La secondo sessione mensile del Consiglio provinciale
Il question time discusso stamane in aula dopo un dibattito sul femminicidio di ieri
In allegato, i punti all'ordine del giorno. La "scaletta" è stata rivista dai capigruppo
La
seconda sessione mensile del Consiglio provinciale si è aperta
stamane con la convocazione urgente dei capigruppo da parte del
presidente Kaswalder motivata dall’assenza di molti consiglieri
soprattutto di maggioranza e dall’esigenza di decidere, quindi, se
e come rispettare il programma prefissato. Al termine si è scelto di
iniziare i lavori con l’esame del question time e delle
interrogazioni inserite in coda all’ordine del giorno (quelle
trasformate da scritte a orali), per valutare poi con un’altra
riunione dei capigruppo la possibilità di passare agli altri punti
previsti e in particolare alle due comunicazioni della Giunta e con
quali modalità. Al rientro in aula alcuni consiglieri, introdotti
dal presidente Kaswalder, sono intervenuti sul femminicidio
consumatosi ieri a Cortesano. A seguire sono stati discussi i
question time. La
seduta, che proseguirà anche domani e giovedì, è
iniziativa con
un momento di silenzio chiesto dal presidente Kaswalder
per
ricordare sia
l’ambasciatore italiano
in Congo e
il carabiniere da cui era accompagnato trucidati
insieme mentre si spostavano in auto nel
Paese africano, sia
Deborah
Sartori, assassinata
sempre
ieri
a Cortesano dall’ex marito.
Secondo
i consiglieri questo delitto era prevedibile e non doveva accadere.
Servono interventi educativi ma anche immediate misure per la
sicurezza delle donne.
L’assessora
Stefania Segnana
ha
dedicato a
lei un
sofferto pensiero “in
quanto donna e come
assessora
alle pari opportunità”. “Questo
delitto – ha detto – colpisce anche
i bambini della vittima. Troppo
spesso – ha proseguitio – di fronte ad un femminicidio
si
parla di un uomo che amava
troppo la donna che ha
ucciso. Ma questo non è amore”, ha commentato, “bensì una
malsana idea di
possesso sulla vita di un’altra persona. Occorre allora
– per Segnana – che la pubblica
amministrazione aiuti
preventivamente queste
donne a staccarsi dai
loro partner violenti e pericolosi e dare ad esse la possibilità di
una vita
migliore e sicura. Di
fronte a questo femminicidio –
ha
concluso l’assessora – alla comunità trentina resterà sempre
l’impressione di non aver fatto abbastanza. Ecco
perché le autorità
istituzionali devono impegnarsi a mettere in campo tutte le azioni
necessarie a
tutela di queste donne
con
l’obiettivo
di
aiutarle e di sostenere anche i
bambini rimasti senza la madre”.
La
capogruppo del Pd Sara Ferrari ha
ricordato che il Consiglio ha approvato di recente un
ddl per la prevenzione
di queste tragedie, prevenzione
che
si realizza intervenendo sul contesto culturale in cui siamo
inseriti. Serve
un
rinnovato impegno a formare alle corrette relazioni uomo-donna in
tutto il sistema formativo e occorre ora una rapida attuazione di
questo impegno.
Ugo
Rossi, capogruppo del Patt,
ha aggiunto “una considerazione da maschio”, affermando che
questo non è un tema di cui debbono parlare solo le donne ma
l’intera società. I numeri di questo fenomeno sono
straordinariamente alti e bisogna quindi affrontare il problema
non
solo con le
armi della cultura
e della
formazione, ma con
strumenti adeguati per garantire la
sicurezza delle persone. Non
è
possibile – ha
osservato – che di
fronte a ripetuti episodi di violenza come
questi non
vengano adottati strumenti per tutelare
queste
donne. Occorre chiedere
alle istituzioni
preposte di
adottare
provvedimenti in chiave preventiva. Ma qui la prevenzione si fa sia
con la repressione sia
con l’accompagnamento
coatto
di uomini
come
questo.
Lucia
Coppola (Misto)
ha ringraziato l’assessora Segnana per aver sottolineato
la
gravità dell’accaduto.
“A
volte – ha detto – la sottovalutazione
di certi comportamenti è pericolosa. E
da questo deriva
la necessità di
non limitarsi ad ammonire i
maschi maltrattanti, che
andrebbero obbligarli
a
seguire una
fase rieducativa della loro
personalità
perché ritrovino la capacità di una relazione corretta con le
compagne e i figli. “Non si può leggere che quest’uomo amava
tanto suo figlio – ha
protestato Coppola – quando è
arrivato a privarlo della madre che era mamma anche di altri tre
minori. Figli
che sono
le
altre
“vittime” di questo femminicidio, perché
avranno bisogno di sostegno umano ed economico per
poter crescere senza
la loro mamma.
Serve
quindi – ha concluso – un’attenzione specifica della Provincia
verso questi minori.
Paolo
Zanella (Futura) si
è detto convinto che a
fronte di una denuncia e laddove un
uomo è
agli
arresti domiciliari non
può accadere che vada dall’ex
moglie e
la uccida.
