Dal Consiglio provinciale
Semplificazione e risposte certe: approvato il testo unificato Passamani-Rossi in materia di Via
Gianpiero Passamani. In allegato, l'ordine del giorno dei lavori
Questa mattina il Consiglio provinciale ha aperto i lavori con la
discussione e l’approvazione (con 6 astensioni) del testo unificato
dei disegni di legge 73 e 226, rispettivamente del consigliere
Gianpiero Passamani (UpT, nella foto) e del Presidente della Giunta Ugo
Rossi che modifica le norme vigenti sulla valutazione d’impatto
ambientale, che la Commissione consiliare competente aveva approvato
all’unanimità. Le norme, che mirano ad una semplificazione della
materia, comportano un processo di modernizzazione dell’apparato
amministrativo provinciale. Il proponente Passamani, illustrandole,
ha osservato che danno risposte importanti, non recependo la legge
nazionale, ma introducendo strumenti di riforma ritagliati
sulle esigenze del Trentino. Un modo per rendere più semplice
il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione ed accelerare e
rendere certi i tempi di conclusione delle procedure che non
rimangono bloccate qualora un ufficio ritardi nella produzione dei
documenti, “in un rapporto di collaborazione e non un gioco di
controllo tra cittadini e amministrazioni pubbliche”. I termini
massimi delle procedure amministrative si accorceranno del 30%,
ovvero si completeranno entro 180 giorni. Un lavoro iniziato molto
tempo fa, ha ricordato Passamani, che è stato compiuto anche con la
collaborazione del compianto ex consigliere Renzo Anderle,
recentemente scomparso. Regolamenti attuativi entro sei mesi.
Il Presidente Rossi ha ribadito le azioni ed e gli obiettivi
che rispondono ad un’esigenza di semplificazione dei procedimenti
amministrativi e di accorciamento dei tempi, nell’ottica di
riduzione del peso a carico di cittadini ed imprese, in uno scambio
virtuoso con le amministrazioni pubbliche. Il consigliere Claudio
Civettini (Civica Trentina) ha condiviso lo spirito in termini
generali ed ha portato alcuni esempi di situazioni delicate dal punto
di vista ambientale che la politica non può ignorare come il caso
dell’Aquaspace di Rovereto. A questo proposito mi permetto di
suggerire, ha detto, di aggiungere percorsi e meccanismi di
semplificazione e di chiarezza anche sul problema della puzza che
continua a creare un grave disagio nella zona. Marino Simoni
(Progetto Trentino) ha definito questo un importante passaggio verso
la semplificazione amministrativa, che deve aprire la strada ad un
nuovo approccio tra cittadini e pubbliche amministrazioni. La
pubblica amministrazione, ha detto, deve collaborare, non può fare
solo il gendarme ed arrivare al momento della sanzione o della
penalizzazione dei percorsi. Perché la sovranità -come sancisce la
Costituzione- appartiene al popolo e l’amministrazione deve essere
uno strumento al suo servizio. In questa direzione, ha aggiunto,
occorre costruire un percorso, per posare un tassello importante per
la ripresa economica e la crescita che è presupposto della serenità
di questa terra. Noi voteremo questo disegno di legge convintamente,
ha concluso, auspicando che dopo questo passaggio si arrivi anche
alla semplificazione legislativa e normativa. Un obiettivo
condivisibile anche per Filippo Degasperi (5 Stelle) che
tuttavia ha chiesto chiarezza sull’articolo 14 dove si abroga un
comma della legge sul Via che negava il via libera qualora mancasse
la valutazione positiva per quanto riguarda la tutela dell’ambiente
e il vincolo idrogeologico: una previsione che se mantenuta non si
potrebbe assolutamente sottoscrivere. Una norma che è previsto sarà
abrogata con un emendamento, ha chiarito Mauro Gilmozzi,
così come i successivi
quattro articoli. In dichiarazione di voto Rodolfo Borga ha
sostenuto queste norme, che vanno nella direzione della
semplificazione amministrativa, che va però affiancata, a suo
parere, da una saggia discrezionalità che deve essere lasciata nella
responsabilità e buona fede dei singoli. Questo è un passaggio
prima di tutto di carattere culturale, che sta nell’affidamento di
responsabilità agli amministratori, senza che questi siano ingessati
dalla burocrazia e dai possibili rischi penali. Una questione di
carattere morale che è anche politica, ha concluso, ma che deve
