Convocate dalla Prima Commissione
Le audizioni sulla manovra di assestamento del bilancio provinciale per il 2018 e fino al 2020
In allegato, tutti i documenti consegnati dai soggetti ascoltati oggi
La
prima Commissione permanente presieduta dal vicepresidente Marino
Simoni, ha ospitato questa mattina le audizioni sull’assestamento
di bilancio, l’ultima manovra economica della legislatura che si
discuterà in aula a fine luglio. La raccolta delle osservazioni sarà
completata lunedì con l'ascolto del Consorzio dei Comuni. A seguire
l'esame del testo, in tempo utile per l'approvazione da parte
dell'organismo legislativo nell'ultima sessione di
luglio.
Camera
di commercio: giudizio positivo, con un unico rilievo sull’aumento
del personale pubblico
I
primi ad essere sentiti sono stati Giovanni Bort e Massimo
Pavanelli, rispettivamente Presidente e Coordinatore Ufficio
Studi della Camera di Commercio di Trento. Bort ha svolto un
ragionamento complessivo che si sostanzia in una "valutazione
sostanzialmente positiva, sopratutto a fronte delle nuove risorse che
un miglioramento del gettito fiscale hanno prodotto". Valutate
positivamente anche le agevolazioni Irap (fino al 2020) e Imis (fino
al 2019) previste dalla manovra, così come il potenziamento degli
investimenti di Trentino Sviluppo e gli interventi attraverso gli
Enti di garanzia per le imprese e per il settore agricolo. Non può
mancare un rilievo prudente, per non dire negativo, sugli aumenti di
personale pubblico che porterebbero ad una lievitazione delle spese
correnti che sono uno dei vulnus che caratterizzano il
bilancio della nostra Provincia.
Il
consigliere Rodolfo Borga (Civica) ha chiesto lumi sulle
previsioni della crescita, che sarebbero inferiore, seppur di poco,
rispetto alle stime per il 2018. “Un tema spinoso”, lo ha
definito Pavanelli: “il Trentino” ha aggiunto “ormai è molto
influenzato dalle perturbazioni che arrivano dall’esterno. A
prescindere dai buoni dati del primo trimestre, qualora dovessero
verificarsi grosse turbolenze a livello mondiale o europeo, anche noi
ne subiremmo l’influenza, anche se ultimamente il Trentino si
colloca vicino a Nord est e Nord ovest”, ha concluso.
Sindacati:
una sostanziale condivisione, con diverse proposte di emendamento
Per
i Sindacati hanno preso parte all’incontro Claudio Nanfitoi
(Dirpat), Maurizio Valentinotti (Fenalt), Ennio
Montefusco (Satos, Sindacato autonomo territoriale operatori
scuola), Lorenzo Pomini e Milena Sega (Cisl).
Maurizio
Valentinotti è entrato subito nel merito degli articoli e ha
rilevato come al comma 3 dell’articolo 11 si scrive che sono
considerati omogenei i servizi prestati nei diversi enti, esclusa
l’Azienda sanitaria: un’eccezione che va rimossa perché
danneggia ingiustamente una ventina di persone precarie che hanno
prestato servizio sia in Provincia che in Azienda. La seconda
osservazione, in tema di buoni pasto, prevede sull'argomento il
recepimento della legge Madia. I dipendenti pubblici trentini sono
penalizzati rispetto al resto d’Italia dove la misura anticrisi
prevista da quella legge è stata recepita e sono in vigore modalità
più vantaggiose, spendibili in maniera più favorevole e cumulabili.
Ennio
Montefusco ha proposto un emendamento che, per omogeneità con il
resto del personale scolastico, permetta anche al personale Ata e
agli educatori del comparto scuola di partecipare al concorso
straordinario. Visti gli articoli 18 e 19 del disegno di legge e gli
articoli della finanziaria che parlano di stabilizzazioni, sarebbe
opportuno includere l’unico personale che ne è ingiustamente
rimasto escluso.
Claudio
Nanfitoi ha condiviso le osservazioni sul buono pasto, un
valore, tra l’altro, fermo da oltre dieci anni a cui sarebbe
opportuno mettere mano per allinearlo con il resto d’Italia dove la
media è di 7-8 euro contro i 6 trentini. Un’altra osservazione
sull’articolo 16, comma 3, laddove si prevede l’apertura a
seguito di concorso per direttori anche ad uffici esterni e non
oggetto del concorso: in controtendenza rispetto al passato.