Evidentemente
c’è
ancora molto da fare, perché quel che è successo ieri non doveva
succedere. La legge deve permettere alla donna di liberarsi dell’uomo
maltrattante e di rifarsi una vita. Poi sta alla giustizia e alle
forze dell’ordine garantire la tutela di
queste donne.
Occorre però agire anche
a
monte di queste tragedie crescendo
nelle famiglie e nelle scuole bambini e
ragazzi consapevoli che le relazioni tra i generi devono
essere paritarie,
sapendo che gli
uomini non valgono più delle donne. Occorre stoppare
questa cultura malata e machista che induce
a credere all’idea che l’altro sia un tuo possesso.
Vanessa
Masè (La Civica) ha
osservato
che “nessuna di noi donne può
dire di sentirsi al sicuro. Quel
che è accaduto dimostra che anche
dopo la denuncia possono accadere queste cose. Giusto, allora,
che
i maschi dicano no a delitti come questi unendosi alle donne. La loro
presa di coscienza è fondamentale, altrimenti non andremo da nessuna
parte. Occorre lavorare sul “prima” per
impedire che le mani degli uomini si alzino sulle donne. E bisogna
mettere
anche
i bambini
al
riparo da simili
violenze anche
nel futuro..
Mara
Dalzocchio (Lega)
ha espresso
dolore per questo che ha definito un “femminicidio
annunciato”. A
suo avviso le legge
attuali non sono sufficienti: servono norme che permettano alla
magistratura di agire subito. Il percorso culturale è giusto
ma troppo
lungo perché
in attesa di vedere i risultati della formazione “chissà
quante donne dovranno subire queste bestialità. Aiutiamo le donne
come possiamo dal punto di vista economico. Ma servono soprattutto
leggi che le
proteggano
da
subito”.
Filippo
Degasperi (Onda Civica)
ha richiamato
al “coraggio di riconoscere che la
responsabilità di quanto accaduto non sta nella mancanza di percorsi
educativi e di attività formativa a monte, perché
in questo caso ha
fallito l’apparato dedicato alla vigilanza e alla repressione”.
Gli aspetti educativi sono importanti ma appartengono al prima, ha
sottolineato. “Ma al punto
in cui era arrivata questa vicenda, la palla era passata ad altri,
perché
il rischio
che finisse in questo modo era già scritto nelle tappe precedenti e
non si può parlare
di sorpresa dal momento che a quest’uomo
era
permesso di andare
a lavorare vicino alla residenza della ex moglie”. Per
Degasperi il Consiglio
provinciale
ha sbagliato a bocciare la proposta
di rifinanziare i percorsi antiviolenza che avevano
prodotto buoni risultati.
Alex
Marini (Misto)
ha ricordato che il ddl da
poco discusso
in aula era
stato occasione per notare la crescita dei femminicidi
Italia negli ultimi due anni. “La Provincia non ha strumenti per
proteggere queste donne – ha
osservato Marini – ma ha
le competenze per portare avanti politiche sociali e
campagne
di sensibilizzazione, di educazione dell’emotività sul
problema
della violenza di genere. Certo
queste iniziative
non ridurranno i femminicidi nel breve, ma nel medio e lungo periodo
sì.
Il
question time.
Paola
Demagri (Patt): Poliambulatorio
di Malè: perché la chiusura?
La
consigliera chiede alla Giunta di conoscere le motivazioni che hanno
spinto alla chiusura del Poliambulatorio di Malè, che ha sempre
garantito un servizio di eccellenza attraverso l’erogazione di
importanti prestazioni, sopratutto a favore di cittadini con
disabilità fisica e psichica ai quali era riservata una giornata
dedicata a trattamenti odontoiatrici. In generale, aggiunge la
consigliera, sembra di notare il venir meno nella Giunta della
volontà di mantenere i servizi sanitari in forma capillare nelle
valli e ha
espresso il timore che
a
questa seguano altre chiusure.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha risposto che nel Poliambultaorio
era attivo un medico specialista e un igienista dentale e il servizio
è stato momentaneamente sospeso perché dal primo di settembre il
medico ha rassegnato le dimissioni e contestualmente è andata in
pensione un’infermiera. Per far fronte alla
situazione è stato potenziato il servizio presso l’ambulatorio di
Cles con attrezzature certamente meno obsolete e più sicure e con la
presa in carico di circa 24 pazienti al mese. Proseguono comunque i
servizi di igiene dentale per due giorni in settimana e a Pellizzano
l’attività di uno studio convenzionato con l’Azienda sanitaria.
Resta la ferma volontà della Giunta, ha concluso Segnana, di
garantire servizi di prossimità e il poliambulatorio di Malè non
sarà interessato da chiusura, anzi l’attività sarà ripresa non
appena le condizioni lo consentiranno.
La
replica.
Demagri
ha ringraziato Segnana per la volontà di mantenere l’attività
del Poliambuatorio.
Tuttavia, ha aggiunto, l’assessora sappia che l’infermiera è
stata già sostituita e ci sono colleghi medici disponibili a
prendere servizio.
Lorenzo
Ossanna (Patt). Rotatoria Dermulo: a quando l’inizio?
