Illustrato alla Terza Commissione dall'assessore Spinelli che firma il testo.
Per il perseguimento degli obiettivi del Pnrr. In allegato, il testo del provvedimento
Qualche
istante prima l’organo
consiliare presieduto da Ivano Job, alla sua prima apparizione in
questa veste dopo il
passaggio dal
gruppo Lega Salvini Trentino al gruppo misto, ha approvato
all’unanimità la relazione
conclusiva sulla petizione
popolare
che
chiede l’installazione
delle barriere
acustiche lungo
la statale
della Valsugana a
Marter.
Spinelli:
occorre garantire il rispetto dei tempi previsti dal Pnrr.
Nel
presentare il ddl 114 Spinelli ha premesso che si tratta di
un testo tecnico che
con
cui l’esecutivo vuole garantire
il
rispetto dei tempi legati ai
finanziamenti concessi dal Pnrr,
anche
per quanto riguarda la realizzazione delle opere legate alle
Olimpiadi invernali del 2026. L’assessore
ha ricordato
che il ddl ha già ottenuto il via libera dai
Comuni con
il
Consiglio
delle autonomie locali. Il
testo – ha aggiunto – incide anche sulle norme che disciplinano
la realizzazione di opere
di bonifica,
sull’urbanistica
e i piani regolatori comunali, sulle
valutazione
d’impatto e
di incidenza ambientale,
in
questo caso per
adeguare
la legislazione trentina a
quella misura
nazionale. Infine,
sempre nell’ottica della semplificazione delle procedure Spinelli
ha segnalato che il ddl
tocca
in
più punti il
tema cruciale della conferenza
dei servizi, strumento di condivisione delle opere pubbliche
da
parte di tutte
le amministrazioni interessate.
Job
ha
chiesto
se l’introduzione di questa proposta normativa evita
le difficoltà introdotte dalle procedure
del
Paup
(Piano autorizzativo unico provinciale) che
impone
vincoli e requisiti tali da rallentare
anziché accelerare la realizzazione delle opere.
Il
dirigente Nicola
Foradori
ha precisato che il ddl interviene solo
sulle
domande che verranno presentate in
futuro e che occorrerà un regolamento
sulla
fase transitoria.
Lorenzo
Ossanna (Patt) ha osservato che le nuove disposizioni non
modificano quelle del 2015 tranne che nel caso di un articolo sukl
rilascio del permesso di costruzione, ma
si
tratta di una modifica piuttosto contenuta.
LE
AUDIZIONI
Il
parere degli imprenditori
La
Federazione trentina della cooperazione con il direttore Alessadro
Ceschi ha condiviso i contenuti del ddl perché le misure
proposte sulla semplificazione e sul rafforzamento della conferenza
dei servizi vanno nella giusta direzione. Quanto al metodo del
partenariato introdotto dal testo della Giunta, per Ceschi è giusto
promuovere la collaborazione pubblico-privato nella realizzazione
delle opere e nella gestione dei servizi, anche in considerazione del
calo delle risorse pubbliche.
La
Confcommercio con Gianpiero Orsino, dell’ufficio
legislativo, affiancato dal vicepresidente Massimo Piffer, ha
evidenziato la sintonia della propria organizzazione con gli
obiettivi della semplificazione delle procedure. Quanto al
partenariato pubblico-privato Confcommercio chiede un maggiore
coinvolgimento nella definizione delle delle linee-guida, perché
questo è il vero asse portante del ddl, in modo da corrispondere
alle esigenze delle categorie economiche interessate. Tutti gli altri
interventi sono condivisibili, “purché con la velocizzazione delle
procedure non si comprimano gli interessi legittimi dei privati”.
L’Associazione
trentina dell’edilizia (Ance), con il presidente Andrea Basso ha
auspicato l’accelerazione dei progetti delle opere pubbliche.
