In Consiglio provinciale. RItirati da Degsaperi 350 ordini del giorno
Sessione in aula aperta dal question time. Ripreso poi l'esame del ddl sul Progettone
In allegato, il progamma dei lavori
I lavori dell’ultima
seduta di ottobre del Consiglio provinciale, sono iniziati stamane
con la discussione del question time e proseguiranno, oltre che nel
pomeriggio, anche domani e giovedì per tutta la giornata. Esaurita la discussione delle interrogazioni a risposta immediata i lavori sono proseguiti con l'esame degli ordini del giorno collegati al ddl 140 proposto dalla Giunta con l'assessore Spinelli che modifica la normativa provinciale sul Progettone. Grazie a un accordo con la Giunta Degasperi (Onda) ha ritirato 350 ordini del giorno da lui presentati sul provvedimento.
Claudio
Cia (FdI). Concorsi
per direttori e dirigenti delle professioni sanitarie
Il
consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto alla Giunta se siano
previsti a breve concorsi per direttori e dirigenti delle professioni
sanitarie e se sia prevista una espansione di queste posizioni.
La
risposta: L’assessora
Stefania Segnana ha premesso che la Giunta ha sempre mantenuto una
particolare attenzione alle professionalità sanitarie. Quangto
al quetsion time, ha chiarito che l’azienda
procederà
all’indizione dei
concorsi e alle selezioni pubbliche
nelle
aree di infermieristica
e ostetricia entro
2022, mentre
entro la
primavera 2023 si
attiveranno le procedure per le
strutture complesse.
La
replica: Non accuso la Giunta
di scarsa attenzione
alle professionalità sanitarie, ha replicato Cia, ma l’impressione
è che manchi una
pianificazione, non direttamente
imputabile all’assessora:
non si deve attendere che le
persone se ne vadano e si creino dei vuoti per
indire nuovi concorsi.
Pietro
De Godenz (UpT). Ospedale
di Fiemme e
novità
sulla finanza di progetto
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta, a più di un anno dall’annuncio
della proposta di costruzione con
lo strumento della finanza
di progetto del nuovo ospedale della Valli dell’Avisio, quali sono
i motivi dei ritardi per il rilascio del parere del Navip che si
sarebbe dovuto esprimere entro tre mesi e se ci sarà una data certa.
La
risposta: Il
vicepresidente Tonina ha risposto che la proposta di partenariato per
la realizzazione del nuovo ospedale delle valli di Fiemme e Fassa,
recapitata all’amministrazione provinciale nella primavera del
2021, successivamente aggiornata nel gennaio di quest’anno, ha
comportato un’ampia interlocuzione fra il proponente e il Navip.
Confronto che si è reso necessario per consentire all’autore della
proposta di condurre un’attività di correzione e adeguamento al
fine di consentire al Navip di poter riassegnare un parere di
fattibilità tecnico-economico positivo. A ciò si aggiunga il fatto
che il quadro congiunturale modificatosi repentinamente nel corso
degli ultimi mesi ha ulteriormente comportato da parte del proponente
e dell’istituto finanziatore dell’operazione mediante un
contratto di leasing di procedere a una compiuta verifica circa la
sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa così come è
stata presentata. A seguito dell’aggiornamento della proposta
avvenuta nell’agosto scorso il Navip ha potuto completare
l’istruttoria, che si è tradotta in deliberato formale dello
stesso Nucleo nella giornata del 24 ottobre, che riassume in termini
positivi la fattibilità tecnico-finanziaria, e che sarà trasmesso
alla Giunta per il successivo definitivo pronunciamento circa la
sussistenza dell’interesse pubblico della proposta, interesse
pubblico che evidentemente non attiene ai soli meri profili
tecnico-finanziari. A questo riguardo, ha concluso Tonina, è
intenzione della Giunta coinvolgere i territori interessati già
nelle prossime settimane per condividere il percorso successivo al
citato nulla osta tecnico
La
replica: Degodenz ha
ringraziato per la risposta e per la manifestazione della volontà di
coinvolgere tutti i territori della valle dell’Avisio e ha aggiunto
che oltre alle amministrazione sarà opportuno sentire anche la
componente sanitaria che garantisce le eccellenze.
Katia
Rossato (FdI). Novità
sull’ipotesi galleria a Vigolo Baselga
La
consigliera ha chiesto quale sia lo stato di attuazione dell’odg
446
approvato
nel dicembre 2021 che ha impegnato la Giunta a cercare una soluzione
per spostare un
tratto critico della
Gardesana fuori
dall’abitato
di Vigolo Baselga. La
proposta del Piano della mobilità del Comune di Trento ipotizza una
soluzione in galleria di 500 metri a est dell’abitato dal costo
stimato di 12 milioni di euro.
