Proseguono le consultazioni della Prima Commissione sul bilancio provinciale
Sindacati sulla manovra finanziaria 2018: l'uscita dalla crisi non giustifica più il blocco dei salari
Documenti allegati. Dipendenti pubblici: le organizzazioni chiedono il turn-over al 100%.
Dopo
aver ascoltato il Rettore dell'università di Trento, la Prima
Commissione ha raccolto stamane sulla manovra finanziaria provinciale
per il 2018 anche il parere delle organizzazioni sindacali Cgil,
Cisl, Uil, Fenalt-Usae (amministrazioni locali) e Dirpat (dirigenti,
direttori e direttivi della Provincia). Per Fenalt e Dirpat i
dipendenti dei servizi pubblici sono ormai ridotti all'osso e occorre
quindi il 100% del turn-over.
Cgil,
Cisl e Uil: investire sulla conoscenza, il lavoro giovanile e gli
operatori dell'assistenza.
Andrea
Grosselli della Cgil ha sintetizzato il documento unitario (allegato)
presentato insieme a Cisl e Uil. Salari. Le tre
confederazioni evidenziano che, vista l'uscita dalla crisi messa in
luce dalla manovra 2018, per consolidare la dinamica di sviluppo
locale occorre dare continuità agli investimenti e soprattutto far
ripartire i salari attraverso la nuova contrattazione. Vi è inoltre
l'esigenza di spingere le imprese ad investire su se stesse, creando
occupazione e attraverso l’innovazione.
Finanza
pubblica. Le tre OOSS, mentre salutano con favore la scelta
di non intervenire ulteriormente sulle agevolazioni riguardanti
l'Irap, esprimono perplessità sulla riduzione delle aliquote Imis
per alcune tipologie di immobili produttivi che fino ad oggi pagavano
l'aliquota piena. L'agevolazione non garantisce infatti una reale
selettività. Per qualificare la spesa in conto capitale è
necessario sbloccare gli interventi già programmati sulle
infrastrutture tangibili e non tangibili.
Investire
in conoscenza. L’investimento migliore per le OOSS resta
quello sulla conoscenza, quindi sul sistema dell’istruzione, della
formazione superiore e dell’università. Va migliorata in tal senso
l’allocazione delle risorse perché le più recenti indagini
Ocse-Pisa mostrano un arretramento del Trentino rispetto alla media
del Nordest, con un di iscritti all’università e un boom nel
settore della formazione professionale. Il dato è da valutare in
modo critico perché l’economia sta virando verso settori a più
alto tasso di conoscenza. In questa fase dinamica dell’economia
serve la capacità di adattare il sistema dell’istruzione alle
esigenze del mercato del lavoro e per far questo occorre un nuovo
organismo che analizzi in termini approfonditi la domanda delle
imprese. Organismo che per ora esiste solo a livello nazionale.
Lavoro
e giovani. Per le OOSS la Provincia potrebbe
fare di più per combattere le attività irregolari oggi in crescita
e a favore dell’occupazione di lungo periodo, migliorando i servizi
pubblici per l'impiego che cercano l’incontro domanda-offerta. Va
poi rafforzata la formazione continua sulla quale siamo molto
distanti dai livelli europei (l5% mentre il Trentino si attesta
all’11%). Servirebbe inoltre un maggior coordinamento, da affidare
all'Agenzia del lavoro, tra i diversi ambiti della pubblica
amministrazione che si occupano di inserimento lavorativo dei
giovani, perché "c’è il rischio di una frammentazione delle
varie politiche oggi esistenti". Anche in questo caso
bisognerebbe sfruttare la ripresa economica in atto per finalizzare
meglio le risorse a favore di un vero rapporto di lavoro per i
giovani. Sono infine necessarie secondo le OOSS risorse integrative
per due milioni di euro per il sostegno al reddito dei lavoratori
stagionali attraverso il nuovo ente bilaterale dell'ortofrutta Ebot.
Welfare.
La
situazione rispetto al resto d'Italia per le OOSS è positiva e si
confida che il nuovo assegno unico combatta meglio la rapida crescita
delle situazioni di povertà. Il passo successivo è rappresentato
per i sindacati da una manutenzione intelligente dell'indicatore
Icef, indicizzandolo al costo della vita, aumentando gli incentivi al
lavoro e le detrazioni delle spese legate all'assistenza. Edilizia
abitativa: vanno rafforzate le agevolazioni sociali per permettere ai
ceti meno abbienti di avere accesso alla casa. Le OOSS chiedono
inoltre che le risorse aggiuntive previste a bilancio dalla Provincia
per ampliare i servizi rivolti alle persone anziane, servano a
rendere più equi i sistemi di tariffazione dei servizi stessi e a
migliorare anche il trattamento economico delle migliaia di operatori
dell'assistenza attivi sia nel settore pubblico sia nel
privato-sociale. Il contratto integrativo delle cooperative sociali è
bloccato da circa otto anni. Infine le OOSS sollecitano il
rafforzamento degli strumenti di welfare negoziale territoriale per
integrare l'offerta di benefici e servizi pubblici, in particolare
Laborfonds e Sanifonds. Grosselli ha poi passato in rassegna le
richieste puntuali riferite agli articoli della legge di stabilità e
della legge collegata alla manovra finanziaria 2018 (documento
allegato).
Alotti
(Uil): la Provincia stanzi 3-4 milioni per gli Operatori
socio-sanitari.
