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06/08/2014 - In aula o in commissione

Linee di sviluppo, se ne parlerà in Commissione

Licenziate dalla Giunta sono aperte, fino al 15 settembre, ai contributi dei cittadini

Linee di sviluppo, se ne parlerà in Commissione

Le linee guida per il Programma di sviluppo provinciale per la XV legislatura sono state approvate recentemente dalla Giunta e, fino il 15 settembre, si raccolgono le indicazioni e le proposte che i cittadini possono presentare attraverso il sito della Provincia autonoma. Poi, in autunno, la parola passerà alla Prima Commissioni del Consiglio che dovrà esprimere un parere. Si tratta, in buona sostanza, del documento che contiene la visione strategica del Governo provinciale sullo sviluppo del Trentino. Un programma economico – sociale della Giunta ma al quale il Consiglio darà il proprio apporto dialettico e, quindi, democratico.

Un'economia più dinamica.

Uno degli obiettivi di fondo è quello di avviare un processo di cambiamento per costruire un modello economico e sociale più dinamico. Una marcia che si snoderà attraverso l'internazionalizzazione delle nostre imprese; lo sviluppo di competenze manageriali e tecnico – scientifiche; una diversa concezione del rapporto tra ricerca, conoscenza e innovazione.

Meno mano pubblica.

Ma, per fare questo, si afferma nelle linee guida, la Pubblica amministrazione deve cambiare e quindi deve cambiare il ruolo del pubblico nel nostro sistema economico. Settore pubblico che dovrà ritirarsi sempre di più dalla produzione diretta di beni e servizi.

 Nuovo welfare: meno soldi, più servizi, più formazione. 

 Il welfare, inoltre, dovrà ulteriormente cambiare ponendo al centro un sistema d'inserimento e reinserimento dei lavoratori che cercano o che hanno perso il lavoro. E ciò significa puntare sull'istruzione e la qualificazione. Insomma, quello che oggi viene chiamato un "welfare di attivazione", fatto più di servizi che di sostegni monetari. Nel documento si parla di una riforma degli ammortizzatori sociali nella direzione della "flexicurity"; di riforma dei contratti a tempo introducendo quelli a garanzie crescenti e forme d' impiego che aumentino quella che viene chiamata la conciliazione tra vita privata e lavoro. Altro punto lo sviluppo di contratti territoriali che leghino la produttività allo stipendio.

Per le imprese strumenti di finanziamento alternativi alle banche.

 Uno degli obiettivi delle linee guida in materia economica è lo sviluppo di strumenti, alternativi o integrativi del sistema bancario, per garantire i finanziamenti per gli investimenti delle aziende trentine. Si parla inoltre della necessità di spostare l'attenzione dal trasferimento tecnologico al supporto all'impresa attraverso la creazione "ad un livello territoriale adeguato tendenzialmente sovra provinciale" di agenzie di consulenza per la promozione dell'innovazione e della ricerca applicata che affianchino l'Università e il sistema della ricerca trentino. Altro punto: la riduzione dei vincoli alla crescita delle dimensioni delle imprese trentine ancora troppo piccole. Direzioni di marcia che hanno un obiettivo generale: aumentare l'esportazione.

 Una rete ospedaliera e più medicina territoriale.

 Per l'assistenza e la sanità nelle linee guida la Giunta punta ad allargare l'accesso al sistema di previdenza complementare; a una riorganizzazione degli ospedali secondo il modello della rete ospedaliera e lo sviluppo della medicina territoriale.

Costruzioni, un settore da riconvertire.

Per ciò che riguarda l'ambiente e il territorio nelle linee guida si parla risparmio di territorio e, quindi, di recupero del patrimonio esistente che implica "una forte riconversione del settore delle costruzioni". Inoltre, il documento si sofferma, tema ormai di costante attualità, sulla sicurezza idrogeologica.

 Ferrovie da potenziare.

E sempre nella logica della sostenibilità ambientale nelle linee guida si prevede il potenziamento del sistema ferroviario locale e della linea del Brennero e, di conseguenza, il contenimento del traffico a motore. Infine, viene posto come obiettivo il completamento della rete della banda larga.

 Autonomia, verso il terzo statuto.

Altro capitolo: la revisione dell'impianto dell'Autonomia, attraverso un accordo con lo Stato per i rapporti finanziari, e un progetto di riforma dello Statuto. Un progetto che prevede anche quello che viene definito un nuovo modello di partecipazione democratica attraverso l'uso del web. Nelle linee si parla anche della necessità di "adattare le dimensioni dei comuni alle sfide dell'innovazione tecnologica, favorendo gestioni associate e fusioni che permettano di realizzare economie di scala nella fornitura dei servizi pubblici". Si prevede anche di "promuovere l'indipendenza e l'autonomia dei comuni, incentivando gli strumenti di autofinanziamento sia delle spese correnti che di investimento, anche attraverso l'esercizio della competenza in materia di tributi locali".

 Tagli decisi alla spesa corrente della Pat.

 Ma per realizzare i progetti servono i soldi che stanno calando anche per la Pat. Su questo tema nelle linee guida si parla d'intervento deciso sul trend della spesa corrente della Pat; un'azione sulle tariffe dei servizi "per favorire una maggiore responsabilizzazione della domanda degli utenti"; l'indirizzo della spesa in conto capitale sugli investimenti rilevanti per lo sviluppo; una maggiore selettività degli interventi nel settore privato in base alla competitività; sugli effetti sugli introiti fiscali e, infine, ad un maggior coinvolgimento delle risorse finanziarie private per la realizzazione di opere pubbliche.

Allegati
Le linee guida per lo sviluppo
Approfondimenti
Il link al sito della Pat per la partecipazione
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