La
risposta: L’assessore Tonina
ha precisato che una
serie di interventi su quel tratto, definito critico e che limita la
scorrevolezza del traffico, sono già previsti. L’attuale
programmazione settoriale
prevede infatti due
interventi significativi: la sistemazione della cosiddetta “curva
del palloncino” e quella
definitiva dell’intersezione
per
Terlago, entrambe in fase di progettazione esecutiva
per
complessivi 3,3 milioni di euro. Quanto
alla proposta
del Pum del Comune di trento del 2010 (galleria
di 530 metri circa ad est dell’abitato con costo stimato in 20
milioni di euro),
le strutture provinciali
competenti hanno effettuato
degli approfondimenti analizzando
le ipotesi di
realizzazione di una rotatoria a raso a sud e di uno svincolo
parziale a nord. Non sono però previste attualmente
a bilancio risorse per realizzare l’opera in questione, anche
per effetto dell’impennata dei costi dei
materiali e
dell’energia.
La
replica: Rossato ha ringraziato
chiedendo copia del documento di risposta.
Paolo
Zanella (Futura). Il
punto sull’assistenza psichiatrica degli adolescenti
Il
consigliere di Futura ha chiesto all’assessora alla salute quale
sia la situazione della presa in carico delle persone con disturbi
psichiatrici in età evolutiva sul territorio e nella futura Unità
di crisi per adolescenti.
La
risposta: L’assessora Segnana
ha risposto precisando che attualmente,
gli eventuali scompensi in
età
adolescenziale vengono gestiti o in ospedale nel caso di pazienti più
piccoli su letti della Npi presso la pediatria del Santa Chiara,
oppure solitamente dai 16 anni in su, presso il Spdc della
psichiatria. In merito alla carenza di personale dedicato
all’assistenza neuropsichiatrica territoriale e ai lunghi tempi di
attesa, l’assessora ha informato che, valutata la necessità di una
riorganizzazione complessiva dell’assistenza Npi (oggi molto
“ambulatoriale”), nell’ottica di una maggiore estensione sul
territorio distrettuale, è stato istituito un gruppo di lavoro
aziendale che sta elaborando un documento programmatico che sarà
pronto entro la fine di quest’anno. Quanto al reclutamento del
personale del nascente Centro Crisi di Arco, presso l’edificio La
Palme, l’ipotesi progettuale prevede di recuperare parte delle
risorse psichiatriche e infermieristiche necessarie tra quelle già
esistenti sul territorio di Arco, quale diretta conseguenza di una
riorganizzazione complessiva del Spdc di Arco in Centro 24 ore.
L’attuale carenza di personale della psichiatria di Arco
(attualmente mancano due psichiatri) verrà gestita attraverso
l’assunzione di uno specializzando al terzo anno e inoltre, verso
la metà di novembre, dovrebbe realizzarsi un’altra assunzione di
un medico psichiatra che si specializzerà in quel periodo. Infine,
per far fronte alle nuove necessità di medici neuropsichiatri, per
l’avvio dell’attività del Centro Crisi,è prevista un’apposita
assunzione di Npi. Infatti a breve sarà bandito un concorso volto al
reclutamento di almeno due professionisti. Oltre ai neuropsichiatri,
ci sarà poi bisogno di implementare il Centro con risorse di
psicologi, Terp e infermieri.
La
replica: Zanella ha giudicato
la risposta un po’ evasiva: serve una seria riflessione in generale
su tutti i servizi di salute mentale anche in considerazione dei
problemi di aumento.
Luca
Guglielmi (Lista Fassa). L’accordo
sulla riduzione delle emissioni di CO2 sulle Dolomiti
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta quali siano i passaggi e gli
obiettivi dell’accordo tra Pat, Provincia di Bolzano e Belluno per
costituire una “Dolomiti
low emission zone”.
Guglielmi ha ricordato che in fase di sperimentazione negli anni
scorsi si era chiuso il traffico sul Passo Sella, scelta
che ha suscitato la reazione degli operatori economici della zona.
La
risposta: L’assessore Roberto
Failoni ha citato
l’accordo firmato dalle due province autonome, dal Veneto e dai due
Ministri Colao e Giovannini del Governo Draghi, un accordo molto
impegnativo, che potrebbe però dare risultati molto importanti nel
tempo. Ha ricordato i contenuti del patto nella regolamentazione del
traffico sui passi dolomitici, nella gestione degli impianti di
risalita, nella promozione e incentivazione di una mobilità attiva e
sostenibile, con il miglioramento della qualità della vita dei
turisti, ma anche degli abitanti e dei lavoratori sui passi. Il
dialogo con i territori sarà portato avanti e il lavoro congiunto
con i comuni attraversati dai passi dolomitici non verrà meno. La
digitalizzazione si concretizzerà nel 2023 e ulteriori passaggi
saranno realizzati negli anni successivi.
La
replica: Bene
il dialogo tra i nostri territori e il Veneto, che non c’è mai
stato
in passato e bene l’attenzione all’economia dei territori ed
evitare di parlare di chiusura dei passi dolomitici, che
scoraggerebbe molto il turismo.
Zeni (Pd): politiche per la
stagione invernale
Luca Zeni ha chiesto quali
iniziative la Giunta abbia programmato a favore della Panarotta srl,
società privata che gestisce impianti di risalita, e più in
generale dell’intero “sistema Trentino” per rendere sostenibile
e attrattiva la stagione turistica invernale alle porte.
