Sì all'obbligo per i ciclisti di utilizzare le ciclabili. Potenziare i servizi sui disturbi alimentari
Consiglio, approvate due mozioni e respinte altre due
Nel corso di una mattinata
a tratti tesa, il Consiglio ha discusso e approvato due mozioni e ne
ha respinte due.
In apertura di
seduta il Presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, rispondendo a
Alessandro Savoi (Lega) e Giacomo Bezzi (FI), ha
precisato che per il ddl sulla gestione del lupo e dell’orso
la procedura scelta è stata quella di chiedere, al termine di
questa sessione d’aula, l’inserimento d’urgenza del disegno
di legge nell’ordine del giorno delle prossime sedute di
luglio. L’assessore competente, ha chiarito
Dorigatti, spiegherà, al termine di questa sessione, il
perché della richiesta d’urgenza che verrà votata dal Consiglio.
Il ddl, che la procedura d’urgenza sia
approvata i no, dovrà comunque passare all'esame
della Terza commissione.
Nerio
Giovanazzi (Amministrare il Trentino)
Obbligo
per i ciclisti
di
utilizzare le ciclabili
La
mozione di Nerio Giovanazzi, votata all’unanimità, ha l'obiettivo
di impegnare la Giunta ad indirizzare al Governo un auspicio perché
approvi in tempi brevi le disposizioni tecniche per una segnaletica
per impedire ai ciclisti di percorre le strade ordinarie in presenza
di piste ciclabili. L’assessore Gilmozzi ha ricordato che il tema
non è nuovo ed è reale e la Giunta si sta occupando tenendo conto
degli strumenti a disposizione. E’ stata segnalata al Governo la
possibilità di installare una segnaletica specifica anche in assenza
del regolamento. Il modello è quello Svizzero dove sulle strade è
presente una cartellonistica specifica. La proposta c’è ed è al
vaglio del Governo dal 2014. Quindi, la proposta dell’assessore è
stata quella di cambiare il dispositivo, sostituendo l’impegno per
l’attuazione del regolamento, con quello rivolto al Governo di
portare a termine la proposta già fatta dalla Pat di una segnaletica
specifica. Luca Giuliani (Patt) ha sottolineato che il tema sollevato
da Giovanazzi è serio ed ha appoggiato la mozione a nome del Patt.
Giovanazzi ha concluso affermando che questa mozione rappresenta uno
stimolo per evitare incidenti.
Walter
Kaswalder (Gruppo Misto)
No
alla ricognizione dei pozzi
per
togliere il cemento amianto
La
mozione di Kaswalder, respinta con 18 no e 9 sì, intendeva impegnare
la Giunta ad effettuare, entro sei mesi, una ricognizione allo scopo
di avviare una graduale sostituzione dei pozzi agricoli, tecnologici
e di servizio agli acquedotti con manufatti più moderni e costruiti
con materiali più sicuri del cemento amianto utilizzato, negli anni
scorsi, per la costruzione di molti pozzi. L’assessore Gilmozzi ha
detto che il tema non è nuovo e che la mozione induceva a pensare
che ci siano pericoli, quando invece le fibre di amianto sono
pericolose solo se inalate. Anche per l’ingestione, secondo l’Oms,
non ci sarebbero pericoli. L’ipotesi che si volatilizzi l’amianto
è remota e, comunque, le soglie limite fissate dal ministero sono
molto alte. Gilmozzi ha detto quindi che quando una mozione rischia
di creare preoccupazione non può essere condivisa. Da qui il no
della Giunta. Kaswalder ha replicato affermando che le valutazioni
contenute nella mozione sono frutto dello studio di un tecnico e che
chiedeva solo un intervento graduale per sostituire i tubi in
amianto.
