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11/09/2019 - In aula o in commissione

Sì alla mozione per Chico Forti, sciolto il nodo delle nomine e avviato l'esame del ddl sulla Via

Seconda giornata in Aula per il Consiglio proviniale.

Sì alla mozione per Chico Forti, sciolto il nodo delle nomine e avviato l'esame del ddl sulla Via

In allegato, l'ordine del giorno

Sì alla mozione per Chico Forti, sciolto il nodo delle nomine e avviato l'esame del ddl sulla Via

Il Consiglio provinciale ha approvato stamane all'unanimità la mozione proposta dalle minoranze con primo firmatario Tonini del Pd, che impegna i presidenti del Consiglio Kaswalder e della Giunta Fugatti ad intervenire ancora una volta presso le autorità competenti degli Stati Uniti a favore della revisione del processo a Chico Forti. (nella foto) Con un'integrazione concordata da Tonini e Fugatti il dispositivo prevede anche che sia sollecitata la possibilità per il trentino di scontare la pena residua in Italia. A Fugatti e Kaswalder la mozione chiede poi di rendersi interpreti di questa richiesta insieme al governo italiano “anche attraverso un'apposita missione ufficiale negli Usa”. Il Consiglio ha poi iniziato la discussione del disegno di legge 22 proposto dalla Giunta con l'assessore Tonina per modificare la normativa trentina sulla Valutazione d'impatto ambientale (Via), che oltre ad adeguare le disposizioni a novità statali, introduce un procedimento per il rilascio del “Paup”, vale a dire un provvedimento autorizzatorio unico provinciale e semplificazioni riguardanti la gestione dei parchi.

Sempre stamane i capigruppo si sono riuniti altre due volte per cercare un accordo, alla fine raggiunto tra maggioranza e minoranze, sui candidati alla carica di difensore civico, garante dei minori e garante dei detenuti. Le votazioni a scrutinio segreto sono previste nel pomeriggio alle 15.00. Subito dopo riprenderà l'esame del ddl 22.


Sciolto il nodo delle nomine e approvata a pieni voti la mozione per Chico Forti.


La seconda giornata della sessione del Consiglio provinciale di settembre, si è aperta stamane in Aula con la richiesta di Cia (Agire), accolta dal presidente Kaswalder, di una sospensione per permettere alla maggioranza di discutere delle candidature alle nomine del difensore civico e dei due garanti, dei minori e dei detenuti, questione che ieri era stata oggetto di due improduttive riunioni dei capigruppo. Al rientro in Aula il presidente del Consiglio ha subito convocato una nuova riunione dei capigruppo per “cercare la quadra” sui nomi dei candidati. L'incontro ha permesso stavolta di sciogliere il nodo delle candidature, sulle quali è stato raggiunto un accordo. Il Consiglio voterà quindi le tre nomine appena gli uffici avranno predisposto le relative delibere.

Al rientro in Aula è stata discussa e approvata all'unanimità (31 voti), con un'integrazione, la mozione proposta da Giorgio Tonini (Pd) – sottoscritta anche da vari altri colleghi di minoranza (Demagri, Degasperi, Dallapiccola, Rossi, De Godenz, Ghezzi e Marini) – per impegnare i presidenti del Consiglio e della Giunta ad intervenire presso le autorità competenti degli Stati Uniti allo scopo di ottenere una revisione del processo, e quindi della sentenza di condanna, di Chico Forti.

Tonini ha ricordato che sono emersi di recenti elementi tali da rendere plausibile questa richiesta di rivedere il processo. Si tratta di creare un clima favorevole a questa decisione, sgombrando il campo da qualunque polemica nei confronti degli Usa. A propiziare questa possibile soluzione vi è anche la presenza di una forte componente italoamericana e trentina nel popolo degli Stati Uniti d'America e la grande tradizione di amicizia con il nostro Paese. Il dispositivo impegna anche i due presidenti trentini a rendersi interpreti d'intesa con il governo italiano di questa richiesta anche attraverso un'apposita missione ufficiale presso le competenti autorità negli Stati Uniti.

Alex Marini (5 stelle) ha segnalato la possibilità di chiedere la grazia al governatore della Florida e che sia concessa a Chico Forti di scontare la restante pena in Italia. Marini ha ricordato che Forti era stato condannato ad un ergastolo senza condizionale, escludendo qualunque possibilità di uscire prima dal carcere. Questo anche se una delle partecipanti alla giuria del processo ha dichiarato di aver subito pressioni per unirsi alla richiesta di condannare Forti.