L’Ance è favorevole anche al metodo del partenariato che chiede da
anni per la valorizzazione del concorso dei privati nella
realizzazione delle opere, metodo chiesto da anni. Il direttore
dell’Ance Lorenzo Garbari ha suggerito di prevedere
all’articolo 19, per rendere effettiva la rateizzazione, che questa
forma di pagamento non sia adottata perché permessa dai Comune bensì
in quanto chiesta dai diretti interessati.
L’Associazione
artigiani con il presidente Marco Segatta ha giudicato il ddl
“un passo importante per dare una scossone a tutto l’impianto
burocratico”. E ha aggiunto: “occorrerà evitare che la
semplificazione sacrifichi l’attenzione agli aspetti ambientali e
urbanistici”.
L’Associazione
albergatori con il direttore Davide Cardella si è unito alle
valutazioni favorevoli al ddl, sottolineando però che queste misure
non devono suonare come una sorta di “liberi tutti” dal punto di
vista dell’attenzione all’ambiente con il pretesto del Pnrr e in
particolare in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Ottima a suo
avviso, per la semplificazione, l’introduzione delle comunicazioni
telematiche previste dal ddl.
L’Associazione
industriali con il vicedirettore Alessandro Santini ha
apprezzato il ddl perché riduce i tempi di affidamento e l’impatto
regolatorio sulle imprese. Assindustria sollecita la convocazione del
Tavolo Appalti per definire l’applicazione del metodo del
partenariato. Anche per Assindustria va garantita con le
semplificazioni la tutela dei profili ambientali. Giusto, sempre per
semplificare, anche la concentrazione nella conferenza dei servizi
delle valutazioni delle singole amministrazioni locali.
Confesercenti
con il direttore Aldi Cekrezi ha segnalato a proposito delle
norme sugli espropri che il ddl prevede di indennizzare i proprietari
di immobili senza però alcun riferimento a quelli di proprietà di
aziende o per i quali le aziende pagano l’affitto. Si tratta di
riconoscere anche alle aziende il valore di queste strutture quando
per la realizzazione delle opere pubbliche avviene un esproprio.
Job
ha messo in guardia dal rischio che con questo ddl si corra troppo in
fretta per accelerare le opere pubbliche. A volte – ha osservato –
questo porta a risultati negativi. Quanto al problema sollevato sugli
espropri, Job ha condiviso il timore di Confesercenti. Questo ddl –
ha detto – deve favorire la crescita e non creare difficoltà.
Il
parere del Comitato interprofessionale delgi ordini e dei collegi
tecnici: attenzione alla formula del silenzio-assenso dei Comuni
Il
Collegio dei geometri e dei geometri laureati, con Flavio Zanetti
ha giudicato in linea di massima condivisibile il ddl, anche per
la possibilità di utilizzare la comunicazione telematica. Quanto
all’articolo 5 bis, ha chiesto cosa si intenda laddove la norma
cita la progettazione di livello inferiore della definitiva. Positivo
è stabilire che quando si tratta di opere di carattere straordinario
l’approvazione dei progetti implichi anche l’approvazione della
variante al piano regolatore. Infine Zanetti ha sollevato dubbi sul
rischio che il mancato completamento dei pagamenti attraverso le
rateizzazioni comporti la decadenza dell’autorizzazione.
L’Ordine
degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori il
presidente con Marco Giovanazzi, nel condividere il ddl ha posto
l’accento sul tema del silenzio-assenso. Per gli architetti i
Comuni stanno facendone un uso improprio. Certi uffici tecnici
comunali, ha spiegato Giovanazzi, per mancanza di tempo non prendono
in mano la pratica di chi presenta una domanda di costruzione e
scatta quindi il silenzio-assenso, che dal proponente viene
interpretato come un via libera. Si avvia quindi una costruzione ma
poi accade che lo stesso ufficio tecnico comunale sollevi questioni
che bloccano i lavori già iniziati. Gli architetti chiedono quindi
un esame preventivo delle richieste progettuali e l’obbligo per il
Comune di rilasciare un permesso tale da dare certezze al cittadino
circa la possibilità di iniziare o meno i lavori. L’architetto
Alberto Salmi sulle sanzioni minori ha chiesto di evitare le
rateizzazioni che appesantiscono l’iter burocratico. Anche Salmi ha
espresso perplessità sul silenzio-assenso, che causa inerzie e
ostacola lo svolgimento più rapido dell’iter amministrativo.
