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16/02/2015 - In aula o in commissione

Via alla riforma della dirigenza della Provincia

Rossi ha presentato il suo disegno di legge in Prima Commissione

Via alla riforma della dirigenza della Provincia

Via alla riforma della dirigenza della Provincia

Aperto in Prima Commissione il ddl Rossi sulla riforma della dirigenza della Pat. Via libera, inoltre, alle dieci candidature per la presidenza della Fondazione Mach.

In mattinata, in Prima Commissione, presieduta da Luca Zeni (PD) il Presidente Ugo Rossi ha presentato i contenuti e gli obiettivi del ddl sulla riforma della dirigenza Pat. Al centro del ddl, ha detto c'è il tema della pubblica amministrazione che deve sempre più diventare un fattore di competitività. "Noi abbiamo scelto di partire dalla dirigenza – ha affermato Rossi - per riformare la pubblica amministrazione, perché pensiamo che ci sia la necessità di avere una struttura della dirigenza pubblica provinciale, comprese quindi le società di sistema, maggiormente indirizzata alla competitività e all'innovazione e presidio dell'efficacia della propria azione". La dirigenza della Pat, ha ricordato, è di assoluto livello, con questo ddl, quindi, si lavora su un tessuto di risorse umane di ottima qualità.

Dirigenti per merito e non per sempre.

Tra gli obiettivi della riforma, quello di introdurre criteri di valutazione costante dei vertici della struttura Pat, puntando soprattutto sul merito per la progressione di carriera, anche in funzione della rotazione dei dirigenti e della loro mobilità. "C'è la necessità - ha affermato inoltre Rossi - di aprire la dirigenza a chi sta sotto. E il principio cardine è che non c'è un incarico dirigenziale garantito, perché lo si può perdere anche in seguito alle valutazioni negative. Chiaro che in queste valutazioni non ci possono essere logiche discriminatorie, ma con questa scelta si introduce un cambio di mentalità".

Meno burocrati e più manager.

Altro punto della riforma: i concorsi dovranno accertare le competenze manageriali dei dirigenti. Quindi, saranno più aperti alle professionalità esterne all'amministrazione. Per quanto riguarda i giovani, ha detto Rossi, la riforma va verso un parziale superamento dell'anzianità di servizio come criterio per l'avanzamento di carriera. Il ddl introduce la valutazione del potenziale, in base al quale un giovane può avere un vantaggio sull'anzianità.

Albo unico per i dirigenti Pat e delle società e formazione obbligatoria.

Il ddl, ha ricordato ancora il Presidente della Pat, introduce l'albo unico dei dirigenti tra Provincia e società di sistema. Si supererà quindi la gestione separata della dirigenza tra l'amministrazione e le società. Altro focus importante, ha continuato Rossi, quello sulla formazione che con la riforma diverrà obbligatoria. Una formazione, ha aggiunto, che verrà indirizzata sulle materie che, a seconda del momento, verranno ritenute importanti e urgenti.

Nasce la figura del professional.

"Oggi – ha detto Rossi - per premiare qualcuno dobbiamo creare un ufficio, con il ddl si dà una possibilità alle professionalità più specialistiche, introducendo la figura del professional, di avanzare nella carriera senza che abbiano bisogno di coordinare altre persone". Cambiano, inoltre, i criteri di valutazione. Con la nuova legge la valutazione entrerà come uno degli elementi per l'attribuzione dell'incarico.Una riforma, questa della dirigenza, che richiede una rivisitazione della struttura della Pat. Per questo, ha detto Rossi, sono stati fissati il numero dei dipartimenti e dei servizi per adeguare, appunto, l'amministrazione a questa nuova visione.

Con il sindacato il confronto è buono.

Con sindacato, ha concluso il Presidente, è stato avviato da tempo un confronto e su molti punti si è trovata un'intesa. I professional saranno scelti solo tra chi già lavora in Provincia; saranno tolti gli incarichi speciali e al loro posto si introdurranno unità di missione con obiettivi trasversali a vari settori dell'amministrazione. Sempre in accordo con sindacati la durata degli incarichi sarà di 5 anni e saranno limitati i criteri per valutare le potenzialità dei giovani che, per accedere alla dirigenza, dovranno comunque affrontare il concorso pubblico. Viene mantenuta, ma con una forze limitazione, la nomina di sostituti e anche le nomine ad interim verranno fatte per concorso, salvo un 3% di sostituzioni che potranno essere fatte per motivi indilazionabili.

Via libera della Prima Commissioni alle candidature per la presidenza del Mach.

Con 5 voti positivi e due astensioni, quella di Rodolfo Borga (Civica Trentina) e di Maurizio Fugatti (Lega) parere positivo della Prima Commissione alle dieci candidature per la presidenza della Fondazione Edmund Mach. I candidati ai quali i commissari hanno dato via libera sono Ajmone Marsan, professore alla facoltà di agraria dell'Università cattolica del S.Cuore di Milano; Marco Dalla Rosa, ordinario di tecnologie alimentari all'Università di Bologna; Adriano Decarli, ordinario della Facoltà di Medicina di Milano; Claudio Genchi, professore di malattie parassitarie alla facoltà di veterinaria dei Milano; Michele Morandini, ingegnere libero professionista; Andrea Segrè, ordinario di politica agraria internazionale alla facoltà di agraria di Bologna; Maurizio Siligardi, docente di ecologia fluviale alla facoltà di ingegneria di Trento; Massimo Tonina, commercialista; Antonio Trentini, dirigente della Deutsche bank; Franco Turri, agronomo esperto di sviluppo rurale.