Giornale Online
08/11/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi
L'assessore alla cultura risponde a un'interrogazione di Lucia Coppola
Bisesti: niente restauro per Castel Malosco, anche perché manca un progetto di valorizzazione
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L'assessore alla cultura risponde a un'interrogazione di Lucia Coppola
Bisesti: niente restauro per Castel Malosco, anche perché manca un progetto di valorizzazione
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In
questa legislatura la
Provincia non prevede
interventi
specifici per
il
restauro di Castel Malosco. Motivo?
“La
necessità di portare a termine la fase diagnostica e
di riavviare un progetto
culturale e gestionale sostenibile
che dia obiettivi chiari al restauro”. A
spiegare le
ragioni per cui il progetto
di
recupero
e valorizzazione di Castel Malosco è
fermo,
è l’assessore alla cultura Mirko Bisesi nella sua risposta a
un’interrogazione di
Lucia
Coppola. La
consigliera di
Futura chiedeva se nei
programmi della Giunta vi siano lavori
di
consolidamento,
manutenzione
e
restauro
di
questo che uno
dei
manufatti più
caratteristici della Valle di Non. Coppola
voleva anche sapere se,
considerata la storia, la posizione e la visibilità di
Castel Malosco,
la
Giunta provinciale non
ritenga opportuno inserire
questo che
si può definire un “gioiello
artistico” nel
progetto “Rete Castelli del Trentino”.
“Il
Castello ora
è
chiuso – risponde
Bisesti – e lo
stato conservativo non consente l’apertura al pubblico. Il
quadro fessurativo – prosegue
l’assessore – evidenzia dissesti
in
particolare nell’ambito verso valle”. Il
Castello di
Malosco, ricorda
l’assessore, è
stato oggetto a
partire dal 2003 di
primi studi che hanno portato alla redazione di un progetto
preliminare. I
costi dell’intervento, scrive
ancora Bisesti, stimati
in fase di progettazione preliminare
architettonica,
ammontavano
a circa
sei milioni di euro.
“Si
dava pertanto corso, compatibilmente con le risorse, alla
progettazione preliminare e definitiva del solo
intervento
di consolidamento strutturale,
su
un importo stimato di circa 900.000
euro”.
Pur
escludendo interventi nel corso dei prossimi 4 anni, nella
sua risposta l’assessore
riconosce che
“Castel
Malosco potrebbe
offrire
spazi utili per la divulgazione e valorizzazione del patrimonio
culturale, paesaggistico
e naturalistico
e in generale per la promozione del territorio. La visibilità, la
dotazione di parcheggi, l’ampio parco, la
presenza di accessi distinti e autonomi,
possono
favorire anche l’uso per attività
collaterali”. Ma
la possibilità
di intervenire,
ribadisce
Bisesti,
dipende “dalla
prospettiva
di valorizzazione e di gestione”. Risulta
però evidente – conclude – che attualmente
il
maniero di Malosco non
può
essere
inserito
nella “Rete Castelli del Trentino” in quanto non restaurato e
non accessibile. Certo,
un
eventuale parziale recupero ne consentirebbe la
frequentazione nell’ambito dei percorsi della “Rete”, in
particolare per
quelli della
Val di Non, che negli ultimi anni hanno conosciuto
un significativo sviluppo in termini di numero di siti visitabili e
pubblico coinvolto.