La risposta. L’assessore
Roberto Failoni ha
assicurato che tutte le stazioni riapriranno compresi gli impianti
più in difficoltà. Risale a ieri l’ennesimo incontro di oltre
quattro ore con il comparto turistico: non ci nascondiamo le
preoccupazioni, però la linea dettata è quella di una campagna
molto mirata sul mercato italiano e di quei paesi in cui già siamo
molto forti turisticamente, per andare avanti, superando le
difficoltà, auspicando che il quadro energetico migliori. Quanto
alla Panarotta, Failoni ha detto di aver incontrato il cda ed i
comuni proprietari e di
aver
convenuto insieme sulla necessità e volontà di portare in tempi
brevi al tavolo delle proposte su come utilizzare la montagna a
livello turistico.
La replica. Il
consigliere Zeni ha auspicato si trovi una soluzione in tempi brevi e
ha ribadito al preoccupazione per l’intero sistema, centrale per
l’economia turistica. Ha altresì raccomandato di fare
scelte attente e con un
occhio alla sostenibilità anche
per
chi la montagna e gli impianti dovrebbe poi utilizzarli.
Masè (La Civica): stato
delle misure a sostegno dei lavoratori più fragili
Vanessa Masè ha chiesto alla
Giunta a che punto sia lo stato di attuazione delle misure previste
sia dal programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) che
delle ulteriori misure provinciali per l’inserimento delle persone
nel tessuto produttivo, con particolare riferimento agli interventi
rivolti ai soggetti in condizioni di maggiore svantaggio.
La risposta. L’assessore
Achille Spinelli ha fornito
una risposta estremamente dettagliata e ha chiarito
che in seguito all’approvazione del Piano Gol sono stati approvati
dalla Pat due
avvisi, per la parte di proposte formative di breve durata e poi per
il sostegno e tutoraggio dei
soggetti in condizione di maggiore difficoltà. A novembre dovrebbero
partire i percorsi volti a
colmare
i gap digitali per
permettere e facilitare l’inserimento nel mondo del
lavoro.
Dal 20 luglio nei centri per
l’mpiego
le
persone vengono
profilate
al fine
di definire gli interventi
più idonei e commisurati
sulle singole esigenze. Alla
data odierna
sono stati
profilati circa 3000 utenti.
La replica. Masè
si è riservata di analizzare la risposta estremamente dettagliata
fornita e si è detta soddisfatta e certa che l’assessore è un
interlocutore attento sul tema.
Marini (Misto-5 Stelle):
Comuni trentini che applicano l’addizionale all’Irpef
Alex Marini ha chiesto quali
siano i Comuni trentini che applicano l’addizionale comunale Irpef,
con quale aliquota e con quali effetti in termini di gettito
raccolto.
La risposta.
L’assessore Gottardi ha
comunicato
che i comuni che in Trentino hanno applicato l’addizionale sono
solo 2, Giovo ed Isera ed ha dato lettura dei dati riferiti alle
aliquote e modalità di applicazione. Giovo applica una aliquota
unica dello 0,2 per tutti gli scaglioni di reddito e un’esenzione
fino a 25.000 di euro imponibili, con un gettito totale previsto per
il 2022 di 38360 euro. Quanto a Isera le aliquote sono lo 0,2% per i
redditi imponibili fino a 15.000 euro, lo 0,65% da 15 a 28.000 euro,
lo 0,70% da 28 a 50.000 euro e lo 0,75% oltre i 50.000. L’esenzione
è fino ai 15.000 euro. Il
gettito previsto dal Comune per il 2022 è di 170.000 euro.
La replica. Si
è detto stupito per il dato, comunque interessante ed utile.
Ossanna (Patt): concessione
di premialità ai maestri artigiani del Trentino
Lorenzo Ossanna (Patt) ha
chiesto alla Giunta se sia possibile concedere ai maestri artigiani
del Trentino, in quanto figure importanti per la qualificazione del
settore, delle premialità analoghe a quelle previste dalla Provincia
di Bolzano, come un maggiore punteggio nelle domande di acquisto o
ristrutturazione degli immobili destinati alla loro attività
lavorativa.
La risposta. L’assessore
Spinelli intervenuto
in assenza di
Failoni ha chiarito che da
alcuni anni la Giunta opera per sostenere
la figura del
maestro artigiano, consapevole delle difficoltà di operare in
mercati
sempre più
competitivi,
con all’attivo 24
corsi nelle
diverse
competenze
e la promozione di
campagne di comunicazione massicce su
tutti i media. La proposta
di affrontare
ulteriormente
il sostegno è condivisa dalla Giunta anche nell’ottica di
revisione
della legge 6 sugli incentivi alle attività economiche.
La replica. Ossanna
si è detto soddisfatto della risposta sostenendo ulteriormente la
proposta.
Lucia
Coppola (Misto-Europa
Verde). Risanamento
zona
palazzo della Regione
La
consigliera ha chiesto all’esecutivo se non ritenga di attivarsi
nei confronti del Comune di Trento per trovare un alloggio ai senza
tetto e per ripulire e risanare la zona retrostante al Palazzo della
Regione almeno una volta alla settimana.
