Oggi pomeriggio alla manifestazione promossa dal Forum trentino per la pace e i diritti umani
La staffetta dei 900 numeri/persona scanditi in piazza Duomo per ricordare i morti in mare tra la LIbia e l'Italia
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Per una volta i numeri non erano solo numeri ma persone. C'erano persone che contavano pur essendo gente qualunque, alternandosi al microfono per scandire i numeri come un rosario. E c'erano persone contate. Perché ad ogni numero corrispondeva uno dei 900 morti in mare tra la Libia e Lampedusa nella notte tra sabato e domenica scorsa. In tanti oggi pomeriggio hanno partecipato in cerchio alla staffetta di chi per ricordarli ha contato, appunto, fino a 900 in piazza Duomo rispondendo all'invito del Forum trentino per la pace e i diritti umani. "Sono tutti morti nostri", era il titolo dell'iniziativa voluta per dedicare a ciascuno di loro almeno un numero.
Sono stati 900 secondi di silenzio e riflessione per ricordare e al tempo stesso per dire basta a questa strage. Per questo persone di ogni tipo e nazionalità hanno contato per quasi un'ora insieme sottovoce e dandosi il cambio fino a 900. Numeri che sono stati scanditi lentamente, con la consapevolezza che a ciascuna cifra corrispondeva una persona con un nome, un volto e una storia precisi. Persone di cui non è rimasta più traccia. Se non nei numeri, appunto.
Molti dei presenti erano immigrati di origine africana, come gli studenti universitari etiopi di Trento fasciati nelle bandiere del loro Paese. Ma c'erano anche tante famiglie con bambini, cittadini comuni e qualche rappresentante dell'associazionismo, del volontariato, delle istituzioni. Tra questi alcuni consiglieri e provinciali come Mattia Civico, Violetta Plotegher, Donata Borgonovo Re. "Basta morti in mare, canale umanitario subito", recitava lo striscione più grande al centro della piazza.
E mentre risuonavano i numeri negli occhi di alcuni dei partecipanti s'intravedeva un intreccio di sentimenti: indignazione e commozione, rabbia e dolore, impotenza e voglia di fare qualcosa. Ma già questo piccolo gesto pubblico è servito. Ha rotto il silenzio, ha richiamato l'attenzione. E sconfitto l'indifferenza.