Giornale OnLine

Giornale Online
25/10/2022 - In aula o in commissione

Sessione in aula aperta dal question time. Ripreso poi l'esame del ddl sul Progettone

In Consiglio provinciale. RItirati da Degsaperi 350 ordini del giorno

Sessione in aula aperta dal question time. Ripreso poi l'esame del ddl sul Progettone

In allegato, il progamma dei lavori

Sessione in aula aperta dal question time. Ripreso poi l'esame del ddl sul Progettone

​I lavori dell’ultima seduta di ottobre del Consiglio provinciale, sono iniziati stamane con la discussione del question time e proseguiranno, oltre che nel pomeriggio, anche domani e giovedì per tutta la giornata. Esaurita la discussione delle interrogazioni a risposta immediata i lavori sono proseguiti con l'esame degli ordini del giorno collegati al ddl 140 proposto dalla Giunta con l'assessore Spinelli che modifica la normativa provinciale sul Progettone. Grazie a un accordo con la Giunta Degasperi (Onda) ha ritirato 350 ordini del giorno da lui presentati sul provvedimento.


Claudio Cia (FdI). Concorsi per direttori e dirigenti delle professioni sanitarie

Il consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto alla Giunta se siano previsti a breve concorsi per direttori e dirigenti delle professioni sanitarie e se sia prevista una espansione di queste posizioni.

La risposta: L’assessora Stefania Segnana ha premesso che la Giunta ha sempre mantenuto una particolare attenzione alle professionalità sanitarie. Quangto al quetsion time, ha chiarito che l’azienda procederà all’indizione dei concorsi e alle selezioni pubbliche nelle aree di infermieristica e ostetricia entro 2022, mentre entro la primavera 2023 si attiveranno le procedure per le strutture complesse.

La replica: Non accuso la Giunta di scarsa attenzione alle professionalità sanitarie, ha replicato Cia, ma l’impressione è che manchi una pianificazione, non direttamente imputabile all’assessora: non si deve attendere che le persone se ne vadano e si creino dei vuoti per indire nuovi concorsi.


Pietro De Godenz (UpT). Ospedale di Fiemme e novità sulla finanza di progetto

Il consigliere ha chiesto alla Giunta, a più di un anno dall’annuncio della proposta di costruzione con lo strumento della finanza di progetto del nuovo ospedale della Valli dell’Avisio, quali sono i motivi dei ritardi per il rilascio del parere del Navip che si sarebbe dovuto esprimere entro tre mesi e se ci sarà una data certa.

La risposta: Il vicepresidente Tonina ha risposto che la proposta di partenariato per la realizzazione del nuovo ospedale delle valli di Fiemme e Fassa, recapitata all’amministrazione provinciale nella primavera del 2021, successivamente aggiornata nel gennaio di quest’anno, ha comportato un’ampia interlocuzione fra il proponente e il Navip. Confronto che si è reso necessario per consentire all’autore della proposta di condurre un’attività di correzione e adeguamento al fine di consentire al Navip di poter riassegnare un parere di fattibilità tecnico-economico positivo. A ciò si aggiunga il fatto che il quadro congiunturale modificatosi repentinamente nel corso degli ultimi mesi ha ulteriormente comportato da parte del proponente e dell’istituto finanziatore dell’operazione mediante un contratto di leasing di procedere a una compiuta verifica circa la sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa così come è stata presentata. A seguito dell’aggiornamento della proposta avvenuta nell’agosto scorso il Navip ha potuto completare l’istruttoria, che si è tradotta in deliberato formale dello stesso Nucleo nella giornata del 24 ottobre, che riassume in termini positivi la fattibilità tecnico-finanziaria, e che sarà trasmesso alla Giunta per il successivo definitivo pronunciamento circa la sussistenza dell’interesse pubblico della proposta, interesse pubblico che evidentemente non attiene ai soli meri profili tecnico-finanziari. A questo riguardo, ha concluso Tonina, è intenzione della Giunta coinvolgere i territori interessati già nelle prossime settimane per condividere il percorso successivo al citato nulla osta tecnico

La replica: Degodenz ha ringraziato per la risposta e per la manifestazione della volontà di coinvolgere tutti i territori della valle dell’Avisio e ha aggiunto che oltre alle amministrazione sarà opportuno sentire anche la componente sanitaria che garantisce le eccellenze.


Katia Rossato (FdI). Novità sull’ipotesi galleria a Vigolo Baselga

La consigliera ha chiesto quale sia lo stato di attuazione dell’odg 446 approvato nel dicembre 2021 che ha impegnato la Giunta a cercare una soluzione per spostare un tratto critico della Gardesana fuori dall’abitato di Vigolo Baselga. La proposta del Piano della mobilità del Comune di Trento ipotizza una soluzione in galleria di 500 metri a est dell’abitato dal costo stimato di 12 milioni di euro.

