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28/06/2017 - In aula o in commissione

Rossi presenta il ddl per recuperare la memoria del popolo trentino durante la Grande Guerra

Alla Quinta commissione. Ritirato il testo proposto da Baratter: Audizioni per petizione asilo nido

Rossi presenta il ddl per recuperare la memoria del popolo trentino durante la Grande Guerra

In allegato il comunicato del consigliere del Patt

Rossi presenta il ddl per recuperare la memoria del popolo trentino durante la Grande Guerra

​Nella riunione della Quinta commissione, presieduta da Lucia Maestri (PD), oggi pomeriggio il Presidente della Giunta, Ugo Rossi ha presentato il suo ddl sulla valorizzazione della memoria del popolo trentino durante la Prima guerra mondiale. Lorenzo Baratter (Patt) ha invece ritirato il suo condividendo il testo della Giunta. Infine, la Quinta, ha ascoltato la rappresentante del comitato promotore della petizione per l'apertura di un asilo nido pubblico in Valle dei Laghi.


 

L'audizione di Sara Magotti sulla petizione per creare un asilo nido comunale in Valle dei Laghi.


 

La seduta della Quinta commissione di oggi pomeriggio si è aperta con l'audizione di Sara Magotti, referente della petizione con la quale si è chiesta l'istituzione di un nido comunale pubblico in Valle dei Laghi. Nella zona ci sono solo servizi di conciliazione, tagesmutter e cooperative,  che, ha ricordato Sara Magotti, hanno costi elevati, fino a 500 euro al mese, soprattutto perché i buoni di servizio non prevedono i giorni di assenza dei bambini. In più i voucher non escono secondo graduatorie puntuali, ma con scadenze periodiche, un fatto che porta spesso a periodi "scoperti", nei quali le rette salgono di molto. Sono stati fatti, da parte dei promotori della petizione, confronti tra Lavis dove le tariffe sono la metà di quelle pagate dai genitori di Vallelaghi. La dottoressa Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento della conoscenza, ha detto che effettivamente in questa zona c'è un'offerta minore: ci sono due tagesmutter e due privati che coprono il 20% (secondo gli standard europei si dovrebbe arrivare al 30%) dei bisogni di bambini da 0 ai 3 anni che nel comune di Vallelaghi sono 291. La Pat ha però finanziato, con una cifra che si aggira sui 2 milioni e 300 mila euro, un nuovo nido di 30 posti che è stato realizzato a Madruzzo e per il quale si stanno acquistando gli arredi. Anche se ci vorranno tempi più lunghi, inoltre, Terlago ha chiesto di rivedere la destinazione delle elementari per servizi prima infanzia. Sara Magotti ha sottolineato, inoltre, che con i voucher non si ha una certezza sulle tariffe come con i nidi comunali. La dottoressa Ferrario ha risposto che il voucher ha un'altra filosofia: quella di coprire parte dei costi di servizi erogati da privati, mentre la soluzione, nel caso di Vallelaghi, sta nell'apertura di un nuovo nido, quello di Madruzzo appunto. Per Mario Tonina (UpT) la soluzione più logica, anche per motivi di viabilità, sarebbe quella di individuare una struttura a Vezzano, mentre Claudio Civettini ha detto che un territorio di queste dimensioni ha bisogno di una risposta rapida. Marino Simoni (PT), evidenziando l'importanza della partecipazione, ha affermato che il raccordo con le amministrazione è fondamentale.

I contenuti del confronto, ha ricordato la presidente della Quinta Lucia Maestri (PD), sanno trasferiti alla Giunta.

Rossi: recuperare la memoria dei trentini durante la Grande Guerra per superare le divisioni.

