In Consiglio provinciale si cerca un accordo preventivo sugli ordini per ridurre gli emendamenti
Discussione generale sull'assestamento del bilancio con altri interventi. Sanità al centro dell'attenzione
In allegato, la convocazione
Questa
mattina in Consiglio provinciale è continuata la discussione
generale iniziata ieri sulla manovra di assestamento del bilancio
della Provincia proposta dalla Giunta con il disegno di
legge 157. I
lavori sono stati sospesi dopo
7 interventi alle
12.30 su richiesta del Pd accolta dal presidente dell’assemblea
legislativa. Questo
per permettere di aprire, prima
della replica del presidente della Giunta, una trattativa sugli
ordini del giorno proposti
in rapporto agli emendamenti
depositati.
Il
Pd ha ricordato che nella relazione
di lunedì il presidente aveva rivolto alle minoranze un appello al
dialogo. Ma
la sua replica
chiuderebbe
la
discussione generale impedendo
di presentare
altri
ordini
del giorno concordati
con la Giunta in cambio del ritiro di migliaia
degli
emendamenti
delle
minoranze.
A
favore della richiesta si sono espressi gli esponenti di Azione e di
Fassa. I
lavori riprendono alle 14.30.
La
Lega ringrazia il presidente per le risorse ottenute da Roma
Per
ribadire
alcune delle considerazioni
già
espresse
ieri è intervenuta
ancora la
Lega,
che
ha giudicato sostanziose, elencandole una
per una,
le risorse messe a disposizione di molti
i
settori da questo assestamento soprattutto
grazie
ai rapporti intrattenuti
dal presidente
della
Giunta con lo Stato.
Giusto, è
stato ripetuto,
accantonare 100 milioni di euro per le emergenze viste le incertezze
che si profilano nei prossimi mesi a
causa della guerra,
dell’aumento
dei costi
dell’energia e forse
ancora
della
pandemia.
Bene, in particolare, i contributi messi
a disposizione con legge dall’esecutivo per
favorire
l’installazione
di impianti fotovoltaici.
Il
consigliere di maggioranza del misto auspica più aiuti per
l’agricoltura
L’esponente
di maggioranza del gruppo misto ha
giudicato “forte” questo assestamento, anche se i costi del gas e
dell’energia sono purtroppo
fuori
controllo e indicano che andremo
incontro
ad un autunno difficile. Per questo a
suo avviso potranno
rivelarsi utili 100 milioni di euro accantonati in vista delle
emergenze.
Ha anche
auspicato
un incremento degli
aiuti
al
settore
agricolo che soffre molto la crisi in questo periodo e ha
sollecitato
a ridurre la pressione fiscale anche attraverso Trentino Riscossioni,
visto
che suddivisi su tutti i residenti in Trentino le risorse
dell’assestamento corrispondono ad appena 200 euro a testa.
FdI:
i problemi della sanità non sono imputabili alla Giunta provinciale
Fratelli
d’Italia ha spiegato
che le criticità
ca
cui è interessata
la
sanità
in Trentino
hanno
origine a livello nazionale e non si possono imputare alla Giunta
provinciale. Anche
il Trentino
infatti
ha
subito gli effetti negativi
dei
pesantissimi
tagli
delle risorse alla sanità operati
nell’ultimo decennio in Italia. Tagli
realizzati
in nome della
razionalizzazione e dell’efficientemento del sistema sanitario e
sospesi solo
con
l’esplosione della pandemia. Ne
sono derivati la riduzione dei posti
letto ospedalieri sia
in Italia che in Trentino,
il
calo
del numero di medici sia
ospedalieri che di base sia degli infermieri (oggi
ce ne sono appena 7,7 ogni 1.000 abitanti e
in Trentino ne mancano circa 500).
