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18/01/2017 - In aula o in commissione

La Commissione pari opportunità resta dov'è

No dal Consiglio provinicale al disegno di legge di Borga per riaffidare l'organismo alla Giunta

La Commissione pari opportunità resta dov'è

Esaminate in aula sei delle 13 mozioni all'ordine del giorno. In allegato anche il video dei lavori

​​​​Nel pomeriggio di oggi il Consiglio provinciale ha esaminato 6 delle 13 mozioni all'ordine del giorno di questa tornata. Buona parte del pomeriggio è stata dedicata all'esame del disegno di legge 121 di Rodolfo Borga –respinto- che prevede di affidare alla Giunta la commissione provinciale pari opportunità oggi incardinata presso il Consiglio. Qui di seguito una nota sui lavori svolti.

Ritirata la mozione Fugatti contro l'accorpamento degli istituti di Avio e Ala

Considerato che il Presidente Rossi si è impegnato in tal senso nella finanziaria, il consigliere Fugatti ha ritirato la propria mozione che impegnava la Giunta ad evitare con un'apposita deroga l'accorpamento dell'Istituto comprensivo di Avio con quello di Ala. Il Presidente Rossi è intervenuto a precisare che nel corso dell'emissione di un prossimo provvedimento -che reca una serie d'indicazioni per l'anno a venire non solo per gli istituti oggetto della mozione- saranno richiamati gli impegni assunti in sede di finanziaria.

Respinto il disegno di legge Borga sulla commissione pari opportunità

Nell'illustrare le finalità del proprio documento, il consigliere Rodolfo Borga (Civica trentina) ha chiarito che la proposta è quella di tornare all'originario incardinamento della commissione provinciale pari opportunità tra donna e uomo presso la Giunta anziché presso il Consiglio. "In astratto questo organismo potrebbe essere utile", ha aggiunto, "però non lo è così come sta operando in Trentino". L'organismo potrebbe svolgere un ruolo positivo se incardinata presso la Giunta e dotata di maggiori risorse umane e finanziarie. Si pensi che i 48.000 euro di budget di spesa destinati all'attività sono per oltre la metà destinati a compensi delle componenti e la rimanente parte si riduce a poche povere iniziative e attività poco significative –come mostre, segnalibri, cataloghi, spettacoli teatrali o conferenze. La commissione dovrebbe fare qualcosa di più concreto e a tal fine –per dare un senso alla propria attività- dovrebbe essere aiutata sotto il profilo delle risorse umane e finanziarie: ecco perché sarebbe opportuno liberare il Consiglio provinciale da questo organismo e ricondurla come in molte regioni d'Italia presso la Giunta individuando un responsabile politico a cui dovrebbe rispondere perché attualmente c'è un'impostazione ideologica che va rimossa. Vi invito a valutare, sulla scorta delle mie osservazioni, se la commissione non avrebbe da guadagnare a tornare sotto la responsabilità della Giunta provinciale, ha concluso rivolto ai colleghi.

"Condivido con il collega Borga la preoccupazione autentica", ha esordito Sara Ferrari "e mi sono quindi chiesta se una scelta politica molto chiara ed esplicita che ha assegnato alla commissione un ruolo autonomo ed indipendente rispetto alla Giunta sia stata la scelta migliore". Le conclusioni a cui è arrivata l'assessora competente è stata affermativa: La commissione provinciale pari opportunità, infatti, in coerenza con il mandato e le finalità imposte dalla legge "promuove iniziative, esprime pareri, fornisce consulenza, monitora e controlla la situazione delle pari opportunità e l'andamento delle politiche di genere, svolge il ruolo di coordinamento tra i soggetti interessati, promuove incontri, seminari, convegni, conferenze ed iniziative atte ad approfondire le questioni di genere": questa Commissione che risponde a chi l'ha eletta e nominata e alla legge che deve rispettare deve ad avviso dell'assessora assumersi la responsabilità degli obblighi di mandato previsti dalla legge di riferimento ed è giustamente autonoma e collocata presso il Consiglio provinciale.

Il consigliere Walter Viola (Progetto Trentino) ha ricordato la genesi storica dello spostamento della collocazione della commissione: nel 2012 l'allora assessore Beltrami prese questa decisione a causa dei "poco chiari rapporti tra la commissione e la Giunta provinciale". Ora ci si viene a dire che il problema è quello dell'indipendenza politica, che sarebbe come dire che la Giunta non è in grado di garantire l'indipendenza e la libertà politica. Che un assessore non sia in grado di garantire la libertà degli organismi è un fatto gravissimo: questa è un'ammissione durissima, ha aggiunto. In questo senso occorrerebbe un po' interrogarsi, ha concluso, perché significherebbe che c'è un deficit di democrazia e libertà in Provincia. Ma dal momento che non penso sia cos', sarebbe certamente più opportuno tornare alla storica collocazione dell'organismo.