La
risposta: L’assessora Segnana
ha ricordato che la Provincia interviene con il Tavolo di inclusione
sociale e gli sportelli dedicati coinvolgendo l’Apss, i
Comuni e gli enti del Terzo
Settore.
Con un recente bando per la
concessione di contributi per la gestione di Centri di accoglienza
notturna permanenti e per l’approvazione di graduatorie aperte di
soggetti idonei a cui concedere contributi per la gestione di Centri
di accoglienza notturna invernale, la Giunta
ha messo a disposizione
10.375.000 euro con un incremento di risorse destinate ai servizi di
accoglienza di persone senza dimora pari a circa 650 euro annui per
un ammontare complessivo nel quinquennio di 3.250.000 euro rispetto
al passato. I posti messi a disposizione con il Bando sono
complessivamente 228 di cui 144 annuali e 84 aggiuntivi per il
periodo invernale. Tale offerta supera nettamente il numero di posti
che, in sede di co-programmazione con gli enti del Terzo Settore e
Comuni di Trento e Rovereto sono stati considerati quali livello
minimo di accoglienza che la Provincia deve garantire (corrispondente
a 160 posti letto). Segnana ha sottolineato che il fenomeno resta
comunque complesso nonostante gli sforzi prodotti.
La
replica: Coppola ha condiviso
con Segnana che il problema è molto complesso e che vanno comunque
messe in campo tutte le risorse disponibili per assicurare il più
possibile soluzioni dignitose per rispondere al bisogno di queste
persone.
Giorgio
Tonini (Pd). Contratti “congelati” per il ricorso alla consulta
Il
consigliere ha
chiesto alla Giunta conferma della notizia diffusa dalla Uil scuola
secondo
cui la
firma del contratto per il personale Ata, i docenti della formazione
professionale e gli insegnanti delle scuole dell’infanzia sarebbe
stata
congelata dopo l’impugnazione davanti alla Consulta della relativa
norma
contenuta
nella legge di assestamento
del bilancio provinciale, evenienza che il presidente Fugatti
aveva
peraltro esclusa garantendo la piena operatività del provvedimento.
La
risposta: il vicepresidente
Mario Tonina ha risposto che nonostante la Provincia
abbia competenza primaria in
materia, la Corte dei conti ritiene di avere il potere di
certificare, previo controllo, i contratti collettivi provinciali.
Anche la Provincia di Bolzano ha approvato un’analoga norma contro
la quale il governo ha
depositato un
ricorso davanti alla Corte costituzionale per accertarne
la legittimità della norma.
Le due leggi provinciali
sono ora quindi al vaglio della Consulta.
La Provincia interverrà in tale giudizio per sostenere la
legittimità del provvedimento. In questo contesto la Giunta ha
ritenuto opportuno inserire nei contratti una clausola di
salvaguardia che tenga conto dei
possibili effetti della decisione della Corte costituzionale, pur
ribadendo, nel rispetto delle attribuzioni istituzionali,
l’intenzione di dar seguito agli impegni assunti con il proprio
personale in tutti i comparti di contrattazione.
La
replica: Il consigliere Tonina
ha ringraziato del chiarimento l’assessore, dal momento che non vi
era stata nessuna comunicazione pubblica al riguardo. Per Tonini
comunque, su questo punto ha ragione il Governo, perché la Corte dei
conti esercita un controllo di garanzia necessario e super partes.
Sostenere che siccome siamo autonomi che la Corte dei conti non ha
competenza sulla certificazione dei contratti, secondo il consigliere
del Pd è velleitario. Ora non resta che attendere quel che deciderà
la Consulta. Intanto però – ha concluso – si è prodotto un
danno perché i contratti non possono diventare esecutivi essendo sub
judice in quanto per l’operatività della norma occorre attendere
la sentenza della Corte costituzionale.
Ivano
Job (Misto). Vasche basculanti nel centro diurno di Samoclevo
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta se vi sia l’intenzione di dotare
i due bagni principali del centro diurno per disabili di Samoclevo di
vasche basculanti con entrata laterale e di rotelle per permetterne
gli spostamenti.
La
risposta: l’assessora Segnana
ha precisato che non compete
alla Giunta entrare nel merito delle attrezzature della struttura ma
che la Comunità di valle, a
cui l’immobile è stato assegnato da Patrimonio del Trentino spa,
ha escluso la necessità di
un intervento. Fra le
persone ospitate al Centro, solo una necessita di igiene personale
durante l’orario di attività. E in questo caso si è
personalizzato l’intervento con un colloquio e una visita a
domicilio da parte di un operatore specializzato di Apss che ha anche
supervisionato le attività di igiene svolte dagli operatori e
riscontrato che la doccia in stanza privata risponde adeguatamente al
bisogno specifico. Il servizio sociale della val di Sole ha valutato
la possibilità di sostituire la vasca nei bagni principali chiedendo
un parere all’equipe di Villa Rosa di Pergine. Villa Rosa ha
suggerito alla Comunità di non intervenire con la sostituzione ma
con la dotazione di seggiolini/sollevatori che sarebbero ausili
migliori per facilitare l’ingresso in vasca e maggiormente
personalizzabili in base alle singole esigenze. Si tratta di
sollevatori elettrici
o meccanici
che permette l’entrata e
l’uscita della persona dalla vasca con la massima sicurezza. Questa
soluzione assicura anche la migliore stabilità dei sedili e si
adatta ai fruitori. La
Comunità di valle intende dotare la struttura di
ausili sanitari personalizzati in relazione ai bisogni degli utenti,
vale a dire di seggiolino per immersione in vasca e sedile girevole
per vasca.