La risposta: L’assessore Tonina ha precisato che una serie di interventi su quel tratto, definito critico e che limita la scorrevolezza del traffico, sono già previsti. L’attuale programmazione settoriale prevede infatti due interventi significativi: la sistemazione della cosiddetta “curva del palloncino” e quella definitiva dell’intersezione per Terlago, entrambe in fase di progettazione esecutiva per complessivi 3,3 milioni di euro. Quanto alla proposta del Pum del Comune di trento del 2010 (galleria di 530 metri circa ad est dell’abitato con costo stimato in 20 milioni di euro), le strutture provinciali competenti hanno effettuato degli approfondimenti analizzando le ipotesi di realizzazione di una rotatoria a raso a sud e di uno svincolo parziale a nord. Non sono però previste attualmente a bilancio risorse per realizzare l’opera in questione, anche per effetto dell’impennata dei costi dei materiali e dell’energia.

La replica: Rossato ha ringraziato chiedendo copia del documento di risposta.


Paolo Zanella (Futura). Il punto sull’assistenza psichiatrica degli adolescenti

Il consigliere di Futura ha chiesto all’assessora alla salute quale sia la situazione della presa in carico delle persone con disturbi psichiatrici in età evolutiva sul territorio e nella futura Unità di crisi per adolescenti.

La risposta: L’assessora Segnana ha risposto precisando che attualmente, gli eventuali scompensi in età adolescenziale vengono gestiti o in ospedale nel caso di pazienti più piccoli su letti della Npi presso la pediatria del Santa Chiara, oppure solitamente dai 16 anni in su, presso il Spdc della psichiatria. In merito alla carenza di personale dedicato all’assistenza neuropsichiatrica territoriale e ai lunghi tempi di attesa, l’assessora ha informato che, valutata la necessità di una riorganizzazione complessiva dell’assistenza Npi (oggi molto “ambulatoriale”), nell’ottica di una maggiore estensione sul territorio distrettuale, è stato istituito un gruppo di lavoro aziendale che sta elaborando un documento programmatico che sarà pronto entro la fine di quest’anno. Quanto al reclutamento del personale del nascente Centro Crisi di Arco, presso l’edificio La Palme, l’ipotesi progettuale prevede di recuperare parte delle risorse psichiatriche e infermieristiche necessarie tra quelle già esistenti sul territorio di Arco, quale diretta conseguenza di una riorganizzazione complessiva del Spdc di Arco in Centro 24 ore. L’attuale carenza di personale della psichiatria di Arco (attualmente mancano due psichiatri) verrà gestita attraverso l’assunzione di uno specializzando al terzo anno e inoltre, verso la metà di novembre, dovrebbe realizzarsi un’altra assunzione di un medico psichiatra che si specializzerà in quel periodo. Infine, per far fronte alle nuove necessità di medici neuropsichiatri, per l’avvio dell’attività del Centro Crisi,è prevista un’apposita assunzione di Npi. Infatti a breve sarà bandito un concorso volto al reclutamento di almeno due professionisti. Oltre ai neuropsichiatri, ci sarà poi bisogno di implementare il Centro con risorse di psicologi, Terp e infermieri.

La replica: Zanella ha giudicato la risposta un po’ evasiva: serve una seria riflessione in generale su tutti i servizi di salute mentale anche in considerazione dei problemi di aumento.


Luca Guglielmi (Lista Fassa). L’accordo sulla riduzione delle emissioni di CO2 sulle Dolomiti

Il consigliere ha chiesto alla Giunta quali siano i passaggi e gli obiettivi dell’accordo tra Pat, Provincia di Bolzano e Belluno per costituire una “Dolomiti low emission zone”. Guglielmi ha ricordato che in fase di sperimentazione negli anni scorsi si era chiuso il traffico sul Passo Sella, scelta che ha suscitato la reazione degli operatori economici della zona.

La risposta: L’assessore Roberto Failoni ha citato l’accordo firmato dalle due province autonome, dal Veneto e dai due Ministri Colao e Giovannini del Governo Draghi, un accordo molto impegnativo, che potrebbe però dare risultati molto importanti nel tempo. Ha ricordato i contenuti del patto nella regolamentazione del traffico sui passi dolomitici, nella gestione degli impianti di risalita, nella promozione e incentivazione di una mobilità attiva e sostenibile, con il miglioramento della qualità della vita dei turisti, ma anche degli abitanti e dei lavoratori sui passi. Il dialogo con i territori sarà portato avanti e il lavoro congiunto con i comuni attraversati dai passi dolomitici non verrà meno. La digitalizzazione si concretizzerà nel 2023 e ulteriori passaggi saranno realizzati negli anni successivi.

La replica: Bene il dialogo tra i nostri territori e il Veneto, che non c’è mai stato in passato e bene l’attenzione all’economia dei territori ed evitare di parlare di chiusura dei passi dolomitici, che scoraggerebbe molto il turismo.