passare per una radicale e convinta semplificazione. Il consigliere
Lorenzo Ossanna ha sostenuto a nome del Patt il testo
unificato, condividendo anche quanto detto dal collega Borga: questo
è un ottimo inizio proprio nella direzione indicata dal collega, ha
aggiunto. Un problema che va a toccare il patto di fiducia tra i
cittadini e lo Stato, ha osservato Giuseppe Detomas (Ual). Un
problema culturale che va superato e queste norme vanno in quella
direzione, infondendo maggiore fiducia e innalzando il grado di
responsabilizzazione di chi amministra la cosa pubblica. Da questo
punto di vista, occorrerebbe lavorare anche sulla valorizzazione, ha
aggiunto, non solo sulla penalizzazione di chi si assume le
responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica. Ugo
Rossi ha espresso in conclusione la riconoscenza verso
l’appartato pubblico. Sono 50.000 ogni anno i provvedimenti emessi
dalla Pat e i cittadini che vivono in provincia di Trento si possono
fidare di tutti i funzionari e di tutti i dirigenti della pubblica
amministrazione, che hanno assicurato nel tempo con qualsiasi governo
e di qualsiasi colore, capacità ad un’autonomia speciale che ha
fatto fare passi da gigante a questo territorio. Nessuno mette in
discussione il lavoro dei funzionari pubblici, ha detto Claudio
Civettini, quanto piuttosto l’attività di un Presidente che si
pone davanti ad un’azienda dicendo “lei non sa chi sono io” non
porta credibilità ad una struttura provinciale: la migliore
semplificazione è prima di tutto quella della politica. Una
considerazione sull’intervento di Rossi l’ha espressa Giacomo
Bezzi (Forza Italia): se lei ascolta la gente sul territorio, ha
detto rivolto al Presidente, ammetterà che questa burocrazia uccide
cittadini, imprese e giovani e in questo contesto l’enfasi di
supporto verso la macchina provinciale è del tutto fuori luogo.
Anche Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) è
intervenuto esprimendo sfiducia sull’efficacia delle norme e
annunciando il proprio voto di astensione. Dovremmo cercare di fare
dei testi unici e rendere più leggibili le norme anche da parte dei
cittadini e degli imprenditori: avevamo avviato una Commissione sulla
semplificazione, mi piacerebbe sapere che fine ha fatto. Claudio
Cia (Misto) ha sostenuto la validità della proposta, ma ha
espresso la tentazione di votare contro (si è poi astenuto): conosco
vicende assurde di rallentamenti dei tempi prodotti dalla burocrazia,
ha detto e ci sono anche delle responsabilità dei dirigenti in
questo senso, nel favorire situazioni dove chi viene stritolato è
sempre l’imprenditore o il cittadino.
Il disegno di legge è stato approvato con 6 astensioni (Bottamedi,
Bezzi, Cia, Degasperi, Kaswalder e Giovanazzi).
Proposta di mozione 580 di Nerio Giovanazzi (AT)
Le ferrovie di valle sono il nostro futuro.
La mozione di Giovanazzi, approvata in forma emendata all’unanimità,
impegna la Giunta a proseguire e implementare le azioni di sviluppo
delle potenzialità nel trasporto su rotaia in termini di risposta
alle nuove tendenze di spostamento espresse dai cittadini e
considerare i benefici che potrebbero derivare da tale trasformazione
attraverso l’aumento di attrazione turistica, la riduzione di
emissioni ecc. Un proposta che va nella direzione giusta, sostenuta
anche da Degasperi.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Rodolfo Borga,
che ha denunciato lo scoppio di un ordigno davanti a casa Pound
avvenuto questa notte a Trento ed ha invitato il Presidente Dorigatti
a condannare azioni di questo tipo, “inaccettabili e da condannare
senza riserve, sopratutto in momenti delicati come questi”.
“Concordo con lei sul clima che si sta surriscaldano e che andrebbe
riportato nel solco del confronto civile”, ha replicato Dorigatti,
condannando fermamente questa, così ogni azione di violenza. Ha
concordato con lui Lucia Maestri, che ha anche sottolineato
che chi fa un atto di questo genere firmandosi “antifascista” è
da mettere sullo stesso livello di chi condanna: “antifascismo non
è mai violenza” ha aggiunto. Claudio Cia ha obiettato che
gli “antifascisti” che mettono bombe non sono accostabili agli
esponenti di Casa Pound che si sono comportati correttamente durante
tutta la campagna elettorale e non hanno mai manifestato violenza.