La
replica: Job si è dichiarato
soddisfatto della risposta
Mara
Dalzocchio (Lega). Manutenzione camini e stufe a legna per l’inverno
La
capogruppo della Lega ha chiesto alla Giunta se e come intenda
intervenire per sollecitare un uso attento di caminetti, stufe a
legna e a pellet e alla corretta manutenzione delle canne fumarie
mentre la stagione invernale è alle porte, visto che il caro-energia
indurrà molti ad utilizzare questi impianti di riscaldamento.
La
risposta: il
vicepresidente Tonina,
condividendo la preoccupazione della consigliera, ha evidenziato
l’impegno della Giunta per
promuovere l’attenzione sia alla sicurezza
sia all’inquinamento
prodotto dalla combustione delle biomasse negli impianti domestici.
Ha assicurato
che la Giunta continuerà a sostenere l’Appa che
ha già messo in campo varie azioni
nell’ambito del progetto
europeo PrepAir per
sviluppare l’uso corretto di questi strumenti. Verrà inoltre
riproposta la campagna
informativa per promuovere le buone pratiche relative alla
combustione delle biomasse (“brucia
bene la legna, non bruciarti la salute”).
E non sono mai stati interrotti gli incontri pubblici sul tema
organizzati dall’Appa, sempre molto seguiti dalla popolazione e
partecipati anche dai vigili del fuoco, tenuto conto che l’utilizzo
delle stufe a legna può essere un forte impatto sulla sicurezza
degli edifici. Altre iniziative, infine, sono in preparazione e
troveranno adeguata pubblicità non appena definite nei dettagli.
La
replica: Dalzocchio si è
dichiarata pienamente soddisfatta dalla risposta e delle informazioni
relative alle azioni promosse sul tema.
Demagri (Misto): risorse
finanziarie per la “Casa degli affreschi” di Ossana
Paola Demagri ha chiesto se la
Giunta intende trovare le risorse per finanziare il recupero dell’antico edificio
chiamato “Casa degli affreschi” a Ossana. Importante luogo
culturale per la Val di Sole e tutto il Trentino.
La risposta. Il
vicepresidente Tonina ha confermato che visto il valore del complesso
dal punto di vista architettonico e artistico il recupero
dell’immobile rimane una priorità della Giunta compatibilmente con
le risorse disponibili a bilancio. Nel frattempo si è già
provveduto a definire il progetto di intervento per il restauro
La replica. Demagri
ha apprezzato l’interessamento e le intenzioni della Giunta, pur
esprimendo timori sulla compatibilità rispetto alle risorse
finanziarie della Provincia.
Degasperi (Onda):
iniziative nei confronti di Dolomiti Energia a tutela degli utenti
Filippo Degasperi ha chiesto
cosa intenda fare la Giunta per impedire gli aumenti a carico dei
consumatori stabiliti da Dolomiti Energia, società a partecipazione
pubblica, che ha modificato unilateralmente le condizioni
contrattuali relative alla definizione del prezzo per la fornitura di
energia elettrica e gas, nonostante il dl 115 del 9 agosto scorso che
vieta quest’atto.
La risposta. Il
vicepresidente Tonina ha ricordato che le società miste a
partecipazione pubblica non
nascono come strumenti giuridici per “storpiare” le regole di
mercato e di gestione societaria e contabile, ma come modelli più
efficaci e più orientati al perseguimento di interessi pubblici
rispetto a modelli interamente pubblici o interamente privati. Ne
consegue che ineludibili regole di contabilità privata e pubblica
non consentono deliberate azioni per condurre Dolomiti energia (De) a
perdita societaria, e il socio pubblico può eventualmente agire
nella distinta veste di erogatore di sussidi – come nel caso al
quale la Provincia sta pensando, di erogazioni a decurtazione delle
bollette – per sostituirsi al cliente nel rapporto contrattuale con
la società fornitrice rispettosa di regole di mercato. La Giunta
oggi, ferme restano le valutazioni in corso per estendere misure di
aiuto anche ai titolari di utenze domestiche residenti con kW di
potenza tra il 4,5 e il 6,6
kW, sta predisponendo la
nuova misura - per oltre 200.000 utenze domestiche residenti - di
ristoro rispetto alle bollette dell’ultimo quadrimestre (che non
riguarda i nuclei che risultino beneficiari dai primi giorni di
ottobre dalla erogazione delle somme previste a luglio scorso in
misura variabile da 450 a 650 euro a valere sull’assegno unico
provinciale, che dai primi di ottobre interessa appunto circa 30.000
famiglie). La nuova misura decisa dalla Giunta per la quasi totalità
delle famiglie trentine, con un grado di selettività legato in
ipotesi al reddito, si basa sulla spesa annua ai prezzi attuali per
famiglia di 3-4 componenti, che assomma a circa 1200 euro, ovvero
l’ultimo quadrimestre a circa 400 euro. Peraltro solo il 40% delle
