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13/10/2014 - In aula o in commissione

Riforma istituzionale, gestioni associate: esclusi i comuni con 3000 abitanti

La prima Commissione si accinge ad approvare il ddl dell'assessore integrato da Viola e Civettini

Riforma istituzionale, gestioni associate: esclusi i comuni con 3000 abitanti

Riforma istituzionale, gestioni associate: esclusi i comuni con 3000 abitanti

In mattinata la Prima Commissione, presieduta da Luca Zeni (Pd) ha approvato 13 articoli della riforma istituzionale (il ddl numero 47) dell'assessore Daldoss. Molti gli emendamenti, più di 50,  presentati sia da parte di Carlo Daldoss che della minoranza.

Le novità introdotte dagli emendamenti della Giunta e dal recepimento di quelli di Viola, Simoni e Zanon di PT, sono principalmente queste: vengono esclusi, come chiesto dall'emendamento Viola, dall'obbligo di gestione associata anche i comuni con più di 3000 abitanti che siano in grado di assicurare livelli di spesa delle gestioni associate di quelli 5000. Su questo articolo, il 5, Daldoss e la Prima Commissione hanno bocciato gli emendamenti di Massimo Fasanelli (Misto) che chiedevano un taglio secco da 5000 a 3000 abitanti. Sempre con un emendamento della Giunta viene previsto l'esonero dell'obbligo della gestione associata per i comuni che, dal 2013 fino alle elezioni comunali del prossimo anno, hanno avviato la procedura per la fusione e per quelli che vogliono fondersi in un comune di almeno 2000 abitanti. Rovereto, poi, sempre con un emendamento dell'assessore che di fatto ha recepito la proposta di Claudio Civettini (Lega), viene riconosciuta come area geografica e quindi diventa come Trento. Emendamento che è stato salutato con favore da Civettini il quale ha ricordato che questa era anche la richiesta del sindaco della Città della Quercia che, ha affermato, non è certo della Lega.

Alle gestioni associate anche l'urbanistica e il commercio.

Altra novità, sempre introdotta da Daldoss, l'ampliamento della tabella delle attività che andranno gestite in forma associata dai comuni: la principale è la gestione urbanistica e del territorio, poi il commercio e la gestione dei beni demaniali. Punto, quest'ultimo, seccamente criticato da Marino Simoni del Pt. Altro elemento introdotto dall'assessore, andando così incontro al ddl Viola, la possibilità di prevedere nello Statuto delle Comunità di valle la conferenza dei sindaci. E' stato inoltre introdotto nel ddl Daldoss un altro principio del ddl di PT: quello dei livelli minimi delle prestazioni che le Comunità danno a cittadini e aziende. E' stato anche modificato l'articolo uno, dove si delineano i principi della riforma, recependo quelli contenuti nel ddl di Walter Viola: si punta quindi sul riconoscimento della centralità dei comuni e sulla forma associata dei comuni.

No agli emendamenti di Borga e Fasanelli.

Bocciati invece dalla maggioranza gli emendamenti di Rodolfo Borga (Civica Trentina), anche quello che avrebbe fatto rientrare in gioco il suo ddl: cioè l'obbligo, da parte dei comuni che si vogliono associare, di dimostrare il vantaggio economico di questa decisione. Il contrario di quanto prevede la legge attuale, ma, ha ricordato Borga, una scelta che si basa su fatti concreti. Di casi in cui le associazioni hanno reso più pesanti le spese dei comuni non ne mancano, ha ricordato.

Sulla rappresentanza le distanze rimangono enormi.

Bocciati anche gli emendanti Borga, Fasanelli e di Marino Simoni sulla rappresentanza negli organi delle Comunità. Su questo terreno le distanze tra la minoranza e l'opposizioni sono rimaste enormi. Come ha più volte sottolineato nei suoi interventi Simoni. Da una parte: Pt, Lega, Civica trentina chiedono una rappresentanza basata sui sindaci, dall'altra la visione di Daldoss delle Comunità come organi istituzionali terzi rispetto alla Pat e ai comuni. Una scelta, secondo Borga, che espone la legge a ricorsi alla Corte Costituzionale. Maurizio Fugatti (Lega) ha affermato che la riforma della Giunta è di fatto un ripensamento tardivo delle Comunità di valle.

La seduta della Commissione continua nel pomeriggio fino alla conclusione della discussione sul ddl Daldoss.