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15/08/2014 - Incontri

Dorigatti a Malga Zonta: l'odio prolifica anche con la disoccupazione

Il presidente del Consiglio provinciale oggi alla cerimonia per il settantesimo dell’eccidio nazifascista

Dorigatti a Malga Zonta: l'odio prolifica anche con la disoccupazione

Dorigatti presso la lapide. In allegato, l'intervento di Giuseppe Ferrandi e tre foto

Dorigatti a Malga Zonta: l'odio prolifica anche con la disoccupazione

"L'odio, l'intolleranza e l'assenza di dialogo prolificano negli stati di emarginazione, di difficoltà sociale, di disoccupazione, ed è per questo che il nostro impegno oggi dev'essere quello di accompagnare alla memoria la costruzione di prospettive credibili per i nostri ragazzi, puntando ogni sforzo sul nodo strategico dell'occupazione e del lavoro". È il pensiero con cui il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha partecipato stamane alla cerimonia di Malga Zonta, dove decine di autorità e centinaia di persone provenienti dal Trentino e dal Veneto si sono radunate trovando riparo sotto un tendone durante un forte temporale, nel settantesimo anniversario dell'eccidio nazifascista. Qui infatti, nella grande radura di Passo Coe, sull'altopiano di Folgaria, la notte del 12 agosto 1944, 17 giovani – 14 partigiani vicentini e tre malgari – vennero catturati dai nazisti durante un rastrellamento e poi fucilati contro il muro della malga.

Sottolineando il valore attuale del loro sacrificio, Dorigatti ha evidenziato la "crescente preoccupazione con cui assistiamo oggi in Europa e anche nel nostro Paese ad una ripresa sistematica dei messaggi di odio, di antisemitismo, di razzismo e di violenta contrapposizione  ideologica che furono – e tutt'ora sono – alla base delle culture di morte del fascismo e del nazismo. Culture – ha osservato Dorigatti – che hanno esibito la loro peggiore ferocia trasformando il già tremendo scenario della guerra in un disumano massacro di inermi e incolpevoli".

Cordoglio per il motociclista veneto morto nell'incidente di mercoledì.

Considerata la presenza alla cerimonia di Malga Zonta di molti veneti, il presidente del Consiglio provinciale non ha mancato di esprimere "il sincero cordoglio del Trentino alla comunità di Valdagno e alla famiglia di Federico Contro, che due giorni fa ha perso la vita con la moto sulle nostre strade, vittima di un grave incidente automobilistico che ci ha scossi e che ci impone il dovere di una solidale vicinanza umana e sociale".

Ballardini: ecco com'è potuto succedere.

Numerose le autorità intervenute per partecipare alla speciale commemorazione dedicata quest'anno al tema "Da montagne di guerra a montagne di pace". Sul palco hanno preso la parola il sindaco di Folgaria Maurizio Toller (che ha portato il saluto del premier Renzi e ha letto un messaggio appositamente inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), il vicesindaco di Schio Roberto Polga, il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi (che portava un collare per il colpo di frusta subito nello stesso incidente in cui è morto il motociclista veneto), il direttore della Fondazione museo storico di Trento Alberto Ferrandi (in allegato il testo del suo intervento), che ha messo l'accento sul nesso strettissimo da cui nell'area di Malga Zonta, "Parco della Memoria", sono legate la prima e la seconda guerra mondiale.

A lungo applaudita l'orazione ufficiale affidata all'on. Renato Ballardini, partigiano, deputato e già vicepresidente del Parlamento europeo, che ha ripercorso le ragioni per cui l'Europa apparentemente evoluta e civile del '900 ha potuto precipitare nella barbarie della seconda guerra mondiale. "Tutto è partito dall'amor di patria – ha rammentato – poi diventato nazionalismo, autoesaltazione, razzismo e infine nazifascismo e progetto di guerra. Mentre i giovani venivano intruppati attraverso lo sport e l'agonismo". Sirene – ha concluso Ballardini – alle quali non hanno però ceduto i giovani che come lui si ribellarono e iniziarono a organizzarsi per resistere all'orrore e all'ingiustizia sociale causati del conflitto.

Ultimo atto della commemorazione, la Messa al Campo presieduta per l'occasione dall'Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan e concelebrata da don Giuseppe Grosselli, da sempre amico dell'Anpi, l'associazione partigiani che insieme alle istituzioni trentine e venete promuove la cerimonia commemorativa di Malga Zonta.  Ad animare l'incontro sono stati il coro Sojo Rosso di Valli del Pasubio e la banda cittadina di Cornedo Vicentino, gli stendardi dei Comuni decorati, il Picchetto d'onore e una folla che sfidando il maltempo e il terreno diventato un acquitrino ha seguito la cerimonia.

Allegati
Il testo dell'intervento di Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino
Immagini
  • Dorigatti accanto alla lapide di Malga Zonta
  • Dorigatti e Olivi durante la posa delle corone d'alloro a Malga Zonta
  • Renato Ballardini a Malga Zonta 15 agosto 2014