L’Ordine
degli ingegneri con il presidente Francesco Misdaris si è
allineato alle osservazioni degli architetti anche sul tema della
rateaizzazione, cui dovrebbe seguire sempre una idonea garanzia
finanziaria. Premesso che troppo poco è stato il tempo a
disposizione degli ingegneri per analizzare le 23 pagine di questo
ddl che rinvia a varie normative, Misdaris ha apprezzato gli
interventi per la semplificazione sia dei livelli della progettazione
sia in merito alla conferenza dei servizi.
L’Ordine
dei geologi con Giovanni Galatà ha chiesto se sarà la
Provincia con il Pnrr a sostituire lo Stato nel finanziamento degli
interventi di sistemazione del territorio a favore delle
amministrazioni pubbliche in caso di frane, consolidamenti e messa in
sicurezza degli edifici pubblici e delle scuole in particolare.
Il
consigliere Lorenzo Ossanna (Patt) ha condiviso con gli
auditi la necessità di chiarire alcune norme per dare ai privati le
certezze di cui hanno bisogno sulla possibilità di proseguire l’iter
progettuale e cantieristico.
Il
parere delle organizzazioni sindacali: vista l’introduzione del
partenariato, il Tavolo Appalti garantisca che anche i privati
rispettino clausole sociali
La
Cgil
con
Maurizio
Zabbeni
ha presentato
tre osservazioni
al
ddl condivise
da Cisl e Uil, ponendo l’accento sulla semplificazione proposta,
che incide su varie normative provinciali. Giusto per i sindacati
semplificare per
aumentare
l’efficienza, purché non si
produca
una deregolamentazione eccessiva ai
danni
di
aspetti
importanti. Serve poi
un
coinvolgimento preventivo del territorio e dei soggetti interessati
garantendo
un tempo congruo per esprimere pareri e osservazioni sui progetti,
che non va ridotto da 60 a 30 giorni come prevede il ddl. Occorre
inoltre coinvolgere
preventivamente
le organizzazioni sindacali quando si tratta di condividere processi
decisionali su progetti ritenuti strategici per lo sviluppo del
territorio. I sindacati chiedono anche
un’integrazione
all’articolo 10 del ddl che
introduce il partenariato
pubblico-privato,
proponendo
di prevedere
linee
guida a garanzia dell’osservanza delle clausole sociali vigenti con
il pubblico in
materia di appalti. E
ha citato l’esempio dei servizi
accessori che
potranno essere affidati ai privati nell’ambito del futuro
Not: con il sistema degli appalti occorre che
chi si aggiudicherà una gara sia tenuto all’osservanza
di precise
clausole
sociali. Secondo
i sindacati nel nucleo
valutativo dei progetti sarebbe opportuno introdurre linee guida
cogenti che tutelino l’occupazione e i livelli retributivi e
normativi raggiunti fino ad oggi nella nostra provincia.
Per
la Uil, il rappresentante ai tavoli tecnici Stefano
Picchetti
ha ribadito l’importanza delle clausole sociali che
sarà il Tavolo
Appalti a
dover prevedere.
Job
ha
chiesto ai sindacati se sarebbero disposti a ridurre il tempo
disponibile per esprimere
un parere da
60 a 45 giorni anziché a 30 come
prevede il ddl.
Zabbeni
ha risposto
è necessario permettere a tutti i soggetti interessati di avere il
tempo di esprimere in modo compiuto il loro parere. I 60 giorni
andrebbero quindi mantenuti.