Premettendo
le gravi problematicità della rotatoria di Dermulo, nodo viario che
presenta svolte pericolose, sprovvisto di parcheggi organizzati e di
attraversamenti pedonali sicuri, il consigliere del Patt chiede alla
Giunta se il lavoro di riorganizzazione viaria
dell’area
sia entrato nella programmazione provinciale e con quale
cronoprogramma.
La
risposta.
Il
presidente Fugatti ha chiarito che la Pat negli anni scorsi ha
elaborato ben 13 soluzioni, ma sono state tutte scartate. Quello che
si può fare, a nostro avviso, ha proseguito, è una rotatoria a raso
con 98 parcheggi e la riorganizzazione e razionalizzazione di
percorsi pedonali, opere che ammontano complessivamente a circa 4
milioni di euro. Questa soluzione fu condivisa ampiamente con i
comuni e con i privati. Attualmente l’opera non è finanziata
, né
inserita
in
programmazione,
in attesa di nuovi confronti con le
amministrazioni
sull’ipotesi progettuale. L’interlocuzione è dunque ancora
in
corso.
La
replica.
Ossanna
ha
ringraziato
per
la risposta che soddisfa solo parzialmente, visto che il problema
non pare
essere di immediata
risoluzione. Effettivamente
ricordo le interlocuzioni, speriamo che si arrivi presto ad una
soluzione, ha
concluso il consigliere del Patt.
Claudio
Cia (Fratelli d’Italia). Prolungamento anno scolastico: la Giunta
intende effettuare un verifica preventiva?
In
relazione alla discussione in atto circa il prolungamento dell'anno
scolastico in corso per effetto della pandemia da Covid 19, pur
condividendo l'importanza della corretta valutazione riferita al
raggiungimento degli obiettivi didattici e formativi dei diversi
cicli, il consigliere Cia
interroga la Giunta per sapere se, prima dì adottare misure di
allungamento, intenda effettuare una preventiva e puntale verifica
delle situazioni in ogni singola scuola per
garantire un rafforzamento ove necessario
e
nel contempo evitarlo laddove l'attività
si
è svolta nella normalità.
La
risposta. L’assessore
Mirko
Bisesti
ha osservato che il tema è al centro del dibattito, non solo locale,
ma anche nazionale. Il sistema trentino ad oggi ha retto, ha detto, a
parte le ripercussioni che si sono registrate per le superiori, sulle
quali stiamo facendo dei ragionamenti e sulle quali ci stiamo
confrontando. Forse però per la secondaria di secondo grado servirà
un aiuto e un recupero in più, non standardizzato per tutti, ma
commisurato sui bisogni.
La
replica. Importante
la continuità
nella
scuola,
ha replicato Cia, che ha riconosciuto all’assessore Bisesti
il
merito e il coraggio della
gestione e della
programmazione di questo delicato tema. Ha
infine
ringraziato tutto il mondo scolastico per
aver svolto un lavoro non certo
semplice,
garantendo la
formazione in sicurezza
e una
prevenzione
capace di tutelare studenti ed insegnanti.
Michele Dallapiccola (Patt). Smaltimento carcasse Federazione
Allevatori: è vero che si intende eliminare i finanziamenti?
Il
consigliere del Patt interroga la Giunta per sapere se sia
fondata
la grande preoccupazione del mondo
zootecnico circa
l’intenzione di ridurre o
addirittura eliminare i
finanziamenti alla federazione allevatori
per l'attività di smaltimento delle carcasse.
La
risposta. Il
presidente
Fugatti ha confermato
che è stata valutata l’ipotesi di
sospendere
l’intervento
finanziario
della
Patt per l'attività di smaltimento delle carcasse, da
compensare con l’attivazione di
una
polizza in parte
coperta da
finanze pubbliche
A fronte
però
della
necessità di approfondire
diversi aspetti anche
tecnici sulle modalità di far rientrare la fattispecie in una
polizza assicurativa, si
è orientati a fare decorrere le nuove modalità
dal gennaio 2022.
La
replica. Dallapiccola
si è dichiarato insoddisfatto
dalla risposta.
Alessio Manica (PD). Variante al progetto Palazzo Congressi e
teatro Riva del
Garda. Quali sarebbero i costi
aggiuntivi?
Per ridurne l’impatto ambientale, pare che l'amministrazione
comunale di Riva del Garda intenda modificare il progetto del nuovo
Palazzo Congressi e teatro di Riva del Garda, appaltato nella scorsa
estate ed i cui lavori di realizzazione sono iniziati da alcuni mesi.
Cambiare ora comporta inevitabilmente dei costi che dovranno ricadere
sulla società proprietaria dell'immobile, la Lido di Riva del Garda
Immobiliare S.p.A, su Trentino sviluppo spa, coinvolgendo anche
Patrimonio del Trentino spa. Alla
luce di queste premesse, il consigliere chiede al Presidente
della Provincia quali siano
le posizioni di Trentino sviluppo e di Patrimonio del Trentino e se
sia stata fatta una stima, ancorché di massima, dei maggiori costi
progettuali e di realizzazione dell’eventuale variante.