Proposta di voto 7 di Filippo Degasperi (5 stelle), Borga e
Civettini (CT), Bottamedi e Cia (Gruppo misto), Giovanazzi (AT) e
Fugatti (Lega) per adottare iniziative contro la politica di
contingentamento delle immatricolazioni nelle facoltà di medicina.
Il testo proposto da Degasperi
e altri sei esponenti di minoranza -approvato all’unanimità-
evidenzia i dati che mostrano la sempre più marcata carenza di
medici in Italia, in particolare di pediatri ma anche di medici di
famiglia, nonostante la forte richiesta del sistema sanitario,
carenza di cui il Trentino già soffre vista la difficoltà a tenere
aperto per questo motivo il punto nascita della valle di Fiemme, e
sollecita quindi il Parlamento e il Governo a modificare l'attuale
meccanismo di determinazione del contingente di immatricolazione
presso le facoltà di medicina, in modo da renderlo più aderente
alle necessità attuali e alle esigenze future del sistema sanitario.
L’assessore competente Luca
Zeni ha espresso il parere favorevole alla proposta e ad un tema
che è “europeo” e che i primi ad affrontare sono stati gli
inglesi. Ci sono molti elementi che hanno inciso sulla situazione:
uno è il numero chiuso, l’altro è l’età media molto alta della
popolazione. Due le soluzioni, una spetta alla Provincia (con
incentivi, borse di studio, aumento dei medici ammessi alla scuola
specifica di medicina generale ecc.) l’altra al livello nazionale.
Il consigliere Claudio Cia ha ringraziato il collega per aver
posto l’argomento ed ha richiamato un dato del 9 febbraio scorso,
secondo il quale nei prossimi cinque anni 15 milioni di italiani
rimarranno senza medico di famiglia. Dati che dimostrano che sussiste
un’emergenza per il prossimo futuro e colpisce che nessuna
componente politica in campagna elettorale si sia fatta carico di
questo. Il consigliere Nerio Giovanazzi, che ha sottoscritto
convintamente la proposta di voto, ha osservato che il tema non è
stato posto in campagna elettorale perché produce poco consenso:
tuttavia è una problema reale che va seguito con attenzione. Rodolfo
Borga ha sposato in toto il documento e ha aggiunto che nel
momento in cui tutti lamentano la fuga dei cervelli dall’Italia,
forse è il caso di mettere in atto misure che favoriscano il
permanere di persone qualificate e preparate di cui il sistema ha
estremo bisogno.
Proposta di mozione 612 di
Nerio Giovanazzi (AT)
"Solidarietà al corpo
di polizia"
Alla luce dei drammatici
episodi ed interventi avvenuti a Roma e poi anche a Trento (nel
dicembre 2017 in occasione degli sgomberi), la mozione di Giovanazzi
(la cui discussione sarà completata nel pomeriggio), impegna il
presidente della Giunta provinciale ad esprimere al Capo della
Polizia – direttore generale della pubblica sicurezza – la
solidarietà dell'assemblea legislativa del Trentino per l'attività
delle forze di politica, unitamente al sentito ringraziamento per la
loro quotidiana presenza nel garantire il regolare svolgimento della
vita civile nel nostro Paese. Dopo l’espressione del parere
favorevole da parte del presidente della Giunta, il documento è
stato sottoscritto a pieno anche da Rodolfo Borga. Solidarietà
è stata espressa in particolare dall’esponente della Civica verso
il poliziotto rimosso dall’incarico per quell’episodio a Roma,
che registra il notevole distacco tra il sentire popolare e le
istituzioni, “quando a governarle è la sinistra tollerante fino al
limite della connivenza verso chi commette illeciti penali”. Borga
ha anche anticipato i contenuti dell’esposto depositato in Procura
per l’edificio fuori norma (manca anche il certificato antincendio)
occupato dal Centro Bruno, “un simpatico gruppo di scansafatiche”.
Ricordo che avete bocciato una mozione in cui chiedevo di recedere
dal contratto dell’immobile a Piè di Castello e ora vedremo come
andrà a finire, ha aggiunto.