La consigliera Donata Borgonovo Re (PD) ha replicato ai colleghi: se vogliamo fare un confronto con il resto d'Italia osserviamo che l'elenco delle commissioni pari opportunità incardinate presso le Giunte è un elenco molto breve, includendo solo Piemonte, Umbria, Sardegna, Veneto, Liguria e la provincia di Bolzano. Toscana, Marche Friuli, Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio, Molise e molte altre sono le regioni che vedono gli organismi insediati presso i consigli regionali. Il ruolo della commissione è quello di promotrice di iniziative, di vigilanza sulle politiche, di sollecito rispetto all'azione politica e in generale di ausilio rispetto alle tematiche del mandato. Il Consiglio è dunque a suo parere il riferimento ideale. Sul problema dell'uso non sessista della lingua Borgonovo Re ha ribattuto a Borga: "il meccanismo linguistico è "banale" e si costruisce confrontandosi con la realtà, ha detto, ovvero ci abitueremo quante più ministre, signore presidenti e assessore avremo all'interno delle nostre istituzioni". "Non possiamo pensare che la commissione per le pari opportunità sia un pacchettino da spostare sotto l'influenza di uno o altro organismo a piacimento: questo è un tema del Consiglio, un tema trasversale che non è di maggioranza o minoranza, ma riguarda una comunità" ha concluso.

Claudio Cia (Misto) ha detto di sentirsi ridicolo a discutere su argomenti che non rappresentano una priorità per il nostro territorio. Tuttavia condivido l'impostazione della legge del collega Borga: dobbiamo essere onesti, ovvero questa commissione rispecchia una visione politica, più che esprimere pareri e orientare rispetto alle politiche di genere. Anche sul genere, Cia ha obiettato che la commissione è composta esclusivamente da donne: in questo senso risulta poco credibile, ha osservato.

Nella replica Rodolfo Borga ha dato lettura dell'elenco delle iniziative realizzate nel 2016 ed ha chiarito che quello che sta facendo la commissione pari opportunità lo può fare semplicemente e in poco tempo un funzionario provinciale: "la commissione pari opportunità dovrebbe fare ben altro che segnalibri, tappi per il latte e spettacoli teatrali" ha concluso "e a tal fine dovrebbe avere la struttura e le risorse umane ed economiche di cui attualmente non dispone".

Il disegno di legge, composto da quattro articoli, è stato respinto.

Approvata la mozione Viola per sostenere i vignaioli trentini

La proposta di mozione 401 di Viola -sottoscritta anche dagli altri consiglieri di Progetto Trentino e approvata all'unanimità- impegna la Giunta a sostenere i vignaioli trentini anche elaborando progetti di promozione dei loro prodotti di collina e di valle e con l'istituzione di uno specifico Fondo di rotazione sui prestiti per abbattere gli interessi bancari. Il dispositivo prevede che la spesa ammissibile fissata per la costruzione o il rinnovo delle cantine venga aumentata da 300.000 euro a un milione di euro. Molte cose contenute nel documento sono state già realizzate e la mozione paga lo scotto del ritardo con cui arriva in Consiglio, ha aggiunto Viola, che ha ringraziato l'assessore Dallapiccola per il sostegno al proprio documento.

Approvata la mozione Fasanelli per incentivare l'adozione di misure antisismiche

La proposta di mozione 471 di Massimo Fasanelli del Gruppo Misto, sottoscritta anche dalla collega Bottamedi, da Viola di PT, Bezzi di FI e Giovanazzi di AT –approvata con l'astensione del consigliere Bezzi- impegna l'esecutivo ad incentivare interventi finalizzati all'adozione di misure antisismiche. Il documento prevede un censimento delle strutture strategiche pubbliche e private del Trentino, la verifica della loro adeguatezza antisismica, oltre che l'introduzione di detrazioni fiscali, agevolazioni economiche e fondi per la prevenzione, estensibili anche agli immobili che non sono classificati come prima casa. La mozione è stata approvata con una sola stensione con il parere favorevole della Giunta. Gilmozzi ha chiarito che si sta già andando in questa direzione, sia per il censimento degli immobili che per l'intervento presso lo Stato per caldeggiare l'introduzione di misure e agevolazioni che, tra l'altro, in gran parte già ci sono. Non vedo perché non accogliere una proposta che va nella direzione che già si sta percorrendo e che dunque la rafforza, ha concluso Gilmozzi.