Giacomo
Bezzi (Forza Italia)
Respinto
il no all'obbligo
delle
gestioni associate
La
mozione, respinta a votazione segreta con 21 no e 8 sì, aveva
l’obiettivo di impegnare la Giunta a rivedere l’applicazione
dell’obbligatorietà per i Comuni ad esercitare in forma associata,
compiti e attività indicate nella legge e a sospendere le decisioni
fin qui assunte. Una scelta, ha detto Bezzi, quella delle gestioni
associate, calata dall’alto, non condivisa dai comuni e che le
popolazioni stanno subendo. Carlo Daldoss, ha detto che nessuna
riforma nasce perfetta, ma la necessità di mettere assieme figure
specialistiche nei comuni per rispondere alla complessità
burocratica è condivisa. Nessuno mette in dubbio che unire le forze
sia sbagliato, a fronte di incombenze pesanti. Vero è che sugli
ambiti in un caso sono stati rivisti ma l’obiettivo di lavorare
assieme è condiviso. C’è comunque la disponibilità a ricalcolare
gli obiettivi di risparmio e le assunzioni. La soluzione individuata
è: raggiunti gli obiettivi di spesa ogni comune avrà la libertà di
assumere o no personale. C’è quindi bisogno di qualche
aggiustamento, ma l’obbligatorietà non può essere tolta. Da qui
il parere negativo della Giunta. Savoi (Lega) ha detto che le
gestioni associate sono state un fallimento, contrariamente alle
fusioni che invece funzionano se limitate a pochi comuni e sono
condivise. Le associate sono andate male perché imposte e nei fatti
penalizzano la qualità e la tempestività dei servizi. Assurdo, per
Savoi, il fatto che un comune che non vuole fare la fusione sia poi
obbligato a fare la gestione associata. Tra l’altro non ci sono
risparmi e spesso si impongono ai cittadini spostamenti a volte
lunghi e disagi per i dipendenti. Quindi, per il consigliere
leghista, va tolta l’obbligatorietà delle gestioni associate. Un
impegno che la Lega si prende in campagna elettorale. Sul personale,
infine, basterebbe sostituire il personale che va in pensione. Anche
per Claudio Civettini (Civica Trentina) il fallimento su questo
terreno è tale che dovrebbe indurre alle dimissioni la Giunta. Una
scelta che ha comportato l’introduzione dei poteri forti nei
territori. Il governo provinciale, ha ricordato il consigliere di
opposizione, ha usato anche le minacce per portare avanti questa
manovra da “Grande Fratello”. Si deve invece fare una
rivoluzione, rimettendo al centro i territori. Civettini ha ricordato
anche che il comune di Ledro, il primo a fare le fusioni, s’è
visto tagliare i fondi. Uno dei temi invece sul quale si sarebbe
dovuto lavorare è quello dell’istituzione di una polizia
provinciale, che non significa togliere ai sindaci i vigili, ma
semplicemente creare un coordinamento operativo. L’assessore, ha
aggiunto, anziché bocciare la mozione dovrebbe avere il coraggio di
dire: fermiamoci e discutiamo per trovare una soluzione sulle cose
che non vanno e che i sindaci, anche quelli di maggioranza seppur non
pubblicamente, sottolineano. Walter Kaswalder del Misto ha ricordato
di aver votato la riforma ma con delle modifiche, che sono state
bocciate, cosciente che le gestioni associate avrebbero causato
problemi. Tutti i comuni manifestano dubbi e la Giunta sta correndo
ai ripari su tutto ormai, a partire dagli orsi e lupi. Kaswalder ha
poi annunciato un emendamento all’assestamento di bilancio per
impedire agli assessori tecnici di candidarsi. Il consigliere,
dichiarando il suo sì alla mozione, ha detto che va ridata dignità
ai comuni, anche con la certezza dei finanziamenti ed ha attaccato la
politica del Patt che avrebbe tradito gli ideali di Pruner, Fedel e
Sembenotti. Claudio Cia (Misto) ha condiviso la mozione di Bezzi
anche perché gran parte dei comuni si lamenta di queste gestioni
associate ed ha aggiunto che da tecnico Daldoss sta andando in giro a
fare incontri promettendo lavori pubblici costruendo così una
robusta campagna elettorale. Bezzi, in replica, rivolgendosi a
Daldoss, ha chiesto una sospensione per votare almeno il punto uno,
visto che lo stesso assessore ha detto che la riforma non è
perfetta. Daldoss non ha fatto concessioni e ha ribadito che il tema
del personale è già chiuso perché i comuni possono sostituire il
100% di chi va in pensione nel 2018 e si sta lavorando sui vuoti del
2017. L’assessore ha detto che non sono mai state minacce ai
comuni, ma al massimo diffide per il rispetto della legge. Sui soldi,
c’è stata una forte responsabilizzazione dei comuni in questa
legislatura, stanziando 80 milioni di euro per progetti fatti dai
municipi. Anche su i fondi di riserva ha detto di sfidare un comune a
dire che non ha trovato soddisfazione. Tutte le riforme, ha
continuato, non nascono perfette, ma i problemi non si risolvono
negandoli ed ha ricordato che in Lombardia e Veneto le gestioni
associate ci sono da anni. Certo, ha aggiunto, ci vuole flessibilità,
ma non si possono lasciare i piccoli comuni soli. Quindi, il processo
non è eludibile, anche se ci sono modifiche da fare, ad esempio sul
personale, ma l’obiettivo va perseguito per il bene dei comuni.
Civettini ha replicato che la Giunta deve imparare a parlare con i
sindaci ed ha ricordato che il Consorzio dei comuni dovrebbe avere
più autonomia e non fare il portavoce della Giunta. Una Giunta, ha
concluso, delle retromarce. Bezzi ha replicato dicendo che Daldoss
non dovrebbe arroccarsi nella difesa di questa riforma ma indossare
gli abiti politici per creare una discontinuità con la linea della
maggioranza andando incontro ai comuni.
