Dalla Seconda Commissione
Compensazioni fiscali, parere favorevole alle modalità
Foto allegata
La
seconda Commissione presieduta da Luca Guglielmi si è riunita
oggi in presenza (tranne Alessandro Olivi collegato in forma
virtuale) per esprimere il parere favorevole (con l’astensione di
Alessandro Olivi del PD), alla proposta di deliberazione della Giunta
provinciale inerente i criteri e le modalità di applicazione delle
norme per tipologie di contributi da utilizzare in compensazione
fiscale a favore di imprese operanti sul territorio provinciale e
affidamento dell’attività istruttoria agli enti di garanzia.
L’assessore
Achille
Spinelli ha
illustrato la ratio del provvedimento che
da attuazione in gran parte a quanto previsto dalla legge 3/2020 con
la
riedizione
di una forma di contributi più agile e più rispondente ai tempi con
il
rafforzamento
sulla sezione di internazionalizzazione delle imprese che dovrebbero
ritrovare più dinamicità e sugli
investimenti
per imprese e professionisti per spese
legate alla prevenzione del Covid. Il provvedimento
integra per la parte Covid il trattamento
de
minimis
da regolamento dell’Unione europea concedendo di andare oltre con
un plafond superiore per le imprese. Le domande
verranno gestite con l’affidamento in convenzione tramite Confidi.
Abbiamo cercato di indicare un limite generale di spesa di 400.000
euro per singola
domanda e singola impresa e riteniamo
possa essere sufficientemente capiente visto
il momento,
ha
aggiunto Spinelli,
che
ha proseguito l’illustrazione delle nuove misure come segue:
I
soggetti che possono rientrare
all’interno della disciplina sono
praticamente
tutti gli operatori economici: imprese iscritte nel registro della
Pat, le associazioni
dotate di partita Iva e quelle di categoria aderenti a
confederazione, le
piccole
e medie
imprese,
le reti e gli esercizi ricettivi, i
lavoratori
autonomi e i
liberi
professionisti.
Condizioni
per accedere sono
avere un’unità
operativa in Trentino,
non essere in
difficoltà
ai sensi
della normativa europea e non avere in essere attività concorsuali.
Le
domande
sono
per
spese sostenute nell’anno e mezzo precedente e dopo il 31 gennaio
2020 per le
spese
legate
al
Covid. Le spese devono essere integralmente pagate e attestate da un
soggetto esperto.
La
spesa
massima ammissibile è
di
400.000 euro complessivi,
con una tipologia di calcolo particolare secondo un criterio
equitativo che faccia riferimento all’utile di impresa o al reddito
secondo una scaletta di moltiplicatori.
La
tipologia
di interventi
e le soglie di spesa ammesse:
Investimenti
fissi
(immobiliare o mobiliare, opere di ristrutturazione, investimenti di
acquisto autoveicoli, di connettività in banda larga o ultralarga
ecc.) con distinzione commisurata
al
numero degli addetti e della tipologia di investimento con spesa
massima ammissibile plafonata
a 300.000
euro, misura
dle contributo pari al 15%.
Internazionalizzazione
(missioni speciali, azioni di incoming,
attività fieristiche, partecipazione alle fiere a distanza in
ragione dell’emergenza, attività di marketing ecc.) con spesa
minima e massima stabilita in funzione delle attività e dei progetti
con un contributo variabile
dal 30% all’80%.
Consulenze
(iniziative
d’innovazione,
nuove tecniche di organizzazione per il
miglioramento
della produttività, telecomunicazioni, contratti di rete, efficienza
e diagnosi energetica)
spesa
minima
5000, massima
100.000,
con
un contributo pari al 35%.
Collaborazione
tra scuole e
imprese
(contratti di apprendistato formativo)
Investimenti
e consulenze Covid
(investimenti acquisto attrezzature per contenere il diffondersi del
virus, applicativi per l’introduzione o il potenziamento dello
smart
working,
implementazione di modelli organizzativi volti a contrastare il
diffondersi della pandemia e adeguarsi alle nuove esigenze) con
distinzione commisurata
al
numero degli addetti e della tipologia di investimento con spesa
massima ammissibile fino
a 300.000
euro per
le attrezzature con contributo del 30%,
spesa
massima
ammissibile fino
a 100.000
per
consulenze con contributo fino al 45%.
Pietro
Degodenz (UpT)
ha espresso apprezzamento per l’introduzione tra i soggetti
destinatari dei soggetti professionisti ed ha chiesto alcuni
chiarimenti su alcuni passaggi specifici.
Lorenzo
Ossanna (Patt) si è associato al collega apprezzando
l’impostazione del provvedimento e le finalità e chiedendo alcune
delucidazioni.
Qualcosa
non quadra sul piano finanziario, ha osservato Alessandro
Olivi (PD):
con la delibera si assegnano 10 milioni di euro complessivi sul 2020,
ma la stessa riguarda tutta una serie di aiuti alle imprese oltre ad
interventi straordinari anti Covid, per i quali l’articolo 4 della
legge recentemente approvata dal Consiglio accantonava 15 milioni. La
delibera di oggi non prevede una rigida ripartizione interna degli
interventi, ha spiegato Achille
Spinelli,
ma avendo stabilito una priorità in termini di tempi, di
investimenti e di rendicontazione, riteniamo ci sarà una sorta di
priorità rispetto ad altri tipi di investimenti.
Alla
luce delle osservazioni Olivi
ha
espresso preoccupazione e annucniato voto di astensione perché siamo
di fronte ad un intervento con una copertura finanziaria
assolutamente insufficnete: stiamo parlando di un importo complessivo
di 10 milioni destinati a tutti gli interventi della legge 6 in
credito d’imposta, ha detto: un vincolo di destinazione alle misure
anti Covid di fatto non esiste e con questa delibera viene violata la
scelta del Consiglio provinciale. Bene i contributi a fondo perduto,
ma altrettanto è necessario rafforzare gli interventi per aiutare le
imprese a rafforzarsi e trasformarsi. C’è una sproporzione enorme
tra misure destinate ad affrontare le difficoltà che Covid ha
causato sulle imprese, sarebbe stato bene vincolare i 10 milioni agli
interventi legati al Covid.
Approvato
con un voto di astensione.