La
risposta.
L’assessore
Achille Spinelli ha premesso che in ottobre sono iniziati i lavori di
ampliamento, con Patrimonio del Trentino e Lido Riva del Garda spA
come committenti. Successivamente, come ricordato dall’interrogante,
la neo insediata amministrazione ha manifestato l’intenzione di
modificare il progetto. Ad oggi però non c’è ancora alcuna
richiesta di modifica formale e dunque non si possono nemmeno
sommariamente quantificare i maggiori costi. Inoltre, in quanto
connessi alla permuta, i costi dovranno essere approvati dalla stessa
Lido Riva del Garda SpA. A questo si aggiunge il fatto che la
Patrimonio del Trentino Spa è tenuta necessariamente a proseguire i
lavori, nel rispetto delle previsioni progettuali.
La
replica. Manica
ha replicato ringraziando per la completa e chiara risposta: nessuna
iniziativa formale di variante in corso d’opera, dunque. Terremo
comunque il tema attenzionato, ha concluso, perché l’aspetto è
molto delicato, dal momento che questa non è solo una partita di
Riva del Garda, ma riguarda un’offerta culturale di sistema che
coinvolge l’intero territorio nella sua complessità.
Filippo
Degasperi (Onda Civica): Appa e autorizzazioni: quali controlli nel
2020?
Il
consigliere ha chiesto quanti e quali controlli comprensivi di
campionamento sono stati effettuati dall’Appa nel 2020 presso i
siti produttivi come
l’acciaieria di Borgo e
presso
gli impianti
chimico-farmaceutici, gli
impianti per
il trattamento dei rifiuti, le
discariche,
ecc.) che operano in regime di Aia (Autorizzazione integrata
ambientale) e quando si intende procedere alla pubblicazione delle
relazioni finali.
La
risposta. L’assessore
Tonina ha precisato che durante il 2020 l’attività di Appa si è
fermata a causa del lockdown.
In tale
contesto, nei primi mesi del 2020 gli ispettori hanno
fatto opere di ispezione
in merito al contrasto
dell’epidemia, con una
normalizzazione
dell’attività
in
estate
e un
nuovo
rallentamento
a fine 2020. Tuttavia, nell’anno
2020, sono proseguite
le attività di controllo
e sono
iniziate
anche verifiche ordinarie
e straordinarie,
in particolare
con
visite
ispettive
a
6 aziende.
Le relazioni di
ispezione
saranno pubblicate
appena completate. In particolare, per l’impianto dell’acciaieria
di Borgo
al relazione
conclusiva
risale
a fine dicembre 2020.
La
replica. La
scusa del Covid è sempre utile, ha replicato Degasperi, che ha
obiettato che le aziende erano aperte e hanno continuato ad operare
anche durante il lockdown.
Confido sul fatto che vengano pubblicate le relazioni, mentre quella
dell’acciaieria pubblicata a fine 2020 fa riferimento a campioni
del 2019: una scelta poco giustificabile ad avviso di Degasperi che
ha espresso il timore che questa situazione sia conseguenza della
riorganizzazione avvenuta nel maggio del 2020.
Pietro
De Godenz (UpT): molto urgenti i sussidi della Patt ai lavoratori
stagionali
Il
consigliere chiedeva i tempi e le modalità con cui la Giunta intende
attivare i sussidi a sostegno da destinare oltre agli aiuti statali
ai lavoratori stagionali e alle loro famiglie, preannunciati nei
giorni scorsi dall’assessore Spinelli (tra i 150 e i 950 euro
mensili a persona in base a criteri in via di definizione) da mettere
in campo con estrema urgenza considerata la grave situazione
economica causata dall’assenza di reddito che si protrae da mesi
dovuta alla mancata apertura degli impianti.
La
risposta. L‘assessore
Spinelli ha definito di estrema attualità l’argomento, citando un
intervento disdicevole dei sindacati sul tema che accusa la Giunta di
inettitudine. Ha ribadito che il lavoro è stato lungo e meditato a
sostegno di queste categorie, cercando di coinvolgere imprenditori e
sindacati e i rallentamenti che eventualmente ci sono stati, sono da
iscrivere proprio a sindacati, che continuano con una monotona
vecchia liturgia lontana dalla realtà, ha concluso. Quanto ai
contenuti dell’interrogazione, Spinelli ha detto che la Giunta è
intervenuta a sostegno dei lavoratori, rivedendo i criteri di
attualizzazione dell’assegno unico per gli stagionali rimasti senza
lavoro, elevando da 0,16 a 0,18 l’indicatore Icef per accedere al
sostegno al reddito, approvando una delibera che ha modificato i
criteri di accesso alla quota di assegno unico per tenere conto del
peggioramento della condizione economica attuale, calcolato secondo
la composizione del nucleo famigliare, oltre che dell’indicatore
Icef come modificato. Infine, le domande potranno essere presentate a
partire dal 15 marzo e a partire da aprile sarà erogato l’assegno
per 3 mensilità.
La
replica. Degodenz
ha ringraziato l’assessore è si è dichiarato soddisfatto per gli
impegni assunti dalla Giunta sull’argomento.