Pietro De Godenz (UpT) ha motivato la sua firma in calce alla mozione perché vi sono dubbi reali e nuove circostanze in merito al processo e in quanto su questo caso èp necessario che emerga la verità.

Roberto Paccher (Lega) ha osservato che su questo tema qualche strumentalizzazione c'è stata perché al momento della presentazione della mozione si è utilizzato il caso di Chico Forti per mettere in difficoltà qualche componente della maggioranza. Ha aggiunto che oltre a questa mozione condivisibile e che semmai andava rafforzata per chiedere che Forti possa scontare la pena in Italia, occorrerebbe dar vita ad un'iniziativa più incisiva nell'immediato futuro, visto che finora non si è ottenuto nulla.

Paola Demagri (Patt) ha evidenziato che il proprio gruppo ha sottoscritto la mozione anche per segnalare che la comunità trentina non si è dimenticata di questo trentino.

Il presidente Maurizio Fugatti ha espresso il parere positivo della Giunta condividendo la necessità di fare tutto il possibile per porre fine alla condizione nella quale Chico Forti è costretto negli Stati Uniti d'America.

Tonini è intervenuto nuovamente per dire di non aver nulla in contrario rispetto alla proposta di aggiungere nel testo della mozione anche la richiesta che Chico Forti possa scontare la sua pena in Italia.

Dopo una breve pausa concessa per integrare la mozione, il presidente Kaswalder ha informato che nel punto uno del dispositivo è stata inserita anche la frase concordata da Tonini con il governatore Fugatti “nonché la possibilità di scontare la pena residua nel nostro Paese”.

Katia Rossato (Lega) è intervenuta per dichiararsi a favore della mozione perché da anni il Consiglio provinciale chiede con analoghi atti di intervenire presso le autorità competenti per ottenere la revisione del processo a Chico Forti. Anche i tentativi che potrà promuovere uil nuovo governo giallorosso saranno ben accolte. Rossato ha offerto la propria disponibilità a recarsi negli Stati Uniti per questa causa. E ha infine chiesto all'opposizione consiliare di chiedere al governo oggi in carica a Roma di prendere l'iniziativa “per smuovere” la situazione riguardante Chico Forti.

Sara Ferrari (Pd) ha confermato che da almeno 10 anni il Consiglio provinciale chiede interventi come questo ma che ciò nonostante occorre riproporre oggi nuovamente la stessa richiesta, anche se non in chiave di contrapposizione con gli Stati Uniti.

Claudio Cia (Agire) si è unito al coro dei consiglieri favorevoli alla mozione, ringraziando dell'iniziativa Tonini che saggiamente nel luglio scorso aveva suggerito di rinviarne ad oggi la discussione per superare le polemiche emerse in quel periodo.


Iniziato il dibattito sulla riforma della Via.


A seguire è iniziato l'esame del disegno di legge 22 proposto dalla Giunta con l'assessore Mario Tonina per modificare le normative provinciali sulla Valutazione d'impatto ambientale (Via) e sul Parco nazionale dello Stelvio. Rispondendo a una richiesta di chiarimento di Cia sull'ordine dei lavori, il presidente Kaswalder ha preannunciato che nel primo pomeriggio saranno pronte le delibere per procedere alle nomine, con votazione a scrutinio segreto, del difensore civico, del Garante dei diritti dei minori e del Garante dei diritti dei detenuti. Un accordo sulle candidature è stato infatti raggiunto stamane nell'ultima riunione dei capigruppo.

Dopo la lettura della relazione introduttiva affidata a Denis Paoli (Lega), l'assessore Tonina ha motivato il ddl con la necessità di adeguare la normativa sulla Via alla riforma statale introdotta con un decreto del 2017 e a due sentenze dedicate all'argomento dalla Consulta. Il provvedimento rinvia quindi alla normativa statale conservando alla competenza provinciale la Via relativa alle strade. Ma il ddl riguarda anche il tema della semplificazione con l'introduzione del procedimento unico che garantirà maggiore celerità amministrativa ai percorsi di autorizzazione. La novità principale del ddl è il procedimento unico per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico provinciale (Paup) che consentirà alle imprese di acquisire tutti i titoli abilitativi necessari. Il procedimento si articolerà nelle varie fasi della presentazioen delle domande in formato elettronico, la raccolta delle osservazioni degli interessati, l'istruttoria delle amministrazioni interessate, la partecipazione e infine il rilascio del Paup da parte della Giunta provinciale. Per quanto riguarda il Parco dello Stelvio il ddl semplifica il nulla osta relativi ai centri abitati che ricadono nel territorio del Parco. Al ddl hanno contributo tutti i soggetti interessati e del Consiglio delle autonomie che ha chiesto e ottenuto di integrare il testo prevedendo il passaggio degli interventi proposti dai consigli comunali. Tonina ha poi preannunciato la condivisione ai due ordini del giorno presentati da Marini (5 stelle) e di una parte degli emendamenti proposti dallo stesso consigliere e da Coppola (Futura).

