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17/07/2019 - Incontri

Il vescovo Tisi tra le immagini del Sacro Cuore di Gesù

Il presule ha visitato la mostra a palazzo Trentini

Il vescovo Tisi tra le immagini del Sacro Cuore di Gesù

Foto allegate

Il vescovo Tisi tra le immagini del Sacro Cuore di Gesù

Ha apprezzato, l’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi. Stamane è stato ospite a palazzo Trentini per una approfondita visita alla mostra in corso su “Il cuore divino di Gesù – storia e devozione” (che resta aperta fino alla fine di luglio).

L’ha accolto il presidente Walter Kaswalder, spiegando che l’intento è stato quello di contribuire alla preservazione e valorizzazione della memoria storica di tradizioni forti e vere della nostra comunità trentina. Una mostra dunque pensata per dire che le radici culturali devono essere conosciute e trasmesse alle nuove generazioni, esattamente come il patrimonio di idee cui attinge il nostro assetto istituzionale basato sull’autonomia.

Monsignor Tisi ha ascoltato la curatrice dell’esposizione, Rosanna Cavallini, e ha prestato attenzione a ogni dettaglio degli oggetti e delle opere esposti. Ha ricordato che papa Francesco ha basato il suo pontificato sul tema della misericordia di Dio, quindi proprio sul concetto del Sacro Cuore di Gesù come segno d’amore infinito. Tisi ha citato il teologo Karl Rahner e poco oltre – ammirando un’iconografia del cuore di Gesù trafitto e sgorgante sangue - ha ricordato come fu la mistica polacca Maria Faustina Kowalska a mettere al centro, sulla scorta delle sue visioni, l’idea del sangue come simbolo dell’amore incondizionato verso gli uomini.

Osservando le immagini fotografiche delle processioni in Trentino dedicate al Sacro Cuore, il vescovo ha voluto sottolineare la grandissima distanza tra gli atteggiamenti della gente nelle foto d’un tempo e quelli delle rievocazioni odierne. Purtroppo – ha detto – la differenza sta nella grande fede in Dio, che c’era e non c’è più.


Immagini
  • Tisi e Kaswalder davanti al quadro esposto nell'ingresso di palazzo Trentini
  • Tisi visita la mostra