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21/09/2014 - In aula o in commissione

Disegno di legge antimofobia, ancora nessun accordo

Prosegue anche di domenica la maratona oratoria in Consiglio provinciale

Disegno di legge antimofobia, ancora nessun accordo

Disegno di legge antimofobia, ancora nessun accordo

E' domenica ed il Consiglio provinciale si è riunito a discutere del disegno di legge di contrasto all'omofobia. Siamo al quarto giorno e sono stati esaminati ad oggi solo 6 dei 16 ordini del giorno giudicati ammissibili. Se si dovessero esaminare i rimanenti ordini del giorno e i quasi 1500 emendamenti depositati dalle minoranze, non basterebbero tre mesi per licenziare il testo. Muro contro muro tra minoranza e maggioranza: i tentativi di raggiungere un accordo, nella giornata di ieri e nella mattina di oggi, si sono risolti con un nulla di fatto. Del resto, non è facile trovare un punto d'incontro su questioni di principio e di valore come queste e gli interventi del mattino hanno messo ancor più in evidenza la distanza tra le due anime del consiglio provinciale sull'argomento. Interruzioni, scontri verbali e nuove interruzioni alla ricerca di una mediazione, hanno caratterizzato la mattina. I lavori riprendono nel pomeriggio, senza che si sia registrata nessuna sostanziale novità che faccia pensare ad un'accelerazione o ad un cambio di rotta della discussione. I lavori riprendono alle ore 15.00.

Così Massimo Fasanelli: "Non vorrei che questo diventasse il ricatto per innescare una crisi di Giunta e se così fosse ci meriteremmo di tornare tutti a casa". Uno: non era un accordo inserito in programma elettorale e due, si tratta di una questione di valori sostenuti storicamente dai diversi partiti e di conseguenza immodificabili.

Oggi in Trentino il problema in oggetto non esiste e sono altre le tematiche da discutere, ha detto Maurizio Fugatti. In maniera simile sono intervenuti Nerio Giovanazzi e Giacomo Bezzi a ribadire come il testo di legge non serva al Trentino: quest'ultimo, che si è definito "più avanti" rispetto a queste norme, ha evidenziato la scarsa attenzione della stampa a questa discussione, che secondo lui dimostrerebbe quanto poco la questione sia sentita dalla comunità. In dichiarazione di voto sull'ordine del giorno sono intervenuti Massimo Fasanelli e Walter Viola. Rodolfo Borga ha preso la parola sul merito dell'ordine del giorno in discussione (che si occupa della dizione genitore 1 e genitore 2).

Manuela Bottamedi ha richiamato le regole della democrazia e si è appellata al senso di responsabilità delle minoranze: "fuori stanno chiudendo fabbriche e voi ci costringete qui a discutere qualcosa che è condiviso da un'ampia maggioranza": 25 consiglieri a favore e 8 contrari sono una "maggioranza rinforzata", ovvero quella che vuole questa legge, una legge che proviene dal basso, dalla volontà popolare.

Su queste affermazioni l'aula è esplosa al punto da spingere il Presidente Dorigatti ad un'interruzione dei lavori. Alla ripresa Claudio Civettini ha chiesto un ulteriore stop di pochi minuti per permettere un confronto delle minoranze.

Bezzi ha parlato di "diritti irrinunciabili delle minoranze" che non possono essere soffocati ed ha invitato i colleghi a farsi rispettare, nel rispetto degli altri e del tema in discussione. Con riferimento ad un'ipotesi di modifica che la maggioranza potrebbe avanzare, Bezzi si è detto disponibile con i giusti tempi.

Giovanazzi sulle affermazioni di Bottamedi: "se ci sono delle responsabilità, sono di questa maggioranza che ha invertito l'ordine delle priorità: non mi si può chiedere di stravolgere i miei valori e i miei principi".

Hanno preso la parola ancora Walter Viola, Rodolfo Borga, Maurizio Fugatti e Claudio Civettini. Viola ha sostenuto e ragioni delle minoranze, che sono qui a difendere valori e principi in cui credono, con posizioni che non lasciano spazio a diversi livelli interpretativi. Il consigliere Borga, con un breve apoogo, ha sintetizzato quelle che di fatto sono posizioni oggettivamente inconciliabili, così come lo sarebbe una penna che la stragrande maggioranza crede essere un'automobile. "Per quanti possano sostenere che questa sia un'automobile", ha detto esibendo una penna, "e qualora anche io stesso, al termine di una lunga, estenuante discussione me ne convincessi, è evidente che questa rimarrebbe comunque una penna". Fugatti si è espresso sul tema dell'ordine del giorno, così come Civettini: "un ordine del giorno sensato e logico", l'hanno definito: "genitori 1 e 2 è una dizione non condivisibile che sminuisce le antiche dizioni "padre e madre", oltre a creare una classifica tra primo e secondo genitore".

Walter Kaswalder ha dichiarato di non partecipare al voto.

L'ordine del giorno è stato respinto con 20 contrari e 8 favorevoli.

A questo punto, su richiesta del consigliere capogruppo del PD Alessio Manica, la seduta è stata sospesa per mezzora per permettere un incontro "a porte chiuse" tra maggioranza e minoranza che però non ha prodotto nessuna sostanziale novità. Alla ripresa Borga ha chiesto ed ottenuto di aggiornare la seduta al pomeriggio per dare modo alle minoranze di meditare sugli esiti della riunione a porte chiuse con la maggioranza. I lavori riprendono alle ore 15.00.