famiglie trentine ha tre o più componenti, e quindi la spesa
domestica per circa il 60% delle famiglie è più bassa, in media
sotto i 1000 euro: non
inverosimile che nuclei con consumi modesti abbiano una spesa
nell’ultimo quadrimestre pari a 200 euro. A fronte di 236mila
nuclei familiari, la platea dei beneficiari (il totale delle utenze è
diviso al 50% e 50% tra utenti con regime tariffario in maggior
tutela e regime del mercato libero, mentre nel resto d’Italia sono
a mercato libero ormai più del 70% delle utenze) anche ove non
“pesata” in base a parametri reddituali-patrimoniali, ma
eventualmente solo reddituali, vede comunque un effetto equitativo se
si considera la misura dentro il contesto degli aiuti statali
(azzerati dalle misure statali oneri
di di sistema sugli utenti
per 48 milioni di euro sul nostro territorio, considerato che gli
oneri
di sistema pesavano per oltre il 20% sulla bolletta. I maggiori
beneficiari in tal caso sono coloro che utilizzano più elettricità,
dato che lo sconto in bolletta è proporzionale all’energia
elettrica consumata). Per quanto riguarda le imprese, ritenendo le
misure a fondo perduto non
sostenibili, tenendo conto dell’incremento medio dei costi
energetici delle aziende, e considerando che lo Stato ha previsto
misure di credito di imposta a parziale recupero dei costi di
bollette di luce e gas, la Giunta ha deciso di intervenire su misure
a sostegno del credito. Per questo è in fase di stipula un
protocollo banche che dovrebbe movimentare circa 300 milioni di nuovo
credito in taglie unitarie massime di 300.000 euro, a fronte della
parziale copertura da parte della Provincnia dei costi degli
interessi, Sono stati stanziati 25 milioni per concedere attraverso i
Confidi linee di credito minori alle microimprese.
La replica. Per
Degasperi la risposta dimostra che la Provincia nei confronti di De è
come se non ci fosse. Mentre per le società di impianti di risalita
la Provincia interviene pesantemente, con De non si fa nulla
nonostante non vi sia nessun divieto di impedire a questa società di
continuare a lucrare sulle spalle delle famiglie e delle imprese. La
Provincia continuerà a erogare sussidi all’utenza. Allora cosa ci
stanno a fare i rappresentanti della Provincia nelle società
partecipate? De è un soggetto totalmente inutile rispetto alle
politiche pubbliche di questo territorio.
Manica (Pd) sulla rimozione
del dirigente del servizio polizia amministrativa
Con riferimento alla vicenda
del dirigente del servizio polizia amministrativa rimosso dal suo
incarico per la posizione da lui assunta in merito al concerto di
Vasco Rossi, poi riammesso nello stesso incarico a seguito di una
sentenza del Giudice del lavoro e infine nuovamente rimosso e
destinato ad altro incarico in virtù dell’obbligo amministrativo
legato alle procedure di prevenzione e lotta alla corruzione mediante
la “rotazione ordinaria” del personale, Alessio Manica ha chiesto
se in questa legislatura la Giunta abbia provveduto a una
ricognizione generale sullo stato dell’arte nella rotazione
ordinaria di dirigenti/direttori della Provincia anche per sapere a
quanti di questi è stato applicato il principio della rotazione
ordinaria.
La risposta. Il
vicepresidente Tonina ha ricordato il piano pluriennale
anticorruzione e per la trasparenza con cui la Giunta ha approvato
l’atto organizzativo per la rotazione di dirigenti e direttori per
il quinquennio 2021-2026. Per effetto di ciò risultano
potenzialmente soggetti a rotazione ordinaria 28 dirigente e 127
direttori. Per i dirigenti non occupano più l’incarico di
provenienza 9 dirigenti. Per il restante personale soggetto a
rotazione ordinaria è stato disposto che si procederà a verifiche
specifiche entro la fine della legislatura. Relativamente ai
direttori che non occupano più l’incarico di provenienza di tratta
di 33 direttori mentre per 11 si è proceduto al rinnovo
dell’incarico, Per i
restanti direttori si provvederà
alla definizione della
rotazione ordinaria secondo
una specifica programmazione entro la fine di quest’anno.
La replica. Manica
ha reagito affermando che “il re è nudo” perché la rotazione
per la stragrande maggioranza di dirigenti e direttori non è stata
fatta ed è anzi rinviata alla fine della legislatura. La Giunta
mostra quindi di avere la coda di paglia sul caso specifico di questo
dirigente, nei confronti del quale emerge una evidente volontà
punitiva. Per lui la rotazione è stata applicata immediatamente
senza attendere le verifiche che la Giunta si riserva di effettuare
entro la fine della legislatura. Nel caso di altri dirigenti la
Giunta non ha provveduto a una rotazione.
