Inaugurata a palazzo Trentini la mostra curata dagli studenti degli istituti d'arte trentini
Il nostro lavoro: variazioni sul tema
Percorso dall’Ottocento ai giorni nostri. Immagini allegate
E’
culminato nell’inaugurazione di questo pomeriggio a Palazzo
Trentini, il progetto “Il
nostro lavoro”,
ideato dalla Presidenza del Consiglio provinciale e condiviso nella
primavera del 2015 con il Liceo artistico Alessandro Vittoria di
Trento, l’Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti Grafiche e il
Liceo Artistico di Pozza di Fassa. “Un progetto”, ha ricordato in
apertura il Presidente Bruno
Dorigatti,
“nato un anno fa con l’obiettivo di far riflettere i ragazzi
delle classi coinvolte sul loro modo di vivere il lavoro, sulle
speranze che vi ripongono, sulle problematiche riscontrate e che
temono di incontrare nel loro futuro, nella consapevolezza che dare
ai giovani gli strumenti per “narrare” la loro esperienza
significa attrezzarli all’interpretazione di una realtà sempre più
complessa e mutevole”. Accanto alle numerose opere dei ragazzi -che
hanno sperimentato le più svariate tecniche e forme espressive,
realizzando anche gli allestimenti (che resteranno in dotazione degli
spazi espositivi del Palazzo), il catalogo e il materiale
divulgativo- in mostra ci sono 25 dipinti, 15 sculture e una ventina
di incisioni di artisti trentini dall’Ottocento ai giorni nostri,
da Prati a Moggioli, Segantini, Garbari, Bonazza, Wolf fino a Senesi,
Verdini, Disertori e a contemporanei come Lome, Rocca e moltissimi
altri: “una bella staffetta generazionale” ha notato il curatore,
nonché docente del Liceo Vittoria Massimo
Parolini
“con una duplice valenza: offrire ai ragazzi un’occasione per
riflettere sulla realtà del lavoro e ai fruitori della mostra e alla
comunità nel suo insieme un momento di condivisione con i giovani di
un approfondimento di estrema importanza”. Quella che emerge
tuttavia, è stato da più parti sottolineato, è una visione cupa e
angosciata del futuro lavorativo. “Urge una riflessione sul
pessimismo che trapela da queste opere”, ha proseguito Parolini:
“la mostra può in questo senso essere occasione per interrogarsi
socialmente su quello che sarà il futuro lavorativo dei nostri
ragazzi e su come possiamo infondere loro fiducia nel futuro”.
“L’accostamento
con le rappresentazioni del lavoro del passato”, ha aggiunto
Dorigatti
“hanno
l’obiettivo di ricreare un dialogo tra le generazioni di ieri e di
oggi e di aumentare la consapevolezza, tra i giovani, dell’importanza
della conoscenza del passato per capire il presente e definire un
progetto per il futuro”. Il Presidente ha richiamato in questo
senso il tema della mostra: il lavoro nelle sue numerose
declinazioni, coniugato al plurale per la sua diversità e per le
diverse competenze che spesso implica. “Il lavoro che c’è, il
lavoro che manca, il lavoro che ci dobbiamo a volte inventare”,
come quello che svolgeva Valeria Solesin, la ragazza tragicamente
scomparsa a Parigi nella triste notte del Bataclan, il cui ritratto
appare in mostra accanto a quello delle ragazze dell’Erasmus, morte
in Spagna pochi mesi fa, mentre rincorrevano sogni e desideri
interrotti per sempre. “Grazie a Valeria” ha detto Dorigatti
“che
con il suo sorriso e il suo coraggio ci infonde la voglia di
continuare a sognare un’Europa di giustizia sociale, di lavoro e di
dignità per tutti: quell’Europa di libertà e di diritti che ci
siamo conquistati e che non siamo disponibili a farci strappare”.
L’inaugurazione
si è conclusa con la lettura -da parte della giovane Caterina Stella
autrice del ritratto di Valeria- di un messaggio spedito da Luciana
Milani
ai ragazzi: “Non arrendetevi di fronte alle difficoltà”, scrive
la madre della sfortunata ragazza veneta “ma cercate il modo di
superarle contando sempre sui vostri compagni, sui vostri docenti,
sulla vostra famiglia e soprattutto su voi stessi. Valeria la sua
strada l’ha percorsa sempre con entusiasmo e senso di solidarietà.
Vi auguriamo di poter fare altrettanto”.
A
Palazzo Trentini in via Manci 27 a Trento, fino al 25 giugno
prossimo.
Dal
lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12.
Chiuso
la domenica e i festivi.
A
partire dal 31 maggio e durante il mese di giugno i ragazzi si
alterneranno in laboratori sperimentali dove offriranno una
dimostrazione pratica del “loro lavoro”.