L'assessore ha illustrato anche i due emendamenti che riguardano la governance dei due parchi provinciali presentati dopo il voto in Commissione: Adamello Brenta e Paneveggio Pale di San Martino. I componenti del comitato di gestione sono infatti 74, ridotti recentemente a 66: troppi per garantire la partecipazione e l'operatività degli enti parco perché negli ultimi 4 anni molti componenti non si sono mai presentati alle riunioni. Con la modifica della legge il comitato di gestione verrà ridotto a 27 componenti. Il Consiglio delle autonomie locali ha condiviso pienamente la modifica proposta dall'assessore e inserita nel ddl, per rendere maggiormente operativa la governance dei due enti Parco, anche se il Comitato di gestione di Paneveggio Pale di San Martino ha meno componenti dell'Adamello Brenta. Per la Giunta dell'Adamello Brenta si passerebbe da 13 a 6 componenti più il presidente. Tonina ha sottolineato che la volontà della Giunta provinciale non era quella di evitare l'esame dell'emendamento da parte della Commissione consiliare competente. Tonina ha preannunciato anche di aver pronto un secondo maxi-emendamento, il cui inserimento del ddl – ha aggiunto – è però subordinato alla condivisione da parte dei capigruppo.

Lucia Coppola (Futura) ha preannunciato l'astensione sua e di Ghezzi sul ddl. Pur condividendo l'obiettivo della semplificazione, a suo avviso la normativa non garantisce un'informazione capillare del pubblico fin dalla fase iniziale delle procedure offrendo a tutti effettive e tempestive possibilità di partecipazione. Gli emendamenti da lei proposti al ddl vanno in questa direzione. Il riferimento all'obbligo di informare i cittadini viene infatti cancellato dal provvedimento rispetto alla legge vigente e anche la loro possibilità di presentare contributi documentali. Coppola ha ricordato anche che dalle audizioni in Commissione è emersa l'esigenza, se l'obiettivo è la sempoficazione, di utilizzare nel ddl un linguaggio meno tecnico e di difficile comprensione. Infine per Futura non è accettabile sui Parchi che il ddl affidi ai Comuni il rilascio delle autorizzazioni. Meglio sarebbe su questo punto dare piena fiducia agli enti parco.

Alessio Manica (Pd) ha messo in guardia dal rischio di non sacrificare alla pur condivisibile volontà di semplificare la necessità di evitare modifiche troppo frettolose di una normativa delicata e importante come quella sulla Via. Normativa che richiede una valutazione che implica un'ampia partecipazione perché le novità siano condivise e non creino poi dei problemi. Manica ha salutato positivamente la norma sui parchi, mentre quella sulla semplificazione della governance che l'assessore ha inserito nel ddl dopo la Commissione saltando le audizioni non denota un buon metodo di lavoro. Manica ha notato però su questo punto dei comitati di gestione dei parchi la sparizione, prevista nel ddl, degli enti di ricerca ambientale precedentemente prevista. La volontà è di alleggerire il numero eccessivo dei componenti del Comitato di gestione, ma non per questo si devono sacrificare gli enti di ricerca. Sparisce anche la rappresentanza delle comunità di valle. Questa per Manica è invece una scelta politica. Come se il disegno di riscrittura dell'assetto istituzionale del Trentino venisse anticipato su questo punto.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha ribadito il sì al ddl da lui già espresso in Commissione. Giusto è infatti permettere ai privati con questa semplificazione di usufruire di un'unica procedura autorizzatoria che riduca i tempi di attesa e sia più chiara. Condiviso da Ossanna anche l'emendamento proposto da Tonina per rendere più operativa la governance dei due parchi naturali riducendo il numero dei componenti dei comitati di gestione. Problematico è invece a suo avviso ridurre per questo anche la presenza dei rappresentanti delle comunità di valle, delle Asuc e delle Regole di Spinale e Manez, enti proprietari dei territori dei parchi. Ossanna ha fatto quindi appello all'assessore per garantire almeno che nelle Giunte dei parchi sia assicurata la presenza di questi soggetti.