere una indennità del presidente "non superiore al 50%" dell'indennità di carica dei consiglieri provinciali (attualmente è "pari al 50%"), nonché un'indennità degli altri membri del comitato "non superiore al 15%" dell'indennità di carica dei consiglieri provinciali (attualmente è "pari al 15%). Giovanazzi propone poi di consentire la rieleggibilità per un secondo mandato degli eletti.
Il testo non è stato votato a suo tempo in Commissione, il presentatore ha preferito l'approdo diretto in aula consiliare, dove sono depositati anche alcuni emendamenti di Manuela Bottamedi (propone ad esempio che il presidente Corecom sia eletto su proposta dell'Assemblea delle minoranze, anziché dai presidenti della Provincia e del Consiglio).
Stamane ci sono stati alcuni interventi che hanno evidenziato la differenza di posizioni.
Mattia Civico (Pd): sul trattamento economico e riduzione dei membri siamo d'accordo, restano le perplessità invece sul secondo mandato.
Marino Simoni (Progetto Trentino): non siamo d'accordo sulla riduzione dei membri del Comitato, per garantire un'adeguata rappresentatività. Riduciamo la spesa senza ridurre la consistenza del Comitato.
Manuela Bottamedi (Gruppo misto): anch'io ho proposto con apposito emendamento di mantenere i 5 membri del Corecom, per garantire il massimo del pluralismo e dell'imparzialità.
Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino): ragioniamo sul testo, si sappia che ridurre i membri del Comitato serve a contrastare la logica perversa dell'occupazione e spartizione di poltrone per se stessa.