Zeni (Pd): politiche per la stagione invernale

Luca Zeni ha chiesto quali iniziative la Giunta abbia programmato a favore della Panarotta srl, società privata che gestisce impianti di risalita, e più in generale dell’intero “sistema Trentino” per rendere sostenibile e attrattiva la stagione turistica invernale alle porte.

La risposta. L’assessore Roberto Failoni ha assicurato che tutte le stazioni riapriranno compresi gli impianti più in difficoltà. Risale a ieri l’ennesimo incontro di oltre quattro ore con il comparto turistico: non ci nascondiamo le preoccupazioni, però la linea dettata è quella di una campagna molto mirata sul mercato italiano e di quei paesi in cui già siamo molto forti turisticamente, per andare avanti, superando le difficoltà, auspicando che il quadro energetico migliori. Quanto alla Panarotta, Failoni ha detto di aver incontrato il cda ed i comuni proprietari e di aver convenuto insieme sulla necessità e volontà di portare in tempi brevi al tavolo delle proposte su come utilizzare la montagna a livello turistico.

La replica. Il consigliere Zeni ha auspicato si trovi una soluzione in tempi brevi e ha ribadito al preoccupazione per l’intero sistema, centrale per l’economia turistica. Ha altresì raccomandato di fare scelte attente e con un occhio alla sostenibilità anche per chi la montagna e gli impianti dovrebbe poi utilizzarli.


Masè (La Civica): stato delle misure a sostegno dei lavoratori più fragili

Vanessa Masè ha chiesto alla Giunta a che punto sia lo stato di attuazione delle misure previste sia dal programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) che delle ulteriori misure provinciali per l’inserimento delle persone nel tessuto produttivo, con particolare riferimento agli interventi rivolti ai soggetti in condizioni di maggiore svantaggio.

La risposta. L’assessore Achille Spinelli ha fornito una risposta estremamente dettagliata e ha chiarito che in seguito all’approvazione del Piano Gol sono stati approvati dalla Pat due avvisi, per la parte di proposte formative di breve durata e poi per il sostegno e tutoraggio dei soggetti in condizione di maggiore difficoltà. A novembre dovrebbero partire i percorsi volti a colmare i gap digitali per permettere e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. Dal 20 luglio nei centri per l’mpiego le persone vengono profilate al fine di definire gli interventi più idonei e commisurati sulle singole esigenze. Alla data odierna sono stati profilati circa 3000 utenti.

La replica. Masè si è riservata di analizzare la risposta estremamente dettagliata fornita e si è detta soddisfatta e certa che l’assessore è un interlocutore attento sul tema.


Marini (Misto-5 Stelle): Comuni trentini che applicano l’addizionale all’Irpef

Alex Marini ha chiesto quali siano i Comuni trentini che applicano l’addizionale comunale Irpef, con quale aliquota e con quali effetti in termini di gettito raccolto.

La risposta. L’assessore Gottardi ha comunicato che i comuni che in Trentino hanno applicato l’addizionale sono solo 2, Giovo ed Isera ed ha dato lettura dei dati riferiti alle aliquote e modalità di applicazione. Giovo applica una aliquota unica dello 0,2 per tutti gli scaglioni di reddito e un’esenzione fino a 25.000 di euro imponibili, con un gettito totale previsto per il 2022 di 38360 euro. Quanto a Isera le aliquote sono lo 0,2% per i redditi imponibili fino a 15.000 euro, lo 0,65% da 15 a 28.000 euro, lo 0,70% da 28 a 50.000 euro e lo 0,75% oltre i 50.000. L’esenzione è fino ai 15.000 euro. Il gettito previsto dal Comune per il 2022 è di 170.000 euro.

La replica. Si è detto stupito per il dato, comunque interessante ed utile.


Ossanna (Patt): concessione di premialità ai maestri artigiani del Trentino

Lorenzo Ossanna (Patt) ha chiesto alla Giunta se sia possibile concedere ai maestri artigiani del Trentino, in quanto figure importanti per la qualificazione del settore, delle premialità analoghe a quelle previste dalla Provincia di Bolzano, come un maggiore punteggio nelle domande di acquisto o ristrutturazione degli immobili destinati alla loro attività lavorativa.

La risposta. L’assessore Spinelli intervenuto in assenza di Failoni ha chiarito che da alcuni anni la Giunta opera per sostenere la figura del maestro artigiano, consapevole delle difficoltà di operare in mercati sempre più competitivi, con all’attivo 24 corsi nelle diverse competenze e la promozione di campagne di comunicazione massicce su tutti i media. La proposta di affrontare ulteriormente il sostegno è condivisa dalla Giunta anche nell’ottica di revisione della legge 6 sugli incentivi alle attività economiche.

La replica. Ossanna si è detto soddisfatto della risposta sostenendo ulteriormente la proposta.


Lucia Coppola (Misto-Europa Verde). Risanamento zona palazzo della Regione

La consigliera ha chiesto all’esecutivo se non ritenga di attivarsi nei confronti del Comune di Trento per trovare un alloggio ai senza tetto e per ripulire e risanare la zona retrostante al Palazzo della Regione almeno una volta alla settimana.