Approvata la mozione Degasperi per potenziare il servizio degli asili nido

La proposta di mozione 477 di Filippo Degasperi (5 Stelle) –approvata all'unanimità- impegna la Giunta a presentare entro 3 mesi alla commissione consiliare competente, un rapporto sulla distribuzione, il gradimento e l'utilizzo effettivo degli asili nido pubblici nel Trentino per superare eventuali disomogeneità nella fornitura del servizio, verificandone in particolare la rispondenza alle esigenze della comunità della Valle dei Laghi.

Parere favorevole con una piccola modifica è stato espresso dal Presidente Rossi che ha ringraziato il consigliere Degasperi per lo stimolo offerto. In collaborazione con le amministrazioni comunali e comunità di valle, ha aggiunto, è stata valutata la proposta di finanziare l'intervento della Provincia e la collocazione di una struttura di asilo nido nella zona oggetto della mozione del consigliere 5 Stelle.

Respinta, sebbene apprezzata, la mozione Giovanazzi per recuperare o demolire il Sanaclero ad Arco

La proposta di mozione 480 di Giovanazzi (AT), sottoscritta anche da Fasanelli del Gruppo Misto e respinta con 12 voti favorevoli, impegnava la Giunta ad avviare un confronto con Patrimonio del Trentino spa, proprietaria di Villa Angerer (il "Sanaclero" di Arco) e con il Comune per valutare la possibilità di recupero e utilizzo del compendio immobiliare nell'ambito delle necessità istituzionali –quello scolastico in primis- ovvero della sua demolizione. L'assessore Gilmozzi ha chiarito che l'argomento è stato trattato anche con un ordine del giorno del consigliere Civettini in occasione della discussione del bilancio. La Giunta, ha detto, sta cercando di trovare nuove modalità di intervento per la realizzazione di opere pubbliche inserendo nella procedura di un appalto anche un immobile. Villa Angerer rientra tra gli immobili che possono essere valorizzati in questo senso e con quell'ordine del giorno la Giunta si impegnava ad escludere il cambio di realizzazione per evitare un uso speculativo, a coinvolgere il comune di Arco nel progetto e a verificare per il futuro la fruibilità pubblica del parco. Dunque l'elemento sostanziale del dispositivo della mozione, ovvero il destino dell'immobile a funzioni pubbliche, non può essere sostenuto, sebbene lo spirito del documento sia condivisibile. Giovanazzi ha apprezzato il fatto che l'argomento sia all'attenzione della Giunta ed ha ribadito che non si possa accettare che il parco, patrimonio storico della comunità, vada alienato. Mi auguro che quanto dichiarato dall'assessore abbia un seguito e che in tempi brevi si trovi una soluzione, ha concluso. Il consigliere Luca Giuliani è intervenuto apprezzando il tema portato all'attenzione dell'aula dal collega Giovanazzi. Il parco ha una valenza importante e deve rimanere una risorsa della comunità, ha detto, mentre l'edificio si potrebbe nel frattempo mettere in sicurezza. Il consigliere Giacomo Bezzi ha annunciato di voler sostenere la mozione del collega ed ha richiamato situazioni molto simili come l'area Cattoi di Riva del Garda, augurandosi che l'esito sia diverso. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha ringraziato Giovanazzi per aver portato il tema all'attenzione ed ha quindi detto di condividere la proposta, escluso il punto della demolizione, a meno che non si tratti -ha chiesto- di una provocazione (come poi confermato dallo stesso proponente).

Approvata la mozione Giuliani per combattere il bullismo e il cyberbullismo.

La proposta di mozione 504 di Luca Giuliani (Patt) -approvata all'unanimità- impegna la Giunta a prevenire il bullismo e il cyberbullismo attraverso l'istituzione di un Tavolo tecnico consultivo e di proposta per l'elaborazione di strategie mirate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno, potenziando gli strumenti formativi ed informativi sul tema, promuovendo iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza sull'argomento, monitorando il fenomeno riferendo alla commissione consiliare competente, entro 6 mesi dall'approvazione del presente documento. Il consigliere Claudio Cia ha espresso sostegno al documento che affronta un tema di particolare gravità, già considerato in varia misura da quest'aula.

I lavori riprendono domani mattina alle ore 10.00.

Approfondimenti
Il video della seduta della giornata odierna
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