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04/02/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e le visite specialistiche non a pagamento

A prevedere l'iniziativa è il disegno di legge presentato da Claudio Cia (Agire per il Trentino)

Ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e le visite specialistiche non a pagamento

Testo allegato

Ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e le visite specialistiche non a pagamento

Ridurre le liste d’attesa per l'accesso alle visite e alle prestazioni sanitarie specialistiche non a pagamento prenotate dai pazienti, con l'ampliamento degli orari e delle giornate ma anche anche atttraverso la sospensione delle attività in libera professione all'interno degli ospedali (intramoenia) richieste a pagamento. Sospensione da adottare solo fintantoché risulta una marcata differenza tra i tempi di attesa per le prestazioni a pagamento e quelle non a pagamento. La proposta è contenuta in un disegno di legge di Claudio Cia, esponente di "Agire per il Trentino" in Consiglio provinciale.

Il provvedimento prevede un prolungamento dell'orario di visite e di prestazioni per le quali i pazienti si sono prenotati, anche alla sera almeno in un ospedale e poi per due domeniche al mese, in modo da dedicare più tempo alle attività sanitarie chieste al Cup in regime istituzionale o convenzionato (con la ricetta/impegnativa del medico).

Altra novità prevista dal ddl: il monitoraggio e la pubblicazione dei tempi di attesa delle prestazioni effettuate in tutte le strutture, sia pubbliche sia private convenzionate, sia ospedaliera che distrettuale.

In terzo luogo la normativa proposta da Cia istituisce la figura del responsabile unico aziendale delle liste d’attesa (Rula), incaricato dell'attuazione e del raggiungimento degli obiettivi inseriti nel Piano per il contenimento dei tempi di attesa e delle attività di monitoraggio e pubblicazione dei dati.

Ancora, il ddl introduce la sospensione dell’attività libero professionale intramuraria laddove vi sia un divario eccessivo tra i tempi di attesa in libera professione per le visite "private" a pagamento all'interno della struttura ospedaliera, e i tempi di attesa in regime convenzionato. La sospensione viene revocata allorquando i tempi di attesa della prestazione in regime convenzionato tornino ad essere compatibili con quelli in regime libero-professionale. Per fronteggiare più agevolmente le situazioni conflittuali che possono insorgere tra i cittadini e l'Apss in questa materia, il ddl di Cia prevede l'attribuzione al difensore civico la funzione di “Garante per il diritto alla salute”. Il provvedimento del consigliere di "Agire" scaturisce in seguito ad un'analisi dei tempi di risposta della sanità trentina in particolare per le liste di attesa. Dai dati emerge infatti che nel triennio 2015-2017 è cresciuto il numero sia dei giorni di attesa mediana sia di quelli di attesa media. L'analisi mostra un prolungarsi dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali in regime istituzionale, mentre trascorrono solo pochi giorni per ottenere la prestazioni richiesta se si accetta di pagare per ottenere le visite in regime di libera professionale. Questo differenza di trattamento è per Cia inaccettabile perché discrimina tra chi può permettersi di pagare la sanità e chi no, violando il diritto di tutti ad avere prestazioni adeguate e tempestive.