Ecco
perché secondo FdI la Giunta provinciale ha modificato modificati
i parametri del
rapporto infermieri-ospiti nelle
Apsp (si
è passati da uno ogni 10 a uno ogni 15). Non ci sono infatti
abbastanza infermieri per mantenere
lo
stesso numero di posti
letto nelle case di riposo. Secondo
il capogruppo di FdI sarebbe però stato più saggio ridurre il
numero di posti letto e non il numero di infermieri per ospite.
Ancora,
occorre prendere atto che la
fuga del personale sanitario italiano all’estero è dovuta allo
scarso riconoscimento di questo lavoro molto usurante ma mal pagato
(il
netto mensile di
un infermiere in Italia è di 1.600
euro netti
mentre
in Germania arriva
a circa
2.500 euro netti mentre e
la media degli altri
Paesi europei si aggira tra i 1.900 e i 2.000 euro sempre
netti
mensili).
A quest’insufficienza di personale medico e infermieristico sul
territorio si accompagna inevitabilmente un aumento di accessi al
pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri per mancanza di adeguata
assistenza a domicilio e di prevenzione sanitaria. E
gli ospedali
non riescono più
a
rispondere in
tempi
accettabili alle richieste
dei pazienti.
Per
FdI tutto questo vuol dire che non
si può
continuare a prestare
attenzione
alla sanità trentina solo quando esplodono
emergenze
del
genere.
FdI
propone quindi alla Provincia una nuova visione del settore per i
prossimi vent’anni, che respinga il modello di una
sanità ospedale-centrica e punti
a una
sanità territorio-centrica. Come?
Non limitando il ruolo
delle Apsp alla
residenzialità
degli ospiti ma
trasformando queste strutture in vere
e proprie “case della salute” che
assistano le
persone, in
sedi
di
team
della salute formati
da medico
di base o di guardia e da
infermieri.
Case che potrebbero fungere da sedi dell’ambulatorio territoriale e
per
altri
servizi sanitari rivolti sia agli ospiti della casa di riposo sia ai
cittadini residenti.
Questa valorizzazione concretizzerebbe
l’efficientamento
tanto decantato del
sistema sanitario.
Si tratta quindi, per FdI, di ripensare profondamente il ruolo delle
Apsp. Con
alcuni emendamenti all’assestamento FdI propone di istituire
la figura del direttore assistenziale e di
valorizzare
maggiormente
la
figura dell’infermiere. Altra
proposta: riconoscere agli infermieri delle Apsp lo stesso
trattamento retribuitivo previsto per gli infermieri dell’Apss.
Il
Pd: serve un confronto sulle concessioni idreoelettriche e la tutela
delle acque
Il
Pd ha ricordato che i tagli alla sanità operati a livello nazionale
non incidono sul Trentino che ha un proprio
fondo
sanitario e
ha
osservato che la Giunta avrebbe potuto evitare la
riduzione del parametro infermiere-pazienti
nelle Rsa. Criticche
sono state rivolte alla Lega per aver chiamato “fondo del
presidente” il fondo di riserva previsto dall’articolo 1 del ddl
sull’assestamento, a dimostrazione che questi 100 milioni di euro
costituiscono risorse di cui disporre in modo discrezionale. Il
Pd ha
lamentato la messa a gara delle piccole concessioni idroelettriche,
unico caso in Italia. E
ha sostenuto che sulla partita
delle grandi concessioni occorrerà
invece impegnarsi il più possibile per
mantenere in mani trentine le derivazioni. Per
questo il Pd
chiederà una
convocazione della Terza
Commissione perché
la Giunta
si
pronunci su questo tema.
Il
Pd si è poi soffermato sul nuovo Piano
di tutela delle acque approvato dalla Giunta, che
non prevede alcun passaggio per un confronto con il Consiglio sulle
concessioni. Il
Piano sembra infatti aprire a concessioni che permettano il prelievo
delle acque mentre in
passato questa
possibilità era sottoposta
a
maglie molto
strette.
