Giornale Online
28/05/2020 - In aula o in commissione
In Prima Commissione con i voti di astensione di Ghezzi, Marini e Dallapiccola
Parere favorevole alla modifica del regolamento sugli appalti proposta dalla Giunta
L'assessore Mattia Gottardi
In Prima Commissione con i voti di astensione di Ghezzi, Marini e Dallapiccola
Parere favorevole alla modifica del regolamento sugli appalti proposta dalla Giunta
L'assessore Mattia Gottardi
La Prima commissione,
presieduta da Vanessa Masè della Civica, ha dato parere favorevole,
con 6 sì, compreso quello di Alessandro Olivi del Pd, e le
astensioni di Paolo Ghezzi di Futura, Alex Marini del Gruppo Misto e
di Michele Dallapiccola del Patt, alla delibera che riguarda il
regolamento di attuazione della legge 2 in materia di appalti.
L’assessore Mattia Gottardi, presentando la delibera, ha detto che
si tratta di una serie di modifiche puntuali che adeguano le regole
degli appalti alla norma. Marini ha sollevato alcuni interrogativi
partendo dal fatto che gli articoli che riguardano l’aggiudicazione
dei lavori pubblici della legge 2 del 23 marzo scorso sono stati
impugnati dal Governo davanti alla Corte Costituzionale. Il
consigliere del Misto, in particolare, ha chiesto all’assessore
quali problemi potrebbero sorgere e quali potrebbero essere gli
scenari, se la Consulta dovesse dare torto alla Provincia. Anche
Olivi, dichiarando il sì suo e del suo gruppo alla delibera, ha
affermato che va fatta chiarezza, non tanto sul piano giuridico
(l’impugnativa del Governo - ha aggiunto - era prevedibile), ma su
quello delle ricadute pratiche. E ha chiesto inoltre se la Giunta e i
tecnici abbiano valutato quale potrebbe essere il punto di tenuta
della norma e il possibile impatto sulle procedure di appalto non
ancora giunte alla stipula del contratto. Infine il consigliere del
Pd ha invitato la Giunta a cercare un confronto col Governo.
L’esperienza ci dice, ha aggiunto, che da queste situazioni non si
esce solo attendendo il pronunciamento della Corte, ma cercando forme
di cooperazione anche con l’ aggiustamento della legge impugnata.
Insomma, Olivi ha chiesto di aprire un confronto, assieme a Bolzano,
col Governo. Gottardi ha risposto dicendo che la norma di Trento è
speculare a quella di Bolzano che l’ha ripresa quasi completamente.
Questo dà più forza politica e istituzionale alla Pat perché offre
la possibilità di fare fronte comune per istituire un tavolo tecnico
e politico anche per esplorare i limiti della norma di attuazione del
2017. Ma, anche se quest’ultima venisse letta in modo restrittivo
dalla Consulta, ha affermato in sintesi l’assessore, va tenuto
conto che si sta aprendo a livello nazionale un fronte per la
sburocratizzazione degli appalti e alcune delle misure introdotte
dalle nostre norme pare vengano inserite in quelle nazionali.
Insomma, secondo Gottardi, ci sono le condizioni per un dibattito
fattivo per noi e per lo Stato. E’ vero che il ricorso può creare
ostacoli ma, ha detto ancora, il tavolo è aperto e si cercano tutte
le possibilità anche con una certa fantasia normativa.
Politicamente, inoltre, c’è la volontà di testare l’ampiezza
della nostra norma di attuazione senza attendere la sentenza. Olivi
ha sottolineato anche il rischio che le imprese escluse dagli
appalti, forti dell’impugnativa del governo, possano scegliere la
strada dei ricorsi al tribunale amministrativo. Il dirigente degli
Affari generali della Presidenza Luca Comper, ha affermato che si
stanno valutando gli scenari e ha ricordato che l’impugnativa non
tiene conto della norma di attuazione del 2017 e che il governo si
limita a dire che la legge non è allineata a quella nazionale e
quindi è illegittima.