La lettera del presidente del Forum pace all'assessore all'istruzione, università e cultura
Pilati a Bisesti: la Giunta provinciale non tagli i finanziamenti ai progetti di servizio civile
Massimiliano Pilati
Quella riportata di seguito è la lettera inviata all'assessore Mirko Bisesti dal presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani, con cui si chiede di tornare sulla decisione di tagliare il finanziamento provinciale a sostegno dei progetti di servizio civile che dovrebbero iniziare nel settembre prossimo.
"Gentile
Assessore Mirko Bisesti,
con
la presente a nome del Forum Trentino per la pace e i diritti umani
(di seguito Forumpace) vorrei porre alla sua attenzione il tema del
Servizio Civile Universale Provinciale.
In
questi giorni ho appreso che, a seguito della rimodulazione del
bilancio provinciale causata dall'emergenza sanitaria in atto, i
progetti di servizio civile che avrebbero dovuto cominciare a giugno
e a settembre non hanno i necessari finanziamenti e quindi non
verranno avviati.
Mi
permetto, in qualità di Presidente di un organismo “consulente”
della Giunta e del Consiglio Provinciale, di formulare una
riflessione e una relativa proposta su questo settore, le politiche
giovanili, che è di nostra pertinenza e di assoluta importanza.
Da
sempre come Forumpace riteniamo che il Servizio Civile, sia in
precedenza nella sua forma di alternativa al sistema militare che ora
come importante momento civico, garantista alle ragazze e ai ragazzi
che lo praticano un momento di fondamentale importanza per la loro
crescita come cittadini consapevoli e responsabili e doni quindi una
rilevante impronta nella loro formazione, anche professionale. A
maggiore ragione in un momento come quello attuale in cui i pilastri
della nostra società sono messi a dura prova dalla pandemia, il
contributo al mantenimento di una civile convivenza può passare
anche attraverso i molti progetti di servizio civile messi in campo
da istituzioni, associazioni, enti che, grazie alle splendide energie
di questi giovani, contribuiscono a sostenere la vitalità dei nostri
territori.
Credo
quindi importante che si continui a garantire sostegno a questi
progetti che, come già ribadito recentemente dalla Consulta
provinciale del Servizio Civile, andrebbero ritarati in base alla
situazione emergenziale per garantire la sicurezza e la salute dei
ragazzi e degli utenti delle loro attività.
Capisco
che l'emergenza sanitaria richieda un ripensamento globale degli
investimenti provinciali ma proprio per il momento che viviamo
ritengo che il Servizio Civile Universale Provinciale non solo debba
essere garantito nei suoi progetti ma addirittura rafforzato. I
progetti seguiti in questi anni da migliaia di ragazze e ragazzi in
Trentino riguardano temi fondamentali come la sostenibilità
ambientale, l'assistenza ai bisognosi, la solidarietà, l'attivazione
di processi di coesione sociale e l'aiuto diretto nei nostri
territori locali.
E
al di là dell'aiuto alla nostra società e dell'aspetto di crescita
personale per questi ragazzi, tema quest'ultimo sul quale il
Forumpace da anni collabora con l'ufficio del servizio civile nella
loro formazione, vorrei sottolineare che anche attraverso questa
attività si porta un prezioso aiuto economico alla nostra comunità.
Ogni mese per la loro attività questi ragazzi ricevono infatti 600
euro netti. In un momento in cui si parla di aiutare le nostre
famiglie con contributi “di sussistenza” credo che non vada
sottovalutato il contributo economico diretto dato da questi ragazzi
attivi nel loro territorio e non passivi sul divano di casa.
Per
questi motivi mi associo alle richieste della già citata Consulta
provinciale del servizio civile nel chiedere di avviare una seria
riflessione che coinvolga necessariamente anche gli enti del servizio
civile.
Da
qualche anno il Servizio Civile viene definito universale.
Addirittura prima della fase emergenziale si era avviato in tutta
Italia una discussione sulla necessità di renderlo obbligatorio.
Universale, non è termine da poco e perchè universale
lo sia davvero, significa che tutti coloro che lo desiderano lo
possano svolgere pienamente.
Per
garantire questo diritto/dovere di cittadinanza attiva universale
nato per servire la patria (art. 52 della Costituzione) in
alternativa al servizio militare urge sicuramente un ripensamento
globale dei nostri investimenti sia locali che nazionali. Anche se
non di pertinenza provinciale non posso non citare infatti che, a
fronte di questa situazione di stallo del sistema del servizio civile
(ancora più drammatica nelle altre regioni italiane dove
l'istituzione locale spesso non supporta questo importante presidio
territoriale) invece i fondi per armi e strutture militari rimangono
cospicui, intoccati e in aumento.
Ringraziando,
si inviano cordiali saluti.
dott.
Massimiliano Pilati
Presidente
del Forum trentino
per
la pace e i diritti umani"