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19/07/2014 - Documenti e Interventi

Stava, il dovere di ricordare

Ventinove anni dopo la tragedia in cui persero la vita 268 persone

Stava, il dovere di ricordare

"Ventinove anni fa,come oggi, un'ondata di fango spezzò le vite di 268 persone, devastò un'intera vallata e investì drammaticamente la storia del nostro Trentino e della sua stessa autonomia. Fu un evento gravissimo, secondo in Italia solo al disastro del Vajont. 

Era estate ed erano le 12 e 22 minuti. Un'enorme massa di materiale - staccatasi dai due bacini di decantazione dei rifiuti semi-fluidi della miniera di fluorite di Prestavèl, sopra la Val di Fiemme - si abbatté sull'abitato di Stava,  travolgendo in pochi istanti ogni cosa ed inghiottendo tutto, senza scampo: uomini, donne, bambini. E con essi 53 case, 3 alberghi, 6 capannoni, 8 ponti, centinaia di alberi. Chi accorse sul luogo della disgrazia ha conservato un incubo terribile e indelebile: la ricerca di segni di vita, il senso d'impotenza e di disperazione, la sensazione dell'immensa ineluttabilità di quanto accaduto. 

Fare memoria ogni dodici mesi – puntualmente, instancabilmente -  non significa solo onorare le vittime innocenti e i loro cari, a cui oggi rinnoviamo ancora una volta i sentimenti di cordoglio e di umana partecipazione. Significa, di più,  tenere acceso il faro della consapevolezza sul fatto che il territorio va ben governato, che gli eventi calamitosi si devono prevenire, che la natura e le regole vanno rispettate con assoluto rigore. Anche in tempi di crisi, quando la tentazione può essere quella di posporle alla necessità di liberare energie lavorative.

Ricordare vuol dire non dimenticare mai, nella nostra azione di legislatori, il monito impresso sulla lapide della chiesetta di S. Leonardo:"....la superficialità, la noncuranza, l'approssimazione, l'incuria, l'interesse, non abbiano più a prevalere sulla cura dell'uomo...".. 
 

Bruno Dorigatti

Presidente

del Consiglio provinciale

di Trento