A sostegno della manifestazione nazionale di sabato prossimo
Dorigatti: giusto mobilitarsi in tutta Italia contro la violenza sulle donne
Va fatto crescere ovunque il fronte di coloro che si oppongono al fenomeno dei femminicidi
Le
Istituzioni devono guardare con grande attenzione all’iniziativa
indetta dal sindacato confederale contro la violenza sulle donne.
Anche
il Consiglio provinciale di Trento non può sottrarsi nel riconoscere
la necessità di un momento di mobilitazione nazionale che punti alla
sensibilizzazione del drammatico fenomeno della violenza nei
confronti delle donne e che non può essere più tollerato da un
paese civile.
La
nostra comunità che gode di un’Autonomia speciale deve porsi
l’obiettivo di un cambio di rotta nei comportamenti, nel
linguaggio, nella cultura, nell’assunzione di responsabilità
finalizzata a non far vincere la paura ed a riaffermare la dignità
della persona donna.
Il
drammatico fenomeno è trasversale: non ha tempo, età,
“territorialità"; si tratta, poi, di un fenomeno che non è frutto
di emarginazione e che, purtroppo, riguarda tutti gli ambienti
sociali e culturali della società.
È
fondamentale, pertanto, che il fronte di coloro che vogliono rompere
il silenzio cresca ancora per impedire che il fenomeno dei
"femminicidi", tra le più squallide azioni di
sopraffazione dell’uomo, dilaghi ulteriormente anche nel “senso
delle parole”.
Assume,
quindi, anche rilevanza il contrasto al “linguaggio" utilizzato dai
media e al giudizio su chi subisce violenza, su come si veste o si
diverte, che rappresenta l’ennesima aggressione alle donne. Così
come il ricondurre questi drammi a questioni etniche, religiose, o a
numeri statistici, toglie senso alla tragedia e al silenzio di chi
l’ha vissuta.
Ogni
anno oltre cento donne vengono uccise in Italia – e in questi due
ultimi anni sono state soprattutto donne italiane - da uomini che
conoscevano o con cui, nella maggioranza dei casi, avevano avuto una
relazione affettiva. Dietro ci sono fattori educativi sbagliati,
dinamiche nella coppia e nella convivenza tra uomo e donna che
degenerano.
Essere
un territorio avanzato comporta, tra le proprie istanze, la
promozione permanente di una cultura del rispetto dell'altro, nella
convinzione che in questo risieda il primo fattore che connota la
qualità della vita di una comunità che si autogoverna.
In
definitiva si tratta di dimostrare che Autonomia non è solo
assunzione di responsabilità sociale e politica, ma anche sinonimo
di solidarietà verso chi si trova in condizione di debolezza.
Bruno
Dorigatti