Il
segretario provinciale Uil Walter Alotti ha segnalato le richieste
specifiche per il personale del settore scuola (documento
allegato). Sulla sanità, Alotti, visto il maggiore finanziamento
accordato dalla manovra alle cliniche private e le risorse che la
Provincia intende stanziare a favore di commercianti e artigiani,
chiede allora di mettere altri 3-4 milioni di euro a disposizione
della riqualificazione degli Oss, "figure cruciali sia nelle
case di riposo ed i servizi socio-sanitari pubblici sia per la
riorganizzazione del sistema ospedaliero". Infine, sull’impianto
generale della manovra, per la finanza pubblica e la fiscalità i
sindacati osservano a fronte della prevista riduzione del gettito
fiscale "servirebbe una compartecipazione diretta nel settore
privato nel turismo, perlomeno nella direzione della promozione del
territorio, perché le attività non siano solo a carico del
pubblico".
Valentinotti
(Fenalt-Usae): servono turn-over al 100% e nuove assunzioni nei
Comuni.
Per
il comparto autonomie locali, la Fenalt-Usae, rappresentata dal
segretario generale Maurizio Valentinotti, ha evidenziato
l'inaccettabile contrazione del potere d'acquisto in atto per ampie
fasce di lavoratori e criticato l'esternalizzazione dei servizi alla
persona, come nel caso dell'Associazione provinciale per i minori
(Appm), che causa una riduzione del costo del personale. In questo
modo, ha sottolineato Valentinotti, si deprime la domanda interna e
si impedisce una vera ripartenza dell'economia. Per questo la Fenalt
propone di prendere a riferimento per questi appalti il contratto
delle autonomie locali, per non mortificare la professionalità del
personale. Questo potrà avvenire modificando il protocollo degli
appalti del 2013 che si riferisce al contratto delle cooperative
sociali, prevedendo uno specifico stanziamento. Si tratta di appalti
pubblici di servizi alle persone nei quali non si potrà più
risparmiare sul personale e nei quali non si potrà più ridurre
l'occupazione (passando da 38 a 36 ore un operatore su 18 sta a casa,
e viceversa). Sempre nel campo dei servizi per Fenalt vi è la
necessità che anche gli operatori della sanità privata, in larga
misura finanziata con risorse pubbliche, abbiano un contratto di
lavoro provinciale, omogeneo e dignitoso.
per
Valentinotti questa finanziaria provinciale non basta per perseguire
due scopi: un adeguato recupero di quanto è stato perso in 9 anni di
blocco contrattuale e un adeguato aumento dell'occupazione. Per
questo serve prevedere un turn-over al 100% in tutte le strutture
pubbliche stimolando anche ulteriori assunzioni nel caso in cui si
dimostri che un aumento della dotazione organica e quindi anche della
spesa corrente sia funzionale ad una maggiore riduzione delle spese
complessive degli enti (ad esempio nei Comuni). Fenalt chiede poi
l'omogeneizzazione dei comparti autonomie locali e sanità, risorse
sufficienti per la riqualificazione degli Oss e della
riqualificazione professionale nei vari enti pubblici del Trentino e,
sui buoni pasti, almeno le risorse sufficienti per rispondere ai
criteri indicati dal Consiglio di Stato e prontamente adottati dal
governo nazionale ma non ancora dalla Provincia autonoma di Trento
come ulteriore misura anti-crisi.Fenalt considera infine
inaccettabile che non si trovino le risorse per realizzare le
migliorie contrattuali normative che consentano di rendere più
compatibile il lavoro con l'età dei lavoratori, migliori necessarie
perché non tutti riusciranno a lavorare fino a 67 anni. E se si
vuole svecchiare la macchina pubblica occorrerà adottare il
pensionamento anticipato o, ancor meglio, il ricambio generazionale,
perché non molti accetteranno il prepensionamento senza stipendio
per alcuni anni.
Dirpat:
premiare i dipendenti con il criterio del merito.
Marcello
Mazzucchi, segretario della Dirpat, sindacato dirigenti e direttivi
del settore pubblico della Provincia, ha lamentato l'assenza nella
manovra di incentivi che premino il merito dei dipendenti.
Occorrerebbe a suo avviso prevedere progressioni concertate e
ancorate effettivamente al merito. Quando si parla di personale
difficilmente si considera il criterio del merito che dovrebbe invece
rappresentare per Mazzucchi "la stella polare di ogni struttura
che si rispetti". Quanto al turn-over, la cura dimagrante
adottata dalla Provincia è servita, secondo il sindacalista, "perché
in certi casi ha costretto ad organizzarsi e ad ingegnarsi con meno
risorse. Gli uffici provinciali in questi ultimi anni hanno
funzionato perché il personale ha dimostrato una capacità di
servizio alta nelle prestazioni, anche se con sempre meno dipendenti
e stipendi bloccati. Ora però – ha osservato – i dipendenti
pubblici sono ridotti all’osso e occorrerebbe permettere il 100%
della sostituzione del personale per garantire l’efficienza dei
servizi. Si parla tanto di semplificazione della macchina
burocratica, ma questo obiettivo è ancora un miraggio perché gli
adempimenti richiesti agli uffici non sono per nulla diminuiti, anzi.
Consulenze: "se non si danno – ha lamentato Mazzucchi – la
Provincia è accusata di sovietizzazione; se invece vengono affidate,
"alla Corte dei conti non par vero di metterti in croce
sostenendo che si dovrebbe utilizzare il personale laureato presente
tra i dipendenti".
Le
consultazioni della Prima Commissione sul bilancio si concluderanno
domani pomeriggio, mentre l'esame fino al voto dei tre disegni di
legge che formano la manovra è previsto venerdì 24 novembre, una
volta acquisto anche il parere delle altre quattro Commissioni
permanenti del Consiglio provinciale.