La risposta: L’assessora Segnana ha ricordato che la Provincia interviene con il Tavolo di inclusione sociale e gli sportelli dedicati coinvolgendo l’Apss, i Comuni e gli enti del Terzo Settore. Con un recente bando per la concessione di contributi per la gestione di Centri di accoglienza notturna permanenti e per l’approvazione di graduatorie aperte di soggetti idonei a cui concedere contributi per la gestione di Centri di accoglienza notturna invernale, la Giunta ha messo a disposizione 10.375.000 euro con un incremento di risorse destinate ai servizi di accoglienza di persone senza dimora pari a circa 650 euro annui per un ammontare complessivo nel quinquennio di 3.250.000 euro rispetto al passato. I posti messi a disposizione con il Bando sono complessivamente 228 di cui 144 annuali e 84 aggiuntivi per il periodo invernale. Tale offerta supera nettamente il numero di posti che, in sede di co-programmazione con gli enti del Terzo Settore e Comuni di Trento e Rovereto sono stati considerati quali livello minimo di accoglienza che la Provincia deve garantire (corrispondente a 160 posti letto). Segnana ha sottolineato che il fenomeno resta comunque complesso nonostante gli sforzi prodotti.

La replica: Coppola ha condiviso con Segnana che il problema è molto complesso e che vanno comunque messe in campo tutte le risorse disponibili per assicurare il più possibile soluzioni dignitose per rispondere al bisogno di queste persone.


Giorgio Tonini (Pd). Contratti “congelati” per il ricorso alla consulta

Il consigliere ha chiesto alla Giunta conferma della notizia diffusa dalla Uil scuola secondo cui la firma del contratto per il personale Ata, i docenti della formazione professionale e gli insegnanti delle scuole dell’infanzia sarebbe stata congelata dopo l’impugnazione davanti alla Consulta della relativa norma contenuta nella legge di assestamento del bilancio provinciale, evenienza che il presidente Fugatti aveva peraltro esclusa garantendo la piena operatività del provvedimento.

La risposta: il vicepresidente Mario Tonina ha risposto che nonostante la Provincia abbia competenza primaria in materia, la Corte dei conti ritiene di avere il potere di certificare, previo controllo, i contratti collettivi provinciali. Anche la Provincia di Bolzano ha approvato un’analoga norma contro la quale il governo ha depositato un ricorso davanti alla Corte costituzionale per accertarne la legittimità della norma. Le due leggi provinciali sono ora quindi al vaglio della Consulta. La Provincia interverrà in tale giudizio per sostenere la legittimità del provvedimento. In questo contesto la Giunta ha ritenuto opportuno inserire nei contratti una clausola di salvaguardia che tenga conto dei possibili effetti della decisione della Corte costituzionale, pur ribadendo, nel rispetto delle attribuzioni istituzionali, l’intenzione di dar seguito agli impegni assunti con il proprio personale in tutti i comparti di contrattazione.

La replica: Il consigliere Tonina ha ringraziato del chiarimento l’assessore, dal momento che non vi era stata nessuna comunicazione pubblica al riguardo. Per Tonini comunque, su questo punto ha ragione il Governo, perché la Corte dei conti esercita un controllo di garanzia necessario e super partes. Sostenere che siccome siamo autonomi che la Corte dei conti non ha competenza sulla certificazione dei contratti, secondo il consigliere del Pd è velleitario. Ora non resta che attendere quel che deciderà la Consulta. Intanto però – ha concluso – si è prodotto un danno perché i contratti non possono diventare esecutivi essendo sub judice in quanto per l’operatività della norma occorre attendere la sentenza della Corte costituzionale.


Ivano Job (Misto). Vasche basculanti nel centro diurno di Samoclevo

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se vi sia l’intenzione di dotare i due bagni principali del centro diurno per disabili di Samoclevo di vasche basculanti con entrata laterale e di rotelle per permetterne gli spostamenti.

La risposta: l’assessora Segnana ha precisato che non compete alla Giunta entrare nel merito delle attrezzature della struttura ma che la Comunità di valle, a cui l’immobile è stato assegnato da Patrimonio del Trentino spa, ha escluso la necessità di un intervento. Fra le persone ospitate al Centro, solo una necessita di igiene personale durante l’orario di attività. E in questo caso si è personalizzato l’intervento con un colloquio e una visita a domicilio da parte di un operatore specializzato di Apss che ha anche supervisionato le attività di igiene svolte dagli operatori e riscontrato che la doccia in stanza privata risponde adeguatamente al bisogno specifico. Il servizio sociale della val di Sole ha valutato la possibilità di sostituire la vasca nei bagni principali chiedendo un parere all’equipe di Villa Rosa di Pergine. Villa Rosa ha suggerito alla Comunità di non intervenire con la sostituzione ma con la dotazione di seggiolini/sollevatori che sarebbero ausili migliori per facilitare l’ingresso in vasca e maggiormente personalizzabili in base alle singole esigenze. Si tratta di sollevatori elettrici o meccanici che permette l’entrata e l’uscita della persona dalla vasca con la massima sicurezza. Questa soluzione assicura anche la migliore stabilità dei sedili e si adatta ai fruitori. La Comunità di valle intende dotare la struttura di ausili sanitari personalizzati in relazione ai bisogni degli utenti, vale a dire di seggiolino per immersione in vasca e sedile girevole per vasca.