Leonardi: connessione
internet e telefonica assente ai Masetti di Lavarone
Giorgio Leonardi ha chiesto
alla Giunta se non ritenga necessario verificare nel paesino di
Masetti di Lavarone manchi effettivamente qualsiasi possibilità di
comunicazione sia telefonica sia con internet, e se non creda che
occorra intervenire per garantire agli abitanti e ai turisti questa
questi servizi per evitare l’isolamento della località anche in
caso di pericolo per chi vi abita e soggiorna.
La risposta. L’assessore
Spinelli ha riconosciuto la centralità del tema connettività a
livello sociale e che è quindi compito della politica permettere la
digitalizzazione dei territori pur difficile in Trentino. Si tratta
di migliorare la copertura d’intesa con gli operatori e con il
coinvolgimento di tutti i Comuni. Si è avviato un confronto con un
operatore locale per potenziare la copertura di internet in modalità
wireless. Si interverrà con una connessione VFA senza cavo per
arrivare entro quest’anno all’obiettivo della copertura di questa
specifica zona.
La replica. Leonardi
ha preso atto dell’impegno di arrivare nel prossimo futuro alla
soluzione del problema in questa come in altre località del
Trentino.
Rossi (Misto-Azione):
impianto trattamento rifiuti meccanico-biologico disattivato
Ugo Rossi ha chiesto se sia
vero che, come emerge dalla relazione dell’Università di
Trento/FBK, l’impianto di trattamento meccanico biologico non è
attivo dal 2019 e quali siano le motivazioni di questa scelta.
La risposta.
L’assessore Tonina ha
risposto che l’impianto è rimasto attivo fino al primo marzo 2020,
quando le lavorazioni che producevano il sopravaglio sono state
interrotte a causa delle disposizioni di contenimento della pandemia,
che vietavano la manipolazione del rifiuto. I quantitativi trattati
negli ultimi anni sono stati 16.066 tonnellate nel 2017, 16.788
tonnellate nel 2018, 8.753 tonnellate nel 2019 e 2.159 tonnellate nel
2020. Va evidenziato che già dal 2019 si era manifestata una
diminuzione della lavorazione perché il prezzo di mercato per lo
smaltimento/recupero della frazione di sopravaglio era sensibilmente
aumentata rispetto al valore che era stato contrattualizzato con
l’impresa di gestione della discarica di Rovereto, con apertura di
una riserva contrattuale da parte dell’impresa stessa. Il
contenzioso si era concluso con il riconoscimento di una quota della
richiesta di aumento formulata dall’impresa, ma il servizio era
stato nel frattempo interrotto per la motivazione prima fornita. Il
Trattamento meccanico biologico di Rovereto è stato successivamente
riattivato nei mesi di marco-aprile 2022 per il pre-trattamento dei
rifiuti destinati alle discariche di Imer e Monclassico. In questo
periodo sono state trattate 2.154 tonnellate, le cui frazioni di
sopravaglio e sottovaglio bio-stabilizzato sono state conferite alle
discaruiche di Imer e Monclassico. Oggi la lavorazione di trattamento
meccanico biologico di Rovereto non è attiva, perché il secco
residuo viene conferito tal quale ad impianti di recupero fuori
provincia. Tuttavia sarà necessaria la sua prossima riattivazione
per fornire il materiale pretrattato al nuovo soggetto appaltatore
della gara euroepa, esperita a settembre 2022, che prevede
l’esportazione del rifiuto – pretrattato – in impianti situati
nella comunità europea. Le tempistiche di avvio di tale servizio
dipendono dal rilascio delle autorizzazioni internazionali, il cui
iter è in corso.
La replica. Rossi
ha ringraziato Tonina perché su questo tema si possono avere
interpretazioni diverse ma fa onore che con questa risposta sono
stati indicati numeri precisi e questo è il modo giusto di
affrontare un tema tanto delicato e difficile come la gestione dei
rifiuti. Resta da chiarire per Rossi il dubbio che far funzionare a
pieno ritmo l’impianto a Rovereto ridurrebbe da 66 mila a 33 mila
le tonnellate di residuo da bruciare. Non si può comunque far
funzionare l’impianto di Rovereto a mezzo servizio.
RIPRESO L'ESAME DEGLI ORDINI DEL GIORNO COLLEGATI AL DDL 140 DI REVISIONE DELLA NORMATIVA SUL PROGETTONE
Esaurito
il question time, il Consiglio provinciale ha ripreso la discussione
sul disegno di legge di riforma del Progettone, proposto
dall’assessore Spinelli. Degasperi
ha abbandonato l’ostruzionismo a seguito di un accordo con
l’assessore Tonina per “correggere” una delibera di Giunta
definita “una porcheria sulla quale occorre fare chiarezza”. Sono
poi stati esaminati altri ordini
del giorno di Olivi, Marini ed
Ossanna.
I lavori riprendono alle 15.00.