Paolo
Zanella (Futura): per il grande elettrodotto Borgo-Lavis serve
interramento
Il
consigliere ha chiesto quando avverrà l’incontro preannunciato
dall’assessore Tonina con Terna spa e se intende sostenere la
soluzione dell’interramento dell’elettrodotto Borgo-Lavis di cui
è previsto lo spostamento con il contestuale aumento in classe di
tensione da 220 a 380kw e conseguente incremento di altezze (che
potranno superare i 50 metri) e supporti (larghezza di 10 metri alla
base).
La
risposta.
L’assessore
Tonina ha confermato
che è in essere l’interlocuzione con Terna, anche se è difficile
si possa arrivare a considerare l’interramento dell’elettrodotto
sollecitato dagli interessati. L’assessore ha chiarito
che
fin dal 2006, a seguito dell’accordo di programma quadro fra Pat e
Terna finalizzato alla razionalizzazione delle reti, è stato
costituito un tavolo di confronto permanente che si terrà
presumibilmente
anche nelle prossime settimane. Il protocollo
d’intesa del
febbraio
2010 è uno degli esiti del tavolo,
che ha deciso la razionalizzazione
delle
linee elettriche
nelle
aree di interesse
con il
rifacimento delle linee
a
132kw
tra Trento
e Pergine,
la
realizzazione
della
cabina
primaria a Cirè, il
rifacimento
ed interramento
delle
linee esistenti da 60 a 132 kw, la
nuova
linea aerea e la
dismissione
di vecchie linee a Trento
nord ecc. Circa l’interramento
tra Pergine
e Civezzano i intende
provvedere
come da accordo
del 2010 nel rispetto delle
prescrizioni
introdotte con
la valutazione d’impatto
ambientale del
2017.
La
replica. Una
risposta per Zanella non del tutto soddisfacente.
Giorgio
Leonardi (FI): impatto psicologico pandemia e interventi di supporto
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta se e quali azioni abbia intrapreso
e preveda di intraprendere a supporto della salute psicologica e
mentale della popolazione messa a dura prova dalla pandemia e dalle
restrizioni che ne sono conseguite.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha risposto che la Giunta ha già intrapreso azioni di
sostegno psicologico a livello organizzativo con un processo di
innovazione che ha previsto incontri di supporto a distanza e una
riorganizzazione del personale. Al momento si riesce a far fronte
alle richieste con modalità mista. Molta dell’attività ordinaria
è stata convertita con attività di supporto Covid, estesa anche ai
pazienti Covid e famigliari. Il nucleo ha dato risposta a tutte le
richieste con il supporto di 17 psicologi. Alle richieste è stata
data risposta in 24 ore e sono state costruite 4 griglie adattate al
contesto. Nell’emergenza l’offerta di supporto è stata offerta
anche a 43 pazienti Covid
positivi e famigliari
per sofferenze
legate a vissuti
di solitudine, lutti
e
sindromi post traumatiche. Il nucleo di supporto ha attivato un
indirizzo
mail dedicato con raccolta di testimonianze analizzate da un gruppo
di esperti e si sta realizzando la
pubblicazione
di un volume. L’attività del
nucleo è
ripresa anche nella
seconda ondata, pur con le dovute differenze.
La salute mentale segue e promuove servizi di prossimità, una scelta
vincente
nel contenimento
del
virus e per la garanzia della continuità della cure. Infine nelle
direttive rsa 2021 è stato previsto
nei parametri assistenziali il supporto psicologico.
La
replica. Problematiche
non di facile soluzione, ha commentato Leonardi, anche se le
complesse e variegate iniziative intraprese ci auguriamo possano
contribuire a sostenere chi ne soffre.
Alex
Marini (5 Stelle). Troppo
consumo
di suolo: cosa intende fare la Giunta?
L'edizione
2020 del Rapporto sulle dinamiche di urbanizzazione e sul consumo di
suolo in Trentino evidenzia come nel 2019 il consumo di suolo nella
nostra Provincia sia quantificabile in 53 ettari di territorio
soggetto a fenomeni di artificializzazione e
il
dato trentino risulta uno dei peggiori tra quelli fatti registrare
dalle regioni dell'arco alpino. Partendo da
queste
considerazioni
e dal
trend che
sembra confermarsi
in forte incremento, Marini chiede alla Giunta cosa intenda fare per
contenere il fenomeno.
La
risposta. L’assessore
Tonina ha ricordato che il problema è frutto di scelte adottate in
passato ma le cose stanno cambiando a seguito di politiche oggi più
attente al
consumo del suolo.