La replica: Job si è dichiarato soddisfatto della risposta


Mara Dalzocchio (Lega). Manutenzione camini e stufe a legna per l’inverno

La capogruppo della Lega ha chiesto alla Giunta se e come intenda intervenire per sollecitare un uso attento di caminetti, stufe a legna e a pellet e alla corretta manutenzione delle canne fumarie mentre la stagione invernale è alle porte, visto che il caro-energia indurrà molti ad utilizzare questi impianti di riscaldamento.

La risposta: il vicepresidente Tonina, condividendo la preoccupazione della consigliera, ha evidenziato l’impegno della Giunta per promuovere l’attenzione sia alla sicurezza sia all’inquinamento prodotto dalla combustione delle biomasse negli impianti domestici. Ha assicurato che la Giunta continuerà a sostenere l’Appa che ha già messo in campo varie azioni nell’ambito del progetto europeo PrepAir per sviluppare l’uso corretto di questi strumenti. Verrà inoltre riproposta la campagna informativa per promuovere le buone pratiche relative alla combustione delle biomasse (“brucia bene la legna, non bruciarti la salute”). E non sono mai stati interrotti gli incontri pubblici sul tema organizzati dall’Appa, sempre molto seguiti dalla popolazione e partecipati anche dai vigili del fuoco, tenuto conto che l’utilizzo delle stufe a legna può essere un forte impatto sulla sicurezza degli edifici. Altre iniziative, infine, sono in preparazione e troveranno adeguata pubblicità non appena definite nei dettagli.

La replica: Dalzocchio si è dichiarata pienamente soddisfatta dalla risposta e delle informazioni relative alle azioni promosse sul tema.


Demagri (Misto): risorse finanziarie per la “Casa degli affreschi” di Ossana

Paola Demagri ha chiesto se la Giunta intende trovare le risorse per finanziare il recupero dell’antico edificio chiamato “Casa degli affreschi” a Ossana. Importante luogo culturale per la Val di Sole e tutto il Trentino.

La risposta. Il vicepresidente Tonina ha confermato che visto il valore del complesso dal punto di vista architettonico e artistico il recupero dell’immobile rimane una priorità della Giunta compatibilmente con le risorse disponibili a bilancio. Nel frattempo si è già provveduto a definire il progetto di intervento per il restauro

La replica. Demagri ha apprezzato l’interessamento e le intenzioni della Giunta, pur esprimendo timori sulla compatibilità rispetto alle risorse finanziarie della Provincia.


Degasperi (Onda): iniziative nei confronti di Dolomiti Energia a tutela degli utenti

Filippo Degasperi ha chiesto cosa intenda fare la Giunta per impedire gli aumenti a carico dei consumatori stabiliti da Dolomiti Energia, società a partecipazione pubblica, che ha modificato unilateralmente le condizioni contrattuali relative alla definizione del prezzo per la fornitura di energia elettrica e gas, nonostante il dl 115 del 9 agosto scorso che vieta quest’atto.

