La conferenza stampa dei tre presidenti delle assemblee legislative
Sanità e titoli di studio, sfide per l'Euregio
Nella
pausa tra i lavori mattutini e pomeridiani del Dreier Landtag, i tre
presidenti delle assemblee legislative si sono presentati assieme
alla stampa, in un clima di aperta cordialità. Il presidente Walter
Kaswalder ha voluto sottolinearla come il segno di una alleanza e di
amicizia ormai consolidate, secondo uno spirito – ha detto – che
si è manifestato anche durante i lavori di stamane. Sanità
e riconoscimento reciproco dei titoli di studio sono invece i temi
che Kaswalder ha indicato come sfide particolarmente stimolanti per
l’Euregio. Il presidente ha poi citato la mozione proposta e
approvata dall’assemblea congiunta, che prevede un’annuale festa
dei prodotti tipici dei tre territori, da organizzare nella grande
struttura espositiva e di rappresentanza al passo del Brennero
(l’imponente Plessi Museum). Kaswalder
ha anche parlato dell’importanza che si sviluppi tra i trentini la
conoscenza della lingua tedesca, un processo che con la prossima
generazione vivrà sicuramente una decisiva accelerazione. Ai
giornalisti si è rivolto e ha risposto (in llingua tedesca) anche il
presidente altoatesino Josef Noggler. "Tra il 1991 e il 2016 –
ha detto - sono state approvate 213 delibere della Seduta congiunta;
di queste, solo 15 non sono state attuate (più che altro per
oggettivi ostacoli normativi) e questo dimostra la concretezza
dell’assemblea congiunta”. Questa mattina sono passati
all’unanimità impegni rivolti alle Giunte per una strategia comune
di gestione del traffico lungo il Brenner Korridor, per eventi comuni
al Brennero di promozione dei prodotti e delle usanze dei territori,
infine per la gestione transfrontaliera dei rischi di catastrofi
naturali. La presidente del Landtag tirolese Sonja Ledl-Rosman ha
ricordato che il numero delle mozioni (18) in discussione è stato
ridotto rispetto alle edizioni precedenti, a favore di una maggiore
concretezza. E sul tema delle catastrofi naturali – mozione che ha
curato personalmente – ha fatto cenno all’accordo del 1996
Italia-Austria, che consente solo a italiani e austriaci di operare
in zona di confine nelle emergenze, con una formulazione bisognosa di
aggiornamento e allargamento.