Andrea
Grosselli (Cgil) ha prodotto una serie di osservazioni, che sono
state tradotte in un documento consegnato ai commissari. “Uno dei
punti di forza del Trentino" ha premesso Grosselli, "è
stata la capacità di costruire un modello di relazioni tra società,
organismi di rappresentanza ed istituzioni guardando ai modelli
partecipativi tra i più avanzati in Europa: l’auspicio è che
questo dialogo sociale possa rafforzarsi e consolidarsi per il bene
della nostra comunità”. Positivo il giudizio sulla manovra in
generale e sugli interventi in essa contenuti. Bene gli sgravi
fiscali Irap e Imis e le misure previste sull’Icef, con detrazioni
per il lavoro femminile che permettono di scontare una parte del
reddito prodotto dalle donne, incentivando di fatto questo segmento
di occupazione. Grosselli ha illustrato alcune osservazioni puntuali
sull’articolato e relative richieste di modifica. I temi sono
quelli del superamento del precariato, la semplificazione dei
controlli sulle imprese, interventi a favore dei non autosufficienti.
Numerosi, infine, gli emendamenti suggeriti su interventi relativi
alle ulteriori misure per la stabilizzazione del personale della
scuola e proroghe delle graduatorie.
Lorenzo
Pomini, rispetto a quanto detto da Grosselli e ampiamente
sottoscritto anche da Cisl, ha aggiunto un’osservazione in merito
agli asili nido, laddove ha rilevato che il riferimento agli
ampliamenti delle strutture per le scuole dell’infanzia annunciati
nella relazione all’assestamento, non sono di fatto tradotti con
interventi nell’articolato.
IMPRENDITORI, CONFESERCENTI E ASSOCIAZIONI AGRICOLTORI
Confesercenti:
occorre attenzione alle piccole imprese
Renato
Villotti (Confesercenti) ha illustrato i dati confortanti
dell’andamento del mercato, un trend che ci si augura possa
proseguire anche in futuro in termini positivi. La spinta che hanno
le imprese che si rivolgono ai mercati locali, tuttavia, non è la
stessa di quelle rivolte ad un mercato più ampio. Occorre dunque
prestare maggiore attenzione nel credito e negli sgravi, alle imprese
più piccole, per incrementare maggiormente i dati già confortanti.
Allevatori:
i casi straordinari si affrontano con misure straordinarie
Mauro
Fezzi (Federazione Allevatori) ha osservato con piacere
che la manovra -dal punto di vista strettamente contabile- contiene
un sostegno alle attività di allevamento e misure che contemperano i
disagi effettivi sostenuti da questo comparto. Come considerazione
più politica, ha tuttavia annotato quella che è stata una scelta
del governo provinciale, diversamente che per i settori industriali,
di puntare per il settore agricolo in maniera quasi esclusiva su
risorse di origine comunitaria, che non sono però competitive.
Questo ha causato una carenza rilevante di risorse che ora si
riverbera sui premi dei piani di sviluppo rurale dove la gamma dei
beneficiari è stata ampliata a fronte della diminuzione di risorse e
di un taglio lineare del 10%. Se è evidente che questo taglio sarà
coperto, ha osservato, occorre rilevare che se le coperture non sono
strutturali non ci sarà garanzia per il futuro. Infine, sul recente
dibattito registrato in Consiglio sui grandi predatori, Fezzi ha
riportato la grande apprensione del mondo zootecnico e ha espresso la
necessità di pensare misure utili a ricompensare i grossi sforzi
degli allevatori che si ritroveranno a cambiare radicalmente le
proprie modalità di gestione del bestiame: "i casi straordinari
si affrontano con misure straordinarie" ha concluso.
Artigiani:
una buona manovra, ma per le piccole imprese
occorre fare di più
Marco
Segatta (Presidente Artigiani) ha espresso parere favorevole alle
agevolazioni fiscali per le imprese e alle misure di sostegno al
credito. Le piccole imprese sopratutto hanno bisogno di credito e in
questa direzione si deve fare di più, ha aggiunto. Buone anche le
iniziative mirate al sostegno delle mamme lavoratrici, ha proseguito,
mentre chiediamo che ci sia la velocizzazione dei lavori per
l’estensione della banda larga e sul trasporto pubblico cadenzato
suggeriamo attenzione alle aziende degli autonoleggiatori. Infine,
una nota sugli appalti dove è sempre più frequente il principio
della rotazione, con la richiesta di maggiore attenzione alle aziende
locali.
Asat:
nel lavoro c'è squilibrio tra domanda e offerta
Il
vicepresidente di Asat (Albergatori) Michele Viola, ha
sottolineato l’importanza che nell’assestamento siano confermate
le agevolazioni fiscali e gli strumenti finalizzati al consolidamento
della crescita e dell’innovazione nelle imprese. Una sfida
fondamentale, che questa manovra sa cogliere e ritenuta da Asat
strategica, è quella del potenziamento dell’infrastrutturazione
del Trentino e dell’estensione dei collegamenti per la banda larga.