La risposta. Il vicepresidente Tonina ha ricordato che le società miste a partecipazione pubblica non nascono come strumenti giuridici per “storpiare” le regole di mercato e di gestione societaria e contabile, ma come modelli più efficaci e più orientati al perseguimento di interessi pubblici rispetto a modelli interamente pubblici o interamente privati. Ne consegue che ineludibili regole di contabilità privata e pubblica non consentono deliberate azioni per condurre Dolomiti energia (De) a perdita societaria, e il socio pubblico può eventualmente agire nella distinta veste di erogatore di sussidi – come nel caso al quale la Provincia sta pensando, di erogazioni a decurtazione delle bollette – per sostituirsi al cliente nel rapporto contrattuale con la società fornitrice rispettosa di regole di mercato. La Giunta oggi, ferme restano le valutazioni in corso per estendere misure di aiuto anche ai titolari di utenze domestiche residenti con kW di potenza tra il 4,5 e il 6,6 kW, sta predisponendo la nuova misura - per oltre 200.000 utenze domestiche residenti - di ristoro rispetto alle bollette dell’ultimo quadrimestre (che non riguarda i nuclei che risultino beneficiari dai primi giorni di ottobre dalla erogazione delle somme previste a luglio scorso in misura variabile da 450 a 650 euro a valere sull’assegno unico provinciale, che dai primi di ottobre interessa appunto circa 30.000 famiglie). La nuova misura decisa dalla Giunta per la quasi totalità delle famiglie trentine, con un grado di selettività legato in ipotesi al reddito, si basa sulla spesa annua ai prezzi attuali per famiglia di 3-4 componenti, che assomma a circa 1200 euro, ovvero l’ultimo quadrimestre a circa 400 euro. Peraltro solo il 40% delle famiglie trentine ha tre o più componenti, e quindi la spesa domestica per circa il 60% delle famiglie è più bassa, in media sotto i 1000 euro: non inverosimile che nuclei con consumi modesti abbiano una spesa nell’ultimo quadrimestre pari a 200 euro. A fronte di 236mila nuclei familiari, la platea dei beneficiari (il totale delle utenze è diviso al 50% e 50% tra utenti con regime tariffario in maggior tutela e regime del mercato libero, mentre nel resto d’Italia sono a mercato libero ormai più del 70% delle utenze) anche ove non “pesata” in base a parametri reddituali-patrimoniali, ma eventualmente solo reddituali, vede comunque un effetto equitativo se si considera la misura dentro il contesto degli aiuti statali (azzerati dalle misure statali oneri di di sistema sugli utenti per 48 milioni di euro sul nostro territorio, considerato che gli oneri di sistema pesavano per oltre il 20% sulla bolletta. I maggiori beneficiari in tal caso sono coloro che utilizzano più elettricità, dato che lo sconto in bolletta è proporzionale all’energia elettrica consumata). Per quanto riguarda le imprese, ritenendo le misure a fondo perduto non sostenibili, tenendo conto dell’incremento medio dei costi energetici delle aziende, e considerando che lo Stato ha previsto misure di credito di imposta a parziale recupero dei costi di bollette di luce e gas, la Giunta ha deciso di intervenire su misure a sostegno del credito. Per questo è in fase di stipula un protocollo banche che dovrebbe movimentare circa 300 milioni di nuovo credito in taglie unitarie massime di 300.000 euro, a fronte della parziale copertura da parte della Provincnia dei costi degli interessi, Sono stati stanziati 25 milioni per concedere attraverso i Confidi linee di credito minori alle microimprese.

La replica. Per Degasperi la risposta dimostra che la Provincia nei confronti di De è come se non ci fosse. Mentre per le società di impianti di risalita la Provincia interviene pesantemente, con De non si fa nulla nonostante non vi sia nessun divieto di impedire a questa società di continuare a lucrare sulle spalle delle famiglie e delle imprese. La Provincia continuerà a erogare sussidi all’utenza. Allora cosa ci stanno a fare i rappresentanti della Provincia nelle società partecipate? De è un soggetto totalmente inutile rispetto alle politiche pubbliche di questo territorio.


Manica (Pd) sulla rimozione del dirigente del servizio polizia amministrativa

Con riferimento alla vicenda del dirigente del servizio polizia amministrativa rimosso dal suo incarico per la posizione da lui assunta in merito al concerto di Vasco Rossi, poi riammesso nello stesso incarico a seguito di una sentenza del Giudice del lavoro e infine nuovamente rimosso e destinato ad altro incarico in virtù dell’obbligo amministrativo legato alle procedure di prevenzione e lotta alla corruzione mediante la “rotazione ordinaria” del personale, Alessio Manica ha chiesto se in questa legislatura la Giunta abbia provveduto a una ricognizione generale sullo stato dell’arte nella rotazione ordinaria di dirigenti/direttori della Provincia anche per sapere a quanti di questi è stato applicato il principio della rotazione ordinaria.

La risposta. Il vicepresidente Tonina ha ricordato il piano pluriennale anticorruzione e per la trasparenza con cui la Giunta ha approvato l’atto organizzativo per la rotazione di dirigenti e direttori per il quinquennio 2021-2026. Per effetto di ciò risultano potenzialmente soggetti a rotazione ordinaria 28 dirigente e 127 direttori. Per i dirigenti non occupano più l’incarico di provenienza 9 dirigenti. Per il restante personale soggetto a rotazione ordinaria è stato disposto che si procederà a verifiche specifiche entro la fine della legislatura. Relativamente ai direttori che non occupano più l’incarico di provenienza di tratta di 33 direttori mentre per 11 si è proceduto al rinnovo dell’incarico, Per i restanti direttori si provvederà alla definizione della rotazione ordinaria secondo una specifica programmazione entro la fine di quest’anno.

La replica. Manica ha reagito affermando che “il re è nudo” perché la rotazione per la stragrande maggioranza di dirigenti e direttori non è stata fatta ed è anzi rinviata alla fine della legislatura. La Giunta mostra quindi di avere la coda di paglia sul caso specifico di questo dirigente, nei confronti del quale emerge una evidente volontà punitiva. Per lui la rotazione è stata applicata immediatamente senza attendere le verifiche che la Giunta si riserva di effettuare entro la fine della legislatura. Nel caso di altri dirigenti la Giunta non ha provveduto a una rotazione.


