Delegazione del Consiglio provinciale trentino oggi ad Innsbruck al convegno sui cambiamenti climatici
Abbattere i confini per minimizzare le catastrofi naturali
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Gestione
transfrontaliera del rischio di catastrofi naturali e possibilità di
soluzione a livello generale. Questo il tema affrontato oggi nella
sede del Landtag di Innsbruck, il Parlamento
del Tirolo austriaco. Una giornata di studio e confronto accademico,
promossa dalla presidente Sonia Ledl Rossmann con la Commissione
europea, l’ateneo tirolese e l’Istituto per il federalismo
austriaco. Un contributo di livello allo sforzo in atto per alzare
l’asticella delle collaborazioni transfrontaliere a livello di
Euregio, a partire dalle emergenze naturali, come lo è stata la
tempesta Vaia dell’ottobre 2018.
Il
Consiglio provinciale di Trento ha voluto esserci attivamente. Il
presidente Walter
Kaswalder è
arrivato assieme al collega presidente del Consiglio regionale
Roberto
Paccher,
al presidente della Commissione consiliare speciale sui danni di
Vaia, Ivano
Job,
infine con i consiglieri Luca
Guglielmi,
Denis
Paoli,
Gianluca Cavada,
Devid
Moranduzzo
e Lorenzo
Ossanna.
Kaswalder ha portato un saluto e un messaggio, al pari del collega
bolzanino Josef Noggler.
Il
tema posto da questo convegno – ha detto - è di estrema attualità,
ci riguarda tutti ed è un terreno comune dei nostri territori
alpini. La tempesta dell’ottobre 2018, che è stata chiamata Vaia
ed ha prodotto un’autentica devastazione nei boschi del Trentino,
del vicino Veneto e dell’Alto Adige, è un monito ineludibile per
chi ha responsabilità di governo. Quel fenomeno atmosferico estremo
ci ha detto che solo la prevenzione sarà l’arma a nostra
disposizione per minimizzare gli eventi futuri e le loro possibili
conseguenze nefaste. I disastri prodotti dalla natura non guardano ai
confini statali o amministrativi e per questo devono essere
affrontati con la stessa logica: abbattendo i confini e sviluppando
partnership e collaborazioni transfrontaliere. Noi possiamo contare
sull’esperienza già solida della dimensione Euregio e su questa
possiamo fare leva per lavorare assieme. La mia collega presidente
Ledl Rossmann ha opportunamente già iscritto al programma di
lavoro del prossimo Dreier Landtag una mozione che valorizza i
contributi di questo convegno, prefigura l’impegno diretto
dell’ateneo tirolese e sprona Trento, Bolzano e Innsbruck a
muoversi insieme, guardando anche alla Baviera e al cantone svizzero
dei Grigioni. Noi ci siamo, auspicando naturalmente il
cointeressamento delle istituzioni scientifiche e di ricerca trentine
e uno sguardo attento anche nella direzione delle confinanti regioni
italiane colpite dal disastro di un anno fa.
Il
Presidente della Commissione speciale Ivano Job ha descritto i
fatti dell’ottobre 2018 delineando le dimensioni del disastro in
Trentino (360 milioni di euro e 4 milioni di metri cubi di piante
abbattute) e auspicando un rafforzamento degli accordi tra Trentino e
Tirolo per il trattamento del legname schiantato.
Tra
i relatori oggi c’era anche la professoressa Anna Simonati di
Trento, che da amministrativista ha fatto una disamina importante
degli strumenti normativi attuali, giungendo a consigliare una
ricognizione delle best practice già sperimentate nei nostri
territori in occasione di gravi emergenze, ricognizione da cui
partire per la proposta di una legge provinciale che offra una
cornice e un riferimento flessibile ai futuri interventi di
protezione civile da mettere in atto per o con i territori
confinanti, andando a colmare l’attuale vuoto legislativo.
Tra
gli ospiti di oggi anche il presidente del Consiglio regionale del
Veneto, Roberto Ciambetti, che ha menzionato interazioni
particolarmente virtuose come quella tra Friuli e Slovenia o quella
tra la Galizia spagnola e il Portogallo meridionale, regioni che
hanno messo in comune formazione dei volontari ed esercitazioni sul
campo. Ciambetti immagina addirittura un Corpo europeo di
solidarietà, una sorta di Erasmus per la crescita di una futura leva
di esperti e volontari.
Ci
sarà molto cammino da fare, posto che in queste materie, l’ha
messo in chiaro stamane il professore Walter Obwexer, la
sovranità degli Stati rimane intoccabile e ci si deve muovere in un
terreno nuovo e volontaristico tra territori, nello spirito della
Convenzione di Madrid.