Tonina
ha aggiunto che la legge
provinciale 15
del 2015 sull’urbanistica
ha
rivisto l’approccio a
questo tema intervenendo
sugli strumenti di pianificazione che
ora limitano nuove
previsioni
insediative
e
incentivano
il
recupero del patrimonio edilizio esistente. Sono
stati anche ridotti i
contributi pubblici
per
nuove costruzioni. La
Giunta attuale ha messo in atto anche altri incentivi per il
recupero dell’esistente e
questo ha ridotto
il
numero delle nuove costruzioni
e il consumo di suolo sul territorio. La
programmazione prevede infatti 67 ettari in
meno per
costruzioni civili e
una
riduzione di 212
ettari
per le aree
a destinazione commerciale, alberghiera e sportiva, mentre per
agricoltura vi
è un aumento di 1.164
ettari. Tonina
ha concluso evidenziando che per attuare la legge
15 del 2015 la Giunta intende
prestare molta attenzione
al problema del consumo del suolo e
che la pianificazione orientata alla sostenibilità sarà lo
strumento principe utilizzato a questo scopo.
La
replica. Marini
ha precisato che
non era sua intenzione accusare
la Giunta, ma ha
aggiunto che dall’andamento
del fenomeno emerge
comunque
l’insufficienza
della legislazione del Trentino nel perseguire l’obiettivo di
un minor consumo
di suolo. Il riferimento per
Marini è
alla legge provinciale sull’urbanistica che consente ancora
nuovi insediamenti
ad
esempio a
scopo residenziale lasciando
sempre
una porta aperta alle nuove
costruzioni.
L’altro
problema è che se la legislazione non permette alle amministrazioni
locali
di limitare autonomamente la realizzazione di qualsiasi nuovo
edificio, a prevalere alla fine sono gli interessi
privati
di chi vuole costruire.
Lucia
Coppola (Misto). Riconoscere il lavoro dei sanitari nell’emergenza
Covid.
Riconoscendo
il grande lavoro svolto e che stanno costantemente svolgendo i
sanitari, che quotidianamente offrono preziose cure e assistenza ai
malati di Covid, senza
lasciare indietro gli altri pazienti, la consigliera Coppola ha
evidenziato
che gli
infermieri sono stati la categoria più esposta, considerato il loro
maggior contatto con i pazienti.
Sottodimensionata
e non retribuita
adeguatamente in base alle loro competenze e responsabilità, questa
categoria chiede
nuove assunzioni, un adeguamento degli stipendi, la possibilità dopo
i 55 anni di età di un esonero volontario dal lavoro notturno e che
per la somministrazione di terapie particolarmente delicate si
applichi la tecnica del doppio controllo. In ragione di queste
premesse, la consigliera interroga la
Giunta per
conoscere come intenda
affrontare le richieste e con che tempistica.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha segnalato che con due delibere del
2020 la
Giunta provinciale ha definito le modalità per riconoscere
economicamente
l’impegno profuso dal
personale impegnato
nell’emergenza
Covid, destinando a
questi operatori 15
milioni di euro, in primis per
quelli del comparto sanitario.
E
ha aggiunto che nel settore per
gli anni 2020 e 20121 sono
previste complessivamente
254 nuove assunzioni. Circa infine le altre
richieste relative
agli esoneri, Segnana
ha precisato
che
si
tratta di materia
contrattuale da discutere in sede Apran.
Vanessa Masè (Civica). Ristori per mancata apertura impianti: a
che punto siamo?
Con
48 ore di preavviso e il passaggio
inaspettato in zona arancione, la notizia della mancata apertura
degli impianti da sci è stata per
tutti un colpo durissimo, sopratutto perché il "nessun
preavviso" ha completamente spiazzato operatori e
lavoratori provocando inevitabili gravissimi danni al comparto.
Tutto ciò premesso la consigliera interroga la Giunta perché
fornisca un aggiornamento del quadro delle interlocuzioni con il
Governo centrale e per sapere se vi siano canali ulteriori
percorribili oltre a quelli in seno alla Conferenza Stato-Regioni per
liberare i fondi per i ristori alle aziende del settore e ai
lavoratori interessati.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha risposto
che sabato scorso si è tenuta la Conferenza delle Regioni e delle
Province autonome che ha formulato alcune proposte per orientare il
nuovo Governo nelle prime disposizioni che si appresta ad adottare.
In particolare i governatori hanno evidenziato la necessità di
rivedere la tempistica per l’adozione dei provvedimenti di
classificazione delle zone e delle relative ordinanze, per garantire
certezza sulle misure che incidono sulle attività economiche e sulla
vita dei cittadini. Hanno inoltre sottolineato l’esigenza di
procedere ad una revisione dei parametri e del sistema delle zone nel
senso della semplificazione, per coniugare le misure di sicurezza
sanitaria con la ripresa economica e con le attività culturali e
sociali del Paese. Ancora, è stata messa in evidenzia la necessità
che nei provvedimenti che introducono restrizioni per il Paese e
restrizioni particolari per i singoli territori vengano attivati gli
indennizzi e la salvaguardia delle responsabilità, garantendo la
contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento. Al
riguarda è stata segnalata l’opportunità di ampliare la cambina
di regia ai ministri dello sviluppo economico, dell’economia e
degli affari regionali per dosare gli impatti delle decisioni sui
cittadini e le imprese. Fugatti
ha aggiunto che la Giunta si è attivata presso il ministero del
turismo per rappresentare la situazione di forte disagio e difficoltà
degli operatori di tutto il comparto. Sono state sottoposte al
ministro delle analisi di stima economica relativa all’attuale
stagione turistica invernale, invitando Massimo Garavaglia a fornire
un sollecito riscontro e dando la più ampia disponibilità a
fornirgli tutti i chiarimenti necessari. Il presidente della Giunta
ha concluso
annunciando che ieri il ministro del turismo ha
comunicato alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome la
sua disponibilità a partecipare domani alle 14.30 all’incontro in
videoconferenza per avviare un confronto sui problemi del settore
turistico.