Un’economia in salute consente una qualità di vita elevata e le
maggiori risorse dell’assestamento certamente sono significative
della capacità delle imprese di stare sul mercato, ha osservato.
Questo è possibile, ha aggiunto, anche grazie alle agevolazioni
fiscali e alle misure fin qui introdotte e da questo assestamento
potenziate. Bene le risorse per impianti e piste da sci, così come
la misura che favorisce l’accesso al credito con il finanziamento
degli enti di garanzia. Per quanto riguarda il lavoro, Segatta ha
posto l’accento sulla contraddizione esistente e manifestata dal
mondo delle imprese, ovvero la difficoltà di reperire molte
tipologie di lavoratori, sia con qualifiche professionali elevate che
con qualifiche di minore professionalità.
Confindustria:
servono più formazione e politiche di lavoro attive
Roberto
Busato (Confindustria) ha accolto con favore le misure
adottate dalla Giunta che mettono al centro le imprese, contribuendo
a sviluppare il benessere del territorio. Tuttavia, se oggi possiamo
dire che le cose stanno andando abbastanza bene, ha notato, non
possiamo ignorare i dati che per il biennio 2018-2019 già lasciano
intravedere stime della crescita al ribasso. Solo sostenendo le
imprese si riusciranno a creare risorse e mantenere lo stato sociale
del nostro territorio. Se apparentemente oggi abbiamo un Pil pro
capite più alto rispetto alla media nazionale, negli ultimi dieci
anni la crescita è stata inferiore non solo alla media europea, ma
anche di regioni più a sud del Trentino. Alla luce di questo occorre
fare investimenti e politiche costruttivi. Vediamo con favore le
risorse destinate a Confidi, ha proseguito, ma occorre che la Pat
affidi risorse più vicine alle reali esigenze delle aziende,
sopratutto quelle più piccole. Per il lavoro, abbiamo bisogno oggi
di politiche attive e anche sul tema della formazione serve investire
e probabilmente anche da parte pubblica. Bene il miglioramento delle
infrastrutture, bene le spese destinate alla sanità, anche se
quest’ultima dovrebbe essere coinvolta come gli altri comparti nel
processo di ridimensionamento della spesa pubblica. In conclusione,
Busato ha espresso una generale soddisfazione per una manovra che
mette al centro le imprese, ponendo l'attenzione però su politiche
economiche che premino le imprese più virtuose.
Cooperative
sociali in difficoltà e controllo delle malerbe
Bruno
Lutterotti (Vice presidente vicario Cooperazione) ha evidenziato
3 punti della manovra rispetto ai quali chiede particolare
attenzione: la criticità del comparto delle cooperative sociali, che
sulla società civile svolge un’importante opera di sostegno:
occorre mettere un punto fermo con la conferma dell’esenzione
dell’Irap, pena la compromissione di parecchie di queste
cooperative. Altro aspetto, la ristrutturazione che alcune
cooperative delle valli hanno effettuato su alcuni immobili,
destinandoli ad alloggi per persone in difficoltà: la norma per
l'assegnazione di questi immobili è talmente restrittiva, che di
fatto vanifica l‘obiettivo. Un terzo punto sottoposto
all’attenzione della Giunta è quello del controllo delle malerbe
per evitare l’impiego del diserbante chimico: un aspetto delicato
che suppone una tecnologia avanzata che comporta un certo impegno
economico.
Ance:
negli appalti occorre innalzare la cauzione provvisoria a 2
milioni
Giulio
Misconel, presidente di Ance (associazione trentina edilizia) ha
espresso apprezzamenti sull’assestamento, dagli sgravi fiscali,
alle misure a favore delle imprese e del turismo. Le richieste
puntuali hanno riguardato, all’articolo 23 sugli appalti pubblici,
l’estensione della cauzione provvisoria a 2 milioni anziché ad un
milione, “altrimenti le nostre imprese rimarranno fuori”, ha
aggiunto. Aspettiamo fiduciosi e nel complesso esprimiamo parere
positivo alla manovra.
Confcommercio:
sì all'efficientamento della mobilità e banda larga, ma in tempi
certi
Ferruccio
Veneri (Confcommercio) ha espresso una valutazione
sostanzialmente positiva, prendendo atto con soddisfazione che i dati
macro economici offrono la visione di un territorio che ha
consolidato i propri fattori di crescita. Uno degli aspetti già
rilevati dalle altre associazioni è quello dell’accesso al credito
che deve essere favorito sopratutto per le piccole imprese, quelle
più penalizzate dal sistema bancario. Bene l’aumento degli
investimenti pubblici, che rappresentano a suo avviso il vero volano
per la ripresa economica e positivo il parere sull’efficientamento
della mobilità, entrambi aspetti sui quali si raccomandano tempi
giusti e certi, pena la vanificazione delle misure. Osservazioni
puntuali Veneri le ha apportate agli articoli. Si ritiene importante
la proroga Irap e Imis anche per i prossimi esercizi, ribadendo le
perplessità sul mantenimento dell’esenzione Irap unicamente per le
imprese che presentino un incremento occupazionale stabile del 15%,
chiedendone l’estensione anche alle imprese che virtuose.
