Illustrata alla Seconda Commissione dall'assessora Zanotelli (nella foto)
In arrivo la prima normativa provinciale dedicata solo all’agriturismo
Obiettivo: alzare la qualità dell'offerta
È
iniziato oggi in Seconda
Commissione l’iter
del disegno di legge 26 proposto dalla Giunta con l’assessora
Giulia Zanotelli per disciplinare in
modo specifico il
settore dell’agriturismo nella nostra provincia. L’obiettivo
del provvedimento,
formato da 20
articoli e per
approfondire il quale l’organismo consiliare competente presieduto
da Luca Guglielmi (Fassa) ha programmato una
serie di audizioni
a fine mese, è
di potenziare
la qualità delle aziende che
decidono di impegnarsi in questo settore.
Anche attraverso
un marchio e corsi di formazione.
Zanotelli ha risposto alle prime domande
dei consiglieri,
condividendo le lamentele di De Godenz per la mancanza di controlli.
Zanotelli
ha sottolineato che per la prima volta la Provincia dedica
all'agriturismo un'apposita legge provinciale, dal
momento che la normativa attuale disciplina anche l’enoturismo, le
strade, del vino, dei fiori e dei sapori, il pescaturismo,
l’ittoturismo e l’agricoltura sociale.
L’assessora ha
aggiunto che il provvedimento riconduce ai soli operatori del settore
agrituristico l’attività di fattoria didattica. Inoltre
per esercitare un’attività agrituristica, una volta attuata la
nuova legge basterà presentare una Scia al Comune indicando
la collocazione, le
strutture e i locali che si vogliono utilizzare e
garantendo il rispetto dei
requisiti richiesti. Con
questa semplificazione, ha evidenziato Zanotelli, non vi
sarà più bisogno del
rilascio del nulla osta
da parte del servizio
agricoltura della Provincia.
Le
percentuali dei prodotti da utilizzare saranno fissate dal
regolamento esecutivo.
Certo,
l’azienda che vorrà
essere anche
agrituristica dovrà sempre
esercitare un’attività
agricola prevalente e offrire agli ospiti alimenti e bevande prodotti
soprattutto al proprio interno o da altre imprese agricole trentine.
Sarà però un
regolamento che la
Giunta dovrà definire
a fissare
le percentuali dei prodotti da utilizzare, suddivise per categorie.
Si supererà così, ha spiegato l’assessora, l’attuale vincolo
dell'80% di prodotti trentini che
un agriturismo deve oggi obbligatoriamente offrire.
Il ruolo della
Provincia sarà
quello di affiancare
le amministrazioni
comunali nell’accertamento
dell'attività agricola
preminente.
Stop
alle denominazioni improprie come bar, pizzeria o ristorante.
L’assessora
ha segnalato anche la novità normativa del divieto per gli
agriturismo di utilizzare altre
denominazioni come ristorante,
bar, pizzeria
o altri nomi derivati. Sarà anche in questo caso il regolamento di
esecuzione della nuova legge ad indicare il sistema di
classificazione degli esercizi di agriturismo, in rapporto alle
caratteristiche delle strutture, alle dotazioni e ai servizi offerti.
Il disegno di legge propone anche un marchio di qualità
agrituristica da assegnare alle aziende agricole che esercitano
quest’attività.
Sostegno
alla formazione degli operatori per alzare la qualità dell’offerta.
Zanotelli
ha ricordato che il ddl invita
le aziende agricole ad optare tra attività enoturistica o
agrituristica. Nulla
inoltre viene
toccato – ha
precisato Zanotelli – della disciplina
provinciale riferita
alle strade dei sapori.
L’assessora ha evidenziato
infine la volontà
della Giunta di alzare la qualità dell’offerta agrituristica del
Trentino prevedendo contributi provinciali a sostegno delle
associazioni che organizzano sia corsi di formazione per gli
operatori del settore sia controlli relativi alla classificazione e
ai servizi offerti. “Vogliamo
potenziare la qualità delle
aziende agricole e dei prodotti”, ha
concluso. “Negli
ultimi anni abbiamo
assistito ad un'esplosione dell’agriturismo
– ha spiegato – e ora
è arrivato il momento di potenziarne
l’aspetto qualitativo valorizzando la
trentinità di queste aziende e
dei nostri prodotti.
Le
domande dei consiglieri. Positivo il giudizio di De Godenz (UpT).
Pietro
De Godenz (UpT) ha apprezzato la volontà di dedicare una legge
provinciale al solo agriturismo e di potenziare la qualità
dell’offerta e dei prodotti e ha lamentato l’attuale assenza di
controlli su queste attività. “Oggi – ha osservato – vediamo
agriturismi che fanno attività di pizzeria, ristorante, albergo,
pratiche sportive ed escursionismo. Quanto ai prodotti, per De Godenz
occorre prevedere percentuali rigide di utilizzo da parte degli
agriturismi. Opportuno a suo avviso anche prevedere con il ddl corsi
di formazione ogni 5 anni per elevare la professionalità degli
operatori.
Lorenzo
Ossanna (Patt) si è riservato di approfondire il provvedimento
attendendo le audizioni. E ha chiesto chiarimenti sulla distinzione
tra agriturismo ed enoturismo.
Michele
Dallapiccola (Patt) a proposito di enoturismo ha chiesto come si
pone la Provincia rispetto alla direttiva Cee del 1999 sulle carcasse
di origine animale.
L'assessora
Zanotelli ha risposto dicendosi d’accordo con De Godenz sul
problema della mancanza dei controlli, perché è vero che alcune
attività che offrono agriturismo dovrebbero chiamarsi diversamente.
Il ddl introduce correzioni su questo punto per aumentare la qualità
e tutelare chi fa agriturismo con la A maiuscola. Ad Ossanna
Zanotelli ha risposto che chi opera nel campo dell'enoturismo non può
offrire pasti caldi. E ha rassicurato in tal senso anche
Dallapiccola, perché il ddl non prevede alcuna deroga in quanto
l'enoturismo si basa solo sulla degustazione, senza piatti caldi.
Il
presidente Guglielmi ha comunicato che le audizioni sul ddl si
svolgeranno il 25 settembre alle 14.30 e il 30 settembre alle 9.30 con
tutti i soggetti interessati.