La
replica. Masè
ha detto, alla
luce della risposta di Fugatti, di
notare un cambio di passo da parte del
nuovo governo
rispetto
al precedente sulla
questione da lei sollevata e ha ribadito la necessità di intervenire
tempestivamente a sostegno degli operatori del settore turistico
perché ora
il
problema cruciale è
l’urgenza dei sostegni economici.
Sara Ferrari (PD). Risoluzione sulla gestione del Covid nelle
scuole: quali punti sono rimasti
inattuati e perché?
La
consigliera ha
chiesto alla
Giunta di
dar conto degli impegni non mantenuti legati alla risoluzione
24 del 19 novembre 2020, che affrontava il tema della gestione
dell'epidemiologia nelle scuole trentine, impegnandosi a rafforzare
il percorso di gestione dei casi Covid-19 esclusivo e distinto per il
settore scolastico, offrendo al personale la possibilità di uno
screening periodico, attraverso tamponi antigenici, potenziando la
fornitura di dispositivi di alta protezione e
di device per gli studenti, sostenendo
gli istituti nell’assicurare la didattica digitale integrata,
promuovendo
l'offerta formativa laboratoriale, supportando gli istituti
nell'adesione al protocollo per dare supporto psicologico alle scuole
con fondi europei.
La
risposta. L’assessore
Bisesti ha precisato
che
gli screening sono di stretta competenza dell’azienda sanitaria. E
che l’Apss ha
scelto un approccio mirato intervenendo
sulle fasce più
deboli con screening tampone
su personale scolastico
e studenti in situazioni problematiche
(focolai).
Inoltre
sono sono
state
potenziate
le forniture dei dpi in
particolare alle scuole
dell’infanzia alle
quali, per le situazioni più critiche, sono state consegnate
mascherine
ffp2 per il personale. Terzo: i device agli studenti per la didattica
a distanza integrata sono stati forniti in comodato d’uso agli
insieme alle piattaforme digitali per
la connessione.
Per questo fin
dalla primavera scorsa sono
state finanziate le scuole provinciali e paritarie con 940.000 euro.
Inoltre le istituzioni sono state autorizzate ad erogare appositi
finanziamenti
a questo scopo e le scuole primarie hanno potuto beneficiare di
device forniti dalla fondazione Caritro. Nell’ultimo
bilancio di previsione, poi,
sono
stati stanziati 3 milioni di euro per coprire anche
i
costi per la
didattica
a distanza anche
per
gli studenti con Bes. Altri stanziamenti sono stati effettuati per
867.000 euro e 2 mesi fa per
altri
860.000 euro, di cui 90.000 per il finanziamento straordinario di due
scuole. Quindi, ha
concluso l’assessore, gli
interventi della Provincia
hanno
risposto efficacemente alle esigenze di famiglie e studenti, tanto
che le domande pervenute risultano inferiori al budget messo a
disposizione della Provincia (6.437.000
euro).
Non
avendo più tempo a disposizione in base al regolamento, Bisesti non
ha potuto completare come avrebbe voluto la lettura delle risposte
alle domande della consigliera.
La
replica. Ferrari
ha preso atto delle cifre fornite dall’assessore che dimostrano
come la Giunta alla fine sia intervenuta in
modo positivo anche
se lentamente, “come un diesel”, per fornire agli studenti i
mezzi per accedere alla didattica digitale integrata. Se le
segnalazione di bisogno sono state tutte soddisfatte, questa è una
buona notizia. Ferrari
si è riservata di valutare le risposte che l’assessore non ha
potuto leggere.
Luca Zeni (PD). Ruoli dirigenziali non assegnati nel comparto
sanità.
In
una fase complessa come quella odierna
occorre la massima attenzione a non lasciare scoperti i ruoli apicali
nella macchina organizzativa del sistema sanitario, da cui dipendono
scelte e persone, riducendo il più possibile affidamenti "ad
interim" a dirigenti che già ricoprono altri incarichi. A
fronte di ciò
Zeni
ha chiesto l’elenco dettagliato dei
posti dirigenziali
non assegnati in via definitiva e
completa, sia per quanto attiene il comparto amministrativo
dell'assessorato sia dell'Azienda sanitaria sia per quanto riguarda
i primariati ospedalieri e altre realtà connesse.
La
risposta.
L’assessora
Segnana ha spiegato
che per quanto riguarda il suo assessorato l’incarico è affidato
temporaneamente al dirigente generale del dipartimento. Il dottor
Ferro è stato nominato direttore ad interim nel dipartimento
prevenzione. Non risultano poi coperte 18 unità operative
dirigenziali e altre 8 sono vacanti.
