In Seconda Commissione. Nella foto, l'assessore Achille Spinelli
Iniziata la discussione sulla nuova legge dell'economia
In allegato, link al testo del provvedimento
La
seconda Commissione di Luca Guglielmi ha concluso con la
bocciatura l’esame del disegno di legge 119 proposto dal
consigliere Alex Marini (5 Stelle) che interviene sulla
legge 13 (Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di
incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato), per la
prevenzione degli infortuni sul lavoro. 4 i voti contrari (Guglielmi,
Cavada, Moranduzzo e Paoli), 2 i favorevoli (Degodenz e Olivi) e 1
astenuto (Ossanna). Respinta da Marini la proposta dell’assessore
Spinelli di sospendere l’esame del testo per condividere alcuni
passaggi di una proposta più organica e complessiva sull’argomento,
in lavorazione da parte della Giunta.
La
Commissione ha poi aperto l’esame di tre proposte in materia di
lavoro. Tra i disegni di legge quello di Spinelli di revisione della
legge 6 sugli incentivi alle imprese.
Respinto
il ddl Marini in materia di sicurezza sul lavoro
Alex
Marini
ha illustrato alcuni emendamenti al
suo ddl, che
raccolgono le istanze venute
dalle categorie in
fase
di audizione:
tre
delle modifiche riguardano l’estensione dei soggetti che possono
beneficiare del contributo. Il primo introduce espressamente i
“collaboratori famigliari che occasionalmente partecipano
all’attività d’impresa”, nell’agricoltura, nel commercio e
nell’artigianato, l’altro amplia la platea agli “imprenditori
agricoli non professionali”, un terzo
allarga
la tipologia dei volontari aggiungendo quelli “che svolgono
attività di mantenimento e di cura dei
beni di uso civico”. Infine un altro documento modifica la proposta
sostituendo il comma 3 dell’articolo 2 e prevedendo che il
contributo spetti, oltre
che ai residenti indipendentemente da dove sia avvenuto l’incidente,
anche alle vittime non residenti
in provincia di Trento
qualora l’incidente sia avvenuto sul nostro territorio: “un
emendamento di civiltà” lo ha definito Marini.
L’assessore
Achille
Spinelli
pur
riconoscendo
il pregio del ddl, che è quello di parlare di sicurezza sui luoghi
di lavoro, ha
detto che tocca
l’argomento
in maniera un po’ disordinata senza apportare un beneficio concreto
e ponendo il rischio di un’eccessiva proliferazione di interventi
su un tema così delicato e
complesso,
che richiederebbe
al
contrario una
più efficace e mirata
riforma, che arriverà ed è attualmente in studio da parte della
Giunta. Si può fare meglio e in maniera più accurata, ha concluso,
motivando in tal senso la volontà di non accogliere favorevolmente
il provvedimento.
Lorenzo
Ossanna (Patt)
ha ammesso la massima importanza del tema, ringraziando il collega
per averlo posto. Anche per questo, però, c’è a suo avviso la
necessità di prendere in mano l’argomento in maniera organica.
Emerge ad esempio l’argomento su come vengono allocate le risorse
provenienti dalle sanzioni, che rappresentano una cifra importante e
restano in questa proposta senza un indirizzo preciso. Ha
quindi preannunciato l’astesione.
Simili
le considerazioni di Pietro
Degodenz (UpT):
un tema delicato, che va affrontato, ma in maniera più precisa.
Corretti gli emendamenti prodotti dal collega Marini, tuttavia forse
varrebbe la pena trovare lo spazio di un dialogo costruttivo, entrare
più nel merito e portare all’aula un testo condiviso.
Alessandro
Olivi
(PD) ha apprezzato l’incipit dell’assessore, che
è stato di
apprezzamento della proposta: questo
è infatti uno dei temi sui quali il Consiglio dovrebbe fare uno
sforzo di condivisione nella presa in carico di una responsabilità
collettiva. Non c’è spazio, su un argomento come questo, per
esprimere un parere negativo solo perché l’iniziativa proviene
dall’opposizione. Ha infine auspicato una rimodellatura della
proposta, un dialogo e un confronto, per arrivare ad una scrittura
condivisa.
Anche
Gianluca
Cavada (Lega)
ha lodato la presa in carico dell’argomento. A
suo avviso va però fatto
un lavoro di condivisione e di
riscrittura.
Ha invitato il proponente a considerare questa
opportunità.
Spinelli
ha
ribadito che il tema è già affrontato con impegno straordinario da
parte della Giunta, che ha intensificato le energie messe in campo
per lavorarci, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e tutti i
settori, non ultimi quelli della formazione scolastica e la
premialità. La
proposta dell’assessore
al
consigliere Marini,
è
stata quella
di tenere in considerazione gli
spunti
positivi
contenuti
nel ddl trasfondendoli
nel testo
più
organico e complessivo attualmente in lavorazione da
parte della Giunta.
