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10/09/2019 - In aula o in commissione

Elezioni 2018, chiusa anche in Aula la verifica sui consiglieri

Approvata dal Consiglio provinciale La relazione della Giunta presieduta da Paccher

Elezioni 2018, chiusa anche in Aula la verifica sui consiglieri

Roberto Paccher

Elezioni 2018, chiusa anche in Aula la verifica sui consiglieri

Il Consiglio provinciale nel primo pomeriggio ha approvato con 26 favorevoli e 3 astenuti (Ghezzi, Marini, Degasperi) la relazione finale della Giunta delle elezioni, relativa al voto provinciale del 2018, letta sta,ame dal presidente dell'organismo Roberto Paccher (Lega).

Giorgio Tonini (Pd) nel preannunciare il voto favorevole del proprio gruppo ha ricordato di non aver mai pensato che vi fossero problemi di legittimità nell'elezione del presidente Fugatti. Solo ragioni di opportunità, ha spiegato, avrebbero consigliato di non fare la campagna elettorale da sottosegretario. Ha aggiunto che a suo avviso vi è un buco nella legislazione, perché al limite Fugatti avrebbe potuto continuare a fare il sottosegretario anche da presidente della Provincia.

Ugo Rossi (Patt), pur condividendo la relazione, ha ricordato che vi era stata qualche contraddizione politica in merito alla posizione del presidente Fugatti. Nell'esercizio dell'attività di governo era stato detto, infatti, che il presidente Fugatti si era adoperato per la riapertura del punto nascita di Cavalese. Cosa oggettivamente vera. Che poi per un formalismo il ruolo di un sottosegretario non si possa considerare come quello di un ministro e che Fugatti abbia potuto candidare come presidente della Provincia, “è un dato al quale ci inchiniamo – ha osservato Rossi – ma che va notato. Va notato perché noi non siamo una regione ordinaria ma, per quanto riguarda alcune competenze, quasi un piccolo Stato. Il fatto che, quindi, Fugatti abbia potuto fare una campagna elettorale vestendo un ruolo di membro del governo costituisce, secondo il capogruppo del Patt, un qualcosa che non dovrebbe essere seguito in futuro da nessuno.

Luca Guglielmi (Fassa) ha replicato a Rossi sostenendo che se si dovessero assecondare le sue richieste bisognerebbe fare un ragionamento a 360 gradi su tutti. E ha poi confermato il proprio voto favorevole alla relazione.

Alessandro Savoi (Lega) ha ricordato che la sua eleggibilità a consigliere quand'era presidente di un'associazione dilettantistica, era stata ampiamente chiarita già nel 2008. E si è detto quindi rammaricato che la Giunta delle elezioni abbia messo oggi nuovamente in discussione la sua posizione. Quanto all'eleggibilità del presidente Fugatti, che avrebbe fatto campagna elettorale da sottosegretario, Savoi ha ricordato che era stata la stessa precedente Giunta Rossi, interpellata sulla questione, a rispondere che la candidatura a presidente era perfettamente legittima. Per Savoi “si è quindi perso tempo e denaro inutilmente per mesi”.

Claudio Cia (Agire) ha ricordato alcune scorrettezze subite dalla Giunta delle elezioni in merito al rapporto con gli organi di informazione. Ad un certo punto infatti, sulla stampa era emerso il dubbio che alcuni consiglieri fossero presenti in Aula in modo illegittimo. E questo nonostante i componenti della Giunta delle elezioni avessero chiesto riservatezza per tutelare l'onorabilità dei consiglieri. Consiglieri che nulla avevano da rimproverarsi circa la loro presenza in quest'Aula. Intanto però a mezzo stampa era stato instillato questo dubbio nei cittadini. E tutto ciò in nome della trasparenza. Secondo qualcuno addirittura i lavori della Giunta delle elezioni avrebbero dovuto essere seguiti da tutti con diretta streaming facendo entrare i giornalisti. Cia ha aggiunto che ad avere una posizione di vantaggio durante l'ultima campagna elettorale era stato piuttosto il presidente Rossi, anche se legittimamente. Ma non si può dire allora che da sottosegretario Fugatti era più avvantaggiato del suo predecessore. 

Paolo Ghezzi (Futura) ha annunciato astensione, non per il merito della relazione, ma per lo stile con cui la maggioranza ha gestito (senza collegialità e senza i richiesti approfondimenti) il lavoro della Giunta delle elezioni. Il consigliere ha lamentato anche la scarsa trasparenza data ai lavori dell’organismo.

Alex Marini (5 stelle) ha rilevato che la relazione arriva in aula con 4 mesi di ritardo sul semestre previsto con termine, seppure ordinatorio. Riprendendo un tema posto da Ghezzi, il consigliere ha auspicato che si preveda la pubblicità delle sedute di Commissione legislativa e di Giunta elezioni. Anch’egli ritiene che il tema della eleggibilità di un sottosegretario del Governo doveva essere meglio approfondita per la sua rilevanza (ad Aosta e a Bolzano ci sono ad esempio legislazioni regionali che escludono la candidabilità). Marini intende presentare un disegno di legge per modificare le regole attuali in Trentino.

Il presidente della Giunta Roberto Paccher ha replicato su ogni punto. A Ghezzi: si è scelto di non mettere alla gogna nessuno prima della decisione di merito, la trasparenza non c’entra nulla. A Marini: nelle due precedenti legislature, i lavori della Giunta elezioni si sono conclusi in tempi più lunghi. Una consulenza ad hoc sul caso Fugatti avrebbe fatto perdere altro tempo. E denaro.

Ha dissentito con gli esponenti di opposizione anche Luca Guglielmi, difendendo appieno l’operato del presidente Paccher e condividendone la prospettazione. Sul caso Fugatti il consigliere ha ricordato che il tribunale ha confermato l’eleggibilità, addirittura accollando le spese legali ai ricorrenti.

Ugo Rossi ha opinato che la Giunta ha lavorato bene, ma che Fugatti per ragioni di pura opportunità avrebbe dovuto dimettersi da sottosegretario del Governo Conte.

Alessandro Savoi gli ha ribattuto che se fosse così, anche l’ex presidente della Provincia Rossi nel 2018 avrebbe dovuto dimettersi prima di candidarsi.

Giorgio Tonini: sì del Pd alla relazione, ma rilevando la scompostezza della maggioranza di fronte a legittime perplessità – di carattere politico – espresse dai consiglieri della minoranza.