Agricoltori:
servono aiuto e solidarietà
Paolo
Calovi (Presidente Federazione agricoltori del Trentino) ha
definito la manovra soddisfacente in parte. L’agricoltura è un
valore per il territorio, non solo per le produzioni, ma anche per il
turismo e per la nota di prestigio che i prodotti conferiscono alla
Provincia. Calovi ha rilevato il taglio del 10% dei premi previsti
per lo sfalcio e alpeggio e quello del 15% dell’indennità
compensativa. Temiamo che questi tagli si allaghino anche al
biologico, ha confidato. Il settore, ha aggiunto, ha bisogno di
risorse aggiuntive anche perché molti giovani si affacciano a questo
settore, però questi interventi non arrivano. L’agricoltura non
delocalizza e le risorse spese per l’agricoltura restano sul
territorio: “chiedo senza mezzi termini "aiuto e solidarietà,
ovvero, nel concreto, risorse aggiuntive da parte della Pat”.
Infine, una nota sul lupo: “questa partita la nostra politica
provinciale (e regionale) non la può perdere” ha notato. Un
documento di Arge Alp, parla di 100 branchi di lupi in Europa di cui
50 solo sul territorio italiano: “occorre ragionare per il lupo
come si ragiona con gli ungulati e non come se fose una specie in via
di estinzione”.
Coldiretti:
bene il sostegno ai giovani e gli investimenti per le risorse idriche
in valle di Non
Per
Coldiretti Marco Zanoni ha formulato osservazioni
positive all’assestamento, salutando con favore le risorse
aggiuntive previste dalla manovra. Bene lo stanziamento delle misure
a sostegno del comparto giovani e le misure strutturali e
d’investimento per la gestione delle risorse idriche in valle di
Non. Si tratta di investimenti che hanno un indotto trasversale per
tutto il territorio, ha osservato. Nel 2018 abbiamo notato una
riduzione di finanziamenti che di solito sono diretti a sostenere le
aziende più piccole che sono anche quelle che svolgono un ruolo
fondamentale per zone già di per sé difficili da abitare e
lavorare: auspichiamo che si possa prevedere a bilancio la quota per
rendere queste misure finanziate al 100% come fatto nella passata
programmazione.
Giacomo
Bezzi (FI) ha chiesto se ci sono dati concreti che testimoniano
la ripresa del comparto edilizio. Nella risposta Segatta ha
confermato che c’è un leggero miglioramento, che si ripercuote
anche sull’occupazione.
Donata
Borgonovo Re (PD) ha evidenziato un’annotazione importante
rilevata da diversi soggetti, ovvero una distonia tra offerta di
lavoro e disponibilità a rispondere a quell’offerta. Si tratta di
una questione nuova, che ci suggerisce di trovare i modi per andare
incontro all’esigenza di lavoro elaborando politiche attive che
tengano presenti e incrocino domanda e competenza dei lavoratori. Di
chi è il compito di colmare questo divario e attraverso quali
strumenti? si è chiesta.
Roberto
Busato (Confindustria) ha confermato che le aziende non trovano
personale qualificato, ma nemmeno personale di base. Occorre pensare
a qualche progetto nuovo, politiche con una nuova visione, ha
aggiunto, che tengano anche conto del basso tasso di natalità
trentino. Occorre sanare il problema dei lavoratori deboli e dei
giovani, superando gli ammortizzatori passivi e creando formazione
qualificante. Un ruolo strategico in tal senso dovrebbe essere svolto
dall’Agenzia del Lavoro. Sull’argomento sono intervenuti ad
argomentare anche Giulio Misconel, Michele Viola, Bruno Lutterotti,
Poalo Calovi.
Bernardino
Santoni, dirigente della Federazione cooperative ha fornito
alcuni dati sulla forza lavoro Trentino, dove gli occupati sono
237.000, dei quali 100.000 donne; il problema in Trentino è che i
lavoratori nelle classi più adulte raddoppiano, mentre diminuiscono
i giovani di oltre 20 punti percentuali. E’ difficile comprendere
la fenomenologia del problema, che esiste, lo sappiamo, ma che siamo
disponibili ad affrontare.
I
lavori della prima Commissione riprendono lunedì prossimo a partire
dalle ore 09.00 con l'ascolto del Consiglio delle autonomie e l'esame
della manovra finanziaria.