Dalla prima Commissione
Ferie solidali, approvato all'unanimità il disegno di legge di Chiara Avanzo
Chiara Avanzo (Patt). Testo allegato
La
prima Commissione permanente ha approvato nel pomeriggio di oggi
all’unanimità,
dopo l’ascolto dei soggetti interessati, il disegno di legge 192 di
Chiara
Avanzo sulle
ferie solidali, che
introduce
nella contrattazione dei lavoratori del settore pubblico la
possibilità di cedere a colleghi in difficoltà i propri giorni di
ferie non goduti.A
seguire l'organismo, guidato da Mattia
Civico,
ha espresso il parere in
materia di nomine e designazioni per i cda in scadenza di Cassa del
Trentino, Itea SpA e Trentino Sviluppo.
I
sindacati (presenti CGIL, Cisl, Uil, Fenalt e Dirpat) hanno
sostenuto che già al tavolo contrattuale si stanno introducendo
strumenti di questo tipo. Tuttavia, Giuseppe Pallanch (Cisl
FP) ha osservato che aldilà della misura che trova certamente
d’accordo, quanto si introduce con norma non è visto di buon
occhio, nel momento in cui spetterebbe alla contrattazione. Ben venga
questo input, dunque, anche se si dovrebbe creare una cultura
solidale, senza dover ricorrere a norme come questa. Infine, pensare
di fare tutto senza oneri diventa un po’ poco sostenibile:
occorrerebbe un po’ più di coraggio anche in questo senso. Ben
venga la solidarietà, ma serve sempre di più tenere conto di un
invecchiamento generalizzato e progressivo della popolazione
lavorativa. Marcella Tomasi (UIL, FLP) ha espresso
perplessità: mentre posso capire la cessione di ferie non maturate,
pensare di cedere i riposi è un po’ diverso perché questi
significano recupero psicofisico dell’attività lavorativa. Una
previsione che è stata già raccolta con un emendamento, ha
osservato il presidente della Commissione Mattia Civico. La seconda
questione su cui ha ragionato Tomasi è quella contrattuale ovvero
che sulla questione è già in atto un confronto per inserirla nel
contratto collettivo. Quindi, se questo istituto viene normato
occorrerà riprenderlo nel contratto. Con Apran Tomasi ha detto che
ci sono visioni diverse sulle quali si sta ragionando. Per Stefano
Galvagni (Cgil funzione pubblica) questo istituto deve essere
qualcosa di aggiuntivo e dovrà essere ben disciplinato e discusso in
sede di contrattazione. I lavoratori, inoltre, devono essere anonimi
per non creare situazioni spiacevoli o forzature. Infine, Galvagni ha
espresso una preoccupazione: con il contratto fermo da tantissimi
anni, un’anzianità media dei lavoratori non indifferente, stiamo
cercando di estendere diversi istituti, ma è chiaro che
l’introduzione di questo strumento deve essere eventualmente
aggiuntiva e non può diventare in nessuno modo materia di scambio.
Per
Marcello Mazzucchi (Dirpat) questa è una norma molto positiva
perché educa alla cultura della solidarietà e generosità e
migliora il clima nell’ambito degli uffici. Bene l’anonimato,
giusto che si introduca questo istituto, ha detto. Chiedo solo una
forma più estensiva che non preveda solo “figli minori”, ma
estenda i benefici della norma a tutti i “famigliari”. Anche su
questo si è già intervenuti, ha notato il presidente Civico.
Per
l’Apss è intervenuto Luca Gherardini: il problema
delle ferie non fruite esiste eccome, ha osservato e ben venga uno
strumento che lo affronti. I numeri superano le 2000 unità per
l’area della dirigenza e le 60.000 per l’intero comparto. In ogni
caso si ritiene indispensabile assicurare una sorta di anonimato da
parte del soggetto richiedente. Gherardini ha infine espresso il
timore che tra pubbliche amministrazioni ognuno si muova liberamente
con difficile gestione dell’istituto in termini di equità.
Per
Upipa sono intervenuti il presidente Moreno Broggi e il
direttore Massimo Giordani. Quest’ultimo ha definito il
disegno di legge apprezzabile anche se non è a suo avviso
strettamente necessario dare una copertura normativa alla materia che
dovrebbe comunque trovare un’armonizzazione a livello provinciale e
regionale. Sopratutto per alcuni enti come i piccoli comuni, ha
aggiunto, sarebbe interessante ed opportuno che le ferie solidali
potessero essere gestite anche a livello interaziendale, per
garantire una fruizione più estesa, ferma restando l’idea che è
importante che la norma dia copertura legislativa alla
contrattazione, senza però imporre nulla. In sede Apran si sta già
ragionando sul recepimento della norma nazionale all’interno di
questa logica, ha concluso.
Il
direttore della Fondazione Edmund Mach Sergio Menapace ha
dichiarato di aver già previsto in sede di contrattazione sindacale
questa proposta, che è dunque del tutto condivisibile. Stiamo però
valutando anche con la
Fondazione Bruno
Kessler, ha aggiunto, una
valorizzazione delle ferie, compensando le giornate in base ai
livelli e attribuendovi più o meno valore.
Concluse
le audizioni, si è passati all’esame dell’articolo interamente
sostitutivo all’unico articolo di cui si compone il testo, che è
stato approvato all’unanimità senza interventi. L’assessore
Carlo Daldoss ha illustrato due emendamenti aggiuntivi. Uno
riguarda la proroga di 6 mesi (per evitare che decadano) di
graduatorie che avrebbero scadenza 30 giugno 2018 per vigili del
fuoco, piloti di elicottero, operai specializzati e altri soggetti.
Il
secondo emendamento aggiuntivo prevede il completamento di una norma
che riguarda i vigili del fuoco e l'estensione anche ai forestali: si
tratta dei famosi 80 euro che venivano distribuiti a chi ne aveva
diritto e che non erano stati introdotti per i forestali.
Sui
punti successivi all'ordine del giorno, facendo sue anche le
sollecitazioni del collega Rodolfo Borga, Marino Simoni ha
chiesto alla Giunta di sospendere per sei mesi le nomine, andando in
prorogatio dei relativi organi, definendo non opportuno
procedere a nuove designazioni allo scadere della legislatura.
L’assessore
Carlo Daldoss ha osservato che in questo caso si tratta di
società di natura privata, regolamentate dal codice civile e la
proroga non è giuridicamente contemplata. La prorogatio è
infatti un istituto tipico della realtà amministrativa e nelle
società, decorsi 60 giorni dalla data di adozione del bilancio, i
consiglieri di amministrazione decadono.
La
Commissione ha quindi proceduto con i pareri sulle nomine e
designazioni per i cda in scadenza di Cassa del Trentino, di Itea SpA
e di Trentino Sviluppo. I pareri sono stati favorevoli (con
l’astensione di Simoni) a parte alcune raccomandazioni tecniche che
hanno richiamato la normativa statale.