Leonardi: connessione internet e telefonica assente ai Masetti di Lavarone

Giorgio Leonardi ha chiesto alla Giunta se non ritenga necessario verificare nel paesino di Masetti di Lavarone manchi effettivamente qualsiasi possibilità di comunicazione sia telefonica sia con internet, e se non creda che occorra intervenire per garantire agli abitanti e ai turisti questa questi servizi per evitare l’isolamento della località anche in caso di pericolo per chi vi abita e soggiorna.

La risposta. L’assessore Spinelli ha riconosciuto la centralità del tema connettività a livello sociale e che è quindi compito della politica permettere la digitalizzazione dei territori pur difficile in Trentino. Si tratta di migliorare la copertura d’intesa con gli operatori e con il coinvolgimento di tutti i Comuni. Si è avviato un confronto con un operatore locale per potenziare la copertura di internet in modalità wireless. Si interverrà con una connessione VFA senza cavo per arrivare entro quest’anno all’obiettivo della copertura di questa specifica zona.

La replica. Leonardi ha preso atto dell’impegno di arrivare nel prossimo futuro alla soluzione del problema in questa come in altre località del Trentino.


Rossi (Misto-Azione): impianto trattamento rifiuti meccanico-biologico disattivato

Ugo Rossi ha chiesto se sia vero che, come emerge dalla relazione dell’Università di Trento/FBK, l’impianto di trattamento meccanico biologico non è attivo dal 2019 e quali siano le motivazioni di questa scelta.

La risposta. L’assessore Tonina ha risposto che l’impianto è rimasto attivo fino al primo marzo 2020, quando le lavorazioni che producevano il sopravaglio sono state interrotte a causa delle disposizioni di contenimento della pandemia, che vietavano la manipolazione del rifiuto. I quantitativi trattati negli ultimi anni sono stati 16.066 tonnellate nel 2017, 16.788 tonnellate nel 2018, 8.753 tonnellate nel 2019 e 2.159 tonnellate nel 2020. Va evidenziato che già dal 2019 si era manifestata una diminuzione della lavorazione perché il prezzo di mercato per lo smaltimento/recupero della frazione di sopravaglio era sensibilmente aumentata rispetto al valore che era stato contrattualizzato con l’impresa di gestione della discarica di Rovereto, con apertura di una riserva contrattuale da parte dell’impresa stessa. Il contenzioso si era concluso con il riconoscimento di una quota della richiesta di aumento formulata dall’impresa, ma il servizio era stato nel frattempo interrotto per la motivazione prima fornita. Il Trattamento meccanico biologico di Rovereto è stato successivamente riattivato nei mesi di marco-aprile 2022 per il pre-trattamento dei rifiuti destinati alle discariche di Imer e Monclassico. In questo periodo sono state trattate 2.154 tonnellate, le cui frazioni di sopravaglio e sottovaglio bio-stabilizzato sono state conferite alle discaruiche di Imer e Monclassico. Oggi la lavorazione di trattamento meccanico biologico di Rovereto non è attiva, perché il secco residuo viene conferito tal quale ad impianti di recupero fuori provincia. Tuttavia sarà necessaria la sua prossima riattivazione per fornire il materiale pretrattato al nuovo soggetto appaltatore della gara euroepa, esperita a settembre 2022, che prevede l’esportazione del rifiuto – pretrattato – in impianti situati nella comunità europea. Le tempistiche di avvio di tale servizio dipendono dal rilascio delle autorizzazioni internazionali, il cui iter è in corso.

La replica. Rossi ha ringraziato Tonina perché su questo tema si possono avere interpretazioni diverse ma fa onore che con questa risposta sono stati indicati numeri precisi e questo è il modo giusto di affrontare un tema tanto delicato e difficile come la gestione dei rifiuti. Resta da chiarire per Rossi il dubbio che far funzionare a pieno ritmo l’impianto a Rovereto ridurrebbe da 66 mila a 33 mila le tonnellate di residuo da bruciare. Non si può comunque far funzionare l’impianto di Rovereto a mezzo servizio. ​


RIPRESO L'ESAME DEGLI ORDINI DEL GIORNO COLLEGATI AL DDL 140 DI REVISIONE DELLA NORMATIVA SUL PROGETTONE


Esaurito il question time, il Consiglio provinciale ha ripreso la discussione sul disegno di legge di riforma del Progettone, proposto dall’assessore Spinelli. Degasperi ha abbandonato l’ostruzionismo a seguito di un accordo con l’assessore Tonina per “correggere” una delibera di Giunta definita “una porcheria sulla quale occorre fare chiarezza”. Sono poi stati esaminati altri ordini del giorno di Olivi, Marini ed Ossanna. I lavori riprendono alle 15.00.