Un
attacco personale nei miei confronti: Degasperi rinuncia
all’ostruzionismo grazie ad un accordo con Tonina
Il
consigliere Filippo
Degasperi (Onda)
ha spiegato le ragioni dell’ostruzionismo
condotto
su questo provvedimento e motivato il ritiro dei numerosi ordini del
giorno presentati per rallentarne
l’approvazione. La motivazione che aveva indotto il consigliere
all’ostruzionismo riguardava l’adozione di una delibera da parte
della Giunta sulle modalità
di reclutamento degli
insegnanti della
formazione professionale. Un
tema che riguarda anche questa legge, dal momento che contiene molti
riferimenti alal formazione professionale. Una
delibera che
aveva
generato un danno a carico degli insegnanti e anche degli utenti. In
realtà si è trattato
di un attacco personale nei miei confronti, ha
dichiarato Degasperi, dal momento che
le uniche materie
per le quali sono state moltiplicate le classi di concorso per la
stessa materia sono solo le mie: non so chi nel
Dipartimento e
per quale motivo si sia prestato a questo tipo di manovra, ma è
tutto molto triste. Abbiamo trovato un accordo che mitiga questa
“porcheria
sulla quale invito la
Giunta a
fare chiarezza presso
il Dipartimento”,
ha
concluso.
Su queste premesse è stato accolto in forma emendata l’ordine del
giorno 5 il cui dispositivo impegna la Giunta a chiarire con una
delibera di indirizzo entro dicembre 2022, gli incarichi di supplenza
nell’ambito della formazione professionale, che nel caso in cui vi
siano graduatorie utilizzabili per il conferimento di incarichi di
supplenza, si procede sulla base della graduatoria ove ricorra il
maggior punteggio in via comparativa, salvo che il collegio docenti
dell’istituzione formativa non abbia fornito una precisa
indicazione coerente con i Piani di studio d’istituto circa la
graduatoria da utilizzare prioritariamente.
Sì
all’odg di Olivi per il monitoraggio biennale degli effetti del
Progettone
Alessandro
Olivi (Pd) ha illustrato il primo dei suoi ordini del giorno
collegati al ddl sul Progettone, approvato all’unanimità,
osservando che questo provvedimento annunciato dalla Giunta come una
riforma del Progettone, altro non è in realtà che una modesta
manutenzione ordinaria della normativa. Il Progettone per Olivi è
tuttavia uno strumento da difendere con i denti nell’ambito delle
politiche innovative del lavoro della Provincia. L’odg chiede alla
Giunta di continuare a monitorare con un’analisi biennale da
realizzare in collaborazione con l’Università di Trento gli
effetti del Progettone sulla coesione sociale, l’efficienza della
spesa pubblica e la tutela dei soggetti deboli.
Personale
del Progettone per i centri raccolta: Ossanna ritira l’odg
L’odg
di Lorenzo Ossanna (ritirato perché giudicato non accoglibile)
serviva a segnalare il problema sociale e anche economico originato
dal fatto che la presente riforma modifica la possibilità di
utilizzare risorse umane del Progettone per i centri di raccolta:
chiedo che il tema venga preso in carico, ha detto annunciando di
volersi fare promotore della questione. Spinelli ha concordato nello
spirito con la proposta del consigliere e ha motivato il parere
negativo con la rilevanza del tema che va affrontato in maniera
strutturale.
Sì
all’odg di Marini per l’analisi del benessere sociale e
psicologico di chi lavora nel Progettone
Sempre
sugli impatti socio-economici del Progettone, Alex Marini (Misto-5
Stelle) ha illustrato un suo odg, il 350, approvato all’unanimità,
ricordando uno studio di Euricse che il valore del Progettone è
stato pari a circa 88 milioni nel 2016. L’odg impegna la Giunta a
prevedere anche un’analisi delle esternalità positive in termini
di benessere sociale e psicologiche per le persone occupate
attraverso il Progettone. Esternalità importanti da tenere in
considerazione nella valutazione del Progettone.
No
all’odg di Marini per sviluppare con il Progettone l’occupazione
femminile
Respinto,
invece, con con 18 voti contrari e 10 a favore, un altro odg proposto
da Marini per impegnare la Giunta a promuovere uno studio orientato a
rendere possibile attraverso il Progettone una risposta anche al
problema della disoccupazione femminile specialmente per le donne
prive di un titolo di studio e di una laurea.
Sì
all’odg di Olivi per garantire le risorse finanziarie a sostegno di
un numero di lavoratori del Progettone almeno pari a quelli impiegati
nell’ultimo triennio
Un
altro odg di Olivi, con un dispositivo riscritto d’intesa con
l’assessore Spinelli e approvato all’unanimità, impegna la
Giunta a destinare nel bilancio provinciale gli importi finanziari
necessari a sostenere un numero di lavoratori almeno pari a quelli
impiegati nell’ultimo triennio negli interventi e nei servizi di
pubblica utilità nell’ambito del Progettone, tenendo conto della
dinamica della finanza provinciale e delle iniziative programmate nel
prossimo triennio. Si tratta del “nodo delle questioni” ha
commentato il consigliere del PD, perché le preoccupazioni diffuse
nel mondo sindacale e negli enti locali sul ridimensionamento delle
dotazioni finanziarie dello strumento del Progettone aveva fatto
intendere un arretramento nel mantenerne vivi i capisaldi. Olivi ha
concluso sottolineando che questo ddl uscirà dall’esame finale in
aula migliore di come è entrato grazie al contributo dato dal
Consiglio provinciale.