Preoccupa
anche che a fronte
di
un
parere negativo su una nuova concessione, sia
la Provincia
a
dover indicare
come il richiedente possa
rimediare alla bocciatura.
Quasi
ad indicare la volontà di rilasciare
la concessione ad
ogni costo.
E questo proprio
mentre si
profila un’emergenza idrica senza precedenti. Fonti
energetiche rinnovabili: per
il Pd le
agevolazioni per realizzare impianti fotovoltaici sugli
edifici sono
apprezzabili ma occorre
qualcosa di più per non escludere da questa possibilità un alto
numero di famiglie.
Puntare
sulle comunità
energetiche potrebbe favorire
l’abbattimento dei costi
e
ridurre questo limite. A giudizio del Pd la Giunta sottovaluta le
biomasse ed
è molto discutibile prevedere la metanizzazione
di altre
aree
del Trentino per
tre ragioni: i
costi elevati,
la sostenibilità ambientale e il rischio di accrescere la dipendenza
dei territori dai fornitori
di gas stranieri. Quanto al bypass
ferroviario attorno alla città di Trento, per il Pd occorre che
la Giunta sia coerente con la
scelta di investire un miliardo di euro del
Pnrr nella realizzzione di quest’opera.
Sarebbe inoltre importante per
il Pd sapere
che fine hanno fatto i 39 progetti che
la Giunta aveva individuato per ottenerne il finanziamento con i
fondi europei del Pnrr. Sul
turismo sostenibile il Pd ritiene che questo tema andrebbe affrontato
sia alla luce dei
cambiamento
climatici
sia
per
individuare dei limiti alla crescita quantitativa del settore.
La
Civica: occorrono misure a favore delle famiglie per favorire la
natalità
L’esponente
de La Civica ha evidenziato
la necessità di una stretta interlocuzione
della Provincia con il governo per fronteggiare le minore entrate che
affluiranno da Roma nelle casse della nostra autonomia a partire dal
2025. Occorre a
suo avviso rafforzare
e qualificare l’autonomia del Trentino attraverso
le trattative
con lo Stato sulla partita finanziaria. Ma
serve
soprattutto
puntare a un
incremento strutturale della produttività dei territori con un
approccio proattivo delle politiche pubbliche e l’impegno delle
imprese. Buone politiche pubbliche di
investimento possono
infatti
impattare
in modo significativo sulla crescita del Pil provinciale. Visti
i costi sempre più elevati delle materie prime compreso il latte,
per La Civica è giusta la scelta compiuta dalla Giunta con
l’assestamento di prevedere il fondo di riserva 100 milioni di euro
da utilizzare per fronteggiare le criticità dei
prossimi
mesi. La
Civica ha poi posto l’accento sul tema dell’andamento
demografico. Servono
politiche
che incentivino
la
natalità e la crescita delle
famiglie con più figli. Le
coppie con figli sono oggi
il
34% delle famiglie. L’esponente
de La
Civica ha poi
ricordato il senso del ddl presentato per integrare i servizi
educativi
0-6
anni e
apprezzato i
10 milioni di euro stanziati dalla Giunta a favore dell’agricoltura
trentina, pur
proponendo di aggiungere un ulteriore milione
di
euro a sostegno
del
comparto
zootecnico oggi in grave difficoltà. La
Civica auspica comunque che altre
risorse siano
destinate al comparto da questa manovra
di assestamento. Sono
stati poi illustrati altri emendamenti della La
Civica per
valorizzare la figura degli
assistenti educatori, per
migliorare il trattamento dei docenti
delle scuole paritarie, per perfezionare la selezione del personale
di polizia locale e
per istituire un
punto di riferimento che
promuova la conoscenza
dell’emigrazione trentina visto
anche lo sviluppo del “turismo
delle radici”. Con
un’altra modifica al ddl 157 La Civica chiede di sostenere le
associazioni
del Terzo Settore impegnate
nei servizi sociali.