Un attacco personale nei miei confronti: Degasperi rinuncia all’ostruzionismo grazie ad un accordo con Tonina

Il consigliere Filippo Degasperi (Onda) ha spiegato le ragioni dell’ostruzionismo condotto su questo provvedimento e motivato il ritiro dei numerosi ordini del giorno presentati per rallentarne l’approvazione. La motivazione che aveva indotto il consigliere all’ostruzionismo riguardava l’adozione di una delibera da parte della Giunta sulle modalità di reclutamento degli insegnanti della formazione professionale. Un tema che riguarda anche questa legge, dal momento che contiene molti riferimenti alal formazione professionale. Una delibera che aveva generato un danno a carico degli insegnanti e anche degli utenti. In realtà si è trattato di un attacco personale nei miei confronti, ha dichiarato Degasperi, dal momento che le uniche materie per le quali sono state moltiplicate le classi di concorso per la stessa materia sono solo le mie: non so chi nel Dipartimento e per quale motivo si sia prestato a questo tipo di manovra, ma è tutto molto triste. Abbiamo trovato un accordo che mitiga questa “porcheria sulla quale invito la Giunta a fare chiarezza presso il Dipartimento”, ha concluso. Su queste premesse è stato accolto in forma emendata l’ordine del giorno 5 il cui dispositivo impegna la Giunta a chiarire con una delibera di indirizzo entro dicembre 2022, gli incarichi di supplenza nell’ambito della formazione professionale, che nel caso in cui vi siano graduatorie utilizzabili per il conferimento di incarichi di supplenza, si procede sulla base della graduatoria ove ricorra il maggior punteggio in via comparativa, salvo che il collegio docenti dell’istituzione formativa non abbia fornito una precisa indicazione coerente con i Piani di studio d’istituto circa la graduatoria da utilizzare prioritariamente.


Sì all’odg di Olivi per il monitoraggio biennale degli effetti del Progettone

Alessandro Olivi (Pd) ha illustrato il primo dei suoi ordini del giorno collegati al ddl sul Progettone, approvato all’unanimità, osservando che questo provvedimento annunciato dalla Giunta come una riforma del Progettone, altro non è in realtà che una modesta manutenzione ordinaria della normativa. Il Progettone per Olivi è tuttavia uno strumento da difendere con i denti nell’ambito delle politiche innovative del lavoro della Provincia. L’odg chiede alla Giunta di continuare a monitorare con un’analisi biennale da realizzare in collaborazione con l’Università di Trento gli effetti del Progettone sulla coesione sociale, l’efficienza della spesa pubblica e la tutela dei soggetti deboli.


Personale del Progettone per i centri raccolta: Ossanna ritira l’odg

L’odg di Lorenzo Ossanna (ritirato perché giudicato non accoglibile) serviva a segnalare il problema sociale e anche economico originato dal fatto che la presente riforma modifica la possibilità di utilizzare risorse umane del Progettone per i centri di raccolta: chiedo che il tema venga preso in carico, ha detto annunciando di volersi fare promotore della questione. Spinelli ha concordato nello spirito con la proposta del consigliere e ha motivato il parere negativo con la rilevanza del tema che va affrontato in maniera strutturale.


Sì all’odg di Marini per l’analisi del benessere sociale e psicologico di chi lavora nel Progettone

Sempre sugli impatti socio-economici del Progettone, Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha illustrato un suo odg, il 350, approvato all’unanimità, ricordando uno studio di Euricse che il valore del Progettone è stato pari a circa 88 milioni nel 2016. L’odg impegna la Giunta a prevedere anche un’analisi delle esternalità positive in termini di benessere sociale e psicologiche per le persone occupate attraverso il Progettone. Esternalità importanti da tenere in considerazione nella valutazione del Progettone.


No all’odg di Marini per sviluppare con il Progettone l’occupazione femminile

Respinto, invece, con con 18 voti contrari e 10 a favore, un altro odg proposto da Marini per impegnare la Giunta a promuovere uno studio orientato a rendere possibile attraverso il Progettone una risposta anche al problema della disoccupazione femminile specialmente per le donne prive di un titolo di studio e di una laurea.



Sì all’odg di Olivi per garantire le risorse finanziarie a sostegno di un numero di lavoratori del Progettone almeno pari a quelli impiegati nell’ultimo triennio

Un altro odg di Olivi, con un dispositivo riscritto d’intesa con l’assessore Spinelli e approvato all’unanimità, impegna la Giunta a destinare nel bilancio provinciale gli importi finanziari necessari a sostenere un numero di lavoratori almeno pari a quelli impiegati nell’ultimo triennio negli interventi e nei servizi di pubblica utilità nell’ambito del Progettone, tenendo conto della dinamica della finanza provinciale e delle iniziative programmate nel prossimo triennio. Si tratta del “nodo delle questioni” ha commentato il consigliere del PD, perché le preoccupazioni diffuse nel mondo sindacale e negli enti locali sul ridimensionamento delle dotazioni finanziarie dello strumento del Progettone aveva fatto intendere un arretramento nel mantenerne vivi i capisaldi. Olivi ha concluso sottolineando che questo ddl uscirà dall’esame finale in aula migliore di come è entrato grazie al contributo dato dal Consiglio provinciale.