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15/09/2014 - Documenti e Interventi

Disegno di legge di iniziativa popolare per battere l'auto privata: caccia a 2.500 firme

Il comitato per la mobilità sostenibile ha ritirato stamane i moduli in Consiglio provinciale

Disegno di legge di iniziativa popolare per battere l'auto privata: caccia a 2.500 firme

In allegato, la relazione illustrativa e le norme proposte

Disegno di legge di iniziativa popolare per battere l'auto privata: caccia a 2.500 firme

Cercheranno di raccogliere 2.500 firme autenticate di cittadini entro 90 giorni, tagliando così il traguardo previsto dalla normativa per la presentazione di disegni di legge provinciale d’iniziativa popolare. A mettersi in moto – ritirando stamane i moduli necessari in Consiglio provinciale – è il comitato spontaneo che punta a portare il Trentino all’avanguardia nel campo della mobilità sostenibile. Ne fanno parte Noi amici del trasporto pubblico, Comitato trasporto pubblico gratuito, Amici della terra, Wwf Trentino, Comitato per lo sviluppo sostenibile, Italia nostra, Mountain Wilderness, Treno di mezzanotte, Transdolomites, Jungo, Trentino Arcobaleno, Federconsumatori, Donne Rendena, Fit Cisl, Uil trasporti, Filt Cgil, Orsa e Faisa Cisal.

I cittadini maggiorenni verranno dunque invitati a sottoscrivere un testo in 22 articoli, che prevede un netto cambio di marcia nella diffusione del trasporto pubblico e nella contestuale riduzione di quello privato.

A palazzo Trentini il dirigente del servizio legislativo, Camillo Lutteri e il funzionario Mauro Ceccato, hanno ricevuto i due referenti del comitato: Antonella Valer e Paolo Vergnano. La prima è stata consigliera di Trentino Trasporti spa e con Trentino Arcobaleno lavora da molto tempo attorno ai temi della mobilità “ecologica”. Vergnano rappresenta invece il gruppo di lavoro denominato “Trasporto pubblico e gratuito in Trentino”. Di fatto la gratuità del mezzo pubblico è una delle proposte forti del ddl d’iniziativa popolare: oggi il biglietto pagato dall’utente – dicono i promotori – paga praticamente i costi del servizio stesso di bigliettazione, senza abbattimento alcuno dei costi reali del trasporto. Meglio dunque azzerare le tariffe e affermare così un vero e proprio diritto del cittadino alla mobilità sostenibile. Si propone anche di destinare a un fondo ad hoc una quota delle accise oggi riscosse dalla Provincia Autonoma sui carburanti per l’autotrazione privata, in modo da finanziare la svolta epocale dei comportamenti collettivi. Lo sviluppo del car sharing, del car pooling, delle piste ciclabili dovranno concorrere all’obiettivo di ribaltare le percentuali attuali di utilizzo del mezzo pubblico e di quello privato. Si prevede una massiccia opera di informazione e sensibilizzazione dell’utenza, cui peraltro potrebbero essere destinati gli addetti oggi impiegati a staccare biglietti e al relativo controllo sui mezzi.

Domani sera (16 settembre) l’iniziativa legislativa verrà presentata dal comitato presso il Muse, in un incontro pubblico alle ore 20.30.

 

 

Allegati
Relazione illustrativa ddl popolaremobilità sostenibile
ddl popolare mobilità sostenibile articolato