Alex
Marini
(5 Stelle) ha ringraziato l’assessore
per
l’apprezzamento e ha ammesso di non aver potuto intervenire in
maniera completa ed organica sulla
materia,
anche per il limite di strumenti di cui può disporre il consigliere
rispetto alla Giunta. Rimane l’obiettivo di sviluppare dei
ragionamenti sulla tematica al fine di recepire alcune delle
indicazioni che arrivano dall’ordinamento nazionale e di
sollecitare l’intervento
dell’Esecutivo.
In questo senso qualcosa è stato dunque prodotto, dal momento che la
Giunta ha manifestato la volontà di intervenire concretamente. Resta
dunque ferma la volontà di proseguire la trattazione del ddl, anche
solo per stimolare la Giunta ad
attuare l’impegno preso e
per
invitarla
a rendere trasparente quanto si sta facendo.
A
questo punto il presidente ha messo ai voti la proposta che è stata
bocciata con 4 consiglieri contrari, due favorevoli e un astenuto.
Aperta
la discussione sulla revisione della legge 6
La
Commissione ha quindi “aperto” l’esame di tre disegni di legge,
il n. 52 di Olivi "Ulteriori misure per fronteggiare le
conseguenze economiche della pandemia da COVID-19”, il n. 124 di
Leonardi "Integrazioni della legge provinciale sugli incentivi
alle imprese 1999 relative alla successione e trasmissione
generazionale d'impresa" e il n. 164 dell’assessore Spinelli
"Interventi a sostegno del sistema economico trentino".
Olivi
ha preannunciato di voler depositare alcuni emendamenti al ddl 52
a sua firma, che costituiscono un ulteriore sforzo di aggiornamento
della proposta che ha oltre due anni di vita. Questioni legate
all’attualità delle emergenze con le quali dobbiamo ora
confrontarci. Questo per preannunciare la richiesta di potersi
collegare con questi elementi di novità, nelle audizioni ai ddl
della Giunta e del consigliere Leonardi. Olivi ha aggiunto la
disponibilità a confrontarsi con l’Esecutivo su alcuni passaggi
che possano arricchire la proposta della Giunta, auspicando che possa
avvenire a breve. Ha ricordato che nell’ambito della legge 6, nella
scorsa legislatura, fu fatto un lavoro preparatorio con le
opposizioni, indubbiamente costoso e impegnativo, ma si arrivò ad un
testo largamente condiviso e frutto del confronto.
L’assessore
Spinelli ha confermato che l’obiettivo rimane quello: se nel
ddl 52 ci saranno spunti di valore, l’orientamento sarà quello di
valutarli e valorizzarli, così come avvenuto, ad esempio
recentemente, con la riforma del Progettone. Tenendo conto, però, ha
aggiunto, della pulizia, leggibilità e ordine delle norme e del
fatto che probabilmente molti contenuti saranno superati, dal momento
che la proposta del collega Olivi fu depositata oltre due anni fa.
Quanto
al ddl 164, si intende delineare un quadro semplificato ed armonico
delle misure rivolte al sistema economico trentino, snellendo la
disciplina attuale. L’obiettivo è la crescita, la ricerca,
l’internazionalizzazione, il rafforzamento e la crescita delle
strutture aziendali, con un welfare più forte ed accattivante
e di conseguenza più attrattivo. La legge 6 nasceva dall’esigenza
di confrontarsi con un contesto che ora è cambiato. La legge è
stata infatti modificata costantemente, con l’aggiunta via via di
nuovi strumenti più adeguati all’evolversi della situazione
contingente, senza contare le norme eccezionali imposte da situazioni
urgenti ed emergenziali. L’esigenza di rivisitare il quadro si pone
anche rispetto a quanto emerso sul piano nazionale, nell’ottica di
riformare il settore in maniera organica. Due sostanzialmente le
sfide che si pone la proposta: salvaguardare il sistema sopperendo
alla frammentazione attuale e razionalizzare la disciplina per
offrire uno strumento capace di fornire risposte immediate e
concrete.
Ossanna
e Degodenz hanno sottolineato l’importanza di questo
passaggio di revisione della legge 6, che costituisce la “spina
dorsale” dell’economia trentina. Sarà un percorso estremamente
delicato, in cui la condivisione con tutti gli attori del sistema
sarà cruciale. Anche Olivi ha auspicato che ci sia lo spazio
di interlocuzione necessario per mettere mano ad un intervento tanto
strategico per l’intero territorio. La legge 6 risale al ‘99 e va
indubbiamente rivista. Infine, se vogliamo che questa riscrittura
integrale sia condivisa, ha raccomandato attenzione, affinché la
semplificazione non sia finta e non ci siano troppi rimandi
attuativi.
Stabiliti
i soggetti da consultare, le audizioni ai tre provvedimenti si
svolgeranno probabilmente a partire da gennaio.