Il
Pd: si decida insieme al Consiglio il miglior utilizzo del fondo per
le emergenze.
Ancora
un consigliere del Pd ha poi illustrato alcune proposte di
emendamento relative
al ddl
sull’assestamento, osservando
che con questa manovra
bisognerebbe
andare
oltre la gestione dell’emergenza e
puntare alla soluzione
di questioni complesse avendo in testa un’idea
di
comunità e di sviluppo. Secondo
l’esponente del Pd i 100 milioni di euro del fondo
per l’emergenza non
dovrebbero essere utilizzati per rispondere a bisogni polverizzati ma
andrebbero spesi in modo tempestivo, agile
e
flessibile.
Per
questo la Giunta avrebbe potuto delineare meglio
obiettivi. comparti
e priorità individuando insieme al
Consiglio i fabbisogni
e le
risposte.
Il fondo di emergenza poteva essere l’occasione per individuare in
modo condiviso su quali aree
intervenire,
coinvolgendo – come chiede un emendamento del Pd – il Consiglio
provinciale nelle
scelte
di campo. Un altro emendamento presentato
riguarda
la salute per risolvere il problema delle carenze di personale agendo
anche sul contratto
in
modo da rendere
questo
settore attrattivo anche
in termini di competenze, valorizzando l’esperienza di chi lavora
nei servizi
sanitari.
Turismo e fondo alberghi: un
emendamento propone di rendere
il sistema ricettivo trentino capace di compiere un salto di qualità
puntando sulla forza lavoro, favorendo
l’innesto
di competenze manageriali e
compiendo uno
sforzo per dare la possibilità al personale stagionale del turismo
di stabilizzare il rapporto di lavoro. Altri emendamenti riguardano
il rapporto tra istituzioni, imprese e lavoratori
per
alzare
la
qualità delle
relazioni
come
prevede un ddl sottovalutato dalla Giunta sulla
rappresentanza, il
rispetto delle
clausole sociali e la
certificazione.
Si
tratta per il PD di contrastare
in
tal modo il
dumping e
la riduzione
del costo del lavoro.
La
Lega: questa manovra tenta di consolidare la ripresa economica di
fine 2021.
La
Lega è
intervenuta per rivendicare il diritto di difendere questa manovra
dalle critiche delle minoranze e con la necessità per la Giunta di
intervenire con misure a sostegno di famiglie e imprese a fronte di
una crisi generata da fattori esterni al Trentino. L’esecutivo
ha
dovuto affrontare problemi drammatici, inaspettati e senza
precedenti. Proprio per questo sono ingiustificabili per
la Lega le
critiche rivolte a questo
assestamento
di
bilancio.
Respinte
con
forza anche
il tentativo di imputare all’esecutivo i problemi della sanità
trentina.
Quanto al
presunto ruolo
eccessivo dei privati nella sanità, il Carroccio ricorda
che
da
sempre almeno
la metà dei medici ospedalieri del Trentino svolge anche
attività
extramoenia arrivando a superare le 2.000 prestazioni all’anno.
Sull’assestamento di bilancio la
Lega evidenzia che
la manovra tenta di consolidare la ripresa economica emersa
a fine 2021
e di
confermare le
previsioni positive dell’anno
scorso. In
tal senso la Giunta punta a istituire un fondo
di
riserva di
100 milioni di euro messo
a disposizione
delle criticità che emergeranno in autunno. Queste risorse saranno
utilizzate dove ci sarà più bisogno. L’esponente
del Carroccio ha poi spiegato che le risorse stanziate con
l’assestamento a sostegno delle imprese, delle famiglie e per la
realizzazione delle opere pubbliche sono il segno che questa Giunta
ascolta le
istanze dei
cittadini
e delle
attività economiche e va nella
giusta direzione per sostenere chi oggi si trova più
in
difficoltà e avverte l’incertezza del proprio futuro.