La
replica. Zeni
ha osservato la
dirigenza della prevenzione
in fase di pandemia richiederebbe di
essere coperta in modo stabile. E ha aggiunto che 18
primari ancora
da
nominare sono davvero tanti, anche perché alcuni mancano da quasi
due anni, come nel
caso di ortopedia
a Trento, che è molto grande. Si
creano per questo dei disagi perché
a chi deve lavorare in
questi settori manca
un riferimento: dalle
persone
dipendono infatti
sia l’operatività
che gli
esiti. Anche per quanto riguarda la facoltà di medicina, è
probabile che altre
facoltà
esterne si attendano di essere
coinvolte nei primariati. Ecco
allora che la facoltà
di medicina a Trento può
diventare
un
rischio se non gestita in modo adeguato. Occorre
allora coprire al più
presto i ruoli previsti per
garantire
al sistema sanitario una operatività che specie in questa fase è
particolarmente importante.
Roberto
Paccher (Lega): SS47 della Valsugana e interventi di sistemazione
asfalto.
Paccher
ha chiesto se la Giunta sia al corrente della necessità di
effettuare interventi di sistemazione e manutenzione del manto
stradale della SS47 della Valsugana e, in caso affermativo, in che
tempi e con quali modalità i Servizi competenti della Pat intendono
procedere.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha informato che il servizio gestione strade
eseguirà nel
tratto indicato della statale della Valsugana adeguati interventi
già
finanziati per il ripristino
della pavimentazione bituminosa.
Ugo
Rossi (Patt): un
budget per gli indennizzi all’economia turistica del Trentino.
Rossi
ha chiesto alla Giunta se non ritenga opportuno verificare la
possibilità di ottenere da Roma un budget, di entità da determinare
con parametri
nazionali,
da utilizzare in forma libera da vincoli per essere erogato con
specifici criteri “trentini”, in
modo da individuare
le modalità più rispondenti al tessuto dell’economia turistica
locale disastrata quest’inverno dagli effetti della pandemia,
criteri che meglio si accompagnino ad eventuali integrazioni
derivanti da risorse proprie del bilancio della Provincia.
La
risposta. L’assessore
Failoni ha ricordato la proposta del Trentino approvata all’unanimità
dalle altre regioni per chiedere al governo, sulla
base di indicatori precisi,
che
i finanziamenti
per le aziende e i lavoratori trentini arrivino direttamente alla
Provincia in
modo da garantire aiuti a tutte le aziende del nostro territorio.
Domani
alle 14.30
si svolgerà l’incontro
in videoconferenza con il
ministro del
turismo Garavaglia
e le richieste del
Trentino andranno nella
direzione chiesta da Rossi. Il governo precedente non aveva mai
risposto a
queste richieste e
il ministro del turismo era inesistente.
Il
che dimostrava una mancanza
di rispetto nei confronti della montagna. Ora – ha
concluso Failoni – servono i fatti,
che
devono
riguardare
tre cose:
l’indicazione
della percentuale
di aiuto alle aziende e ai lavoratori; le
date delle erogazioni; e in terzo luogo la previsione della
possibilità
di permettere
gli spostamenti tra
le regioni per dare sollievo alle aziende e ai lavoratori.
La
replica. Rossi
ha ribadito l’esigenza di far valere come Trentino un ragionamento
sulla
gestione autonoma delle risorse da parte della nostra Provincia
rispetto alle altre Regioni. Forse, ha aggiunto, il ministro
Garavaglia potrebbe
capire meglio di altri questa richiesta perché conosce i meccanismi
finanziari relativi alla nostra specificità. Perché i soldi
arrivino tutti
alla
Provincia
e
non direttamente dallo Stato ai Comuni com’è accaduto nel recente
passato.
Alessandro
Olivi (Pd): quale
utilizzo dei 20 milioni di sostegno al reddito?
Olivi
ha chiesto come la Giunta come intende utilizzare, nell’attuale
fase drammatica per molti cittadini e famiglie, gli oltre 20 milioni
di euro a disposizione per interventi di sostegno al reddito. Si
tratta di risorse risparmiate
in
seguito alla scelta di escludere la cumulabilità della quota A
dell’Assegno unico provinciale (Aup) e del reddito statale di
cittadinanza, e
anche dopo l’introduzione
del bonus
bebè sostenuto dallo Stato.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha risposto ricordando
che la Giunta
ha potenziato il sostegno al reddito dei
lavoratori
a tempo determinato e
stagionali rimasti disoccupati durante l’inverno
in corso. Potenziamento avvenuto modificando
la soglia Icef
per l’accesso
al sostegno
e introducendo
una
diversa valutazione del patrimonio per tener conto del
peggioramento della situazione
economica in
tempo di pandemia.
La
replica. Olivi
ha osservato che il presidente non ha risposto alla sua
interrogazione. La sua risposta riguarda le nuove emergenze emerse
con la pandemia, mentre la domanda di Olivi si riferisce ai 20
milioni di euro risparmiati dalla Provincia da quando nel marzo del
2019 è entrato in vigore il reddito di cittadinanza. Olivi si è
detto molto preoccupato della mancata risposta.