Walter
Viola (Patt)
Potenziare
i servizi
per
i disturbi alimentari
Il
consigliere del Patt con la sua mozione, votata con la sola
astensione della consigliera Pd, Borgonovo Re, si pone l'obiettivo di
potenziare i centri esistenti per i disturbi del comportamento
alimentare visto la crescita dei casi anche in Trentino; di prevedere
interventi formativi per gli insegnanti e i genitori perché siano in
grado di riconoscere i segni di disagio; prevedere interventi
pubblici rivolti ai cittadini per informarli sul rischi derivanti dai
disturbi alimentari. La mozione è stata condivisa dalla Giunta e da
Violetta Plotegher del Pd, la quale ha però specificato che il
problema è dei paesi industrializzati dove l’abbondanza di cibo è
grande e la patologia non può essere ascritta a cause genetiche. Il
cibo ha profondi aspetti emotivi e culturali, quindi anche la
prevenzione di questi problemi va legata alla dimensione emotiva e
relazionale. Invece manca un’educazione serena a vivere il nostro
corpo, educazione che dovrebbe entrare anche nella formazione
scolastica. Chiara Avanzo (Patt), ringraziando Viola, ha affermato
che va capito il perché di queste patologie che possono diventare
letali e che spesso sono legate al modello sociale che richiede di
essere perfetti e performanti. Kaswalder, condividendo la proposta
Viola, ha detto che poco prima è stata bocciata la sua mozione per
la purezza dell’acqua. Per fatto personale Gilmozzi è intervenuto
affermando che Kaswalder ha chiarito che secondo lui ci sarebbero
inquinamenti di fonti d’acqua dal cemento amianto e che proprio
questo è il motivo del no: perché gli esperti della Pat hanno
affermato che l’acqua non viene inquinata dal cemento amianto e
quindi non si deve creare allarmismo. Claudio Civettini ha detto
invece che fa specie il fatto che un consigliere di maggioranza debba
impegnare la Giunta a potenziare quello che dovrebbe fare. Lucia
Maestri del Pd ha ribattuto che non esiste differenza tra consiglieri
di maggioranza e minoranza per quanto riguarda il ruolo politico di
proporre mozioni di indirizzo. Viola, tornando al tema, ha affermato
che la mozione chiede solo di alzare il livello di attenzione su un
fenomeno che dimostra un disagio diffuso tra i giovani, che si mostra
anche nelle stesse dipendenze che sono in espansione in età sempre
più tenere. Occuparsi di questo in quest’aula significa occuparsi
dei giovani e quindi del futuro della nostra comunità. Donata
Borgonovo Re (PD) ha dichiarato la sua astensione, che ribadirà
tutte le volte che verranno trattati temi presenti nel piano della
salute decennale, che è stato discusso per mesi e votato. O si dice
che si è trattato di un esercizio poetico, ha detto, ed è carta
straccia, se invece lo si ritiene in vigore va ritenuto uno strumento
di indirizzo importante. Viola, invitandola a non fare la
“maestrina”, ha risposto che tante volte la stessa Borgonovo Re
ha presentato mozioni su argomenti che sono già in normativa.
Quindi, ha aggiunto che non sarà l’ultima volta che presenterà
mozioni per rafforzare azioni su temi importanti. La consigliera Pd,
per fatto personale, ha affermato di essere innamorata del piano
della salute perché rappresentava un’idea moderna e innovativa, in
linea con le linee Oms; perché traduceva l’attenzione alle
condizione di vita complessiva in risposte concrete, semplificando le
scelta politiche in materia sanitaria. Il fatto che vengano portate
questioni come questa dei disturbi alimentari, senza citare la
cornice di questo documento, secondo la consigliera, mostra una
carenza di visione politica. L’assessore Zeni ha rassicurato che il
piano della salute è un atto programmatorio che viene continuamente
citato nelle delibere e in incontri pubblici dove si è presentata la
sanità trentina. Come è accaduto la scorsa settimana al Festival
dell’Economia. Però è improprio considerare il piano della salute
come metro per ritenere buono o no ogni atto politico su questa
materia. Bezzi ha appoggiato la mozione del Patt che, a quanto pare,
ha detto, si sta allontanando dal Pd. Ha attaccato poi la mancanza di
imparzialità del Festival dell’Economia. Anche Nerio Giovanazzi
(AT) ha polemizzato per la presenza al Festival di Soros ed ha
chiesto a Zeni se il finanziere di ungherese gli abbia riferito di
finanziamenti russi a Salvini.