La Quinta commissione ha dato parere favorevole con 4 sì della maggioranza e tre astensioni dell’opposizione, alla delibera sull’intesa tra la Provincia e l’Università sui vincoli per il perseguimento degli obiettivi di finanzia pubblica per il 2019. In sostanza, i vincoli che l’Ateneo trentino deve osservare per il concorso del risanamento della finanza dello Stato in seguito alla delega alla Provincia sulla gestione dell’università del 2011. Le novità del 2019, come ha spiegato l’assessore all’istruzione e all’università in Quinta commissione, sono sostanzialmente due: la deroga per l’assunzione di almeno 18 impiegati del settore tecnico e amministrativo e una quota di finanziamento destinata ad accorciare il gap tra le retribuzioni dei dipendenti amministrativi dell’università di Trento e quelli della Provincia. Una questione, ha ricordato l’assessore, che va avanti da tempo: con la delibera che ha avuto il via libera oggi dalla Quinta commissione si fa un passo avanti per avvicinare il trattamento degli addetti amministrativi che lavorano negli uffici dell’università con quelli impiegati nella Pat.

L’assessore nell’esposizione della delibera ha precisato che la deroga per l’assunzione del personale tecnico amministrativo è espressa in un parametro adottato dal Miur chiamato Poe (punti organico equivalente) cioè la paga di un docente universitario ordinario di prima fascia. La scelta di adottare i Poe (quelli previsti nell’intesa sono 7), ha specificato il dirigente Roberto Ceccato, è stata fatta per lasciare libertà di scelta all’Università che, nel quadro di questo “pacchetto” di 7 Poe, può, quindi, decidere quali figure professionali e di quali livello assumere per il comparto tecnico amministrativo.