Si è passati poi ai due ddl, uno del Presidente Rossi e l'altro di Baratter (che è stato ritirato dal proponente), sulla valorizzazione della memoria dei caduti trentini durante la Grande Guerra. Ugo Rossi ha illustrato il suo disegno di legge, composto da 5 articoli, su un tema, ha detto, molto sentito dalle nostre comunità e che, a 100 anni dalla fine della guerra, deve rappresentare un passaggio importante per la ricomposizione delle ferite aperte dal conflitto. L'obiettivo, ha aggiunto, è di lavorare su una memoria molto diffusa nella nostra comunità, che è stata oscurata soprattutto durante il fascismo ma che, in anni recenti, è stata recuperata, anche grazie al lavoro di molte associazioni. Il recupero della memoria di un Trentino che è appartenuto e ancora appartiene alla Mitteleuropa. Un percorso lungo il quale ci sono stati anche attriti, contrapposizioni tra sensibilità e memorie diverse che questo ddl vuole ricomporre e completare. Lo stimolo, ha detto Rossi, per questa operazione culturale è venuto dal ddl di Baratter. Uno degli obiettivi. ha ricordato il Presidente, è quello di creare un luogo dove ricordare tutti i caduti trentini. Un luogo fisico che non è stato individuato, anche se rimane viva l'ipotesi di Castel Dante, a Rovereto, dove già si onorano i caduti con entrambe le divise. Altro capitolo del ddl: l'ampliamento del lavoro di recupero della memoria con una giornata che dovrà approfondire le conseguenze della Guerra sul nostro territorio.

Uno dei motivi della sinergia col ddl di Baratter , ha detto Rossi, sta anche nella possibilità che la Pat ha di rapportarsi col ministero e le istituzioni museali. L'adunata degli alpini del 2018 è stata difesa, ha aggiunto il Presidente della Giunta, perché la nostra storia di autonomia può consentirci di avere dei momenti commemorativi dove tutti possiamo identificarci in una vicenda che ha connotato l'identità trentina. Se il Trentino è quello che è, ha detto ancora, è perché è frutto di una storia complessa e plurale che rappresenta la particolarità del nostro territorio. Per questo, ha concluso, il ddl dovrà essere condiviso e sentito da tutto il Consiglio. Lorenzo Baratter, ringraziando i colleghi che hanno condiviso il ddl, ha comunicato la sospensione della sua proposta per arrivare alla massima condivisione di un'iniziativa culturale che, ha sottolineato, dev'essere trasversale e che deve appartenere alla coscienza del popolo trentino. Il consigliere ha ricordato il percorso di riscoperta di una memoria troppo a lungo dimenticata nato da iniziative come quella intitolata "Nel cuore nessuna croce manca". Il consigliere del Patt ha ricordato, inoltre, il lavoro del Museo della guerra e del Museo storico e ha condiviso l'iniziativa della Giunta di avocare a sé un ddl che dovrà riunire i trentini in una memoria comune. Soprattutto quella delle popolazioni civili, la tragedia dei 110 mila profughi e di quella di chi rimase in Trentino affrontando enormi difficoltà. Anche per Marino Simoni il ddl rappresenta un tassello importante nella formazione di una memoria condivisa. Importante, ha detto, è ricordare i soldati, ma in modo particolare il nostro popolo che ha subito pesantemente la Grande Guerra, gli effetti che l'hanno preceduta e soprattutto seguita. Simoni ha richiamato la tragedia di molti trentini dopo il '18: le vere e proprie deportazioni che molti soldati che avevano combattuto con la divisa austroungarica hanno dovuto sopportare al loro rientro a casa, in particolare in Primiero. Molti superstiti primierotti, ha ricordato Simoni, perché sospettati di essere filo austriaci o perché in Russia erano entrati in contatto con i rivoluzionari bolscevichi, vennero stati trasferiti a Isernia dove morirono in gran numero. Un numero di morti, per stenti e malattie, che superò quello dei caduti sui campi di battaglia della Galizia o del fronte italiano. Un fatto traumatico, ha aggiunto il consigliere di PT, che ha creato un grande odio nei confronti dello Stato italiano e che deve essere indagato e approfondito. Giampaolo Passamani (UpT), condividendo appieno il ddl, ha affermato che il ricordo delle difficoltà attraversate dalle nostre popolazioni è di grande importanza anche per capire il presente della nostra autonomia. Claudio Civettini (Civica Trentina) ha detto che va fatto un grande lavoro che porti ad un'analisi obiettiva del momento storico. Mentre Lucia Maestri (Pd) ha affermato che la Giunta con questa scelta ha fatto un'operazione intelligente. Il 2018, inoltre, può diventare un'ottima occasione, attraverso la ricostruzione storica, e la stessa adunata degli alpini, di arrivare ad una pacificazione. Il Trentino, ha aggiunto Lucia Maestri, non può dividersi ancora sulla Prima Guerra mondiale ed è giunto il momento di arrivare ad una ricomposizione. Per questo il ddl, secondo la Presidente della Quinta commissione, dovrebbe essere il più possibile condiviso.

Allegati
Il comunicato di Lorenzo Baratter